23 Gennaio 2014

NEWSLETTER PD TOSCANA n.3/2014 – 23 gennaio

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NEWSLETTER PD TOSCANA
n.3/2014 – 23 gennaio

 

Regolamento per l’elezione del segretario e dell’assemblea regionale del PD della ToscanaLeggi

 

“Le riforme per un nuovo sistema istituzionale locale”. Sabato 1 febbraio a Firenze seminario sul progetto di riforma degli enti locali e riordino delle funzioni istituzionali – Leggi

 

“E ora via alla riforma della formazione professionale”, Intervento del segretario Ivan Ferrucci su ‘Il Tirreno’ del 21 gennaio – Leggi

 

Legge elettorale Toscana. La proposta del Pd. Intervento di Marco Ruggeri su ‘Il Tirreno’ del 17 gennaio – Leggi

 

La Toscana tra le regioni adempienti per i Livelli essenziali di assistenza (Lea), Naldoni (Pd): “Ottima notizia, soddisfazione per tutto il settore” – Leggi

 

 

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Regolamento per l’elezione del Segretario e dell’Assemblea regionale del PD della Toscana

logo-pd-toscana-323 gennaio 2014 – Approvato ieri dalla Direzione Regionale del Pd il Regolamento per l’elezione del Segretario e dell’Assemblea regionale del PD della Toscana, prevista per il 16 febbraio.

SCARICARegolamento per l’elezione del Segretario e dell’Assemblea regionale del PD della Toscana

 

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Regolamento per l’elezione del Segretario e dell’Assemblea regionale del PD della Toscana

logo-pd-toscana-323 gennaio 2014 – Approvato ieri dalla Direzione Regionale del Pd il Regolamento per l’elezione del Segretario e dell’Assemblea regionale del PD della Toscana, prevista per il 16 febbraio.

SCARICARegolamento per l’elezione del Segretario e dell’Assemblea regionale del PD della Toscana

 

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22 Gennaio 2014

Le riforme per un nuovo sistema istituzionale locale. Ruolo della Regione, Città metropolitana, enti locali, ordinamento e funzioni

seminario-1-febbraio

 

Sabato a Firenze seminario sulle riforme istituzionali
Introduzione di Ivan Ferrucci e conclusioni di Maria Elena Boschi
Con Bruzzesi, Bugli, Ruggeri, Bonaccini

 

 

 

 

Sabato 1 febbraio, alle 10, all’hotel “Hilton Garden Inn” a Firenze (via Sandro Pertini 2/9, Novoli), si terrà il seminario sulle “Riforme per un nuovo sistema istituzionale locale. Ruolo della Regione, Città metropolitana, enti locali, ordinamento e funzioni” organizzato dal PD della Toscana.

A presiedere i lavori sarà Stefano Bruzzesi, responsabile enti locali del PD toscano, l’introduzione sarà affidata al segretario Ivan Ferrucci. Seguiranno poi la relazione di Vittorio Bugli, assessore regionale alle riforme istituzionali e rapporti con gli enti locali, l’intervento di Marco Ruggeri, capogruppo PD in consiglio regionale, e l’intervento di Stefano Bonaccini, responsabile nazionale del PD per gli enti locali. Le conclusioni saranno affidate a Maria Elena Boschi, responsabile nazionale del PD per le riforme istituzionali.

Durante il dibattito sono previsti interventi di amministratori locali, parlamentari e docenti universitari.

 

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21 Gennaio 2014

E ora via alla riforma della formazione professionale – Intervento del segretario Ivan Ferrucci su Il Tirreno del 21 gennaio

intervento-ferrucci-tirreno-21-gennaio-2014Intervento del segretario regionale del Pd della Toscana Ivan Ferrucci su Il Tirreno del 21 gennaio 2014    

Sta entrando nel vivo la discussione sulla riforma del sistema formativo regionale. Un tema delicato e fondamentale, già affrontato. Un tema che risente di una serie di mutamenti del quadro istituzionale. Prima dovevamo attendere il riordino degli enti locali: le Province hanno gestito finora i centri per l’impiego, elemento cardine della formazione professionale, ora la funzione passa alla Regione. La commissione emergenza occupazionale del Consiglio regionale, di cui faccio parte, ha incontrato i lavoratori precari dei centri per l’impiego e cerca soluzioni per tutelare queste professionalità valide e già rodate. Sulla riforma l’idea della Giunta regionale, che io condivido, è quella di realizzare dei poli formativi territoriali che ospiteranno corsi o laboratori di medio e lungo periodo. Cioè strutture ben radicate nei territori di riferimento che consentiranno una programmazione più a lungo termine della formazione con un’offerta ampia e variegata, che tenga conto dei comparti più competitivi del sistema produttivo toscano. Il principio è di realizzare una sinergia tra gli attori della formazione professionale: scuole, agenzie e imprese. Sono idee che vanno nella direzione giusta, come utile per la riforma è stata l’anticipazione dalla Regione di una cospicua parte di fondi europei con la scorsa legge finanziaria che permetterà di operare subito attendere le risorse comunitarie. Fondamentale sarà la collaborazione con il sistema di istruzione secondario, in cui lo Stato deve operare in maniera chiara e fornendo direttive utili. Importante è che i giovani possano acquisire professionalità fin nella scuola così da affacciarsi sul mondo del lavoro con delle carte in più da giocare. Abbiamo ancora circa 25.000 lavoratori in cassa integrazione in deroga, la crisi morde e le risorse non bastano mai. Assume quindi un’importanza decisiva la formazione continua, con la creazione di percorsi di riqualificazione per chi ha perso il lavoro o per chi sta terminando gli ammortizzatori sociali. Positivo è stato, a fine dell’anno scorso, lo stanziamento di quasi 4 milioni di euro destinati ad interventi formativi per lavoratori di aziende coinvolte in processi di ristrutturazione, facenti parte di aree o settori in crisi o dove siano stati sottoscritti contratti di solidarietà. È questa la strada che dobbiamo percorrere, consapevoli che in questo modo riusciremo se non a trovare la via di uscita alla crisi, a fornire comunque un incentivo ai nostri cittadini di tutte le età per costruirsi o ricostruirsi un futuro professionale.

Ivan Ferrucci consigliere regionale Pd

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E ora via alla riforma della formazione professionale – Intervento del segretario Ivan Ferrucci su Il Tirreno del 21 gennaio

intervento-ferrucci-tirreno-21-gennaio-2014Intervento del segretario regionale del Pd della Toscana Ivan Ferrucci su Il Tirreno del 21 gennaio 2014    

Sta entrando nel vivo la discussione sulla riforma del sistema formativo regionale. Un tema delicato e fondamentale, già affrontato. Un tema che risente di una serie di mutamenti del quadro istituzionale. Prima dovevamo attendere il riordino degli enti locali: le Province hanno gestito finora i centri per l’impiego, elemento cardine della formazione professionale, ora la funzione passa alla Regione. La commissione emergenza occupazionale del Consiglio regionale, di cui faccio parte, ha incontrato i lavoratori precari dei centri per l’impiego e cerca soluzioni per tutelare queste professionalità valide e già rodate. Sulla riforma l’idea della Giunta regionale, che io condivido, è quella di realizzare dei poli formativi territoriali che ospiteranno corsi o laboratori di medio e lungo periodo. Cioè strutture ben radicate nei territori di riferimento che consentiranno una programmazione più a lungo termine della formazione con un’offerta ampia e variegata, che tenga conto dei comparti più competitivi del sistema produttivo toscano. Il principio è di realizzare una sinergia tra gli attori della formazione professionale: scuole, agenzie e imprese. Sono idee che vanno nella direzione giusta, come utile per la riforma è stata l’anticipazione dalla Regione di una cospicua parte di fondi europei con la scorsa legge finanziaria che permetterà di operare subito attendere le risorse comunitarie. Fondamentale sarà la collaborazione con il sistema di istruzione secondario, in cui lo Stato deve operare in maniera chiara e fornendo direttive utili. Importante è che i giovani possano acquisire professionalità fin nella scuola così da affacciarsi sul mondo del lavoro con delle carte in più da giocare. Abbiamo ancora circa 25.000 lavoratori in cassa integrazione in deroga, la crisi morde e le risorse non bastano mai. Assume quindi un’importanza decisiva la formazione continua, con la creazione di percorsi di riqualificazione per chi ha perso il lavoro o per chi sta terminando gli ammortizzatori sociali. Positivo è stato, a fine dell’anno scorso, lo stanziamento di quasi 4 milioni di euro destinati ad interventi formativi per lavoratori di aziende coinvolte in processi di ristrutturazione, facenti parte di aree o settori in crisi o dove siano stati sottoscritti contratti di solidarietà. È questa la strada che dobbiamo percorrere, consapevoli che in questo modo riusciremo se non a trovare la via di uscita alla crisi, a fornire comunque un incentivo ai nostri cittadini di tutte le età per costruirsi o ricostruirsi un futuro professionale.

Ivan Ferrucci consigliere regionale Pd

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17 Gennaio 2014

“La proposta del Pd per archiviare il Porcellum toscano” – Intervento di Marco Ruggeri su Il Tirreno del 17 gennaio

intervento-ruggeri-legge-elettorale-17-febbraioIntervento di Marco Ruggeri, Capogruppo Pd in Consiglio regionale, su Il Tirreno del 17 gennaio 2014.

 

Il titolo dell’intervento sul “Tirreno” di Emanuele Rossi “Dire addio al porcellum toscano” condensa in poche parole una questione urgente che noi tutti riteniamo più che sentita, anche solo per non vedere più accostata la nostra Regione all’ampiamente vituperata legge elettorale nazionale, che tanti problemi ha portato, anche se, a voler essere proprio pignoli, la legge toscana si avvicina più al sistema spagnolo che a quello italiano. In ogni caso, proprio perché siamo convinti che si debba rispondere quanto prima a quest’urgenza, abbiamo presentato un testo, la cui stesura ha richiesto del tempo ma è inevitabile che per un provvedimento così importante si cerchi a lungo il confronto e l’accordo con tutte le forze politiche. Abbiamo vagliato due ipotesi: una prevedeva l’introduzione dei collegi l’altra delle preferenze. La prima, oltre a non trovare un ampio consenso in Consiglio, con la riduzione che abbiamo effettuato da 55 a 40 consiglieri, era anche di difficile attuazione pratica e rischiava di non garantire il superamento delle liste bloccate. Abbiamo optato per un sistema con le preferenze, introducendo alcuni elementi innovativi e mutuando i meccanismi più efficaci da leggi ormai di largo uso come quella dei sindaci. Quanto alla sentenza della Consulta, per una coincidenza forse fortuita, il gruppo di lavoro del Consiglio regionale si è riunito il medesimo giorno della sua pronuncia, e lì, come gruppo Pd, abbiamo presentato la nostra proposta, che prevede l’introduzione delle preferenze, con il voto “agevolato”, ovvero con l’inserimento dei nomi dei candidati all’interno delle schede, l’abolizione dei listini bloccati ed il divieto di candidature multiple, l’elezione diretta del presidente con eventuale doppio turno se non si supera il 40% dei voti e il conseguente premio di maggioranza del 60% dei seggi alla coalizione o al partito che sostiene il candidato presidente vincitore, la suddivisione del territorio regionale in circoscrizioni. Tutte caratteristiche riconosciute idonee all’esigenza di maggior vicinanza tra elettori ed eletti che la Corte costituzionale ha messo in evidenza. La scelta del doppio turno, si qualifica come una novità nelle normative elettorali regionali e, introducendo una soglia minima per il premio di maggioranza, va nella direzione indicata dai giudici costituzionali. Prima della sentenza, quindi, è vero che non abbiamo approvato una modifica, come sottolinea Rossi, ma avevamo individuato un modello adeguato alle istanze dei cittadini ratificate dalla Consulta. Avanzando questa proposta, noi abbiamo esercitato la responsabilità della principale forza politica del Consiglio regionale, ben sapendo che le leggi elettorali devono trovare la più ampia condivisione possibile: dalla maggioranza all’opposizione (con altrettanta attenzione). Si tratta di un modello perfettibile e sul quale accettiamo ogni contributo, convinti però di essere sulla buona strada, con l’auspicio che la Toscana, questa volta, possa fare da apripista in positivo.

Marco Ruggeri capogruppo Pd Regione Toscana

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“La proposta del Pd per archiviare il Porcellum toscano” – Intervento di Marco Ruggeri su Il Tirreno del 17 gennaio

intervento-ruggeri-legge-elettorale-17-febbraioIntervento di Marco Ruggeri, Capogruppo Pd in Consiglio regionale, su Il Tirreno del 17 gennaio 2014.

 

Il titolo dell’intervento sul “Tirreno” di Emanuele Rossi “Dire addio al porcellum toscano” condensa in poche parole una questione urgente che noi tutti riteniamo più che sentita, anche solo per non vedere più accostata la nostra Regione all’ampiamente vituperata legge elettorale nazionale, che tanti problemi ha portato, anche se, a voler essere proprio pignoli, la legge toscana si avvicina più al sistema spagnolo che a quello italiano. In ogni caso, proprio perché siamo convinti che si debba rispondere quanto prima a quest’urgenza, abbiamo presentato un testo, la cui stesura ha richiesto del tempo ma è inevitabile che per un provvedimento così importante si cerchi a lungo il confronto e l’accordo con tutte le forze politiche. Abbiamo vagliato due ipotesi: una prevedeva l’introduzione dei collegi l’altra delle preferenze. La prima, oltre a non trovare un ampio consenso in Consiglio, con la riduzione che abbiamo effettuato da 55 a 40 consiglieri, era anche di difficile attuazione pratica e rischiava di non garantire il superamento delle liste bloccate. Abbiamo optato per un sistema con le preferenze, introducendo alcuni elementi innovativi e mutuando i meccanismi più efficaci da leggi ormai di largo uso come quella dei sindaci. Quanto alla sentenza della Consulta, per una coincidenza forse fortuita, il gruppo di lavoro del Consiglio regionale si è riunito il medesimo giorno della sua pronuncia, e lì, come gruppo Pd, abbiamo presentato la nostra proposta, che prevede l’introduzione delle preferenze, con il voto “agevolato”, ovvero con l’inserimento dei nomi dei candidati all’interno delle schede, l’abolizione dei listini bloccati ed il divieto di candidature multiple, l’elezione diretta del presidente con eventuale doppio turno se non si supera il 40% dei voti e il conseguente premio di maggioranza del 60% dei seggi alla coalizione o al partito che sostiene il candidato presidente vincitore, la suddivisione del territorio regionale in circoscrizioni. Tutte caratteristiche riconosciute idonee all’esigenza di maggior vicinanza tra elettori ed eletti che la Corte costituzionale ha messo in evidenza. La scelta del doppio turno, si qualifica come una novità nelle normative elettorali regionali e, introducendo una soglia minima per il premio di maggioranza, va nella direzione indicata dai giudici costituzionali. Prima della sentenza, quindi, è vero che non abbiamo approvato una modifica, come sottolinea Rossi, ma avevamo individuato un modello adeguato alle istanze dei cittadini ratificate dalla Consulta. Avanzando questa proposta, noi abbiamo esercitato la responsabilità della principale forza politica del Consiglio regionale, ben sapendo che le leggi elettorali devono trovare la più ampia condivisione possibile: dalla maggioranza all’opposizione (con altrettanta attenzione). Si tratta di un modello perfettibile e sul quale accettiamo ogni contributo, convinti però di essere sulla buona strada, con l’auspicio che la Toscana, questa volta, possa fare da apripista in positivo.

Marco Ruggeri capogruppo Pd Regione Toscana

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14 Gennaio 2014

NEWSLETTER PD TOSCANA n.2/2014 – 14 gennaio

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NEWSLETTER PD TOSCANA
n.2/2014 – 14 gennaio

 

Domenica 9 marzo la data indicativa delle primarie per i candidati sindaco – Il regolamento aggiornato – Leggi

 

Rinviata la conferenza programmatica regionale – Leggi

 

Seminario riordino funzioni istituzionali sabato 1 febbraio a Firenze – Leggi

 

Ferrucci: “Contrario all’Imu per circoli no profit”Leggi

 

Pontedera. “Verso la nuova legge urbanistica regionale”: gli interventi – Leggi

 

Maggio Musicale, Ferrucci (Pd): “Intesa importante, passo verso risanamento e rilancio” – Leggi

 

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Rinviata la conferenza programmatica regionale – Leggi

 

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Ferrucci: “Contrario all’Imu per circoli no profit”Leggi

 

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Maggio Musicale, Ferrucci (Pd): “Intesa importante, passo verso risanamento e rilancio” – Leggi

 

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