9 Luglio 2012

Spending review, il commento del Pd Arezzo

“Il Governo Monti ha una missione difficile e importante, quella di far fronte ai disastri combinati dal malgoverno degli ultimi anni, ma il sostegno che noi gli dobbiamo garantire non può essere subordinato alla nostra visione del paese e della società.

Oggi l’Italia è un paese che ha riacquisito credibilità a livello internazionale e finalmente ha un Governo che si occupa dei problemi del paese e non dei problemi giudiziari del Presidente del Consiglio. Non dobbiamo mai dimenticarci che nove mesi fa al Governo c’erano nani (della politica) e ballerine che ci stavano trascinando in un baratro. Tuttavia la cura, che non può essere indolore, non deve nemmeno mettere a rischio quelle che sono le nostre priorità politiche. In quella revisione di spesa che il Governo ha varato, e che ha tutte le caratteristiche di una nuova manovra, ci sono cose buone ma anche elementi che il Pd non può accettare. In particolare sulla sanità l’impostazione del Governo è da rivedere. Non si può mettere sullo stesso piano il servizio sanitario di alcune Regioni, come la Toscana, con quello di altre dove invece, certamente, vi sono sprechi e clientelismi da combattere. La riorganizzazione della rete ospedaliera non può essere soltanto burocratica e legata a parametri cinici come quelli dei posti letto ma deve basarsi necessariamente sulla funzioni che le varie strutture hanno nel proprio territorio. Nella nostra provincia si può pensare ad agire con il bisturi per ridurre i costi e non a tagliare importanti strutture che forniscono servizi fondamentali per le nostre comunità.

Anche sulle Province si rischia di cadere in confusione. Una riforma del sistema può essere positiva se serve a riorganizzare le competenze ed a creare enti intermedi più efficienti ed in grado di svolgere meglio il loro ruolo di area vasta. Non si può, invece, affrontare la questione come se fosse un problema di costi della politica. I veri costi della politica si annidano altrove, non si può partire dai Comuni e dalle Province, ma occorre partire dal centro e da tutti gli uffici centrali di uno Stato ormai ipertrofico e costosissimo. Per abbattere il costo dello Stato e ridare dignità alla politica occorre iniziare dalla lunga lista di enti e società ormai desuete e non dalle istituzioni elettive. In un progetto di riforma del sistema delle Province, noi crediamo che quella di Arezzo, per le sue funzioni, le dimensioni e la sua azione, sia da salvaguardare e saremo in prima linea affinché Arezzo mantenga il suo ruolo e non scivoli in un posto secondario che non gli si addice.

A questo dobbiamo aggiungere la mancanza di una politica di sostegno, a partire dal credito, per quel esercito di piccole e medie imprese che sono il nerbo della nostra economia e che anche nel nostro territorio hanno garantito lavoro, e sviluppo. Se si vuole uscire dalla crisi è necessario un intervento di sostegno a queste categorie la cui difficoltà è l’emblema della difficoltà del paese.

Il Governo ha preparato questo pacchetto di tagli, ora la politica, ed il Pd, deve saper fare la sua parte e deve essere in grado di migliorarlo, difendendo i servizi ai cittadini e soprattutto spingendo l’esecutivo a cambiare approccio. Non si può mettere tutti sullo stesso piano, si combattano le inefficienze laddove ci sono, si tutelino i cittadini e le istituzioni laddove negli anni è stata garantita una buona amministrazione delle risorse pubbliche”.

Marco Meacci
segretario Pd Arezzo

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Dimissioni Torrigiani, il commento del Pd

La segreteria del Partito Democratico di Empoli ritiene necessario intervenire nel dibattito scatenatosi dopo le dimissioni dell’assessore Filippo Torrigiani, in seguito ai comunicati degli altri partiti:

«Interveniamo soprattutto per rispondere alle accuse che riducono tutta la vicenda ad uno scontro tra correnti intestine al Pd per la scelta del prossimo sindaco. Per fare chiarezza mettiamo in fila un po’ di cose che dimostrano l’insensatezza di certe accuse.

Per prima cosa il metodo usato.

Ci rendiamo conto che nell’immaginario collettivo permanga la visione un po’ romantica nella quale un ristretto gruppo dirigente si riunisce in una stanza fumosa per decidere le sorti di carriere, persone e amministrazioni, ma questi metodi non ci appartengono. Siamo l’unico partito in Italia che decide attraverso primarie e congressi (veri) la propria classe dirigente ed anche Empoli ha dimostrato di aver scelto gli attuali dirigenti attraverso un voto libero, democratico e trasparente. Che bisogno ci sarebbe stato di invertire così repentinamente la rotta rispetto ad un qualcosa che ormai ci caratterizza agli occhi di tutti gli italiani?

Altra domanda alla quale devono rispondere i fautori del complotto è, a chi hanno giovato le dimissioni di Torrigiani?

Chiunque abbia avuto a che fare con l’attuale classe dirigente del partito, si sarà sicuramente convinto che nessuna delle persone che rappresentano il PD oggi ha velleità di carriera politica tali da orchestrare una tale macchinazione. Riteniamo invece sia necessario sottolineare come le dimissioni siano state accettate dal Sindaco, da tutta la giunta e da tutta la segreteria, circa una trentina di persone che, in modo autonomo, hanno accettato le dimissioni di Torrigiani.

Vi chiediamo anche di riflettere un attimo sulla reale possibilità che una persona (il segretario in primis) potesse convocare l’assessore Filippo Torrigiani, persona che negli anni ha accumulato un certo consenso personale nella nostra città, ma non solo, e chiedergli in modo perentorio le dimissioni per “far posto a qualcun’altro”. E’ veramente credibile uno scenario di questo tipo?

Evidentemente ci sono valide motivazioni personali che hanno spinto Filippo Torrigiani a scegliere di rimettere al sindaco il proprio mandato, ma è inutile continuare a cercare queste motivazioni all’interno del partito.

Vogliamo invece soffermarci sulla strumentalizzazione che viene fatta della vicenda per dividere il maggior partito di Empoli, il Partito Democratico, per meri scopi di convenienza elettorale.

Ai nostri alleati, che ci accusano di essere troppo impegnati a decidere su primarie e congressi, facciamo notare, infatti, che sono loro i primi che sentono il bisogno di creare un dibattito, non su decisioni politiche importanti per il nostro territorio, ma sulle nostre fantomatiche “lotte interne”.

Speriamo che la spiacevole china che ha preso la vicenda si arresti per il bene delle persone coinvolte, per il bene della giunta, ma soprattutto per il bene della città. In chiusura vogliamo rinnovare il nostro ringraziamento all’assessore Torrigiani per tutto il lavoro svolto per un progetto ed un ideale al servizio della città».

Partito Democratico Empoli

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Dimissioni Torrigiani, il commento del Pd

La segreteria del Partito Democratico di Empoli ritiene necessario intervenire nel dibattito scatenatosi dopo le dimissioni dell’assessore Filippo Torrigiani, in seguito ai comunicati degli altri partiti:

«Interveniamo soprattutto per rispondere alle accuse che riducono tutta la vicenda ad uno scontro tra correnti intestine al Pd per la scelta del prossimo sindaco. Per fare chiarezza mettiamo in fila un po’ di cose che dimostrano l’insensatezza di certe accuse.

Per prima cosa il metodo usato.

Ci rendiamo conto che nell’immaginario collettivo permanga la visione un po’ romantica nella quale un ristretto gruppo dirigente si riunisce in una stanza fumosa per decidere le sorti di carriere, persone e amministrazioni, ma questi metodi non ci appartengono. Siamo l’unico partito in Italia che decide attraverso primarie e congressi (veri) la propria classe dirigente ed anche Empoli ha dimostrato di aver scelto gli attuali dirigenti attraverso un voto libero, democratico e trasparente. Che bisogno ci sarebbe stato di invertire così repentinamente la rotta rispetto ad un qualcosa che ormai ci caratterizza agli occhi di tutti gli italiani?

Altra domanda alla quale devono rispondere i fautori del complotto è, a chi hanno giovato le dimissioni di Torrigiani?

Chiunque abbia avuto a che fare con l’attuale classe dirigente del partito, si sarà sicuramente convinto che nessuna delle persone che rappresentano il PD oggi ha velleità di carriera politica tali da orchestrare una tale macchinazione. Riteniamo invece sia necessario sottolineare come le dimissioni siano state accettate dal Sindaco, da tutta la giunta e da tutta la segreteria, circa una trentina di persone che, in modo autonomo, hanno accettato le dimissioni di Torrigiani.

Vi chiediamo anche di riflettere un attimo sulla reale possibilità che una persona (il segretario in primis) potesse convocare l’assessore Filippo Torrigiani, persona che negli anni ha accumulato un certo consenso personale nella nostra città, ma non solo, e chiedergli in modo perentorio le dimissioni per “far posto a qualcun’altro”. E’ veramente credibile uno scenario di questo tipo?

Evidentemente ci sono valide motivazioni personali che hanno spinto Filippo Torrigiani a scegliere di rimettere al sindaco il proprio mandato, ma è inutile continuare a cercare queste motivazioni all’interno del partito.

Vogliamo invece soffermarci sulla strumentalizzazione che viene fatta della vicenda per dividere il maggior partito di Empoli, il Partito Democratico, per meri scopi di convenienza elettorale.

Ai nostri alleati, che ci accusano di essere troppo impegnati a decidere su primarie e congressi, facciamo notare, infatti, che sono loro i primi che sentono il bisogno di creare un dibattito, non su decisioni politiche importanti per il nostro territorio, ma sulle nostre fantomatiche “lotte interne”.

Speriamo che la spiacevole china che ha preso la vicenda si arresti per il bene delle persone coinvolte, per il bene della giunta, ma soprattutto per il bene della città. In chiusura vogliamo rinnovare il nostro ringraziamento all’assessore Torrigiani per tutto il lavoro svolto per un progetto ed un ideale al servizio della città».

Partito Democratico Empoli

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7 Luglio 2012

“Pisa al futuro”, il sindaco Filippeschi e la giunta incontrano i cittadini – Il ciclo di appuntamenti

Si intitola “Pisa al futuro – Verso gli stati generali della città di domani” il tour nei quartieri organizzato dai partiti di maggioranza che sostengono l’esperienza di governo di Marco Filippeschi e della sua giunta, che partirà lunedì 9 luglio alle 18 al dopolavoro ferroviario in piazza della Stazione e culminerà con l’assemblea cittadina in programma martedì 17 alla Corte Sanac.

Due gli obiettivi dell’iniziativa, che si strutturerà in un totale di 9 incontri pubblici: fare il punto, insieme ai cittadini, sulle realizzazioni di 4 anni di mandato, e cominciare a delineare gli scenari programmatici in vista delle elezioni amministrative del 2013. Quindi, non solo – come negli anni passati – un resoconto e un rilancio delle cose fatte, ma anche e soprattutto l’avvio della costruzione delle linee di fondo del programma per il prossimo mandato amministrativo, una base utile anche per il confronto politico.

Faremo un percorso d’ascolto nei quartieri – spiega il sindaco Marco Filippeschi – e poi introdurrò l’incontro cittadino del 17 proponendo dieci punti per sviluppare il nuovo programma di mandato, nel confronto più aperto con la città e rivolti anche oltre alle forze che oggi sostengono la maggioranza. Ci saranno molte idee nuove e progetti di prospettiva, molto concreti, svilupperemo le iniziative che già hanno fatto di Pisa una città dinamica e di alta qualità culturale, ambientale e sociale”.

“Non v’è dubbio, girando semplicemente gli occhi, che Pisa si sia grandemente rinnovata e sia cresciuta notevolmente in termini di realizzazioni materiali ed immateriali – osserva Rolando Vivaldi, segretario comunale del Partito Socialista – Ciò ci spinge a riconfermare la fiducia al sindaco Filippeschi ed alla sua giunta proponendoci come partner leali e collaborativi. Naturalmente non tutto è stato compiutamente realizzato: la nuova amministrazione dovrà dare slancio a proposte e progetti legati soprattutto al consolidamento del risanamento economico del Comune con la piena operatività della holding che stiamo abbozzando, la costituzione di un ente esterno per la gestione delle manifestazioni storiche pisane che stanno raggiungendo livelli lusinghieri di successo, nonché l’avvio della fase realmente operativa dell’area vasta intesa come rete interconnessa di servizi ed opportunità”.

“Incontreremo i cittadini – dice Andrea Ferrante, segretario comunale del Partito Democratico – perché crediamo che l’antidoto migliore contro l’antipolitica sia stimolare la partecipazione. Dal punto di vista politico, il nostro giudizio su questi 4 anni è largamente positivo: un’esperienza che merita di proseguire. Pisa si è dimostrata un solido presidio contro la crisi, esempio di valenza nazionale di città che va in controtendenza e contribuisce al rilancio dell’economia. Ci sono realizzazioni importanti, con investimenti pubblici e privati e il fiore all’occhiello di Ikea. Il livello dei servizi è stato mantenuto nonostante i tagli e la pressione fiscale è al minimo: si è lavorato per garantire tenuta e coesione sociale e proteggere famiglie e fasce sociali più deboli. Resta molto da fare, soprattutto sul fronte della sicurezza, con la necessaria compartecipazione del governo nazionale, e della riqualificazione urbana, nei quartieri e sul litorale, ma ne siamo consapevoli e sono già molti gli interventi programmati”.

“Questi incontri rappresentano un momento di autovalutazione importante e un indispensabile punto di transito nel percorso partecipativo avviato da questa amministrazione – spiega Eleuterio Baris, coordinatore cittadino dell’Italia dei Valori – dalla partecipazione del cittadino, anche critica, e dalla sua centralità come soggetto del programma amministrativo, deve scaturire sia l’indicazione a nuovi obiettivi programmatici, sia uno stimolo forte al miglioramento, con cui affrontare la prossima sfida elettorale.”

“In quanto Lista Civica, orientata ai risultati per Pisa e senza pregiudiziali ideologiche – osserva il segretario della Lista Civica in Lista per Pisa Piero Torrigiani – la nostra delegazione in Comune, principalmente nella persona del vicesindaco Paolo Ghezzi e dei consiglieri Gorreri e Ventura, ha operato nel quadro generale del governo della città puntando sull’efficacia e sull’efficienza, ottenendo risultati di grande rilievo nell’organizzazione della Protezione Civile, del verde pubblico, sia in città che sul Litorale, risanando vecchie inefficienze, restituendo a Pisa un Teatro che opera in grande e in attivo, intaccando i vecchi feudi della politica partitica con la costituzione della holding della partecipazioni comunali che sotto la guida del futuro sindaco risponderà direttamente al Consiglio Comunale per le attività dei servizi in house. Così Pisa può guardare al futuro su una base seria e concreta. Programmiamolo insieme.”

Il ciclo di incontri comincia dunque lunedì 9 luglio alle 18 al dopolavoro ferroviario di piazza della Stazione (civico 16), sono invitati a partecipare i cittadini dei quartieri di Sant’Antonio, San Martino, Stazione, Leopolda e La Cella.

L’assemblea cittadina è in programma invece martedì 17 alla Corte Sanac di Porta a Mare (via del Chiassatello). Il programma prevede alle 17 l’introduzione del sindaco e a seguire dibattito, che proseguirà anche dopo cena, con una pausa buffet alle 20.

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Toscana Pride, l’adesione dei Gd pisani

I GD Pisa hanno aderito, in maniera convinta, al Toscana Pride in programma il 7 Luglio a Viareggio.

Come Giovanile ci siamo sempre dimostrati sensibili al tema dei diritti civili, e crediamo che in un periodo di profonda crisi economica, essa non debba essere strumentalizzata e presa a pretesto per accantonare questo tema; affrontare la crisi economica e lottare per il diritto al lavoro non sono in contrapposizione con la lotta per la libertà e la dignità di qualsiasi tipo di unione. Non ci sono diritti di serie A e diritti di serie B, e la difficile situazione economica non ci deve far cadere nella volgare disputa tra ciò che è prioritario e ciò che non lo è , né ci deve far dimenticare che omosessuali e transessuali sono cittadini senza diritti, costretti da quarant’anni a scendere in piazza.

In tutto il mondo le forse progressiste, dal presidente Obama in America, al neo-eletto Hollande in Francia, si stanno battendo per garantire pari diritti e pari opportunità di vita a qualsiasi persona, indipendentemente dal suo orientamento sessuale, mentre l’Italia è l’unico Paese in Europa in cui l’omofobia non è riconosciuta come reato.

Noi Giovani Democratici vogliamo che si inauguri una nuova stagione di diritti: politici, sociali e civili. Vogliamo rimettere la persona e i suoi diritti al centro, come fulcro imprescindibile della discussione politica: il diritto al lavoro e la sua tutela, il diritto ad un’istruzione pubblica accessibile e di qualità, il diritto all’accesso alle cure sanitarie per tutti, il diritto alla cittadinanza per i figli di immigrati, il diritto di avere il testamento biologico e il diritto di ogni amore di avere pari dignità e pari tutele, perché l’amore, qualsiasi tipo di amore, è un diritto umano!

Anche il Parlamento Europeo ha invitato gli Stati membri a riconoscere i diritti delle coppie omosessuali, ma l’Italia finora è tra i Paesi più conservatori d’Europa, soffrendo di un grave ritardo sul fronte dei diritti.

Per questo noi GD aderiamo al Toscana Pride e chiediamo a tutte le istituzioni della Toscana di essere presenti, o di dare un segnale, esponendo il 7 luglio la bandiera rainbow nelle sedi Comuni, delle Province, della Regione, per dare un segno di solidarietà e di condivisione di questa battaglia.

Stiamo lottando, e continueremo a farlo, perché quelli che spesso vengono definiti “Pseudodiritti” diventino diritti a tutti gli effetti, perché solo così il nostro Paese potrà fare un decisivo passo in avanti sul piano della tutela dei cittadini e della piena affermazione del principio di uguaglianza, e ci auguriamo che il Partito Democratico sia in prima fila in questa lotta, dimostrando di avere quel coraggio che troppo spesso manca alla politica.

Giovani Democratici Pisa

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Toscana Pride, l’adesione dei Gd pisani

I GD Pisa hanno aderito, in maniera convinta, al Toscana Pride in programma il 7 Luglio a Viareggio.

Come Giovanile ci siamo sempre dimostrati sensibili al tema dei diritti civili, e crediamo che in un periodo di profonda crisi economica, essa non debba essere strumentalizzata e presa a pretesto per accantonare questo tema; affrontare la crisi economica e lottare per il diritto al lavoro non sono in contrapposizione con la lotta per la libertà e la dignità di qualsiasi tipo di unione. Non ci sono diritti di serie A e diritti di serie B, e la difficile situazione economica non ci deve far cadere nella volgare disputa tra ciò che è prioritario e ciò che non lo è , né ci deve far dimenticare che omosessuali e transessuali sono cittadini senza diritti, costretti da quarant’anni a scendere in piazza.

In tutto il mondo le forse progressiste, dal presidente Obama in America, al neo-eletto Hollande in Francia, si stanno battendo per garantire pari diritti e pari opportunità di vita a qualsiasi persona, indipendentemente dal suo orientamento sessuale, mentre l’Italia è l’unico Paese in Europa in cui l’omofobia non è riconosciuta come reato.

Noi Giovani Democratici vogliamo che si inauguri una nuova stagione di diritti: politici, sociali e civili. Vogliamo rimettere la persona e i suoi diritti al centro, come fulcro imprescindibile della discussione politica: il diritto al lavoro e la sua tutela, il diritto ad un’istruzione pubblica accessibile e di qualità, il diritto all’accesso alle cure sanitarie per tutti, il diritto alla cittadinanza per i figli di immigrati, il diritto di avere il testamento biologico e il diritto di ogni amore di avere pari dignità e pari tutele, perché l’amore, qualsiasi tipo di amore, è un diritto umano!

Anche il Parlamento Europeo ha invitato gli Stati membri a riconoscere i diritti delle coppie omosessuali, ma l’Italia finora è tra i Paesi più conservatori d’Europa, soffrendo di un grave ritardo sul fronte dei diritti.

Per questo noi GD aderiamo al Toscana Pride e chiediamo a tutte le istituzioni della Toscana di essere presenti, o di dare un segnale, esponendo il 7 luglio la bandiera rainbow nelle sedi Comuni, delle Province, della Regione, per dare un segno di solidarietà e di condivisione di questa battaglia.

Stiamo lottando, e continueremo a farlo, perché quelli che spesso vengono definiti “Pseudodiritti” diventino diritti a tutti gli effetti, perché solo così il nostro Paese potrà fare un decisivo passo in avanti sul piano della tutela dei cittadini e della piena affermazione del principio di uguaglianza, e ci auguriamo che il Partito Democratico sia in prima fila in questa lotta, dimostrando di avere quel coraggio che troppo spesso manca alla politica.

Giovani Democratici Pisa

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5 Luglio 2012

Disagi Trenitalia, l’intervento dell’onorevole Velo

Dopo l’odissea vissuta da 350 passeggeri in viaggio sulla linea Roma Termini-Genova a bordo della Frecciabianca 9770, l’onorevole Silvia Velo interviene per sollecitare l’iniziativa di Trenitalia al fine di risolvere il grave disagio che molti passeggeri e lavoratori pendolari hanno subito domenica 1 luglio per un guasto del treno che ha costretto il convoglio a bloccarsi per tre ore sotto il sole cocente a pochi chilometri dalla stazione di Roma Termini.

“Alcuni passeggeri sono addirittura stati colpiti da malori – sottolinea l’On. Velo – , e come se ciò non fosse bastato i passeggeri una volta scesi hanno dovuto attendere altre due ore prima di poter risalire su un Intercity diretto a Genova, mentre da parte di Trenitalia non arrivavano informazioni né tantomeno l’assistenza che ci si sarebbe aspettati in una situazione simile con temperature che superavano i 40 gradi”.

Gli episodi di grave disservizio non si sono limitati alla sola giornata di domenica ma si sono ripetuti nel corso dell’ intera settimana creando disagi gravissimi su tutta la tratta “Tirrenica”. “Con il sensibile innalzamento delle tariffe, in particolare con l’introduzione del servizio «Frecciabianca», prosegue l’Onorevole Silvia Velo, i cittadini quanto meno si sarebbero aspettati un servizio migliore ed un agevolazione dei collegamenti”.

“E’ necessario capire quali misure Trenitalia intenda adottare al fine di garantire il diritto alla mobilità dei cittadini e chiarire le dinamiche della giornata di domenica, conclude l’On. Velo, Quanto accaduto non può certamente passare inosservato, sia per la situazione creatasi che avrebbe potuto avere risvolti più drammatici per la salute dei passeggeri, sia per la lentezza di risposta dimostrata da Trenitalia nell’emergenza”.

 

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Disagi Trenitalia, l’intervento dell’onorevole Velo

Dopo l’odissea vissuta da 350 passeggeri in viaggio sulla linea Roma Termini-Genova a bordo della Frecciabianca 9770, l’onorevole Silvia Velo interviene per sollecitare l’iniziativa di Trenitalia al fine di risolvere il grave disagio che molti passeggeri e lavoratori pendolari hanno subito domenica 1 luglio per un guasto del treno che ha costretto il convoglio a bloccarsi per tre ore sotto il sole cocente a pochi chilometri dalla stazione di Roma Termini.

“Alcuni passeggeri sono addirittura stati colpiti da malori – sottolinea l’On. Velo – , e come se ciò non fosse bastato i passeggeri una volta scesi hanno dovuto attendere altre due ore prima di poter risalire su un Intercity diretto a Genova, mentre da parte di Trenitalia non arrivavano informazioni né tantomeno l’assistenza che ci si sarebbe aspettati in una situazione simile con temperature che superavano i 40 gradi”.

Gli episodi di grave disservizio non si sono limitati alla sola giornata di domenica ma si sono ripetuti nel corso dell’ intera settimana creando disagi gravissimi su tutta la tratta “Tirrenica”. “Con il sensibile innalzamento delle tariffe, in particolare con l’introduzione del servizio «Frecciabianca», prosegue l’Onorevole Silvia Velo, i cittadini quanto meno si sarebbero aspettati un servizio migliore ed un agevolazione dei collegamenti”.

“E’ necessario capire quali misure Trenitalia intenda adottare al fine di garantire il diritto alla mobilità dei cittadini e chiarire le dinamiche della giornata di domenica, conclude l’On. Velo, Quanto accaduto non può certamente passare inosservato, sia per la situazione creatasi che avrebbe potuto avere risvolti più drammatici per la salute dei passeggeri, sia per la lentezza di risposta dimostrata da Trenitalia nell’emergenza”.

 

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Pd Arezzo: “Arretrato chi manderebbe la città in emergenza rifiuti”

“Nonostante il diluvio di comunicati stampa che si sono succeduti in queste settimane, a cui è impossibile ed inutile cercare di far fronte, riteniamo, stavolta, di dover rispondere alle dichiarazioni che vengono dal Partito della Rifondazione Comunista.

Crediamo sia inaccettabile l’attacco portato alla Provincia di Arezzo sul tema dei rifiuti, visto l’azione difficile ma coraggiosa e doverosa portata avanti in questi anni in difesa degli interessi di tutto il territorio e di tutti i cittadini aretini. Esprimiamo un sostegno pieno al lavoro dell’amministrazione provinciale e della maggioranza consiliare che la sostiene, così come nei confronti di tutti i nostri amministratori ad ogni livello impegnati su questo tema, e crediamo che le uniche posizioni arretrate siano quelle di chi, per motivazioni esclusivamente ideologiche e agendo in maniera demagogica, provocherebbe ad Arezzo una vera e propria emergenza rifiuti. E’ importante, come sostiene il Presidente della Provincia, che si continui sulla strada tracciata, si potenzi l’azione per ridurre la produzione dei rifiuti e la raccolta differenziata, fino a creare le condizioni per  la dismissione di discariche e inceneritori, perché questo va nell’interesse di tutto il territorio provinciale; ed è il motivo per cui i cittadini hanno scelto, in Provincia e in quasi tutti i Comuni aretini, le amministrazioni del Pd, mentre altri registrano un rapporto inversamente proporzionale tra numero di comunicati stampa e consensi elettorali”.

Pd Arezzo

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Pd Arezzo: “Arretrato chi manderebbe la città in emergenza rifiuti”

“Nonostante il diluvio di comunicati stampa che si sono succeduti in queste settimane, a cui è impossibile ed inutile cercare di far fronte, riteniamo, stavolta, di dover rispondere alle dichiarazioni che vengono dal Partito della Rifondazione Comunista.

Crediamo sia inaccettabile l’attacco portato alla Provincia di Arezzo sul tema dei rifiuti, visto l’azione difficile ma coraggiosa e doverosa portata avanti in questi anni in difesa degli interessi di tutto il territorio e di tutti i cittadini aretini. Esprimiamo un sostegno pieno al lavoro dell’amministrazione provinciale e della maggioranza consiliare che la sostiene, così come nei confronti di tutti i nostri amministratori ad ogni livello impegnati su questo tema, e crediamo che le uniche posizioni arretrate siano quelle di chi, per motivazioni esclusivamente ideologiche e agendo in maniera demagogica, provocherebbe ad Arezzo una vera e propria emergenza rifiuti. E’ importante, come sostiene il Presidente della Provincia, che si continui sulla strada tracciata, si potenzi l’azione per ridurre la produzione dei rifiuti e la raccolta differenziata, fino a creare le condizioni per  la dismissione di discariche e inceneritori, perché questo va nell’interesse di tutto il territorio provinciale; ed è il motivo per cui i cittadini hanno scelto, in Provincia e in quasi tutti i Comuni aretini, le amministrazioni del Pd, mentre altri registrano un rapporto inversamente proporzionale tra numero di comunicati stampa e consensi elettorali”.

Pd Arezzo

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