“La proposta del Pd per archiviare il Porcellum toscano” – Intervento di Marco Ruggeri su Il Tirreno del 17 gennaio
Intervento di Marco Ruggeri, Capogruppo Pd in Consiglio regionale, su Il Tirreno del 17 gennaio 2014.
Il titolo dell’intervento sul “Tirreno” di Emanuele Rossi “Dire addio al porcellum toscano” condensa in poche parole una questione urgente che noi tutti riteniamo più che sentita, anche solo per non vedere più accostata la nostra Regione all’ampiamente vituperata legge elettorale nazionale, che tanti problemi ha portato, anche se, a voler essere proprio pignoli, la legge toscana si avvicina più al sistema spagnolo che a quello italiano. In ogni caso, proprio perché siamo convinti che si debba rispondere quanto prima a quest’urgenza, abbiamo presentato un testo, la cui stesura ha richiesto del tempo ma è inevitabile che per un provvedimento così importante si cerchi a lungo il confronto e l’accordo con tutte le forze politiche. Abbiamo vagliato due ipotesi: una prevedeva l’introduzione dei collegi l’altra delle preferenze. La prima, oltre a non trovare un ampio consenso in Consiglio, con la riduzione che abbiamo effettuato da 55 a 40 consiglieri, era anche di difficile attuazione pratica e rischiava di non garantire il superamento delle liste bloccate. Abbiamo optato per un sistema con le preferenze, introducendo alcuni elementi innovativi e mutuando i meccanismi più efficaci da leggi ormai di largo uso come quella dei sindaci. Quanto alla sentenza della Consulta, per una coincidenza forse fortuita, il gruppo di lavoro del Consiglio regionale si è riunito il medesimo giorno della sua pronuncia, e lì, come gruppo Pd, abbiamo presentato la nostra proposta, che prevede l’introduzione delle preferenze, con il voto “agevolato”, ovvero con l’inserimento dei nomi dei candidati all’interno delle schede, l’abolizione dei listini bloccati ed il divieto di candidature multiple, l’elezione diretta del presidente con eventuale doppio turno se non si supera il 40% dei voti e il conseguente premio di maggioranza del 60% dei seggi alla coalizione o al partito che sostiene il candidato presidente vincitore, la suddivisione del territorio regionale in circoscrizioni. Tutte caratteristiche riconosciute idonee all’esigenza di maggior vicinanza tra elettori ed eletti che la Corte costituzionale ha messo in evidenza. La scelta del doppio turno, si qualifica come una novità nelle normative elettorali regionali e, introducendo una soglia minima per il premio di maggioranza, va nella direzione indicata dai giudici costituzionali. Prima della sentenza, quindi, è vero che non abbiamo approvato una modifica, come sottolinea Rossi, ma avevamo individuato un modello adeguato alle istanze dei cittadini ratificate dalla Consulta. Avanzando questa proposta, noi abbiamo esercitato la responsabilità della principale forza politica del Consiglio regionale, ben sapendo che le leggi elettorali devono trovare la più ampia condivisione possibile: dalla maggioranza all’opposizione (con altrettanta attenzione). Si tratta di un modello perfettibile e sul quale accettiamo ogni contributo, convinti però di essere sulla buona strada, con l’auspicio che la Toscana, questa volta, possa fare da apripista in positivo.
Marco Ruggeri capogruppo Pd Regione Toscana