seminario-1-febbraio

 

Sabato a Firenze seminario sulle riforme istituzionali
Introduzione di Ivan Ferrucci e conclusioni di Maria Elena Boschi
Con Bruzzesi, Bugli, Ruggeri, Bonaccini

 

 

 

 

Sabato 1 febbraio, alle 10, all’hotel “Hilton Garden Inn” a Firenze (via Sandro Pertini 2/9, Novoli), si terrà il seminario sulle “Riforme per un nuovo sistema istituzionale locale. Ruolo della Regione, Città metropolitana, enti locali, ordinamento e funzioni” organizzato dal PD della Toscana.

A presiedere i lavori sarà Stefano Bruzzesi, responsabile enti locali del PD toscano, l’introduzione sarà affidata al segretario Ivan Ferrucci. Seguiranno poi la relazione di Vittorio Bugli, assessore regionale alle riforme istituzionali e rapporti con gli enti locali, l’intervento di Marco Ruggeri, capogruppo PD in consiglio regionale, e l’intervento di Stefano Bonaccini, responsabile nazionale del PD per gli enti locali. Le conclusioni saranno affidate a Maria Elena Boschi, responsabile nazionale del PD per le riforme istituzionali.

Durante il dibattito sono previsti interventi di amministratori locali, parlamentari e docenti universitari.

 

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Firenze, hotel Hilton Garden Hinn

intervento-ferrucci-tirreno-21-gennaio-2014Intervento del segretario regionale del Pd della Toscana Ivan Ferrucci su Il Tirreno del 21 gennaio 2014    

Sta entrando nel vivo la discussione sulla riforma del sistema formativo regionale. Un tema delicato e fondamentale, già affrontato. Un tema che risente di una serie di mutamenti del quadro istituzionale. Prima dovevamo attendere il riordino degli enti locali: le Province hanno gestito finora i centri per l’impiego, elemento cardine della formazione professionale, ora la funzione passa alla Regione. La commissione emergenza occupazionale del Consiglio regionale, di cui faccio parte, ha incontrato i lavoratori precari dei centri per l’impiego e cerca soluzioni per tutelare queste professionalità valide e già rodate. Sulla riforma l’idea della Giunta regionale, che io condivido, è quella di realizzare dei poli formativi territoriali che ospiteranno corsi o laboratori di medio e lungo periodo. Cioè strutture ben radicate nei territori di riferimento che consentiranno una programmazione più a lungo termine della formazione con un’offerta ampia e variegata, che tenga conto dei comparti più competitivi del sistema produttivo toscano. Il principio è di realizzare una sinergia tra gli attori della formazione professionale: scuole, agenzie e imprese. Sono idee che vanno nella direzione giusta, come utile per la riforma è stata l’anticipazione dalla Regione di una cospicua parte di fondi europei con la scorsa legge finanziaria che permetterà di operare subito attendere le risorse comunitarie. Fondamentale sarà la collaborazione con il sistema di istruzione secondario, in cui lo Stato deve operare in maniera chiara e fornendo direttive utili. Importante è che i giovani possano acquisire professionalità fin nella scuola così da affacciarsi sul mondo del lavoro con delle carte in più da giocare. Abbiamo ancora circa 25.000 lavoratori in cassa integrazione in deroga, la crisi morde e le risorse non bastano mai. Assume quindi un’importanza decisiva la formazione continua, con la creazione di percorsi di riqualificazione per chi ha perso il lavoro o per chi sta terminando gli ammortizzatori sociali. Positivo è stato, a fine dell’anno scorso, lo stanziamento di quasi 4 milioni di euro destinati ad interventi formativi per lavoratori di aziende coinvolte in processi di ristrutturazione, facenti parte di aree o settori in crisi o dove siano stati sottoscritti contratti di solidarietà. È questa la strada che dobbiamo percorrere, consapevoli che in questo modo riusciremo se non a trovare la via di uscita alla crisi, a fornire comunque un incentivo ai nostri cittadini di tutte le età per costruirsi o ricostruirsi un futuro professionale.

Ivan Ferrucci consigliere regionale Pd

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Firenze

intervento-ferrucci-tirreno-21-gennaio-2014Intervento del segretario regionale del Pd della Toscana Ivan Ferrucci su Il Tirreno del 21 gennaio 2014    

Sta entrando nel vivo la discussione sulla riforma del sistema formativo regionale. Un tema delicato e fondamentale, già affrontato. Un tema che risente di una serie di mutamenti del quadro istituzionale. Prima dovevamo attendere il riordino degli enti locali: le Province hanno gestito finora i centri per l’impiego, elemento cardine della formazione professionale, ora la funzione passa alla Regione. La commissione emergenza occupazionale del Consiglio regionale, di cui faccio parte, ha incontrato i lavoratori precari dei centri per l’impiego e cerca soluzioni per tutelare queste professionalità valide e già rodate. Sulla riforma l’idea della Giunta regionale, che io condivido, è quella di realizzare dei poli formativi territoriali che ospiteranno corsi o laboratori di medio e lungo periodo. Cioè strutture ben radicate nei territori di riferimento che consentiranno una programmazione più a lungo termine della formazione con un’offerta ampia e variegata, che tenga conto dei comparti più competitivi del sistema produttivo toscano. Il principio è di realizzare una sinergia tra gli attori della formazione professionale: scuole, agenzie e imprese. Sono idee che vanno nella direzione giusta, come utile per la riforma è stata l’anticipazione dalla Regione di una cospicua parte di fondi europei con la scorsa legge finanziaria che permetterà di operare subito attendere le risorse comunitarie. Fondamentale sarà la collaborazione con il sistema di istruzione secondario, in cui lo Stato deve operare in maniera chiara e fornendo direttive utili. Importante è che i giovani possano acquisire professionalità fin nella scuola così da affacciarsi sul mondo del lavoro con delle carte in più da giocare. Abbiamo ancora circa 25.000 lavoratori in cassa integrazione in deroga, la crisi morde e le risorse non bastano mai. Assume quindi un’importanza decisiva la formazione continua, con la creazione di percorsi di riqualificazione per chi ha perso il lavoro o per chi sta terminando gli ammortizzatori sociali. Positivo è stato, a fine dell’anno scorso, lo stanziamento di quasi 4 milioni di euro destinati ad interventi formativi per lavoratori di aziende coinvolte in processi di ristrutturazione, facenti parte di aree o settori in crisi o dove siano stati sottoscritti contratti di solidarietà. È questa la strada che dobbiamo percorrere, consapevoli che in questo modo riusciremo se non a trovare la via di uscita alla crisi, a fornire comunque un incentivo ai nostri cittadini di tutte le età per costruirsi o ricostruirsi un futuro professionale.

Ivan Ferrucci consigliere regionale Pd

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Firenze

intervento-ruggeri-legge-elettorale-17-febbraioIntervento di Marco Ruggeri, Capogruppo Pd in Consiglio regionale, su Il Tirreno del 17 gennaio 2014.

 

Il titolo dell’intervento sul “Tirreno” di Emanuele Rossi “Dire addio al porcellum toscano” condensa in poche parole una questione urgente che noi tutti riteniamo più che sentita, anche solo per non vedere più accostata la nostra Regione all’ampiamente vituperata legge elettorale nazionale, che tanti problemi ha portato, anche se, a voler essere proprio pignoli, la legge toscana si avvicina più al sistema spagnolo che a quello italiano. In ogni caso, proprio perché siamo convinti che si debba rispondere quanto prima a quest’urgenza, abbiamo presentato un testo, la cui stesura ha richiesto del tempo ma è inevitabile che per un provvedimento così importante si cerchi a lungo il confronto e l’accordo con tutte le forze politiche. Abbiamo vagliato due ipotesi: una prevedeva l’introduzione dei collegi l’altra delle preferenze. La prima, oltre a non trovare un ampio consenso in Consiglio, con la riduzione che abbiamo effettuato da 55 a 40 consiglieri, era anche di difficile attuazione pratica e rischiava di non garantire il superamento delle liste bloccate. Abbiamo optato per un sistema con le preferenze, introducendo alcuni elementi innovativi e mutuando i meccanismi più efficaci da leggi ormai di largo uso come quella dei sindaci. Quanto alla sentenza della Consulta, per una coincidenza forse fortuita, il gruppo di lavoro del Consiglio regionale si è riunito il medesimo giorno della sua pronuncia, e lì, come gruppo Pd, abbiamo presentato la nostra proposta, che prevede l’introduzione delle preferenze, con il voto “agevolato”, ovvero con l’inserimento dei nomi dei candidati all’interno delle schede, l’abolizione dei listini bloccati ed il divieto di candidature multiple, l’elezione diretta del presidente con eventuale doppio turno se non si supera il 40% dei voti e il conseguente premio di maggioranza del 60% dei seggi alla coalizione o al partito che sostiene il candidato presidente vincitore, la suddivisione del territorio regionale in circoscrizioni. Tutte caratteristiche riconosciute idonee all’esigenza di maggior vicinanza tra elettori ed eletti che la Corte costituzionale ha messo in evidenza. La scelta del doppio turno, si qualifica come una novità nelle normative elettorali regionali e, introducendo una soglia minima per il premio di maggioranza, va nella direzione indicata dai giudici costituzionali. Prima della sentenza, quindi, è vero che non abbiamo approvato una modifica, come sottolinea Rossi, ma avevamo individuato un modello adeguato alle istanze dei cittadini ratificate dalla Consulta. Avanzando questa proposta, noi abbiamo esercitato la responsabilità della principale forza politica del Consiglio regionale, ben sapendo che le leggi elettorali devono trovare la più ampia condivisione possibile: dalla maggioranza all’opposizione (con altrettanta attenzione). Si tratta di un modello perfettibile e sul quale accettiamo ogni contributo, convinti però di essere sulla buona strada, con l’auspicio che la Toscana, questa volta, possa fare da apripista in positivo.

Marco Ruggeri capogruppo Pd Regione Toscana

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Firenze

intervento-ruggeri-legge-elettorale-17-febbraioIntervento di Marco Ruggeri, Capogruppo Pd in Consiglio regionale, su Il Tirreno del 17 gennaio 2014.

 

Il titolo dell’intervento sul “Tirreno” di Emanuele Rossi “Dire addio al porcellum toscano” condensa in poche parole una questione urgente che noi tutti riteniamo più che sentita, anche solo per non vedere più accostata la nostra Regione all’ampiamente vituperata legge elettorale nazionale, che tanti problemi ha portato, anche se, a voler essere proprio pignoli, la legge toscana si avvicina più al sistema spagnolo che a quello italiano. In ogni caso, proprio perché siamo convinti che si debba rispondere quanto prima a quest’urgenza, abbiamo presentato un testo, la cui stesura ha richiesto del tempo ma è inevitabile che per un provvedimento così importante si cerchi a lungo il confronto e l’accordo con tutte le forze politiche. Abbiamo vagliato due ipotesi: una prevedeva l’introduzione dei collegi l’altra delle preferenze. La prima, oltre a non trovare un ampio consenso in Consiglio, con la riduzione che abbiamo effettuato da 55 a 40 consiglieri, era anche di difficile attuazione pratica e rischiava di non garantire il superamento delle liste bloccate. Abbiamo optato per un sistema con le preferenze, introducendo alcuni elementi innovativi e mutuando i meccanismi più efficaci da leggi ormai di largo uso come quella dei sindaci. Quanto alla sentenza della Consulta, per una coincidenza forse fortuita, il gruppo di lavoro del Consiglio regionale si è riunito il medesimo giorno della sua pronuncia, e lì, come gruppo Pd, abbiamo presentato la nostra proposta, che prevede l’introduzione delle preferenze, con il voto “agevolato”, ovvero con l’inserimento dei nomi dei candidati all’interno delle schede, l’abolizione dei listini bloccati ed il divieto di candidature multiple, l’elezione diretta del presidente con eventuale doppio turno se non si supera il 40% dei voti e il conseguente premio di maggioranza del 60% dei seggi alla coalizione o al partito che sostiene il candidato presidente vincitore, la suddivisione del territorio regionale in circoscrizioni. Tutte caratteristiche riconosciute idonee all’esigenza di maggior vicinanza tra elettori ed eletti che la Corte costituzionale ha messo in evidenza. La scelta del doppio turno, si qualifica come una novità nelle normative elettorali regionali e, introducendo una soglia minima per il premio di maggioranza, va nella direzione indicata dai giudici costituzionali. Prima della sentenza, quindi, è vero che non abbiamo approvato una modifica, come sottolinea Rossi, ma avevamo individuato un modello adeguato alle istanze dei cittadini ratificate dalla Consulta. Avanzando questa proposta, noi abbiamo esercitato la responsabilità della principale forza politica del Consiglio regionale, ben sapendo che le leggi elettorali devono trovare la più ampia condivisione possibile: dalla maggioranza all’opposizione (con altrettanta attenzione). Si tratta di un modello perfettibile e sul quale accettiamo ogni contributo, convinti però di essere sulla buona strada, con l’auspicio che la Toscana, questa volta, possa fare da apripista in positivo.

Marco Ruggeri capogruppo Pd Regione Toscana

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Firenze

servizio-sanitario-toscano“Quella arrivata oggi dal Ministero della salute è una notizia decisamente positiva per la sanità Toscana. La nostra regione è infatti tra le prime ad aver rispettato i Livelli di assistenza essenziali (Lea) 2012 – che sono costituiti dall’insieme delle attività, dei servizi e delle prestazioni che devono essere garantiti alla cittadinanza. Questo vuol dire che la sanità Toscana risponde bene ai criteri e adempie ai parametri richiesti; pertanto, non posso che esprimere soddisfazione per questa notizia e per il lavoro portato avanti quotidianamente dai nostri professionisti. La soddisfazione per quanto scrive il Ministero ci stimola  a continuare in questa direzione per offrire ai cittadini toscani servizi sanitari sempre più efficienti”.

E’ quanto dichiara Simone Naldoni consigliere regionale, membro della IV commissione consiliare e responsabile sanità del Pd toscano – riguardo il giudizio arrivato dal Ministero della salute che vede la Toscana tra le prime regioni adempienti per i Livelli essenziali di assistenza (Lea).

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servizio-sanitario-toscano“Quella arrivata oggi dal Ministero della salute è una notizia decisamente positiva per la sanità Toscana. La nostra regione è infatti tra le prime ad aver rispettato i Livelli di assistenza essenziali (Lea) 2012 – che sono costituiti dall’insieme delle attività, dei servizi e delle prestazioni che devono essere garantiti alla cittadinanza. Questo vuol dire che la sanità Toscana risponde bene ai criteri e adempie ai parametri richiesti; pertanto, non posso che esprimere soddisfazione per questa notizia e per il lavoro portato avanti quotidianamente dai nostri professionisti. La soddisfazione per quanto scrive il Ministero ci stimola  a continuare in questa direzione per offrire ai cittadini toscani servizi sanitari sempre più efficienti”.

E’ quanto dichiara Simone Naldoni consigliere regionale, membro della IV commissione consiliare e responsabile sanità del Pd toscano – riguardo il giudizio arrivato dal Ministero della salute che vede la Toscana tra le prime regioni adempienti per i Livelli essenziali di assistenza (Lea).

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Ivan Ferrucci11 gennaio 2014 – “Non è accettabile che siano messe sullo stesso piano le attività commerciali e quelle ricreative e socioculturali”. Così il segretario del Pd toscano, Ivan Ferrucci, si schiera a fianco dei circoli, case del popolo e non solo, contro il pagamento dell’Imu per le superfici immobiliari senza scopo di lucro. “Le realtà associative sono luoghi che tengono vivi i nostri territori, in alcune piccole frazioni sono gli unici punti di aggregazione presenti. Sono realtà costruite con la fatica del volontariato che non potrebbero reggere al peso dell’Imu. Condivido la preoccupazione dei circoli che sono allarmati dalla prospettiva di pagare cifre molte alte e insostenibili. Si deve trovare una soluzione che distingua le funzioni socioculturali da quelle commerciali”.

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Ivan Ferrucci11 gennaio 2014 – “Non è accettabile che siano messe sullo stesso piano le attività commerciali e quelle ricreative e socioculturali”. Così il segretario del Pd toscano, Ivan Ferrucci, si schiera a fianco dei circoli, case del popolo e non solo, contro il pagamento dell’Imu per le superfici immobiliari senza scopo di lucro. “Le realtà associative sono luoghi che tengono vivi i nostri territori, in alcune piccole frazioni sono gli unici punti di aggregazione presenti. Sono realtà costruite con la fatica del volontariato che non potrebbero reggere al peso dell’Imu. Condivido la preoccupazione dei circoli che sono allarmati dalla prospettiva di pagare cifre molte alte e insostenibili. Si deve trovare una soluzione che distingua le funzioni socioculturali da quelle commerciali”.

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convegno-pontederaPONTEDERA, 10 gennaio 2014  –  Un’iniziativa partecipata che ha visto interventi non solo di consiglieri e amministratori ma anche di cittadini, architetti e operatori del settore presenti tra il pubblico. Così è stato il convegno “Ripensare, dialogare, decidere”, dedicato alla nuova legge regionale per il governo del territorio ora al vaglio del Consiglio regionale e organizzato dal gruppo Pd dell’assemblea toscana: hanno partecipato Francesco Nocchi, segretario del Pd di Pisa, Gianfranco Venturi, consigliere regionale e presidente della VI commissione Territorio e Ambiente, Ardelio Pellegrinotti, consigliere segretario VI commissione, Simone Millozzi, sindaco di Pontedera, Cristian Pardossi, assessore urbanistica Castelfranco di Sotto, Giuseppe Sardu, coordinatore piano strategico area pisana, Marco Ruggeri, capogruppo Pd in Consiglio regionale, Ivan Ferrucci, consigliere regionale e segretario Pd Toscana.

 

“Quella di oggi è un’occasione importante per riflettere temi dell’urbanistica in vista della nuova legge, auspichiamo che ce ne siano altri in futuro, siamo a disposizione per proseguire questa discussione, al fine di valutare al meglio la proposta a partire dai suoi concetti cardine ovvero il riuso del suolo, un modello di sviluppo sostenibile e una pianificazione intercomunale”: così ha introdotto la giornata Francesco Nocchi.

 

“Lo spirito dell’iniziativa è portare avanti in parallelo alla discussione in Consiglio un continuo rapporto con il territorio per arrivare a una legge condivisa. – ha spiegato Ferrucci – Il lavoro su questa legge va inserito in un contesto di riordino delle funzioni istituzionali tra gli enti locali”.
“Siamo di fronte a uno dei passaggi più significativi di questa legislatura regionale. I punti cardine di questa proposta di legge sono: proprità al riuso e limitazione del consumo di suolo, semplificazione dei procedimenti, valorizzazione e istituzionalizzazione della partecipazione e miglioramenti su chiarezza e certezza applicativa delle norme”, ha illustrato Venturi.

 

“L’incontro di oggi non è una passerella c’è bisogno di confronto serio con la societò tutta, sappiamo che se scriviamo cose sbagliate condizioniamo la vita dei toscani”, ha precisato Pellegrinotti.

 

legge-urbanistica-pontedera“In questa fase è opportuno lavorare congiuntamente e affinare gli strumenti per la rigenerazione urbana del nostro patrimonio, il social housing e una pianificazione sovracomunale”, ha sostenuto Pardossi.

 

“Ritengo positivo l’obiettivo della pianificazione intercomunale ma per farlo bisogna allungare i tempi lavorando bene a un accordo tra enti per evitare che un singolo comune alla fine metta in discussione un piano. Bene anche il riuso e il recupero ma vanno trovate forme di incentivo per gli operatori perch intervengano sull’esistente”, ha fatto presente Millozzi.

 

“Incontri come questo ci permettono di avere importanti contributi in fase di costruzione della proposta di legge, per questo proseguiremo questa discussione. – ha spiegato Ruggeri – Incentivare il riuso del suolo e lavorare per la massima semplificazione nelle procedure: sono gli obiettivi su cui ci stiamo concentrando”.

 

“Se la scelta sullo stop al consumo di suolo è stata così decisa e secca, mi auguro che lo sia anche sul piano della semplificazione. Chiunque operi in Toscana fa ancora fatica a lavorare su regolamenti urbanistici diversi e a volte disomogenei, al giorno d’oggi la pianificazione intercomunale è particolarmente impegnativa”, ha sottolineato Sardu.

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