11 Luglio 2012

Comuni “ricicloni”, il commento del Pd Empolese – Valdelsa

Il servizio “porta a porta”, che Publiambiente ha attivato nel Circondario Empolese Valdelsa, nei comuni di Larciano, Serravalle Pistoiese, Lamporecchio e, prossimamente, a Monsummano Terme e Lastra a Signa, rappresenta una punta di eccellenza toscana e non solo, come confermato lunedì da Legambiente nell’ambito della premiazione “Comuni Ricicloni”. È proprio grazie alla scelta di adottare un sistema di raccolta puntuale ed all’impegno dei cittadini, che il nostro territorio ha raggiunto percentuali di raccolte differenziate che oscillano tra l’85% e il 92%. Questo sistema permette, non solo di superare l’obiettivo di differenziazione stabilito dalla legge nazionale (65%), ma di contribuire allo sviluppo di un settore, quello del riciclo, che fino ad oggi fatica ad emergere.

Di “numeri da record”, parla Piero Baronti portavoce degli Ecologisti Democratici Toscana, ricordando che sul podio dei “Comuni Ricicloni”, sono saliti ben 9 comuni capitanati da Montelupo Fiorentino con, a seguire, Cerreto Guidi, Montespertoli, Fucecchio, Serravalle Pistoiese, Vinci, Capraia e Limite, Lamporecchio, Larciano.  «Un en-plein  – continua Baronti – che fa onore alla Toscana, ma che non può essere un punto d’arrivo: questo risultato deve diventare la piattaforma da cui partire per fare un vero salto di qualità in tutti i campi delle politiche di sostenibilità».

Anche Fabio Barsottini, portavoce degli Ecologisti Democratici dell’Empolese Valdelsa, dichiara: «Siamo soddisfatti del risultato ottenuto dai nostri Comuni, che è stato raggiunto grazie all’ottimo lavoro di Publiambiente ed all’impegno dei cittadini. Questo -continua ancora Barsottini- ci dà la speranza concreta che nella nostra zona si possa sviluppare quell’industria verde, che ci permetterà di essere tra i territori trainanti del settore green».

«Il sistema porta a porta – dichiara Paolo Regini –  ha permesso di raggiungere una raccolta differenziata di qualità, finalizzata all’effettivo riciclo ed allo sviluppo di un sistema produttivo capace di valorizzare i materiali raccolti. La nostra Regione conta già delle esperienze significative in questo settore su cui, senza dubbio, è necessario continuare ad investire».

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10 Luglio 2012

Richard Ginori, Ferrucci e Sanquerin: “Il tempo stringe, si concretizzino contatti con acquirenti”

“La situazione è delicata e per dare un futuro ad una storica azienda come la Richard Ginori e ai suoi lavoratori, è giunto il momento che i contatti e le manifestazioni di interesse che ci sono stati in questo periodo si concretizzino. L’incontro del Tavolo istituzionale convocato dalla Regione il 16 luglio prossimo per conoscere dal presidente del collegio dei liquidatori lo stato dell’arte sulle trattative con i possibili compratori dell’azienda farà chiarezza, ma il tempo stringe e i lavoratori attendono risposte”.

Così la segretaria del Pd di Sesto Fiorentino Camilla Sanquerin e il  responsabile Economia e Lavoro Pd della Toscana Ivan Ferrucci, intervengono sulla situazione della Richard Ginori dopo le notizie che dalla fine di luglio la proprietà non avrà più liquidità per pagare gli stipendi e quattordicesime ai lavoratori e verrà fatta probabilmente richiesta di avvio della procedura di cassa integrazione straordinaria.

“E riteniamo – proseguono Ferrucci e Sanquerin – che l’impegno per trovare una soluzione positiva non debba essere vanificato di fronte a calcoli o strategie dei probabili acquirenti per ‘spuntare’ il miglior prezzo e acquisire così un’azienda con un marchio forte nel mondo e ancora molto mercato. L’auspicio è che si capisca l’importanza della permanenza sul territorio della fabbrica e delle professionalità che hanno contribuito a renderla leader nel settore delle porcellane, che imprenditori seri e motivati decidano quindi di riprendere in mano la Ginori con un progetto industriale capace di ridare slancio a un’azienda che saprebbe affrontare la crisi economica internazionale puntando sulla qualità del prodotto”.

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Pisa, faccia a faccia tra il sindaco, la giunta e i cittadini

Molto partecipata la prima delle assemblee nei quartieri organizzata dalle forze politiche di maggioranza (Pd, Idv, Psi e Lista Civica “In lista per Pisa”). Oltre 50 i cittadini presenti presso il Dopolavoro ferroviario all’incontro con il sindaco e gli assessori. La scelta del luogo non è stata casuale, visto che proprio il Dlf si è reso protagonista di un percorso positivo di riqualificazione della zona stazione e di integrazione tra cittadini, associazioni, comunità straniere. Un aspetto sottolineato dal sindaco Filippeschi nella sua introduzione. Il sindaco ha dedicato il proprio intervento non solo a fare il punto sui progetti in corso nell’area stazione e a mezzogiorno, ma anche per presentare i primi spunti per la realizzazione del programma per il 2013.

I cittadini intervenuti hanno sottolineato le criticità dell’area e pur apprezzando lo sforzo di innovazione e per lo sviluppo, hanno giustamente chiesto maggiore attenzione ai temi della vivibilità, della sicurezza, della pulizia e del decoro urbano. “Il giudizio positivo che riscontriamo sulla città non esclude certo l’esistenza di punti deboli e cose ancora da fare, lo sappiamo – ha spiegato il sindaco Marco Filippeschi – abito anche io in questa zona della città e conosco i problemi. Lavoreremo fino all’ultimo giorno per dare risposte ai cittadini”.

Tra gli altri sono intervenuti anche gli assessori Serfogli, Ghezzi, Marroni, Gay e Ciccone. “Pisa al futuro” prosegue con gli incontri in programma domani mercoledì 11 alle 18 in piazza della Fornace a Riglione (per i cittadini di Riglione e Oratoio) e alle 21 al parco Kennedy di Tirrenia per il litorale.

Venerdì 13 alle 18, presso la Limonaia in vicolo del Ruschi 4, sarà la volta degli abitanti di Porta Nuova, Porta a Lucca, I Passi, Gagno, San Francesco e Santa Maria.

L’assemblea cittadina è in programma martedì 17 alle 17 alla Corte Sanac di Porta a Mare e sarà aperta dall’intervento del sindaco che proporrà dieci punti per il nuovo programma di mandato.

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Pisa, faccia a faccia tra il sindaco, la giunta e i cittadini

Molto partecipata la prima delle assemblee nei quartieri organizzata dalle forze politiche di maggioranza (Pd, Idv, Psi e Lista Civica “In lista per Pisa”). Oltre 50 i cittadini presenti presso il Dopolavoro ferroviario all’incontro con il sindaco e gli assessori. La scelta del luogo non è stata casuale, visto che proprio il Dlf si è reso protagonista di un percorso positivo di riqualificazione della zona stazione e di integrazione tra cittadini, associazioni, comunità straniere. Un aspetto sottolineato dal sindaco Filippeschi nella sua introduzione. Il sindaco ha dedicato il proprio intervento non solo a fare il punto sui progetti in corso nell’area stazione e a mezzogiorno, ma anche per presentare i primi spunti per la realizzazione del programma per il 2013.

I cittadini intervenuti hanno sottolineato le criticità dell’area e pur apprezzando lo sforzo di innovazione e per lo sviluppo, hanno giustamente chiesto maggiore attenzione ai temi della vivibilità, della sicurezza, della pulizia e del decoro urbano. “Il giudizio positivo che riscontriamo sulla città non esclude certo l’esistenza di punti deboli e cose ancora da fare, lo sappiamo – ha spiegato il sindaco Marco Filippeschi – abito anche io in questa zona della città e conosco i problemi. Lavoreremo fino all’ultimo giorno per dare risposte ai cittadini”.

Tra gli altri sono intervenuti anche gli assessori Serfogli, Ghezzi, Marroni, Gay e Ciccone. “Pisa al futuro” prosegue con gli incontri in programma domani mercoledì 11 alle 18 in piazza della Fornace a Riglione (per i cittadini di Riglione e Oratoio) e alle 21 al parco Kennedy di Tirrenia per il litorale.

Venerdì 13 alle 18, presso la Limonaia in vicolo del Ruschi 4, sarà la volta degli abitanti di Porta Nuova, Porta a Lucca, I Passi, Gagno, San Francesco e Santa Maria.

L’assemblea cittadina è in programma martedì 17 alle 17 alla Corte Sanac di Porta a Mare e sarà aperta dall’intervento del sindaco che proporrà dieci punti per il nuovo programma di mandato.

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Migliori presidente Osce, gli auguri di buon lavoro di Manciulli

“A Riccardo Migliori voglio inviare le mie congratulazioni per questo nuovo e importante incarico. Un ruolo sicuramente impegnativo visti gli attuali scenari internazionali e per questo gli faccio gli auguri di buon lavoro e poter onorare al meglio questa responsabilità dopo l’esperienza maturata in seno all’Osce in questi anni”.

Così il segretario regionale del Pd della Toscana Andrea Manciulli si complimenta con il vice coordinatore regionale e deputato del PdL Riccardo Migliori eletto oggi presidente dell’Assemblea legislativa dell’OSCE, l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa.

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Migliori presidente Osce, gli auguri di buon lavoro di Manciulli

“A Riccardo Migliori voglio inviare le mie congratulazioni per questo nuovo e importante incarico. Un ruolo sicuramente impegnativo visti gli attuali scenari internazionali e per questo gli faccio gli auguri di buon lavoro e poter onorare al meglio questa responsabilità dopo l’esperienza maturata in seno all’Osce in questi anni”.

Così il segretario regionale del Pd della Toscana Andrea Manciulli si complimenta con il vice coordinatore regionale e deputato del PdL Riccardo Migliori eletto oggi presidente dell’Assemblea legislativa dell’OSCE, l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa.

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9 Luglio 2012

Spending review, il commento del Pd Arezzo

“Il Governo Monti ha una missione difficile e importante, quella di far fronte ai disastri combinati dal malgoverno degli ultimi anni, ma il sostegno che noi gli dobbiamo garantire non può essere subordinato alla nostra visione del paese e della società.

Oggi l’Italia è un paese che ha riacquisito credibilità a livello internazionale e finalmente ha un Governo che si occupa dei problemi del paese e non dei problemi giudiziari del Presidente del Consiglio. Non dobbiamo mai dimenticarci che nove mesi fa al Governo c’erano nani (della politica) e ballerine che ci stavano trascinando in un baratro. Tuttavia la cura, che non può essere indolore, non deve nemmeno mettere a rischio quelle che sono le nostre priorità politiche. In quella revisione di spesa che il Governo ha varato, e che ha tutte le caratteristiche di una nuova manovra, ci sono cose buone ma anche elementi che il Pd non può accettare. In particolare sulla sanità l’impostazione del Governo è da rivedere. Non si può mettere sullo stesso piano il servizio sanitario di alcune Regioni, come la Toscana, con quello di altre dove invece, certamente, vi sono sprechi e clientelismi da combattere. La riorganizzazione della rete ospedaliera non può essere soltanto burocratica e legata a parametri cinici come quelli dei posti letto ma deve basarsi necessariamente sulla funzioni che le varie strutture hanno nel proprio territorio. Nella nostra provincia si può pensare ad agire con il bisturi per ridurre i costi e non a tagliare importanti strutture che forniscono servizi fondamentali per le nostre comunità.

Anche sulle Province si rischia di cadere in confusione. Una riforma del sistema può essere positiva se serve a riorganizzare le competenze ed a creare enti intermedi più efficienti ed in grado di svolgere meglio il loro ruolo di area vasta. Non si può, invece, affrontare la questione come se fosse un problema di costi della politica. I veri costi della politica si annidano altrove, non si può partire dai Comuni e dalle Province, ma occorre partire dal centro e da tutti gli uffici centrali di uno Stato ormai ipertrofico e costosissimo. Per abbattere il costo dello Stato e ridare dignità alla politica occorre iniziare dalla lunga lista di enti e società ormai desuete e non dalle istituzioni elettive. In un progetto di riforma del sistema delle Province, noi crediamo che quella di Arezzo, per le sue funzioni, le dimensioni e la sua azione, sia da salvaguardare e saremo in prima linea affinché Arezzo mantenga il suo ruolo e non scivoli in un posto secondario che non gli si addice.

A questo dobbiamo aggiungere la mancanza di una politica di sostegno, a partire dal credito, per quel esercito di piccole e medie imprese che sono il nerbo della nostra economia e che anche nel nostro territorio hanno garantito lavoro, e sviluppo. Se si vuole uscire dalla crisi è necessario un intervento di sostegno a queste categorie la cui difficoltà è l’emblema della difficoltà del paese.

Il Governo ha preparato questo pacchetto di tagli, ora la politica, ed il Pd, deve saper fare la sua parte e deve essere in grado di migliorarlo, difendendo i servizi ai cittadini e soprattutto spingendo l’esecutivo a cambiare approccio. Non si può mettere tutti sullo stesso piano, si combattano le inefficienze laddove ci sono, si tutelino i cittadini e le istituzioni laddove negli anni è stata garantita una buona amministrazione delle risorse pubbliche”.

Marco Meacci
segretario Pd Arezzo

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Spending review, il commento del Pd Arezzo

“Il Governo Monti ha una missione difficile e importante, quella di far fronte ai disastri combinati dal malgoverno degli ultimi anni, ma il sostegno che noi gli dobbiamo garantire non può essere subordinato alla nostra visione del paese e della società.

Oggi l’Italia è un paese che ha riacquisito credibilità a livello internazionale e finalmente ha un Governo che si occupa dei problemi del paese e non dei problemi giudiziari del Presidente del Consiglio. Non dobbiamo mai dimenticarci che nove mesi fa al Governo c’erano nani (della politica) e ballerine che ci stavano trascinando in un baratro. Tuttavia la cura, che non può essere indolore, non deve nemmeno mettere a rischio quelle che sono le nostre priorità politiche. In quella revisione di spesa che il Governo ha varato, e che ha tutte le caratteristiche di una nuova manovra, ci sono cose buone ma anche elementi che il Pd non può accettare. In particolare sulla sanità l’impostazione del Governo è da rivedere. Non si può mettere sullo stesso piano il servizio sanitario di alcune Regioni, come la Toscana, con quello di altre dove invece, certamente, vi sono sprechi e clientelismi da combattere. La riorganizzazione della rete ospedaliera non può essere soltanto burocratica e legata a parametri cinici come quelli dei posti letto ma deve basarsi necessariamente sulla funzioni che le varie strutture hanno nel proprio territorio. Nella nostra provincia si può pensare ad agire con il bisturi per ridurre i costi e non a tagliare importanti strutture che forniscono servizi fondamentali per le nostre comunità.

Anche sulle Province si rischia di cadere in confusione. Una riforma del sistema può essere positiva se serve a riorganizzare le competenze ed a creare enti intermedi più efficienti ed in grado di svolgere meglio il loro ruolo di area vasta. Non si può, invece, affrontare la questione come se fosse un problema di costi della politica. I veri costi della politica si annidano altrove, non si può partire dai Comuni e dalle Province, ma occorre partire dal centro e da tutti gli uffici centrali di uno Stato ormai ipertrofico e costosissimo. Per abbattere il costo dello Stato e ridare dignità alla politica occorre iniziare dalla lunga lista di enti e società ormai desuete e non dalle istituzioni elettive. In un progetto di riforma del sistema delle Province, noi crediamo che quella di Arezzo, per le sue funzioni, le dimensioni e la sua azione, sia da salvaguardare e saremo in prima linea affinché Arezzo mantenga il suo ruolo e non scivoli in un posto secondario che non gli si addice.

A questo dobbiamo aggiungere la mancanza di una politica di sostegno, a partire dal credito, per quel esercito di piccole e medie imprese che sono il nerbo della nostra economia e che anche nel nostro territorio hanno garantito lavoro, e sviluppo. Se si vuole uscire dalla crisi è necessario un intervento di sostegno a queste categorie la cui difficoltà è l’emblema della difficoltà del paese.

Il Governo ha preparato questo pacchetto di tagli, ora la politica, ed il Pd, deve saper fare la sua parte e deve essere in grado di migliorarlo, difendendo i servizi ai cittadini e soprattutto spingendo l’esecutivo a cambiare approccio. Non si può mettere tutti sullo stesso piano, si combattano le inefficienze laddove ci sono, si tutelino i cittadini e le istituzioni laddove negli anni è stata garantita una buona amministrazione delle risorse pubbliche”.

Marco Meacci
segretario Pd Arezzo

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Dimissioni Torrigiani, il commento del Pd

La segreteria del Partito Democratico di Empoli ritiene necessario intervenire nel dibattito scatenatosi dopo le dimissioni dell’assessore Filippo Torrigiani, in seguito ai comunicati degli altri partiti:

«Interveniamo soprattutto per rispondere alle accuse che riducono tutta la vicenda ad uno scontro tra correnti intestine al Pd per la scelta del prossimo sindaco. Per fare chiarezza mettiamo in fila un po’ di cose che dimostrano l’insensatezza di certe accuse.

Per prima cosa il metodo usato.

Ci rendiamo conto che nell’immaginario collettivo permanga la visione un po’ romantica nella quale un ristretto gruppo dirigente si riunisce in una stanza fumosa per decidere le sorti di carriere, persone e amministrazioni, ma questi metodi non ci appartengono. Siamo l’unico partito in Italia che decide attraverso primarie e congressi (veri) la propria classe dirigente ed anche Empoli ha dimostrato di aver scelto gli attuali dirigenti attraverso un voto libero, democratico e trasparente. Che bisogno ci sarebbe stato di invertire così repentinamente la rotta rispetto ad un qualcosa che ormai ci caratterizza agli occhi di tutti gli italiani?

Altra domanda alla quale devono rispondere i fautori del complotto è, a chi hanno giovato le dimissioni di Torrigiani?

Chiunque abbia avuto a che fare con l’attuale classe dirigente del partito, si sarà sicuramente convinto che nessuna delle persone che rappresentano il PD oggi ha velleità di carriera politica tali da orchestrare una tale macchinazione. Riteniamo invece sia necessario sottolineare come le dimissioni siano state accettate dal Sindaco, da tutta la giunta e da tutta la segreteria, circa una trentina di persone che, in modo autonomo, hanno accettato le dimissioni di Torrigiani.

Vi chiediamo anche di riflettere un attimo sulla reale possibilità che una persona (il segretario in primis) potesse convocare l’assessore Filippo Torrigiani, persona che negli anni ha accumulato un certo consenso personale nella nostra città, ma non solo, e chiedergli in modo perentorio le dimissioni per “far posto a qualcun’altro”. E’ veramente credibile uno scenario di questo tipo?

Evidentemente ci sono valide motivazioni personali che hanno spinto Filippo Torrigiani a scegliere di rimettere al sindaco il proprio mandato, ma è inutile continuare a cercare queste motivazioni all’interno del partito.

Vogliamo invece soffermarci sulla strumentalizzazione che viene fatta della vicenda per dividere il maggior partito di Empoli, il Partito Democratico, per meri scopi di convenienza elettorale.

Ai nostri alleati, che ci accusano di essere troppo impegnati a decidere su primarie e congressi, facciamo notare, infatti, che sono loro i primi che sentono il bisogno di creare un dibattito, non su decisioni politiche importanti per il nostro territorio, ma sulle nostre fantomatiche “lotte interne”.

Speriamo che la spiacevole china che ha preso la vicenda si arresti per il bene delle persone coinvolte, per il bene della giunta, ma soprattutto per il bene della città. In chiusura vogliamo rinnovare il nostro ringraziamento all’assessore Torrigiani per tutto il lavoro svolto per un progetto ed un ideale al servizio della città».

Partito Democratico Empoli

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Dimissioni Torrigiani, il commento del Pd

La segreteria del Partito Democratico di Empoli ritiene necessario intervenire nel dibattito scatenatosi dopo le dimissioni dell’assessore Filippo Torrigiani, in seguito ai comunicati degli altri partiti:

«Interveniamo soprattutto per rispondere alle accuse che riducono tutta la vicenda ad uno scontro tra correnti intestine al Pd per la scelta del prossimo sindaco. Per fare chiarezza mettiamo in fila un po’ di cose che dimostrano l’insensatezza di certe accuse.

Per prima cosa il metodo usato.

Ci rendiamo conto che nell’immaginario collettivo permanga la visione un po’ romantica nella quale un ristretto gruppo dirigente si riunisce in una stanza fumosa per decidere le sorti di carriere, persone e amministrazioni, ma questi metodi non ci appartengono. Siamo l’unico partito in Italia che decide attraverso primarie e congressi (veri) la propria classe dirigente ed anche Empoli ha dimostrato di aver scelto gli attuali dirigenti attraverso un voto libero, democratico e trasparente. Che bisogno ci sarebbe stato di invertire così repentinamente la rotta rispetto ad un qualcosa che ormai ci caratterizza agli occhi di tutti gli italiani?

Altra domanda alla quale devono rispondere i fautori del complotto è, a chi hanno giovato le dimissioni di Torrigiani?

Chiunque abbia avuto a che fare con l’attuale classe dirigente del partito, si sarà sicuramente convinto che nessuna delle persone che rappresentano il PD oggi ha velleità di carriera politica tali da orchestrare una tale macchinazione. Riteniamo invece sia necessario sottolineare come le dimissioni siano state accettate dal Sindaco, da tutta la giunta e da tutta la segreteria, circa una trentina di persone che, in modo autonomo, hanno accettato le dimissioni di Torrigiani.

Vi chiediamo anche di riflettere un attimo sulla reale possibilità che una persona (il segretario in primis) potesse convocare l’assessore Filippo Torrigiani, persona che negli anni ha accumulato un certo consenso personale nella nostra città, ma non solo, e chiedergli in modo perentorio le dimissioni per “far posto a qualcun’altro”. E’ veramente credibile uno scenario di questo tipo?

Evidentemente ci sono valide motivazioni personali che hanno spinto Filippo Torrigiani a scegliere di rimettere al sindaco il proprio mandato, ma è inutile continuare a cercare queste motivazioni all’interno del partito.

Vogliamo invece soffermarci sulla strumentalizzazione che viene fatta della vicenda per dividere il maggior partito di Empoli, il Partito Democratico, per meri scopi di convenienza elettorale.

Ai nostri alleati, che ci accusano di essere troppo impegnati a decidere su primarie e congressi, facciamo notare, infatti, che sono loro i primi che sentono il bisogno di creare un dibattito, non su decisioni politiche importanti per il nostro territorio, ma sulle nostre fantomatiche “lotte interne”.

Speriamo che la spiacevole china che ha preso la vicenda si arresti per il bene delle persone coinvolte, per il bene della giunta, ma soprattutto per il bene della città. In chiusura vogliamo rinnovare il nostro ringraziamento all’assessore Torrigiani per tutto il lavoro svolto per un progetto ed un ideale al servizio della città».

Partito Democratico Empoli

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