Emergenza carceri:
“I tagli del governo violano i diritti umani”
Basta con i tagli orizzontali alla Giustizia e al settore penitenziario. Basta con le leggi securitarie e punitive. Il governo pensi di più alle condizioni dei detenuti e meno alle magagne giudiziarie del premier. Questo, in sintesi, il messaggio al governo lanciato dal Manifesto sullo stato delle carceri del Pd Toscana. Una decina di misure necessarie “per garantire la vivibilità nei penitenziari, il rispetto dei diritti dei carcerati e la sicurezza del personale penitenziario”.
Il primo passo il governo deve farlo sul terreno delle risorse, rendendo operativo al più presto il Fondo unico della Giustizia, la cui reale consistenza e destinazione, per il momento, sono avvolte dal mistero. Serve poi una riforma della Giustizia, “reale, concreta, che risponda ai bsogni del cittadino, non di Silvio Berlusconi”. Per il Pd, le priorità si riassumono nella depenalizzazione dei reati minori, nel rafforzamente delle misure alternative alla detenzione, nella riforma della Fini-Giovanardi sulla tossicodipendenza e della legge Cirielli sulla recidiva, nella riduzione dei casi di custodia cautelare obbligatori.
A presentare il piano del Pd sono il segretario regionale dei Democratici Andrea Manciulli e la senatrice Silvia Della Monica, responsabile Giustizia del Pd Toscana. “La situazione è ormai fuori controllo – spiegano – si impongono risposte urgenti e di largo respiro, i soliti rimedi tampone o di bandiera non bastano più”. Il Manifesto del Pd, che risponde a un recente appello del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nasce da uno stato d’emergenza sempre più preoccupante, che anche in Toscana nelle ultime settimane si è palesato in tutta la sua drammaticità. Nel carcere fiorentino di Sollicciano, ad esempio, si è superata di nuovo quota mille detenuti: gli ospiti sono 1.011, un terzo dei quali tossicodipendenti, oltre a 7 bambini costretti a vivere dietro le sbarre con le madri. Praticamente sono il doppio del consentito, visto che la capienza regolamentare del penitenziario sarebbe di 447 detenuti. Nei giorni scorsi, inoltre, si è assistito alla paralisi dell’attività giudiziaria: la Polizia penitenziaria è rimasta letteralmente a secco, senza un centesimo per rifornire di benzina gli automezzi. Una sofferenza che Sollicciano condivide con le altre carceri della Toscana: dal penitenziario di Empoli all’Ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo, costretti al gelo per giorni, senza riscaldamento e senza soldi per pagare le bollette.
“Dinanzi alla politica del governo – continuano Manciulli e Della Monica – del cinismo e della indifferenza al rispetto delle condizioni fondamentali di vita nelle carceri e dello sfascio del comparto penale, denunciamo con forza come i tagli di risorse non debbano comportare la violazione dei diritti fondamentali e l’interruzione dei servizi essenziali, quali quello di giustizia, ormai oggetto di una vera e propria opera di demolizione sistematica”.