Firenze, 200mila visitatori e 2mila volontari alla Festa. Manciulli: “Il Pd è il partito della gente”


Sono i numeri della Festa democratica metropolitana, regionale e nazionale per l’informazione e la cultura conclusasi ieri al Parco delle Cascine di Firenze dopo 24 giorni in cui sono stati svolti 120 dibattiti.
Ampio spazio è stato dato anche a iniziative di solidarietà: sono 30 i kg di formaggio parmigiano prodotto nelle zone terremotate dell’Emilia vinto alla Ruota di Montespertoli, 500 le pizze “Emilia della pizzeria di Scandicci, il cui ricavato andrà anch’esso alle popolazioni colpite dal sisma, 1000 invece i volumi raccolti per l’iniziativa “Un libro per Aulla”, organizzata allo stand del Chianti, che permetteva a chi faceva una donazione alla biblioteca della cittadina lunigianese distrutta dall’alluvione di ricevere gratis un caffè.
Soddisfazione da parte del segretario del Pd metropolitano di Firenze Patrizio Mecacci e del segretario Pd regionale Andrea Manciulli.
“La festa è in attivo per il secondo anno consecutivo e con ogni probabilità chiuderemo entro il 2012 tutti i debiti pregressi del PD fiorentino, in due soli anni.- sottolinea Mecacci – Questi 24 giorni hanno visto una grande partecipazione, tanti visitatori e tanti volontari che hanno messo a disposizione il loro tempo libero, le loro energie, ancora più di prima, superando il numero dell’anno passato. Dobbiamo sempre più sostenere in maniera trasparente e diffusa la politica in tutto il territorio fiorentino, che si basa proprio sull’impegno e sulla passione delle persone: i ricavi delle gestioni Pd vanno infatti alle singole realtà locali che organizzano i vari stand mentre il coordinamento metropolitano si finanzia con le sottoscrizioni, coccardaggio e gratta e vinci”.
“Sono stati 24 giorni belli, intensi e impegnativi e voglio dunque innanzitutto ringraziare tutti i volontari che hanno prestato servizio: è grazie a loro che questa festa è stata possibile e il Pd ha dimostrato ancora una volta quanto sia il partito della gente, un insieme di persone che con passione e in maniera solidale vuole fare il bene del paese. – afferma Manciulli – Questa che si è conclusa è l’ultima delle 350 feste del Pd svoltesi in Toscana, dove dalle tante persone che ci hanno fermato per raccontarci quello che stanno vivendo arriva il richiamo a non distogliere nemmeno un attimo l’attenzione dai problemi reali e concreti della gente. I tanti dibattiti partecipati di questi giorni sono il segno che c’è una forte volontà di reagire e di cambiamento che è anche nostra e per la quale lavoriamo e lavoreremo con umiltà e impegno”.
Firenze, 200mila visitatori e 2mila volontari alla Festa. Manciulli: “Il Pd è il partito della gente”


Sono i numeri della Festa democratica metropolitana, regionale e nazionale per l’informazione e la cultura conclusasi ieri al Parco delle Cascine di Firenze dopo 24 giorni in cui sono stati svolti 120 dibattiti.
Ampio spazio è stato dato anche a iniziative di solidarietà: sono 30 i kg di formaggio parmigiano prodotto nelle zone terremotate dell’Emilia vinto alla Ruota di Montespertoli, 500 le pizze “Emilia della pizzeria di Scandicci, il cui ricavato andrà anch’esso alle popolazioni colpite dal sisma, 1000 invece i volumi raccolti per l’iniziativa “Un libro per Aulla”, organizzata allo stand del Chianti, che permetteva a chi faceva una donazione alla biblioteca della cittadina lunigianese distrutta dall’alluvione di ricevere gratis un caffè.
Soddisfazione da parte del segretario del Pd metropolitano di Firenze Patrizio Mecacci e del segretario Pd regionale Andrea Manciulli.
“La festa è in attivo per il secondo anno consecutivo e con ogni probabilità chiuderemo entro il 2012 tutti i debiti pregressi del PD fiorentino, in due soli anni.- sottolinea Mecacci – Questi 24 giorni hanno visto una grande partecipazione, tanti visitatori e tanti volontari che hanno messo a disposizione il loro tempo libero, le loro energie, ancora più di prima, superando il numero dell’anno passato. Dobbiamo sempre più sostenere in maniera trasparente e diffusa la politica in tutto il territorio fiorentino, che si basa proprio sull’impegno e sulla passione delle persone: i ricavi delle gestioni Pd vanno infatti alle singole realtà locali che organizzano i vari stand mentre il coordinamento metropolitano si finanzia con le sottoscrizioni, coccardaggio e gratta e vinci”.
“Sono stati 24 giorni belli, intensi e impegnativi e voglio dunque innanzitutto ringraziare tutti i volontari che hanno prestato servizio: è grazie a loro che questa festa è stata possibile e il Pd ha dimostrato ancora una volta quanto sia il partito della gente, un insieme di persone che con passione e in maniera solidale vuole fare il bene del paese. – afferma Manciulli – Questa che si è conclusa è l’ultima delle 350 feste del Pd svoltesi in Toscana, dove dalle tante persone che ci hanno fermato per raccontarci quello che stanno vivendo arriva il richiamo a non distogliere nemmeno un attimo l’attenzione dai problemi reali e concreti della gente. I tanti dibattiti partecipati di questi giorni sono il segno che c’è una forte volontà di reagire e di cambiamento che è anche nostra e per la quale lavoriamo e lavoreremo con umiltà e impegno”.
Chiusura uffici postali, Pd Fucecchio: “Querce e Massarella devono rimanere aperti”
«Fa un certo effetto leggere, direttamente dal sito di Poste Italiane, come la mission valoriale di quest’ultima si incentri sulla “capillare presenza sul territorio e sulla tradizionale vocazione a cogliere le esigenze della propria clientela”-dice caustico il segretario del Pd Fucecchio Michele Polidori- Chiunque abbia un minimo di nozioni giuridiche, ma soprattutto di buon senso riesce a comprendere che Poste Italiane (pur essendo una Spa come soggetto giuridico) è di fatto un azienda pubblica se si considera chi è il soggetto economico (lo Stato), e perciò dovrebbe avere il compito principale di assicurare la prestazione di quei servizi di pubblica utilità che i privati potrebbero ritenere non conveniente produrre o fornire.
Da ciò ne deriva che Poste Italiane, a differenza di qualsivoglia azienda privata, non ha, o non dovrebbe avere come fine principale il profitto, il quale rappresenta solamente un vincolo di economicità.
Come già affermato alcuni mesi fa il Pd di Fucecchio rifiuta fermamente la logica che Poste Italiane vuole attuare nella soppressione dei due uffici postali siti nel Comune di Fucecchio.
Stupiscono ancora di più le motivazioni di poca produttività degli uffici di Massarella e Querce, e come sulla base di queste motivazioni, non tenendo conto della vera missione di servizio pubblico, si possa arrivare alla paventata chiusura degli sportelli.
Poste italiane non tiene conto delle ricadute sociali che la chiusura degli uffici comporterebbero; Come al solito a rimetterci maggiormente saranno i cittadini, per lo più pensionati, che per la riscossione della pensione dovranno traslocare presso altri esercizi molto più distanti, poiché inoltre in suddetti territori non esistono sportelli bancari.
Se veramente fosse un problema di economicità, cosa tutta da dimostrare (visto che i costi di gestione di suddetti uffici sono irrisori), la strada che Poste dovrebbe percorrere sarebbe quella di incrementare i servizi ai cittadini ad esempio aprendo uno sportello bancomat, oppure trasformare gli attuali uffici in centri multi servizi oppure modificare l’apertura al pubblico spostandolo dalla mattina al pomeriggio in modo tale da intercettare non soltanto il “cliente pensionato” ma anche coloro che, di ritorno da lavoro, possono svolgere qualsivoglia operazione postale.
È con queste proposte che chiediamo a Poste Italiane di recedere da qualsiasi intenzione di chiusura degli sportelli nelle frazioni, convinti dalla consapevolezza che se vi fossero sprechi da eliminare essi non risiederebbero certo a Massarella e Querce; ben sapendo che l’Azienda di Stato ha bilanci in attivo già da molti anni e la soppressione degli uffici rappresenterebbe la soluzione più semplice per tagliare i costi di scelte di mercato nazionali e internazionali sbagliate».
Chiusura uffici postali, Pd Fucecchio: “Querce e Massarella devono rimanere aperti”
«Fa un certo effetto leggere, direttamente dal sito di Poste Italiane, come la mission valoriale di quest’ultima si incentri sulla “capillare presenza sul territorio e sulla tradizionale vocazione a cogliere le esigenze della propria clientela”-dice caustico il segretario del Pd Fucecchio Michele Polidori- Chiunque abbia un minimo di nozioni giuridiche, ma soprattutto di buon senso riesce a comprendere che Poste Italiane (pur essendo una Spa come soggetto giuridico) è di fatto un azienda pubblica se si considera chi è il soggetto economico (lo Stato), e perciò dovrebbe avere il compito principale di assicurare la prestazione di quei servizi di pubblica utilità che i privati potrebbero ritenere non conveniente produrre o fornire.
Da ciò ne deriva che Poste Italiane, a differenza di qualsivoglia azienda privata, non ha, o non dovrebbe avere come fine principale il profitto, il quale rappresenta solamente un vincolo di economicità.
Come già affermato alcuni mesi fa il Pd di Fucecchio rifiuta fermamente la logica che Poste Italiane vuole attuare nella soppressione dei due uffici postali siti nel Comune di Fucecchio.
Stupiscono ancora di più le motivazioni di poca produttività degli uffici di Massarella e Querce, e come sulla base di queste motivazioni, non tenendo conto della vera missione di servizio pubblico, si possa arrivare alla paventata chiusura degli sportelli.
Poste italiane non tiene conto delle ricadute sociali che la chiusura degli uffici comporterebbero; Come al solito a rimetterci maggiormente saranno i cittadini, per lo più pensionati, che per la riscossione della pensione dovranno traslocare presso altri esercizi molto più distanti, poiché inoltre in suddetti territori non esistono sportelli bancari.
Se veramente fosse un problema di economicità, cosa tutta da dimostrare (visto che i costi di gestione di suddetti uffici sono irrisori), la strada che Poste dovrebbe percorrere sarebbe quella di incrementare i servizi ai cittadini ad esempio aprendo uno sportello bancomat, oppure trasformare gli attuali uffici in centri multi servizi oppure modificare l’apertura al pubblico spostandolo dalla mattina al pomeriggio in modo tale da intercettare non soltanto il “cliente pensionato” ma anche coloro che, di ritorno da lavoro, possono svolgere qualsivoglia operazione postale.
È con queste proposte che chiediamo a Poste Italiane di recedere da qualsiasi intenzione di chiusura degli sportelli nelle frazioni, convinti dalla consapevolezza che se vi fossero sprechi da eliminare essi non risiederebbero certo a Massarella e Querce; ben sapendo che l’Azienda di Stato ha bilanci in attivo già da molti anni e la soppressione degli uffici rappresenterebbe la soluzione più semplice per tagliare i costi di scelte di mercato nazionali e internazionali sbagliate».
Pisa, comunicato della maggioranza
La coalizione che sostiene il Sindaco Filippeschi e la sua giunta ha già avviato un percorso di confronto con la città e con le sue forze politiche e sociali. Il 17 luglio abbiamo presentato una traccia per disegnare una proposta per la Pisa futura, a partire dalle cose da fare, da idee e valori forti e da un giudizio estremamente positivo su quanto realizzato e programmato in questi anni. Un’azione di governo che ha garantito a Pisa opportunità di sviluppo e di lavoro nonostante la crisi che altrove ha colpito duramente. Ma anche, secondo le migliori tradizioni del nostro territorio, un’attenzione costante alla qualità della vita, alla solidarietà e alla coesione sociale, alla cultura, al progresso civile della comunità.
La proposta di interlocuzione è aperta al contributo di tutti coloro che vorranno parteciparvi riconoscendo i risultati raggiunti e aderendo ad una comune e fattiva cultura di governo. In particolare riteniamo quello con Sel un confronto aperto ed importante, che auspichiamo sappia essere franco e positivo. Abbiamo ritenuto incoraggianti alcuni passaggi, mentre altri lo sono stati meno. Le settimane che verranno chiariranno se e come sarà possibile andare avanti. Altre interlocuzioni – da verificare – non sono precluse a priori, ma lo divengono se prendono il segno della polemica ideologica e strumentale.
Eleuterio Baris
(Segretario comunale Idv)
Andrea Ferrante
(Segretario comunale Pd)
Piero Torrigiani
(Segretario comunale lista civica ‘In Lista per Pisa’)
Rolando Vivaldi
(Segretario comunale Psi)
Pisa, comunicato della maggioranza
La coalizione che sostiene il Sindaco Filippeschi e la sua giunta ha già avviato un percorso di confronto con la città e con le sue forze politiche e sociali. Il 17 luglio abbiamo presentato una traccia per disegnare una proposta per la Pisa futura, a partire dalle cose da fare, da idee e valori forti e da un giudizio estremamente positivo su quanto realizzato e programmato in questi anni. Un’azione di governo che ha garantito a Pisa opportunità di sviluppo e di lavoro nonostante la crisi che altrove ha colpito duramente. Ma anche, secondo le migliori tradizioni del nostro territorio, un’attenzione costante alla qualità della vita, alla solidarietà e alla coesione sociale, alla cultura, al progresso civile della comunità.
La proposta di interlocuzione è aperta al contributo di tutti coloro che vorranno parteciparvi riconoscendo i risultati raggiunti e aderendo ad una comune e fattiva cultura di governo. In particolare riteniamo quello con Sel un confronto aperto ed importante, che auspichiamo sappia essere franco e positivo. Abbiamo ritenuto incoraggianti alcuni passaggi, mentre altri lo sono stati meno. Le settimane che verranno chiariranno se e come sarà possibile andare avanti. Altre interlocuzioni – da verificare – non sono precluse a priori, ma lo divengono se prendono il segno della polemica ideologica e strumentale.
Eleuterio Baris
(Segretario comunale Idv)
Andrea Ferrante
(Segretario comunale Pd)
Piero Torrigiani
(Segretario comunale lista civica ‘In Lista per Pisa’)
Rolando Vivaldi
(Segretario comunale Psi)
Barluzzi: “Troppi piani strutturali” Ferruzza : “Priorità al Parco della Piana”
“La città metropolitana di fatto esiste già, manca un sistema comune di regole e infrastrutture: ci sono troppi piani strutturali diversi, uniformarli porterebbe un minore dispendio di energie e una qualità del lavoro migliore”.
Lo sostiene Fabio Barluzzi, presidente dell’Ordine degli Architetti di Firenze, intervenuto ieri alla Festa democratica regionale e metropolitana in corso al Parco delle Cascine durante il dibattito “Aprire la città, guardare al futuro”, con Mariella Zoppi, professore ordinario di Urbanistica alla Facoltà di Architettura di Firenze e Fausto Ferruzza, direttore Legambiente Firenze. A coordinare Alberto di Cintio Segretario Circolo Pd Novoli-Rigacci.
““Manca una regia urbanistica che ragioni su grandi dimensioni, con progetti che coinvolgano tutto il territorio in un’ottica metropolitana, viviamo un grave ritardo infrastrutturale, come ad esempio sulla tramvia”, ha sottolineato inoltre Barluzzi.
“Il Parco della Piana è il vero progetto strategico per l’area metropolitana, non si può annullarlo, dando priorità all’aeroporto o al termovalorizzatore: bisognerà poi connetterlo agli altri grandi spazi verdi come le Cascine, il Parco fluviale dell’Arno e i giardini storici, creando un grande corridoio ecologico.– ha spiegato Ferruzza – È opportuno poi facilitare l’efficientamento energetico degli edifici e aprire un tavolo di lavoro con Soprintendenze e con tutti gli enti coinvolti per affrontare in maniera decisa la questione: si tollerano condizionatori e parabole in palazzi storici e poi si ostacolano tetti solari in periferia, a Quaracchi. La città del futuro deve inoltre ragionare sul costruito, riqualificare l’esistente, no a un ulteriore consumo di suolo quindi. E poi, è fondamentale, incentivare la mobilità su ferro: non è ammissibile impiegare 15 anni per un sistema tramviario, il successo della linea 1 dovrebbe essere la spia di un forte bisogno della città tutta”.
“Per il centro storico bisognerebbe frenare l’aggressività turistico ricettiva complessiva, facendo sì che i residenti restino: il cambiamento sociale qui è stato pesante.- ha affermato Zoppi – Un altro problema urgente da risolvere nella sua interezza è quello dei contenitori vuoti, dall’indotto della giustizia, con le caserme, agli ex ospedali, come l’ex Meyer: se abbandonati danneggiano profondamente l’intera città, ci vogliono presto delle soluzioni”.
“La città del futuro è un tema caro al Pd, vogliamo continuare ad affrontarlo in altre occasioni, anche con l’amministrazione stessa”, ha concluso Di Cintio.
Barluzzi: “Troppi piani strutturali” Ferruzza : “Priorità al Parco della Piana”
“La città metropolitana di fatto esiste già, manca un sistema comune di regole e infrastrutture: ci sono troppi piani strutturali diversi, uniformarli porterebbe un minore dispendio di energie e una qualità del lavoro migliore”.
Lo sostiene Fabio Barluzzi, presidente dell’Ordine degli Architetti di Firenze, intervenuto ieri alla Festa democratica regionale e metropolitana in corso al Parco delle Cascine durante il dibattito “Aprire la città, guardare al futuro”, con Mariella Zoppi, professore ordinario di Urbanistica alla Facoltà di Architettura di Firenze e Fausto Ferruzza, direttore Legambiente Firenze. A coordinare Alberto di Cintio Segretario Circolo Pd Novoli-Rigacci.
““Manca una regia urbanistica che ragioni su grandi dimensioni, con progetti che coinvolgano tutto il territorio in un’ottica metropolitana, viviamo un grave ritardo infrastrutturale, come ad esempio sulla tramvia”, ha sottolineato inoltre Barluzzi.
“Il Parco della Piana è il vero progetto strategico per l’area metropolitana, non si può annullarlo, dando priorità all’aeroporto o al termovalorizzatore: bisognerà poi connetterlo agli altri grandi spazi verdi come le Cascine, il Parco fluviale dell’Arno e i giardini storici, creando un grande corridoio ecologico.– ha spiegato Ferruzza – È opportuno poi facilitare l’efficientamento energetico degli edifici e aprire un tavolo di lavoro con Soprintendenze e con tutti gli enti coinvolti per affrontare in maniera decisa la questione: si tollerano condizionatori e parabole in palazzi storici e poi si ostacolano tetti solari in periferia, a Quaracchi. La città del futuro deve inoltre ragionare sul costruito, riqualificare l’esistente, no a un ulteriore consumo di suolo quindi. E poi, è fondamentale, incentivare la mobilità su ferro: non è ammissibile impiegare 15 anni per un sistema tramviario, il successo della linea 1 dovrebbe essere la spia di un forte bisogno della città tutta”.
“Per il centro storico bisognerebbe frenare l’aggressività turistico ricettiva complessiva, facendo sì che i residenti restino: il cambiamento sociale qui è stato pesante.- ha affermato Zoppi – Un altro problema urgente da risolvere nella sua interezza è quello dei contenitori vuoti, dall’indotto della giustizia, con le caserme, agli ex ospedali, come l’ex Meyer: se abbandonati danneggiano profondamente l’intera città, ci vogliono presto delle soluzioni”.
“La città del futuro è un tema caro al Pd, vogliamo continuare ad affrontarlo in altre occasioni, anche con l’amministrazione stessa”, ha concluso Di Cintio.
Tpl, Ceccobao e Vannetti : “Servizio unico, azienda unica e biglietto unico”
“Un biglietto valido per l’intera rete regionale e per tutte le modalità di trasporto è uno strumento fondamentale, si inserisce nella logica della gara unica regionale: la riforma punta a rafforzare il sistema”.
Lo ha spiegato Luca Ceccobao, assessore a infrastrutture e mobilità Regione Toscana ieri alla Festa democratica regionale e metropolitana in corso al Parco delle Cascine, al dibattito “La riforma del TPL toscano: una rivoluzione necessaria dei trasporti” con Massimo Roncucci presidente commissione trasporti Cispel Toscana e Valerio Vannetti, responsabile trasporti Pd Toscana, intervistati da Andrea Vignolini di Ladyradio.
Si è parlato della gara unica regionale, delle nuove tariffazioni per i biglietti e dello sciopero indetto da Uil Toscana per domani 14 settembre.
“L’aumento del costo del biglietto è la conseguenza della presenza di servizi e investimenti serve a non far pagare due volte l’inefficienza ai cittadini, con il biglietto stesso e con più tasse; la tariffazione degli abbonamenti sarà collegata all’Isee, i carnet di biglietti avranno un costo vantaggioso. – ha proseguito Ceccobao – Questa riforma è stata necessaria per evitare il tracollo. Quanto alla scelta di scioperare, è chiaramente legittima ma sarebbe stato meglio far sentire con forza la propria voce quando iniziavano i tagli lineari da parte del governo Berlusconi. Abbiamo ridisegnato il servizio sulla base delle esigenze degli enti locali, confrontandoci anche con sindacati e aziende. Una gara che muove 3 miliardi di euro, cioè quelli previsti in 9 anni di contratto, è una gara che punta a rendere le aziende efficienti nonostante la croce dei tagli che ci è stata lanciata addosso”.
“Il processo di omogeneizzazione del titolo di viaggio a livello regionale e per tutti i mezzi di trasporto, è uno strumento importante: è necessario inoltre giungere rapidamente e con i mezzi giusti a un’unica azienda per strutturare meglio il sistema e metterlo in rete.- ha sottolineato Vannetti – Bisogna diversificare l’intervento, guardare alle zone marginali delle province e nello stesso tempo garantire l’accessibilità alla città. La tramvia è un bisogno per tutti, è un’infrastruttura da implementare prima possibile. Da parte del Pd l’impegno continua a continuare questo confronto in altre occasioni”.
“Sull’aggregazione delle aziende sono d’accordo, personalmente ho già integrato 4 aziende.- ha fatto presente Roncucci – Ma la sfida dell’aggregazione va vinta sui contenuti, riorganizzando i piani d’impresa, confrontandoci con i sindacati per un patto che mantenga i diritti fondamentali dei lavoratori. Bene un aumento della produttività ma deve corrispondere a un aumento salariale”.
Tpl, Ceccobao e Vannetti : “Servizio unico, azienda unica e biglietto unico”
“Un biglietto valido per l’intera rete regionale e per tutte le modalità di trasporto è uno strumento fondamentale, si inserisce nella logica della gara unica regionale: la riforma punta a rafforzare il sistema”.
Lo ha spiegato Luca Ceccobao, assessore a infrastrutture e mobilità Regione Toscana ieri alla Festa democratica regionale e metropolitana in corso al Parco delle Cascine, al dibattito “La riforma del TPL toscano: una rivoluzione necessaria dei trasporti” con Massimo Roncucci presidente commissione trasporti Cispel Toscana e Valerio Vannetti, responsabile trasporti Pd Toscana, intervistati da Andrea Vignolini di Ladyradio.
Si è parlato della gara unica regionale, delle nuove tariffazioni per i biglietti e dello sciopero indetto da Uil Toscana per domani 14 settembre.
“L’aumento del costo del biglietto è la conseguenza della presenza di servizi e investimenti serve a non far pagare due volte l’inefficienza ai cittadini, con il biglietto stesso e con più tasse; la tariffazione degli abbonamenti sarà collegata all’Isee, i carnet di biglietti avranno un costo vantaggioso. – ha proseguito Ceccobao – Questa riforma è stata necessaria per evitare il tracollo. Quanto alla scelta di scioperare, è chiaramente legittima ma sarebbe stato meglio far sentire con forza la propria voce quando iniziavano i tagli lineari da parte del governo Berlusconi. Abbiamo ridisegnato il servizio sulla base delle esigenze degli enti locali, confrontandoci anche con sindacati e aziende. Una gara che muove 3 miliardi di euro, cioè quelli previsti in 9 anni di contratto, è una gara che punta a rendere le aziende efficienti nonostante la croce dei tagli che ci è stata lanciata addosso”.
“Il processo di omogeneizzazione del titolo di viaggio a livello regionale e per tutti i mezzi di trasporto, è uno strumento importante: è necessario inoltre giungere rapidamente e con i mezzi giusti a un’unica azienda per strutturare meglio il sistema e metterlo in rete.- ha sottolineato Vannetti – Bisogna diversificare l’intervento, guardare alle zone marginali delle province e nello stesso tempo garantire l’accessibilità alla città. La tramvia è un bisogno per tutti, è un’infrastruttura da implementare prima possibile. Da parte del Pd l’impegno continua a continuare questo confronto in altre occasioni”.
“Sull’aggregazione delle aziende sono d’accordo, personalmente ho già integrato 4 aziende.- ha fatto presente Roncucci – Ma la sfida dell’aggregazione va vinta sui contenuti, riorganizzando i piani d’impresa, confrontandoci con i sindacati per un patto che mantenga i diritti fondamentali dei lavoratori. Bene un aumento della produttività ma deve corrispondere a un aumento salariale”.

