20 Ottobre 2011

Carceri: “Si rasenta la violazione
sistematica dei diritti umani”

Firenze – “Il Partito Democratico della Toscana denuncia la grave situazione nella gestione delle strutture carcerarie toscane. Quanto avvenuto nell’ultima settimana presso le strutture e nei servizi dell’amministrazione penitenziaria necessita di risposte urgenti e strutturali”.

Così il segretario regionale PD Andrea Manciulli e la senatrice Silvia Della Monica, responsabile giustizia del PD della Toscana, intervengono sull’emergenza carceri presentando anche un ‘Manifesto sullo stato delle carceri’.

“Negli ultimi giorni al carcere di Sollicciano di Firenze – dicono Manciulli e Della Monica – è stata superata la soglia dei mille detenuti (attualmente si trovano in stato di reclusione 1.011 adulti e 7 bambini in detenzione forzata) a fronte di una capienza tollerabile di 447 unità. Le condizioni di vita dei soggetti ristretti, la gran parte dei quali in attesa di giudizio, della polizia penitenziaria, degli educatori, degli assistenti sociali e psicologi e della stessa dirigenza amministrativa, hanno ormai raggiunto il limite della umana sopportazione: la situazione è definitivamente fuori controllo. Si impongono, pertanto, non rimedi tampone o di bandiera, ma risposte urgenti e di largo respiro: la  depenalizzazione dei reati minori, il rafforzamento delle misure alternative alla detenzione, la riforma della legge Fini-Giovanardi sulla tossico-dipendenza e della cosiddetta legge Cirielli sulla recidiva, la riduzione dei casi di custodia cautelare obbligatoria” elencano Manciulli e Della Monica. “E comunque – sottolineano – la modifica delle norme introdotte con una legislazione securitaria, voluta da questo Governo solo per compattare le maggioranze che lo sostengono, che aggravano inutilmente i problemi della giustizia e del carcere”.

“Occorre inoltre che il Governo rinunci alla politica dei tagli orizzontali e indiscriminati alla giustizia e al settore penitenziario, ulteriore causa della invivibilità nelle strutture carcerarie e di ulteriore inammissibile inefficienza. Anzi occorre che renda operativo al più presto il Fondo Unico Giustizia, la cui reale consistenza e destinazione è ancora avvolta dal mistero” secondo il segretario regionale del Pd toscano e la senatrice Della Monica.

“In questi giorni a Firenze si è assistito alla vera e propria paralisi dell’attività giudiziaria a causa dell’assenza di risorse per far fronte ai rifornimenti degli automezzi della Polizia penitenziaria: l’impossibilità di eseguire le traduzioni dei detenuti ha comportato, infatti, il rinvio di innumerevoli processi, in pieno contrasto con i diritti degli imputati e delle parti offese e più in generale in contrasto con la ragionevole durata dei processi invocata dal PD come garanzia per tutti i cittadini, ma imposta dall’attuale maggioranza parlamentare solo per consentire al  presidente del Consiglio di porsi al riparo dai suoi processi”.

“Ma non basta: a causa del mancato pagamento alla società fornitrice è stata interrotta l’erogazione del gas all’Ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo Fiorentino, dove sono recluse 170 persone che già versano in condizioni precarie ed uguale sorte è toccata al carcere di Empoli per morosità nei confronti di Toscana Energia. Dinanzi alla politica del Governo – concludono Andrea Manciulli e Silvia Della Monica –, del cinismo e della indifferenza al rispetto delle condizioni fondamentali di vita nelle carceri e dello sfascio del comparto penale, intendiamo denunciare con forza come i tagli di risorse non debbano comportare la violazione di diritti fondamentali e l’interruzione di servizi essenziali, quali quello della giustizia, ormai oggetto di una vera e propria opera di demolizione sistematica”.

MANIFESTO SULLO STATO DELLE CARCERI DEL PD TOSCANA

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19 Ottobre 2011

Manciulli: “Sì all’ossessione della crescita,
no a quella della leadership”

Il segretario regionale Andrea Manciulli: “Ha ragione Bersani:
parliamo più dei problemi del paese e meno di noi stessi

“In Italia ormai c’è un governo-bunker. Sempre più italiani sentono i morsi della crisi, la disoccupazione giovanile è al 28%, le imprese chiedono misure per la crescita e Berlusconi pensa solo a come tenere la sua poltrona un giorno in più.

Il governo è in agonia, nel nostro orizzonte devono esserci sempre i problemi del Paese e le idee per superarli, come ha giustamente ricordato il segretario Bersani venerdì scorso a Firenze. Le priorità delle persone che si aspettano da noi il rilancio dell’Italia si chiamano lavoro, investimenti, casa, servizi.

E’ su questo che dobbiamo concentrarci, piuttosto che in un dibattito tutto incentrato su noi stessi, sulle regole interne, sulla leadership, sulle tattiche e sul posizionamento – dice il segretario del Partito Democratico della Toscana, Andrea Manciulli -. Non guardiamoci l’ombelico, teniamo sempre alto lo sguardo. Dobbiamo avere l’ossessione della crescita e non quella della leadership. Siamo un partito che è nato 4 anni fa e ha già cambiato 3 segretari e fatto 2 congressi. Se si continua con questa ossessione della leadership, la prossima volta faremmo meglio ad eleggere uno psicanalista invece che un segretario. Questo paese ha bisogno invece del linguaggio della verità, ha bisogno di riforme che ci rimettano in piedi. E non ha bisogno invece di una politica che accarezza sempre per il verso del pelo l’opinione espressa dai sondaggi inseguendo solo il consenso a breve termine. E’ necessario piuttosto che ci si assuma la responsabilità delle riforme che servono e possono salvare il paese. Fa bene Bersani a perseguire questa strada con tenacia”.

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Manciulli: “Sì all’ossessione della crescita,
no a quella della leadership”

Il segretario regionale Andrea Manciulli: “Ha ragione Bersani:
parliamo più dei problemi del paese e meno di noi stessi

“In Italia ormai c’è un governo-bunker. Sempre più italiani sentono i morsi della crisi, la disoccupazione giovanile è al 28%, le imprese chiedono misure per la crescita e Berlusconi pensa solo a come tenere la sua poltrona un giorno in più.

Il governo è in agonia, nel nostro orizzonte devono esserci sempre i problemi del Paese e le idee per superarli, come ha giustamente ricordato il segretario Bersani venerdì scorso a Firenze. Le priorità delle persone che si aspettano da noi il rilancio dell’Italia si chiamano lavoro, investimenti, casa, servizi.

E’ su questo che dobbiamo concentrarci, piuttosto che in un dibattito tutto incentrato su noi stessi, sulle regole interne, sulla leadership, sulle tattiche e sul posizionamento – dice il segretario del Partito Democratico della Toscana, Andrea Manciulli -. Non guardiamoci l’ombelico, teniamo sempre alto lo sguardo. Dobbiamo avere l’ossessione della crescita e non quella della leadership. Siamo un partito che è nato 4 anni fa e ha già cambiato 3 segretari e fatto 2 congressi. Se si continua con questa ossessione della leadership, la prossima volta faremmo meglio ad eleggere uno psicanalista invece che un segretario. Questo paese ha bisogno invece del linguaggio della verità, ha bisogno di riforme che ci rimettano in piedi. E non ha bisogno invece di una politica che accarezza sempre per il verso del pelo l’opinione espressa dai sondaggi inseguendo solo il consenso a breve termine. E’ necessario piuttosto che ci si assuma la responsabilità delle riforme che servono e possono salvare il paese. Fa bene Bersani a perseguire questa strada con tenacia”.

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Tpl, il Pd incontra i lavoratori del settore

“I tagli del governo e la riforma regionale del Trasporto Pubblico Locale”
Il Partito Democratico incontra i lavoratori delle aziende TPL della provincia di Firenze
Domani alle 18 Sala DLF in via Alamanni 4/A a Firenze

Firenze – Nell’ambito delle diverse iniziative del PD nei settori del mondo del lavoro, domani, giovedì 20 ottobre, il Partito Democratico incontra i lavoratori delle aziende di trasporto pubblico locale della provincia di Firenze. Presso la Sala DLF in via Alamanni 4/A a Firenze, infatti, si terrà alle 18 l’assemblea dal titolo “I tagli del governo e la riforma regionale del trasporto pubblico locale” a cui parteciperanno il responsabile Economia e Lavoro del Pd della Toscana Ivan Ferrucci, il coordinatore regionale del partito dell’Area politiche del territorio, ambiente e infrastrutture, Matteo Tortolini; il responsabile Trasporti del Pd toscano Valerio Vannetti, Mirko Dormentoni, dell’Esecutivo del Pd Metropolitano di Firenze e Giovanni Abenante, responsabile Circolo Mobilità e Trasporti PD Firenze.

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18 Ottobre 2011

Fallimento Sasch, Ferrucci:
“Cenni ha sbagliato due volte”

Sasch, Ferrucci: “Il sindaco di Prato ha fallito due volte.
Preoccupati per i lavoratori e le aziende artigiane”.

Firenze – «Il fallimento della Sasch è una notizia che ci preoccupa e che ci rattrista per i risvolti pesanti che avrà sull’occupazione e sulle residue speranze delle aziende artigiani creditrici di recuperare anche un piccola parte dei crediti. Si tratta di un ulteriore duro colpo al già fragile sistema del manifatturiero pratese, un fatto che deve spingere tutti ad interrogarsi sulle scelte e le prospettive di un comparto che ha bisogno di recuperare lo smalto dei tempi migliori. Questo potrà avvenire se, in primo luogo da parte degli imprenditori, si smetterà di guardare al mercato globalizzato solo in funzione della riduzione dei costi di produzione, con la delocalizzazione e a scapito della qualità del prodotto. Ora bisognerà operare affinché i costi e le ferite di questo fallimento non ricadano esclusivamente sui lavoratori e sui terzisti. Questo anche perché si tratta dell’azienda che vede il sindaco di Prato tra i protagonisti in negativo di quel fallimento, una posizione delicata che non invidiamo e che ripropone in tutta la sua attualità la questione dell’inopportunità del doppio ruolo politico-imprenditore. Nel caso del sindaco Cenni, purtroppo per Prato, i risultati sono negativi su tutti e due i fronti».

Così Ivan Ferrucci, consigliere regionale e responsabile lavoro ed economia della segreteria del Pd toscano, interviene sulla vicenda del gruppo Sasch.

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Fallimento Sasch, Ferrucci:
“Cenni ha sbagliato due volte”

Sasch, Ferrucci: “Il sindaco di Prato ha fallito due volte.
Preoccupati per i lavoratori e le aziende artigiane”.

Firenze – «Il fallimento della Sasch è una notizia che ci preoccupa e che ci rattrista per i risvolti pesanti che avrà sull’occupazione e sulle residue speranze delle aziende artigiani creditrici di recuperare anche un piccola parte dei crediti. Si tratta di un ulteriore duro colpo al già fragile sistema del manifatturiero pratese, un fatto che deve spingere tutti ad interrogarsi sulle scelte e le prospettive di un comparto che ha bisogno di recuperare lo smalto dei tempi migliori. Questo potrà avvenire se, in primo luogo da parte degli imprenditori, si smetterà di guardare al mercato globalizzato solo in funzione della riduzione dei costi di produzione, con la delocalizzazione e a scapito della qualità del prodotto. Ora bisognerà operare affinché i costi e le ferite di questo fallimento non ricadano esclusivamente sui lavoratori e sui terzisti. Questo anche perché si tratta dell’azienda che vede il sindaco di Prato tra i protagonisti in negativo di quel fallimento, una posizione delicata che non invidiamo e che ripropone in tutta la sua attualità la questione dell’inopportunità del doppio ruolo politico-imprenditore. Nel caso del sindaco Cenni, purtroppo per Prato, i risultati sono negativi su tutti e due i fronti».

Così Ivan Ferrucci, consigliere regionale e responsabile lavoro ed economia della segreteria del Pd toscano, interviene sulla vicenda del gruppo Sasch.

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Il Pd va in fabbrica
Nato il Circolo “Nuovo Pignone”

Il Pd entra in fabbrica. Dopo la Breda di Pistoia e la Piaggio di Pontedera, stavolta ha varcato la soglia della maggiore realtà industriale di Firenze, il Nuovo Pignone.

Da oggi il Nuovo Pignone ha un circolo del Pd  ideato e creato dagli operai, che hanno deciso di riportare in vita la storica sezione della fabbrica, chiuso quasi dieci anni fa.

Ad inaugurarlo sono stati il segretario metropolitano del Pd di Firenze, Patrizio Mecacci, e il responsabile Economia del Pd nazionale, Stefano Fassina.

“E’ una bella notizia – commentano Andrea Manciulli e Ivan Ferrucci, segretario regionale dei Democratici e responsabile Lavoro del Pd Toscana -. La fondazione di un circolo da parte dei lavoratori di un’azienda è un fatto concreto che allarga i luoghi del partito, ma anche un atto simbolico importante, perché il Pd deve stare e vivere nel mondo del lavoro”.
“Mai come oggi i temi dell’occupazione, dell’impresa e dell’economia devono essere messi al primo posto per il rilancio del paese – aggiungono -. Ed in questa prospettiva un nuovo luogo di discussione come quello fondato oggi può dare una mano in più al nostro partito”.

Il Circolo “d’ambiente” (così si chiamano quelli nati nei luoghi di lavoro o di studio) del Nuovo Pignone è solo l’ultimo in ordine di tempo dopo quelli della Piaggio, della Breda e dei Lavoratori mercato Firenze.

 

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Il Pd va in fabbrica
Nato il Circolo “Nuovo Pignone”

Il Pd entra in fabbrica. Dopo la Breda di Pistoia e la Piaggio di Pontedera, stavolta ha varcato la soglia della maggiore realtà industriale di Firenze, il Nuovo Pignone.

Da oggi il Nuovo Pignone ha un circolo del Pd  ideato e creato dagli operai, che hanno deciso di riportare in vita la storica sezione della fabbrica, chiuso quasi dieci anni fa.

Ad inaugurarlo sono stati il segretario metropolitano del Pd di Firenze, Patrizio Mecacci, e il responsabile Economia del Pd nazionale, Stefano Fassina.

“E’ una bella notizia – commentano Andrea Manciulli e Ivan Ferrucci, segretario regionale dei Democratici e responsabile Lavoro del Pd Toscana -. La fondazione di un circolo da parte dei lavoratori di un’azienda è un fatto concreto che allarga i luoghi del partito, ma anche un atto simbolico importante, perché il Pd deve stare e vivere nel mondo del lavoro”.
“Mai come oggi i temi dell’occupazione, dell’impresa e dell’economia devono essere messi al primo posto per il rilancio del paese – aggiungono -. Ed in questa prospettiva un nuovo luogo di discussione come quello fondato oggi può dare una mano in più al nostro partito”.

Il Circolo “d’ambiente” (così si chiamano quelli nati nei luoghi di lavoro o di studio) del Nuovo Pignone è solo l’ultimo in ordine di tempo dopo quelli della Piaggio, della Breda e dei Lavoratori mercato Firenze.

 

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17 Ottobre 2011

Manifestazione Polizia, Gelli:
“Protesta sacrosanta”

Il responsabile Legalità e Sicurezza del Pd Toscana, Federico Gelli,
interviene sulla manifestazione dei sindacati di Polizia del 18 ottobre

“Sono anni che la destra strumentalizza il tema della sicurezza e oggi la situazione è di una gravità inaudita con un personale di polizia ormai esasperato dai continui tagli del Governo e una pericolosa limitazione dei servizi a tutela dei cittadini”. Lo ha detto Federico Gelli responsabile legalità e sicurezza del Pd Toscana alla vigilia della manifestazione nazionale organizzata domani martedì 18 ottobre dalle principali sigle dei sindacati di polizia per protestare contro i tagli del Governo al comparto sicurezza che a Firenze si svolgerà in piazza della Repubblica.
“Aderiamo con convinzione a questa sacrosanta protesta – aggiunge Gelli – perché da tempo il Partito Democratico denuncia questa situazione inaccettabile per un “paese normale” con un personale di polizia sempre più demotivato, mezzi inadeguati che non posso essere riparati, agenti che si autotassano per acquistare la cancelleria negli uffici e tanti cittadini che hanno aderito alla proposta provocatoria di una colletta per fornire buoni benzina alle Forze dell’Ordine. In più i gravissimi fatti di Roma – sottolinea – hanno dimostrato che il nostro apparato di sicurezza non è in grado di difendere la sicurezza delle decine di migliaia di cittadini che volevano protestare civilmente e degli stessi uomini e donne in divisa che hanno rischiato la vita per 1300 euro al mese con mezzi e strategie inadeguate per fronteggiare gruppi organizzati di delinquenti. Insieme alla giusta condanna di quei fatti c’e tutta l’ipocrisia di un Governo che poche ore prima approva ulteriori 60 milioni di euro di tagli alla sicurezza e nomina, senza vergogna, due nuovi viceministri e un sottosegretario. Tre poltrone che ci costano quasi un milione di euro l’anno in più – conclude Federico Gelli – gli stessi soldi che potrebbero garantire benzina, mezzi efficienti e il pagamento degli straordinari a tutte le Forze dell’Ordine in Toscana”.

 

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Manifestazione Polizia, Gelli:
“Protesta sacrosanta”

Il responsabile Legalità e Sicurezza del Pd Toscana, Federico Gelli,
interviene sulla manifestazione dei sindacati di Polizia del 18 ottobre

“Sono anni che la destra strumentalizza il tema della sicurezza e oggi la situazione è di una gravità inaudita con un personale di polizia ormai esasperato dai continui tagli del Governo e una pericolosa limitazione dei servizi a tutela dei cittadini”. Lo ha detto Federico Gelli responsabile legalità e sicurezza del Pd Toscana alla vigilia della manifestazione nazionale organizzata domani martedì 18 ottobre dalle principali sigle dei sindacati di polizia per protestare contro i tagli del Governo al comparto sicurezza che a Firenze si svolgerà in piazza della Repubblica.
“Aderiamo con convinzione a questa sacrosanta protesta – aggiunge Gelli – perché da tempo il Partito Democratico denuncia questa situazione inaccettabile per un “paese normale” con un personale di polizia sempre più demotivato, mezzi inadeguati che non posso essere riparati, agenti che si autotassano per acquistare la cancelleria negli uffici e tanti cittadini che hanno aderito alla proposta provocatoria di una colletta per fornire buoni benzina alle Forze dell’Ordine. In più i gravissimi fatti di Roma – sottolinea – hanno dimostrato che il nostro apparato di sicurezza non è in grado di difendere la sicurezza delle decine di migliaia di cittadini che volevano protestare civilmente e degli stessi uomini e donne in divisa che hanno rischiato la vita per 1300 euro al mese con mezzi e strategie inadeguate per fronteggiare gruppi organizzati di delinquenti. Insieme alla giusta condanna di quei fatti c’e tutta l’ipocrisia di un Governo che poche ore prima approva ulteriori 60 milioni di euro di tagli alla sicurezza e nomina, senza vergogna, due nuovi viceministri e un sottosegretario. Tre poltrone che ci costano quasi un milione di euro l’anno in più – conclude Federico Gelli – gli stessi soldi che potrebbero garantire benzina, mezzi efficienti e il pagamento degli straordinari a tutte le Forze dell’Ordine in Toscana”.

 

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