Il Documento sulle politiche venatorie del Pd toscano


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VERSO LA CONFERENZA PROGRAMMATICA DEL PD TOSCANO
LE POLITICHE FAUNISTICO VENATORIE
La caccia in Toscana ha tradizioni antiche. Ha accompagnato l’evoluzione dei rapporti sociali, dal latifondo alla mezzadria, fino alla conquista del diritto di esercizio anche da parte di chi non possedeva proprietà: la caccia come simbolo di conquista sociale, con la Toscana che ha anticipato il mondo con la riforma di Leopoldo II che conserva ancora oggi caratteri di grande modernità.
Poi la caccia di massa del boom economico del secondo dopoguerra e nel contempo la crescita – prima nei cacciatori che in tanti altri – della consapevolezza della necessaria misura nella fruizione della fauna e del necessario impegno per garantirle habitat e conservazione nel tempo.
La caccia è tutt’ora fenomeno di massa, una realtà popolare. Il diffondersi della cultura urbana e l’affievolirsi della cultura rurale nel rapporto con l’ambiente e le risorse naturali ne ha nel tempo ridotto il rilievo quantitativo in termini di numero di cacciatori, ma valorizzato il ruolo crescente come attività determinante per la gestione dell’ambiente ed il mantenimento degli equilibri faunistici.
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Il PD riconosce dunque alla caccia un valore sociale autentico, per le decine di migliaia di praticanti attivi, per il valore culturale in quanto sedimento di conoscenze e tradizioni e parte viva della cultura rurale, per il valore che ha sulla economia toscana e per il valore ambientale, per l’opera di gestione della fauna indispensabile ai fini di mantenere equilibri fondamentali per la tutela della biodiversità.
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L’impostazione, coerente con questa visione, che caratterizza da sempre le politiche venatorie della Toscana muove dalla considerazione che la caccia non è semplicemente una attività di prelievo da regolare, organizzare e controllare ma è invece una componente importante della gestione del territorio, partecipe dell’insieme delle attività che contribuiscono alla conservazione della natura, alla difesa della biodiversità, alla valorizzazione delle risorse ambientali. Anche l’Europa riconosce alla caccia moderna, fondata su criteri tecnici e scientifici, una funzione altamente positiva nel mantenimento di equilibri qualificati, in quanto la fruizione sostenibile delle risorse naturali rinnovabili è condizione per la loro conservazione.
Gli atti legislativi, regolamentari e di pianificazione della Regione hanno coerentemente seguito questa impostazione, disegnando fin dal recepimento della L. 157/92 un quadro normativo e programmatico che si poneva l’esplicito obbiettivo di integrare la programmazione faunistico/venatoria con le politiche complessive di governo del territorio, nella consapevolezza che il mantenimento di rapporti ottimali fra le specie selvatiche e fra esse e l’ambiente, l’agricoltura, l’uomo con le sue attività è fattore indispensabile – tanto più in una realtà dalla grande complessità e ricchezza ambientale come la Toscana – per garantire al contempo tutela e sviluppo.
L’evoluzione più recente delle condizioni ambientali e faunistiche, con i crescenti squilibri ed i conseguenti problemi, testimonia la lungimiranza dell’approccio Toscano e, nel contempo, denuncia le contraddizioni di un contesto legislativo nazionale che ne ha limitato o addirittura impedito la concreta e compiuta realizzazione.
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Negli ultimi venti anni il contesto ambientale ha conosciuto trasformazioni profonde che hanno determinato cambiamenti radicali nella presenza delle specie selvatiche in qualità e quantità, negli equilibri specifici ed interspecifici, nel rapporto di sostenibilità con le attività antropiche ed in particolare con l’agricoltura: la crescita esponenziale delle specie ungulate e l’aumento abnorme di specie alloctone ed invasive (dalla nutria al gabbiano, dallo storno al piccione di città) compromettono gli assetti e gli equilibri ambientali e faunistici, il patrimonio artistico e culturale, la salute dei cittadini.
Indispensabile, per far fronte a questa situazione, l’intervento continuo dell’uomo con un’opera di gestione permanente, opera di cui la caccia ed i cacciatori sono, e sempre più possono essere, attori fondamentali.
Una gestione della fauna razionale ed efficace postula una considerazione unitaria del territorio, nel rispetto delle diverse caratteristiche e destinazioni ma rigorosa nel perseguire gli obbiettivi di equilibrio stabiliti: al contrario, arretratezze culturali e incoerenze legislative ostacolano pesantemente una gestione faunistica volta a conseguire efficacemente gli obbiettivi suddetti, con la separazione artificiosa fra aree protette ed altre superfici e con l’imposizione al prelievo venatorio di parametri astratti rispetto alla specifica realtà territoriale, con gli effetti ormai talvolta drammatici per le produzioni agricole e financo la sicurezza dei cittadini.
Le più avanzate e qualificanti introdotte nella legge regionale 3/94 a seguito della Conferenza della Caccia del 2009, il cui documento programmatico conclusivo anticipava, fra le finalità poi tradotte in legge, una riforma mirata a “rafforzare l’integrazione fra la programmazione faunistica e gli altri strumenti di governo del territorio e di programmazione, nell’ottica di una gestione complessiva ed armonica di tutto il territorio agro-silvo-pastorale che consenta di superare, fra l’altro, il dualismo fra aree di caccia ed aree a divieto di caccia”.
L’inserimento nella legislazione regionale di concetti quali la sostenibilità della presenza delle diverse specie selvatiche in rapporto alle attività antropiche, la pianificazione che individua le aree dove tali presenze sono sostenibili e quelle invece dove – per tutela dell’agricoltura soprattutto – è necessario porsi l’obbiettivo della “densità zero”, la definizione di procedure e modalità per consentire di intervenire in ogni periodo e su tutto il territorio al fine di garantire il mantenimento degl
Conferenza programmatica. Ferrucci: “Mandate i vostri contributi”



19 novembre 2013 – “In vista della conferenza programmatica del 13 e 14 dicembre auspico che ci siano ancora molti momenti di confronto e contributi alla bozza che abbiamo predisposto”. La conferenza programmatica del PD toscano si avvicina e il segretario regionale Ivan Ferrucci invita a mandare i contributi al documento che sarà oggetto dell’assemblea. “Già in questi mesi sono stati molti gli appuntamenti tematici regionali, oltre a quelli sui territori, organizzati dal PD. Per citarne alcuni recenti: il convegno sull’urbanistica e quello sulle politiche venatorie venerdì 15 novembre e sabato 16 novembre, il seminario sulla cultura lunedì prossimo 25 novembre, quello sulle politiche della montagna che si terrà il 2 dicembre. Poi nei mesi scorsi: le assemblee sulle priorità per il mondo del lavoro e sull’impresa cooperativa il 10 giugno e il 27 giugno; il convegno sui trasporti il 20 febbraio; il 12 luglio l’assemblea regionale sui temi sociosanitari, il 19 luglio l’incontro con consiglieri regionali e responsabili sanità del PD delle altre regioni; l’iniziativa sulla scuola con il ministro Carrozza il 14 giugno”.
Conferenza programmatica. Ferrucci: “Mandate i vostri contributi”



19 novembre 2013 – “In vista della conferenza programmatica del 13 e 14 dicembre auspico che ci siano ancora molti momenti di confronto e contributi alla bozza che abbiamo predisposto”. La conferenza programmatica del PD toscano si avvicina e il segretario regionale Ivan Ferrucci invita a mandare i contributi al documento che sarà oggetto dell’assemblea. “Già in questi mesi sono stati molti gli appuntamenti tematici regionali, oltre a quelli sui territori, organizzati dal PD. Per citarne alcuni recenti: il convegno sull’urbanistica e quello sulle politiche venatorie venerdì 15 novembre e sabato 16 novembre, il seminario sulla cultura lunedì prossimo 25 novembre, quello sulle politiche della montagna che si terrà il 2 dicembre. Poi nei mesi scorsi: le assemblee sulle priorità per il mondo del lavoro e sull’impresa cooperativa il 10 giugno e il 27 giugno; il convegno sui trasporti il 20 febbraio; il 12 luglio l’assemblea regionale sui temi sociosanitari, il 19 luglio l’incontro con consiglieri regionali e responsabili sanità del PD delle altre regioni; l’iniziativa sulla scuola con il ministro Carrozza il 14 giugno”.
Elezioni per il segretario nazionale del Partito. Ecco i risultati in Toscana del voto nei circoli






Dichiarazione integrale del segretario regionale del Pd Toscana Ivan Ferrucci alla conferenza stampa del 18 novembre – GUARDA



Elezioni per il segretario nazionale del Partito. Ecco i risultati in Toscana del voto nei circoli






Dichiarazione integrale del segretario regionale del Pd Toscana Ivan Ferrucci alla conferenza stampa del 18 novembre – GUARDA



Accorpamento Estav, Naldoni (Pd): “Scelta giusta, verso uno snellimento del sistema sanitario”
15 novembre 2013 – “Quella di unificare gli Estav per crearne uno a livello regionale, è una scelta condivisibile e ampiamente auspicata. Si tratta di un passaggio importante che va nella giusta direzione. L’obiettivo è quello di portare vantaggi e miglioramenti al sistema sanitario stesso – proprio perché compiti e funzioni saranno gestiti su scala più ampia. Pertanto, credo sia indispensabile proseguire sulla strada dell’innovazione istituzionale, nel nome dell’efficienza, dei risparmi e della semplificazione amministrativa. Quest’ultima rappresenta, infatti, la vera sfida per agevolare il più possibile i cittadini nell’accesso ai servizi; sono convinto che una burocrazia maggiormente amica e più snella possa sicuramente velocizzare i percorsi del sistema sanitario. E l’Estar unico va proprio in questa direzione, quella giusta”.
E’ quanto dichiara Simone Naldoni consigliere regionale, membro della IV commissione consiliare e responsabile sanità del Pd toscano – in merito alla scelta di unificare gli Estav.
Accorpamento Estav, Naldoni (Pd): “Scelta giusta, verso uno snellimento del sistema sanitario”
15 novembre 2013 – “Quella di unificare gli Estav per crearne uno a livello regionale, è una scelta condivisibile e ampiamente auspicata. Si tratta di un passaggio importante che va nella giusta direzione. L’obiettivo è quello di portare vantaggi e miglioramenti al sistema sanitario stesso – proprio perché compiti e funzioni saranno gestiti su scala più ampia. Pertanto, credo sia indispensabile proseguire sulla strada dell’innovazione istituzionale, nel nome dell’efficienza, dei risparmi e della semplificazione amministrativa. Quest’ultima rappresenta, infatti, la vera sfida per agevolare il più possibile i cittadini nell’accesso ai servizi; sono convinto che una burocrazia maggiormente amica e più snella possa sicuramente velocizzare i percorsi del sistema sanitario. E l’Estar unico va proprio in questa direzione, quella giusta”.
E’ quanto dichiara Simone Naldoni consigliere regionale, membro della IV commissione consiliare e responsabile sanità del Pd toscano – in merito alla scelta di unificare gli Estav.
Bcc Fornacette diventa Banca di Pisa, Ferrucci (Pd): “Un cambio di nome per un sempre maggiore sostegno del territorio”
12 novembre 2013 – “Condivido e apprezzo la scelta fatta dall’istituto bancario, una scelta naturale e necessaria, visti i numeri e vista la presenza sempre più forte nel territorio. Il cambio del nome rappresenta un passaggio ineludibile nel segno di una strategia che la banca ha intrapreso già da tempo, una linea di sviluppo che la vede sempre più legata alle istituzioni e alle realtà più importanti del pisano. È positivo che in un momento così complesso a livello economico e sociale, un istituto bancario rappresenti un forte elemento di sostegno per le imprese e i cittadini: sono convinto che anche a seguito di questa scelta questo supporto sarà sempre più importante e consolidato”.
Così Ivan Ferrucci, consigliere regionale Pd e segretario Pd Toscana commenta il cambio di nome della “Banca di Credito Cooperativo di Fornacette”, diventata “Banca di Pisa e Fornacette – Credito cooperativo”.
Bcc Fornacette diventa Banca di Pisa, Ferrucci (Pd): “Un cambio di nome per un sempre maggiore sostegno del territorio”
12 novembre 2013 – “Condivido e apprezzo la scelta fatta dall’istituto bancario, una scelta naturale e necessaria, visti i numeri e vista la presenza sempre più forte nel territorio. Il cambio del nome rappresenta un passaggio ineludibile nel segno di una strategia che la banca ha intrapreso già da tempo, una linea di sviluppo che la vede sempre più legata alle istituzioni e alle realtà più importanti del pisano. È positivo che in un momento così complesso a livello economico e sociale, un istituto bancario rappresenti un forte elemento di sostegno per le imprese e i cittadini: sono convinto che anche a seguito di questa scelta questo supporto sarà sempre più importante e consolidato”.
Così Ivan Ferrucci, consigliere regionale Pd e segretario Pd Toscana commenta il cambio di nome della “Banca di Credito Cooperativo di Fornacette”, diventata “Banca di Pisa e Fornacette – Credito cooperativo”.
Agenzia Lifelong Learning con sede a Firenze (Erasmus). Il Consiglio regionale approva una mozione all’unanimità “Salvaguardare un patrimonio importante e non interrompere un servizio”


E’ quanto viene disposto con una mozione, approvata oggi all’unanimità dal Consiglio regionale, e proposta dai consiglieri Daniela Lastri, Vanessa Boretti e Nicola Danti (Pd), Salvadore Bartolomei e Tommaso Villa (Pdl), Marta Gazzarri (IdV) e Monica Sgherri (Fed. Sinistra).
«Abbiamo voluto riaccendere i riflettori su una vicenda importante – hanno spiegato Daniela Lastri e Vanessa Boretti– sia per i suoi risvolti sulla qualità della formazione legata ai programmi dell’Unione europea, sia per quanto riguarda la situazione dei lavoratori dell’Agenzia nazionale Lifelong Learning, che ha la sua sede centrale a Firenze e per la quale lavorano 78 persone a contratto a tempo determinato e a collaborazione. Si tratta di operatori molto qualificati, che hanno dato prova di grande professionalità negli anni e che vedono il loro contratto in scadenza il prossimo 31 dicembre. Il ministero dell’istruzione non si è ancora pronunciato sull’affidamento a Indire, nonostante la Commissione europea si sia espressa per procedere al preaffidamento alle agenzie nazionali per i programmi Lifelong Lerning ed esiste quindi il serio rischio di interrompere un servizio importante nei confronti delle scuole, delle università, degli studenti e degli insegnanti, oltre a compromettere un patrimonio di esperienze che costituisce una vera eccellenza toscana e nazionale. Per questo – hanno concluso Lastri e Boretti – diventa indispensabile ed urgente che la Regione si attivi nei confronti del ministero in tempo utile per scongiurare l’interruzione di un servizio di qualità e che funziona».
TESTO Mozione_Agenzia_Nazionale_Lifelong_Learning Programme

