l'unitaL’UNITA’ SABATO 28 NOVEMBRE 2016

“La fusione fa la forza”. La pensa così il Pd toscano che oggi a Montecatini riunisce i

suoi dirigenti e amministratori, ma anche le categorie economiche, per parlare delle

fusioni tra comuni, con l’intervento a fine mattinata del sottosegretario Angelo

Rughetti.

In Toscana, dal 2011 – data della legge regionale in materia – si contano 16 comuni in

cui le ipotesi di fusione sono state sottoposte a referendum tra i cittadini. In metà dei

casi è arrivato il via libera e sono stati istituti i nuovi municipi. Domani e domenica

tocca al referendum per la fusione di Abetone e Cutigliano, provincia di Pistoia.

Tra i nuovi nati in Toscana c’è un primato. Figline-Incisa, provincia di Firenze, è a

tutt’oggi l’unico comune italiano sopra 20mila abitanti istituito con fusione, oltre a

quello di Valsamoggia in Emilia. Riccardo Nocentini, allora sindaco di Figline, è

oggi il responsabile attuazione del programma del PD toscano: “Ci poniamo un

doppio obiettivo: quello delle fusioni, in cui, nella maggior parte dei casi, si mettono

insieme due-tre comuni limitrofi molto integrati, e quello delle unioni, che

rappresentano aree territorialmente più ampie per gestire insieme i servizi, ad

esempio quelli sociosanitari ed educativi, ma anche lavori pubblici e urbanistica”.

Le leggi nazionale e regionale prevedono deroghe e fondi per i comuni che si

“sposano”. Per cinque anni sono liberi dai vincoli del patto di stabilità e quindi hanno

risorse da spendere immediate. Roma poi li finanzia per dieci anni con una cifra pari

al 20 percento dei trasferimenti avuti nel 2010. La regione Toscana stanzia altri

250mila euro per ogni comune per cinque anni. Milioni di euro insomma.

Ma non si tratta solo di piccoli comuni che uniscono le forze. Anche i capoluoghi

iniziano a parlare di allargare i propri confini. Antonio Mazzeo, vicesegretario dem

della Toscana, ha lanciato l’idea di un grande comune dell’area pisana: “Si tratta di

comuni che hanno già sperimentato momenti di collaborazione, come l’approvazione

del regolamento edilizio unificato, o che hanno già ottenuto risultati concreti su scala

sovra comunale, come quelli relativi alla società della salute o ai servizi all’infanzia.

Il passo successivo potrebbe essere quello relativo a un corpo unico di polizia

municipale in grado di gestire meglio e con più efficienza un tema delicato e assai

sentito dai cittadini come quello della sicurezza”.

Si è iniziato a parlare di progetti analoghi anche per Firenze, Siena, Arezzo. E lo

stesso Pd vuole andare di pari passo alla riorganizzazione istituzionale. “Stiamo

costruendo coordinamenti politici di area vasta, per costruire anche all’interno del

partito strategie che superano i confini delle federazioni” dice Mazzeo.

A coordinare la mattinata di oggi a Montecatini saranno il deputato pistoiese Edoardo

Fanucci, vicepresidente della commissione bilancio della Camera, con la responsabile

regionale del Pd per le riforme istituzionali, Maria Federica Giuliani. “È il momento

di agire con fusioni e unioni dei comuni, per migliorare l’efficacia, l’efficienza e

dotare gli enti locali degli strumenti per offrire alle persone servizi migliori a costi

ridotti. Occorre mettere da parte campanilismi e scelte anacronistiche – dice Fanucci –

I Comuni che hanno optato per le fusioni sono riusciti ad abbassare tasse e tariffe,

razionalizzando la spesa e rilanciando gli investimenti”.

“Il prossimo anno saremo chiamati ad esprimerci sulla riforma costituzionale –

ricorda Maria Federica Giuliani – e con essa dovremo confrontarci su assetti nuovi

che vedono tre livelli di amministrazione: quella centrale, quella regionale ed i

comuni. La politica è chiamata oggi ad una riflessione importante sul nuovo ruolo ad

essi attribuito in considerazione delle mutate dimensioni e condizioni dei nostri

territori in questi anni, oltre che ovviamente in un’ottica di revisione ed

ottimizzazione delle finanze”.

———————-

INTERVISTA DARIO PARRINI, UNITA’ SABATO 28 NOVEMBRE 2016

“In tempi di risorse limitate, si può risparmiare garantendo servizi pubblici

migliori, una programmazione più efficace, un aumento degli investimenti

e una riduzione delle tasse”. Il segretario del Pd toscano, Dario Parrini,

sostiene da sempre le fusioni tra comuni ed è contento che se ne discuta

sempre di più.

Tra i sindaci che riscontri trovate?

Ci sono state prese di posizione molto coraggiose e lungimiranti. La

Toscana ha da tempo una legge che incentiva i comuni a unirsi. Nei giorni

scorsi il sottosegretario Luca Lotti proprio dalla nostra regione ha speso

parole importanti sull’argomento.

Come intendete procedere?

Immaginiamo una riorganizzazione istituzionale su più fronti, che non si

fermi ai comuni. Abbiamo già ridotto le Asl creando tre sole realtà

interprovinciali. Puntiamo ad avere soggetti industriali almeno regionali

nell’acqua e nel gas per contenere le tariffe e incrementare investimenti e

qualità dei servizi.

Quali sono i numeri ottimali di popolazione per i nuovi comuni?

Variano a seconda delle caratteristiche socio-economiche e demografiche

di ciascuna area. La soglia minima ottimale è più bassa nei comuni rurali o

montani molto estesi e poco popolati. È più alta in contesti densamente

urbanizzati. Serve un’analisi territorio per territorio. Di sicuro,

specialmente dopo l’abolizione delle province, non è ottimale averne 8000,

di comuni. Per le ragioni ben illustrate sul vostro giornale da due esperti

come Alessandro Petretto e Carlo Fusaro.

La decisione finale spetta ai cittadini con i referendum e dovrete

convincerli che mettere da parte le logiche di campanile conviene…

Le imposizioni sono sbagliate. Le fusioni non si calano dall’alto. Si fanno

se i cittadini le ritengono in linea con un bisogno vero della comunità.

Penso che il Pd, nei circoli e con i propri sindaci, debba favorire una

discussione approfondita e documentata. Un’analisi rigorosa farà

emergere, per esempio, che non ha senso l’equazione fusione uguale

mortificazione delle identità territoriali. È vero il contrario: da

un’ottimizzazione degli assetti istituzionali le identità locali possono uscire

positivamente rafforzate.

Alcuni vantaggi in concreto?

Sfruttando le economie di scala e la possibilità di usare in maniera più

efficiente il personale, si possono dare gli stessi servizi spendendo meno, o

più servizi a spesa invariata. Ci sono benefici indubbi in termini di

investimenti, di pressione fiscale, di efficacia programmatoria, di

semplificazione burocratica. Si può ristrutturare il back-office senza tagli

al front-office.

E del progetto delle macroregioni cosa pensa?

Si può discutere del come. Ma che vadano aggregate e ridotte di numero è

indubbio. Una macroregione dell’Italia centrale sarebbe un grande

beneficio per i cittadini e per le imprese di questo  pezzo d’Italia. Con

l’onorevole Morassut ho presentato un ddl in tal senso assai prima che

questa discussione cominciasse. Sono molto felice che oggi sia una

questione ampiamente dibattuta.

Un progetto così ambizioso non rischia di rimanere sulla carta?

Di ogni riforma bisogna sempre valutare l’utilità e la fattibilità. Queste

riforme sono sia utili che fattibili. Il problema è solo di volontà politica. E

già più volte abbiamo dimostrato che non ci tiriamo indietro di fronte alle

sfide.

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Firenze

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L’INTERVENTO
Futuro degli aeroporti il Pd ha un’anima sola
ANTONIO MAZZEO
IL PIANO di sviluppo del sistema aeroportuale toscano, con la realizzazione della nuova pista di Peretola, è tornato a essere discusso in Consiglio regionale. Non è una novità. La novità è che per la prima volta il gruppo del Pd ha votato, in maniera unanime, il sostegno a un progetto che deve inserirsi all’interno di un ragionamento e di un intervento più ampio. L’ha fatto con una risoluzione che conferma, e rilancia con ulteriore forza, la piena integrazione dello scalo di Firenze con il Galilei di Pisa risottolineandone le specificità previste dal Masterplan di Toscana Aeroporti: orientato ai voli business il primo, al traffico turistico, ai voli internazionali e delle compagnie low cost il secondo. Per molti versi, almeno per il Pd in Toscana, questo è un fatto storico dopo anni in cui si sono create e consumate pesanti fratture. E su una questione così importante per lo sviluppo infrastrutturale toscano, il voto può rappresentare un salto di qualità decisivo. Niente di tutto questo era scontato. Anche pensando al fatto che sulla comunicazione tecnica, ricevuta dal presidente Rossi, il gruppo consiliare ha portato avanti, a partire dal capogruppo Marras e dal presidente della IV commissione Stefano Baccelli, un grande lavoro di integrazione e sintesi tra le diverse posizioni legittimamente emerse all’interno del gruppo. Un lavoro che ha portato a un risultato condiviso e a un testo che fosse in grado di conciliare le richieste e le esigenze di tutti i territori coinvolti. Questo è anche il segno di un Pd nuovo, un partito a vocazione maggioritaria al quale non interessano battaglie di campanile e di retroguardia, che mette al primo posto gli interessi dei cittadini e di tutta la regione, della sua area centrale così come di quella costiera. Un partito che guarda avanti, raccogliendo la sfida di obiettivi ambiziosi: dare finalmente alla Toscana un sistema aeroportuale di primo livello, competitivo con i principali scali europei, è uno di questi. Vogliamo farlo,e bene, tenendo ferma e irremovibile la necessità di coniugare nel modo corretto lo sviluppo dei due scali coi fattori ambientali, urbanistici e di sicurezza. Ecco perché abbiamo messo tre punti fermi a tracciare il percorso: la monodirezionalità della nuova pista e la chiusura contemporanea di quella esistente; la definizione di un Osservatorio, del quale faranno parte tutti i livelli istituzionali, per il rispetto delle norme ambientali e di sicurezza; un accordo di programma da proporre al governo con tutti i soggetti interessati che va oltre la questione della lunghezza della pista e lega all’aeroporto la realizzazione di opere infrastrutturali strategiche per fronteggiare la concorrenza degli altri scali italiani: dal people mover a Pisa alla tramvia a Firenze dalla definizione del Parco della Piana alla velocizzazione dei collegamenti ferroviari sull’asse Firenze-Pisa-Livorno. Tutto insieme, questo rappresenta una grande opportunità per la nostra regione. E il Pd toscano di oggi, che ha un’anima sola, lavora unito per coglierla.
L’autore è vicesegretario regionale Pd
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L’INTERVENTO
Futuro degli aeroporti il Pd ha un’anima sola
ANTONIO MAZZEO
IL PIANO di sviluppo del sistema aeroportuale toscano, con la realizzazione della nuova pista di Peretola, è tornato a essere discusso in Consiglio regionale. Non è una novità. La novità è che per la prima volta il gruppo del Pd ha votato, in maniera unanime, il sostegno a un progetto che deve inserirsi all’interno di un ragionamento e di un intervento più ampio. L’ha fatto con una risoluzione che conferma, e rilancia con ulteriore forza, la piena integrazione dello scalo di Firenze con il Galilei di Pisa risottolineandone le specificità previste dal Masterplan di Toscana Aeroporti: orientato ai voli business il primo, al traffico turistico, ai voli internazionali e delle compagnie low cost il secondo. Per molti versi, almeno per il Pd in Toscana, questo è un fatto storico dopo anni in cui si sono create e consumate pesanti fratture. E su una questione così importante per lo sviluppo infrastrutturale toscano, il voto può rappresentare un salto di qualità decisivo. Niente di tutto questo era scontato. Anche pensando al fatto che sulla comunicazione tecnica, ricevuta dal presidente Rossi, il gruppo consiliare ha portato avanti, a partire dal capogruppo Marras e dal presidente della IV commissione Stefano Baccelli, un grande lavoro di integrazione e sintesi tra le diverse posizioni legittimamente emerse all’interno del gruppo. Un lavoro che ha portato a un risultato condiviso e a un testo che fosse in grado di conciliare le richieste e le esigenze di tutti i territori coinvolti. Questo è anche il segno di un Pd nuovo, un partito a vocazione maggioritaria al quale non interessano battaglie di campanile e di retroguardia, che mette al primo posto gli interessi dei cittadini e di tutta la regione, della sua area centrale così come di quella costiera. Un partito che guarda avanti, raccogliendo la sfida di obiettivi ambiziosi: dare finalmente alla Toscana un sistema aeroportuale di primo livello, competitivo con i principali scali europei, è uno di questi. Vogliamo farlo,e bene, tenendo ferma e irremovibile la necessità di coniugare nel modo corretto lo sviluppo dei due scali coi fattori ambientali, urbanistici e di sicurezza. Ecco perché abbiamo messo tre punti fermi a tracciare il percorso: la monodirezionalità della nuova pista e la chiusura contemporanea di quella esistente; la definizione di un Osservatorio, del quale faranno parte tutti i livelli istituzionali, per il rispetto delle norme ambientali e di sicurezza; un accordo di programma da proporre al governo con tutti i soggetti interessati che va oltre la questione della lunghezza della pista e lega all’aeroporto la realizzazione di opere infrastrutturali strategiche per fronteggiare la concorrenza degli altri scali italiani: dal people mover a Pisa alla tramvia a Firenze dalla definizione del Parco della Piana alla velocizzazione dei collegamenti ferroviari sull’asse Firenze-Pisa-Livorno. Tutto insieme, questo rappresenta una grande opportunità per la nostra regione. E il Pd toscano di oggi, che ha un’anima sola, lavora unito per coglierla.
L’autore è vicesegretario regionale Pd
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Firenze

logo fusioni“La fusione fa la forza”, è il titolo della giornata di approfondimento sui processi di unione e fusione dei comuni organizzata per sabato 28 novembre dal Pd toscano. Il dibattito è aperto a sindaci, dirigenti, tecnici e categorie economiche e si terrà dalle 10 alle 17  presso le terme “Excelsior” in viale Verdi a Montecatini Terme (PT).

Dopo i saluti del segretario del PD di Pistoia, Marco Niccolai, la mattina interverranno: Sabrina Iommi, dell’Irpet, sui vantaggi economici delle fusioni per i comuni piccoli e medi e per le grandi città; Simone Gheri, direttore di ANCI Toscana, sullo stato dell’arte delle unioni e delle fusioni in Toscana; Riccardo Nocentini, responsabile attuazione del programma del Pd toscano, sul caso di Figline e Incisa; Federico Ignesti su quello di San Piero e Scarperia, Antonio Mazzeo, vicesegretario del Pd toscano, su fusione dei comuni e municipi nell’area pisana e Giacomo Mangoni, coordinatore ANCI giovani Toscana.

Coordinano Maria Federica Giuliani, responsabile riforme istituzionali del PD toscano ed Edoardo Fanucci, deputato vicepresidente della commissione bilancio della Camera.

Conclude la mattinata Angelo Rughetti, sottosegretario alla pubblica amministrazione.

Alle 14.30, dopo i saluti di Giuseppe Bellandi, sindaco di Montecatini Terme, tavola rotonda con  Dario Parrini, segretario regionale PD Toscana, Vittorio Bugli, assessore regionale, Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale e Matteo Biffoni, sindaco di Prato e presidente dell’ANCI Toscana.

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logo fusioni“La fusione fa la forza”, è il titolo della giornata di approfondimento sui processi di unione e fusione dei comuni organizzata per sabato 28 novembre dal Pd toscano. Il dibattito è aperto a sindaci, dirigenti, tecnici e categorie economiche e si terrà dalle 10 alle 17  presso le terme “Excelsior” in viale Verdi a Montecatini Terme (PT).

Dopo i saluti del segretario del PD di Pistoia, Marco Niccolai, la mattina interverranno: Sabrina Iommi, dell’Irpet, sui vantaggi economici delle fusioni per i comuni piccoli e medi e per le grandi città; Simone Gheri, direttore di ANCI Toscana, sullo stato dell’arte delle unioni e delle fusioni in Toscana; Riccardo Nocentini, responsabile attuazione del programma del Pd toscano, sul caso di Figline e Incisa; Federico Ignesti su quello di San Piero e Scarperia, Antonio Mazzeo, vicesegretario del Pd toscano, su fusione dei comuni e municipi nell’area pisana e Giacomo Mangoni, coordinatore ANCI giovani Toscana.

Coordinano Maria Federica Giuliani, responsabile riforme istituzionali del PD toscano ed Edoardo Fanucci, deputato vicepresidente della commissione bilancio della Camera.

Conclude la mattinata Angelo Rughetti, sottosegretario alla pubblica amministrazione.

Alle 14.30, dopo i saluti di Giuseppe Bellandi, sindaco di Montecatini Terme, tavola rotonda con  Dario Parrini, segretario regionale PD Toscana, Vittorio Bugli, assessore regionale, Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale e Matteo Biffoni, sindaco di Prato e presidente dell’ANCI Toscana.

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violenza donne

Nella Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita nel 1999 in ricordo delle tre sorelle Mirabal uccise nel 1960 nella Repubblica Domenicana, le istituzioni di tutto il mondo organizzano iniziative ed attività di sensibilizzazione dell’opinione pubblica su questo fenomeno ancora troppo drammaticamente diffuso.

Occorre ribadire con forza la centralità del tema dei diritti e rilanciare una decisa lotta alla violenza sulle donne, che si presenta prevalentemente in ambito familiare, in ogni sua manifestazione, sia essa fisica, psicologica, economica o sessuale.
Una grande battaglia culturale che miri a mettere in campo politiche di prevenzione, di punizione e di sostegno alle vittime, ma che promuova allo tempo stesso un percorso di rimozione dei pregiudizi e degli stereotipi, un cambiamento di mentalità, attraverso azioni di sensibilizzazione che passano necessariamente dal rafforzamento del ruolo della scuola e dal suo coinvolgimento attivo.
L’educazione al rispetto e alla qualità delle relazioni deve assumere un ruolo centrale nel contrasto alla violenza di genere con un lavoro di sinergia tra le istituzioni, le associazioni, le forze politiche e sociali.
Attraverso una conoscenza approfondita e puntuale del fenomeno, sarà possibile mettere in atto adeguate scelte politiche per affrontarlo, come dimostra il settimo Rapporto sulla violenza di genere della Toscana, presentato ieri dall’assessore regionale al diritto alla salute, sociale e sport Stefania Saccardi.
Carla Maestrini, responsabile pari opportunità PD Toscana.
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Firenze

violenza donne

Nella Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita nel 1999 in ricordo delle tre sorelle Mirabal uccise nel 1960 nella Repubblica Domenicana, le istituzioni di tutto il mondo organizzano iniziative ed attività di sensibilizzazione dell’opinione pubblica su questo fenomeno ancora troppo drammaticamente diffuso.

Occorre ribadire con forza la centralità del tema dei diritti e rilanciare una decisa lotta alla violenza sulle donne, che si presenta prevalentemente in ambito familiare, in ogni sua manifestazione, sia essa fisica, psicologica, economica o sessuale.
Una grande battaglia culturale che miri a mettere in campo politiche di prevenzione, di punizione e di sostegno alle vittime, ma che promuova allo tempo stesso un percorso di rimozione dei pregiudizi e degli stereotipi, un cambiamento di mentalità, attraverso azioni di sensibilizzazione che passano necessariamente dal rafforzamento del ruolo della scuola e dal suo coinvolgimento attivo.
L’educazione al rispetto e alla qualità delle relazioni deve assumere un ruolo centrale nel contrasto alla violenza di genere con un lavoro di sinergia tra le istituzioni, le associazioni, le forze politiche e sociali.
Attraverso una conoscenza approfondita e puntuale del fenomeno, sarà possibile mettere in atto adeguate scelte politiche per affrontarlo, come dimostra il settimo Rapporto sulla violenza di genere della Toscana, presentato ieri dall’assessore regionale al diritto alla salute, sociale e sport Stefania Saccardi.
Carla Maestrini, responsabile pari opportunità PD Toscana.
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Si è tenuta oggi a Livorno una riunione dei segretari delle federazioni costiere del PD toscano (Grosseto, Livorno, Piombino, Lucca, Versilia, Massa Carrara e Pisa), promossa dal vicesegretario regionale del partito, Antonio Mazzeo.

Si tratta del primo incontro nell’ambito del progetto di riorganizzazione del PD toscano che prevede la creazione di coordinamenti di area vasta.

“L’obiettivo che ci siamo dati nel recente manifesto toscano sulla forma partito – spiega Mazzeo – è quello di superare la frammentazione e definire nuovi ambiti ottimali di discussione. Il nuovo livello previsto è quello dei coordinamenti di area vasta. Oggi abbiamo iniziato a mettere le basi di quella costiera. Per il primo appuntamento abbiamo scelto Livorno perché è il capoluogo in cui dobbiamo riconquistare l’amministrazione comunale e perché è la città che dimostra come le sinergie portino a risultati concreti e mi riferisco all’accordo di programma tra governo e regione per il rilancio competitivo di Livorno”.

“Quello di oggi è stato un primo confronto sulle politiche integrate di sviluppo della costa. Il prossimo passaggio sarà la convocazione insieme di tutte le segreterie di federazione e un momento di discussione in una direzione congiunta di area vasta. E’ chiaro che gli aspetti di indirizzo delle politiche regionali, a partire dalle grandi opere infrastrutturali fino al governo del territorio, superano i confini delle federazioni. Anche la discussione politica deve andare di pari passo con i cambiamenti che stanno avvenendo a livello delle istituzioni, a partire dal superamento delle Province” dice Mazzeo.

“Nella nuova forma partito che abbiamo disegnato il rapporto del PD regionale con i livelli locali, dove abbiamo classi dirigenti qualificate e competenti, sarà costante e quella di oggi è una prima occasione per portare la discussione nei territori su cui le decisioni politiche di livello regionale avranno poi effetti” conclude Mazzeo.

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CLICCA QUI per il testo dell’intervento sul Corriere Fiorentino del 20 novembre 2015

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FIRENZE 17.11.15 – “Sarebbe ipocrita dire che non siamo pervasi da paura e rabbia ma questo non è il momento delle generalizzazioni e tanto meno degli avvoltoi politici che sciacallano voti fomentando nuovo odio. Serve, oggi più di sempre, misurare le azioni e le parole con estrema attenzione e non pensare che esista sangue che vale più di altro sangue o morti che valgono più di altre morti”.

 

Così Antonio Mazzeo, consigliere regionale e vicesegretario del Pd Tocana, che nel corso dell’intervento in Aula ha voluto ricordare, oltre al dramma di Parigi, anche i morti dell’aereo russo abbattuto sul Sinai, le esplosioni che hanno dilaniato Beirut e più in generale le migliaia di persone che da anni muoiono in Siria o fuggono da quel territorio sperando di costruire altrove il loro futuro.
“Il nemico da combattere – ha spiegato Mazzeo – non è l’intero popolo musulmano. Perché musulmani sono anche Zuheir e Safer che venerdì sera coi loro gesti hanno salvato molte vite umane e musulmane sono anche tante delle vittime di quel sedicente Stato Islamico che è in realtà la più grande bestemmia nei confronti della religione. All’Islam moderato una cosa però dobbiamo chiederla: alzate la voce, difendete il vostro credo, urlate la vostra rabbia contro chi, in nome di dio, semina morte, terrore e distruzione.  E schieratevi senza se e senza ma accanto a Europa, Stati Uniti, Russia e tutte le civiltà democratiche per costruire una risposta politica, diplomatica e, certo, anche militare che superi gli interessi di parte e abbia come unico obiettivo comune quello di isolare e sconfiggere l’Isis”.

 

Mazzeo ha poi sottolineato anche la necessità di “un’altra risposta, di carattere culturale” volta a “togliere le basi di consenso su cui si alimenta il fondamentalismo a partire dalla marginalità e dal senso di esclusione”. “Come Regione Toscana – ha detto – dobbiamo promuovere un piano dello sviluppo economico che contrasti quel disagio sociale prodotto dalla crisi nel quale, come abbiamo visto anche in Belgio, si creano le prime condizioni per la costruzione dell’odio a cui attingono i terroristi”.
Per il consigliere PD “inclusione sociale e dialogo interreligioso non sono la causa del terrorismo, ma piuttosto un possibile antidoto” e in questo senso “a Parigi i terroristi non hanno scelto di colpire il Louvre o gli Champs Elysees ma lo stadio, il teatro e i ristoranti, luoghi e quartieri cosmopoliti, dove i giovani francesi socializzano con i coetanei che frequentano le moschee”. “Hanno colpito la generazione Bataclan – ha aggiunto – una moltitudine di ragazze e ragazzi di paesi, storie e tradizioni diverse che simboleggiano i valori del multiculturalismo, del progressismo e della libertà”.
Per questo per Mazzeo la risposta che deve arrivare dall’Italia deve essere “unitaria e rispondente ai valori che le sono propri che, come ha ricordato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, bene erano testimoniati da Valeria Soresin il cui spirito di fratellanza, la sua voglia di conoscenza, la sua disponibilità di essere a fianco degli ultimi ne facevano un simbolo dell’identità del nostro Paese e più in generale dell’Europa che vogliamo”. E ricordando che “l’8 dicembre inizia il Giubileo e la Toscana sarà una delle terre più visita dai pellegrini” ha invitato la giunta “ad aiutare i Comuni e le prefetture nell’organizzazione di un anno sicuro per i milioni di visitatori che arriveranno anche sul nostro territorio”.

 

Per finire Mazzeo ha citato la lettera scritta da Antoine Leiris (che nell’inferno di Bataclan ha perso la moglie, e ai terroristi scrive ‘Non avrete il mio odio’) rivolgendo un invito agli altri consiglieri: “Dobbiamo essere più forti delle nostre paure e della nostra rabbia e combattere tutti insieme una battaglia di civiltà per sconfiggere la barbarie.  Non possiamo lasciare che quanto accaduto a Parigi sconvolga le nostre vite e non possiamo diventare ostaggi di noi stessi. Se lo facessimo per i terroristi sarebbe una vittoria. E questo non possiamo e non dobbiamo permetterlo”.

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