27 Ottobre 2011

La Regione ci dà un taglio
Meno consiglieri e assessori

Una nuova legge elettorale e una sforbiciata a scranni e vitalizi. Per riformare la macchina regionale, il gruppo consiliare del Pd presenta una vera e propria “cura dimagrante” che prevede la riduzione di un quinto dei consiglieri regionali (da 55 a 40), il passaggio da 10 a 8 assessori e soprattutto l’abolizione dell’attuale vitalizio con l’introduzione di un sistema contributivo. Non è finita. Il Pd sta per presentare una proposta di legge in Parlamento per includere tra gli elementi di virtuosità delle Regioni i parametri d’indennità dei consiglieri (la Toscana, insieme all’Umbria, ha i più bassi d’Italia). La “dieta”, un cavallo di battaglia del presidente della Regione Enrico Rossi, era contenuta in un ordine del giorno approvato dal Consiglio all’unanimità il 6 settembre scorso. Tra pochi giorni, “diventerà una proposta di legge di modifica allo Statuto regionale e passerà in aula”, annuncia il capogruppo del Pd Vittorio Bugli, che spiega come le “riforme siano aperte alla firma e alla sottoscrizione delle altre forze politiche”.

Per quanto riguarda la legge elettorale regionale, l’intenzione è superare quanto prima la norma attuale “rafforzando il rapporto tra eletti ed elettori”, spiega Bugli. Questo può accadere scegliendo tra due possibilità: le preferenze o i collegi uninominali. “Nel gruppo del Pd si predilige per ora la seconda possibilità, ma rimaniamo aperti a tutte le soluzioni”, spiega Bugli.

Nel frattempo, anche il Pd Toscana, con il segretario Andrea Manciulli, aprirà un confronto nel partito per dare il suo contributo a questo fondamentale percorso di riscrittura delle regole.

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La Regione ci dà un taglio
Meno consiglieri e assessori

Una nuova legge elettorale e una sforbiciata a scranni e vitalizi. Per riformare la macchina regionale, il gruppo consiliare del Pd presenta una vera e propria “cura dimagrante” che prevede la riduzione di un quinto dei consiglieri regionali (da 55 a 40), il passaggio da 10 a 8 assessori e soprattutto l’abolizione dell’attuale vitalizio con l’introduzione di un sistema contributivo. Non è finita. Il Pd sta per presentare una proposta di legge in Parlamento per includere tra gli elementi di virtuosità delle Regioni i parametri d’indennità dei consiglieri (la Toscana, insieme all’Umbria, ha i più bassi d’Italia). La “dieta”, un cavallo di battaglia del presidente della Regione Enrico Rossi, era contenuta in un ordine del giorno approvato dal Consiglio all’unanimità il 6 settembre scorso. Tra pochi giorni, “diventerà una proposta di legge di modifica allo Statuto regionale e passerà in aula”, annuncia il capogruppo del Pd Vittorio Bugli, che spiega come le “riforme siano aperte alla firma e alla sottoscrizione delle altre forze politiche”.

Per quanto riguarda la legge elettorale regionale, l’intenzione è superare quanto prima la norma attuale “rafforzando il rapporto tra eletti ed elettori”, spiega Bugli. Questo può accadere scegliendo tra due possibilità: le preferenze o i collegi uninominali. “Nel gruppo del Pd si predilige per ora la seconda possibilità, ma rimaniamo aperti a tutte le soluzioni”, spiega Bugli.

Nel frattempo, anche il Pd Toscana, con il segretario Andrea Manciulli, aprirà un confronto nel partito per dare il suo contributo a questo fondamentale percorso di riscrittura delle regole.

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26 Ottobre 2011

Alluvione Lunigiana, vicinanza
a famiglie vittime e sfollati

Il Pd regionale si stringe ai familiari delle vittime dell’alluvione che ha colpito la Toscana settentrionale

Firenze – “Vogliamo rivolgere un pensiero di vicinanza e solidarietà alle popolazioni della Toscana e della Liguria colpite dalle tragiche conseguenze dell’alluvione e in particolare alle famiglie che hanno perso i loro cari e ai tanti sfollati che in queste ore si trovano in una situazione di emergenza”.

Così il segretario del PD della Toscana Andrea Manciulli e il responsabile territorio Matteo Tortolini, sulle morti avvenute in Lunigiana e Liguria per l’alluvione delle ultime ore.

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Alluvione Lunigiana, vicinanza
a famiglie vittime e sfollati

Il Pd regionale si stringe ai familiari delle vittime dell’alluvione che ha colpito la Toscana settentrionale

Firenze – “Vogliamo rivolgere un pensiero di vicinanza e solidarietà alle popolazioni della Toscana e della Liguria colpite dalle tragiche conseguenze dell’alluvione e in particolare alle famiglie che hanno perso i loro cari e ai tanti sfollati che in queste ore si trovano in una situazione di emergenza”.

Così il segretario del PD della Toscana Andrea Manciulli e il responsabile territorio Matteo Tortolini, sulle morti avvenute in Lunigiana e Liguria per l’alluvione delle ultime ore.

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21 Ottobre 2011

Emergenza carceri:
“I tagli del governo violano i diritti umani”

Basta con i tagli orizzontali alla Giustizia e al settore penitenziario. Basta con le leggi securitarie e punitive. Il governo pensi di più alle condizioni dei detenuti e meno alle magagne giudiziarie del premier. Questo, in sintesi, il messaggio al governo lanciato dal Manifesto sullo stato delle carceri del Pd Toscana. Una decina di misure necessarie “per garantire la vivibilità nei penitenziari, il rispetto dei diritti dei carcerati e la sicurezza del personale penitenziario”.

Il primo passo il governo deve farlo sul terreno delle risorse, rendendo operativo al più presto il Fondo unico della Giustizia, la cui reale consistenza e destinazione, per il momento, sono avvolte dal mistero. Serve poi una riforma della Giustizia, “reale, concreta, che risponda ai bsogni del cittadino, non di Silvio Berlusconi”. Per il Pd, le priorità si riassumono nella depenalizzazione dei reati minori, nel rafforzamente delle misure alternative alla detenzione, nella riforma della Fini-Giovanardi sulla tossicodipendenza e della legge Cirielli sulla recidiva, nella riduzione dei casi di custodia cautelare obbligatori.

A presentare il piano del Pd sono il segretario regionale dei Democratici Andrea Manciulli e la senatrice Silvia Della Monica, responsabile Giustizia del Pd Toscana. “La situazione è ormai fuori controllo – spiegano – si impongono risposte urgenti e di largo respiro, i soliti rimedi tampone o di bandiera non bastano più”. Il Manifesto del Pd, che risponde a un recente appello del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nasce da uno stato d’emergenza sempre più preoccupante, che anche in Toscana nelle ultime settimane si è palesato in tutta la sua drammaticità. Nel carcere fiorentino di Sollicciano, ad esempio, si è superata di nuovo quota mille detenuti: gli ospiti sono 1.011, un terzo dei quali tossicodipendenti, oltre a 7 bambini costretti a vivere dietro le sbarre con le madri. Praticamente sono il doppio del consentito, visto che la capienza regolamentare del penitenziario sarebbe di 447 detenuti. Nei giorni scorsi, inoltre, si è assistito alla paralisi dell’attività giudiziaria: la Polizia penitenziaria è rimasta letteralmente a secco, senza un centesimo per rifornire di benzina gli automezzi. Una sofferenza che Sollicciano condivide con le altre carceri della Toscana: dal penitenziario di Empoli all’Ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo, costretti al gelo per giorni, senza riscaldamento e senza soldi per pagare le bollette.

“Dinanzi alla politica del governo – continuano Manciulli e Della Monica – del cinismo e della indifferenza al rispetto delle condizioni fondamentali di vita nelle carceri e dello sfascio del comparto penale, denunciamo con forza come i tagli di risorse non debbano comportare la violazione dei diritti fondamentali e l’interruzione dei servizi essenziali, quali quello di giustizia, ormai oggetto di una vera e propria opera di demolizione sistematica”.

PD Toscana. Il “Manifesto sullo stato delle carceri”

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Emergenza carceri:
“I tagli del governo violano i diritti umani”

Basta con i tagli orizzontali alla Giustizia e al settore penitenziario. Basta con le leggi securitarie e punitive. Il governo pensi di più alle condizioni dei detenuti e meno alle magagne giudiziarie del premier. Questo, in sintesi, il messaggio al governo lanciato dal Manifesto sullo stato delle carceri del Pd Toscana. Una decina di misure necessarie “per garantire la vivibilità nei penitenziari, il rispetto dei diritti dei carcerati e la sicurezza del personale penitenziario”.

Il primo passo il governo deve farlo sul terreno delle risorse, rendendo operativo al più presto il Fondo unico della Giustizia, la cui reale consistenza e destinazione, per il momento, sono avvolte dal mistero. Serve poi una riforma della Giustizia, “reale, concreta, che risponda ai bsogni del cittadino, non di Silvio Berlusconi”. Per il Pd, le priorità si riassumono nella depenalizzazione dei reati minori, nel rafforzamente delle misure alternative alla detenzione, nella riforma della Fini-Giovanardi sulla tossicodipendenza e della legge Cirielli sulla recidiva, nella riduzione dei casi di custodia cautelare obbligatori.

A presentare il piano del Pd sono il segretario regionale dei Democratici Andrea Manciulli e la senatrice Silvia Della Monica, responsabile Giustizia del Pd Toscana. “La situazione è ormai fuori controllo – spiegano – si impongono risposte urgenti e di largo respiro, i soliti rimedi tampone o di bandiera non bastano più”. Il Manifesto del Pd, che risponde a un recente appello del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nasce da uno stato d’emergenza sempre più preoccupante, che anche in Toscana nelle ultime settimane si è palesato in tutta la sua drammaticità. Nel carcere fiorentino di Sollicciano, ad esempio, si è superata di nuovo quota mille detenuti: gli ospiti sono 1.011, un terzo dei quali tossicodipendenti, oltre a 7 bambini costretti a vivere dietro le sbarre con le madri. Praticamente sono il doppio del consentito, visto che la capienza regolamentare del penitenziario sarebbe di 447 detenuti. Nei giorni scorsi, inoltre, si è assistito alla paralisi dell’attività giudiziaria: la Polizia penitenziaria è rimasta letteralmente a secco, senza un centesimo per rifornire di benzina gli automezzi. Una sofferenza che Sollicciano condivide con le altre carceri della Toscana: dal penitenziario di Empoli all’Ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo, costretti al gelo per giorni, senza riscaldamento e senza soldi per pagare le bollette.

“Dinanzi alla politica del governo – continuano Manciulli e Della Monica – del cinismo e della indifferenza al rispetto delle condizioni fondamentali di vita nelle carceri e dello sfascio del comparto penale, denunciamo con forza come i tagli di risorse non debbano comportare la violazione dei diritti fondamentali e l’interruzione dei servizi essenziali, quali quello di giustizia, ormai oggetto di una vera e propria opera di demolizione sistematica”.

PD Toscana. Il “Manifesto sullo stato delle carceri”

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19 Ottobre 2011

Manciulli: “Sì all’ossessione della crescita,
no a quella della leadership”

Il segretario regionale Andrea Manciulli: “Ha ragione Bersani:
parliamo più dei problemi del paese e meno di noi stessi

“In Italia ormai c’è un governo-bunker. Sempre più italiani sentono i morsi della crisi, la disoccupazione giovanile è al 28%, le imprese chiedono misure per la crescita e Berlusconi pensa solo a come tenere la sua poltrona un giorno in più.

Il governo è in agonia, nel nostro orizzonte devono esserci sempre i problemi del Paese e le idee per superarli, come ha giustamente ricordato il segretario Bersani venerdì scorso a Firenze. Le priorità delle persone che si aspettano da noi il rilancio dell’Italia si chiamano lavoro, investimenti, casa, servizi.

E’ su questo che dobbiamo concentrarci, piuttosto che in un dibattito tutto incentrato su noi stessi, sulle regole interne, sulla leadership, sulle tattiche e sul posizionamento – dice il segretario del Partito Democratico della Toscana, Andrea Manciulli -. Non guardiamoci l’ombelico, teniamo sempre alto lo sguardo. Dobbiamo avere l’ossessione della crescita e non quella della leadership. Siamo un partito che è nato 4 anni fa e ha già cambiato 3 segretari e fatto 2 congressi. Se si continua con questa ossessione della leadership, la prossima volta faremmo meglio ad eleggere uno psicanalista invece che un segretario. Questo paese ha bisogno invece del linguaggio della verità, ha bisogno di riforme che ci rimettano in piedi. E non ha bisogno invece di una politica che accarezza sempre per il verso del pelo l’opinione espressa dai sondaggi inseguendo solo il consenso a breve termine. E’ necessario piuttosto che ci si assuma la responsabilità delle riforme che servono e possono salvare il paese. Fa bene Bersani a perseguire questa strada con tenacia”.

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Manciulli: “Sì all’ossessione della crescita,
no a quella della leadership”

Il segretario regionale Andrea Manciulli: “Ha ragione Bersani:
parliamo più dei problemi del paese e meno di noi stessi

“In Italia ormai c’è un governo-bunker. Sempre più italiani sentono i morsi della crisi, la disoccupazione giovanile è al 28%, le imprese chiedono misure per la crescita e Berlusconi pensa solo a come tenere la sua poltrona un giorno in più.

Il governo è in agonia, nel nostro orizzonte devono esserci sempre i problemi del Paese e le idee per superarli, come ha giustamente ricordato il segretario Bersani venerdì scorso a Firenze. Le priorità delle persone che si aspettano da noi il rilancio dell’Italia si chiamano lavoro, investimenti, casa, servizi.

E’ su questo che dobbiamo concentrarci, piuttosto che in un dibattito tutto incentrato su noi stessi, sulle regole interne, sulla leadership, sulle tattiche e sul posizionamento – dice il segretario del Partito Democratico della Toscana, Andrea Manciulli -. Non guardiamoci l’ombelico, teniamo sempre alto lo sguardo. Dobbiamo avere l’ossessione della crescita e non quella della leadership. Siamo un partito che è nato 4 anni fa e ha già cambiato 3 segretari e fatto 2 congressi. Se si continua con questa ossessione della leadership, la prossima volta faremmo meglio ad eleggere uno psicanalista invece che un segretario. Questo paese ha bisogno invece del linguaggio della verità, ha bisogno di riforme che ci rimettano in piedi. E non ha bisogno invece di una politica che accarezza sempre per il verso del pelo l’opinione espressa dai sondaggi inseguendo solo il consenso a breve termine. E’ necessario piuttosto che ci si assuma la responsabilità delle riforme che servono e possono salvare il paese. Fa bene Bersani a perseguire questa strada con tenacia”.

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18 Ottobre 2011

Il Pd va in fabbrica
Nato il Circolo “Nuovo Pignone”

Il Pd entra in fabbrica. Dopo la Breda di Pistoia e la Piaggio di Pontedera, stavolta ha varcato la soglia della maggiore realtà industriale di Firenze, il Nuovo Pignone.

Da oggi il Nuovo Pignone ha un circolo del Pd  ideato e creato dagli operai, che hanno deciso di riportare in vita la storica sezione della fabbrica, chiuso quasi dieci anni fa.

Ad inaugurarlo sono stati il segretario metropolitano del Pd di Firenze, Patrizio Mecacci, e il responsabile Economia del Pd nazionale, Stefano Fassina.

“E’ una bella notizia – commentano Andrea Manciulli e Ivan Ferrucci, segretario regionale dei Democratici e responsabile Lavoro del Pd Toscana -. La fondazione di un circolo da parte dei lavoratori di un’azienda è un fatto concreto che allarga i luoghi del partito, ma anche un atto simbolico importante, perché il Pd deve stare e vivere nel mondo del lavoro”.
“Mai come oggi i temi dell’occupazione, dell’impresa e dell’economia devono essere messi al primo posto per il rilancio del paese – aggiungono -. Ed in questa prospettiva un nuovo luogo di discussione come quello fondato oggi può dare una mano in più al nostro partito”.

Il Circolo “d’ambiente” (così si chiamano quelli nati nei luoghi di lavoro o di studio) del Nuovo Pignone è solo l’ultimo in ordine di tempo dopo quelli della Piaggio, della Breda e dei Lavoratori mercato Firenze.

 

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Il Pd va in fabbrica
Nato il Circolo “Nuovo Pignone”

Il Pd entra in fabbrica. Dopo la Breda di Pistoia e la Piaggio di Pontedera, stavolta ha varcato la soglia della maggiore realtà industriale di Firenze, il Nuovo Pignone.

Da oggi il Nuovo Pignone ha un circolo del Pd  ideato e creato dagli operai, che hanno deciso di riportare in vita la storica sezione della fabbrica, chiuso quasi dieci anni fa.

Ad inaugurarlo sono stati il segretario metropolitano del Pd di Firenze, Patrizio Mecacci, e il responsabile Economia del Pd nazionale, Stefano Fassina.

“E’ una bella notizia – commentano Andrea Manciulli e Ivan Ferrucci, segretario regionale dei Democratici e responsabile Lavoro del Pd Toscana -. La fondazione di un circolo da parte dei lavoratori di un’azienda è un fatto concreto che allarga i luoghi del partito, ma anche un atto simbolico importante, perché il Pd deve stare e vivere nel mondo del lavoro”.
“Mai come oggi i temi dell’occupazione, dell’impresa e dell’economia devono essere messi al primo posto per il rilancio del paese – aggiungono -. Ed in questa prospettiva un nuovo luogo di discussione come quello fondato oggi può dare una mano in più al nostro partito”.

Il Circolo “d’ambiente” (così si chiamano quelli nati nei luoghi di lavoro o di studio) del Nuovo Pignone è solo l’ultimo in ordine di tempo dopo quelli della Piaggio, della Breda e dei Lavoratori mercato Firenze.

 

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