“È una legge corretta e democratica”, intervento di Dario Parrini sul Tirreno


Dario Parrini, segretario regionale del Pd
Legge elettorale toscana. Carla Maestrini: “Primi in Italia per parità di genere”


La nostra regione diventa con questa legge la prima in Italia per tutela della parità di genere, perché stabilisce la possibilità di esprimere una doppia preferenza nella scelta dei futuri consiglieri regionali, garantendo il principio dell’alternanza di genere.
Un segnale di attenzione che il Partito Democratico ha sostenuto con forza per imprimere un cambiamento significativo nell’intento di valorizzare la presenza e il ruolo delle donne in politica.
In questo senso, va salutata con gioia e legittimo orgoglio l’elezione di Sara Biagiotti come primo sindaco donna presidente regionale dell’Anci, elezione avvenuta proprio nei giorni scorsi. È una scelta di innovazione la decisione di indicare un sindaco donna di grande competenza che andrà a ricoprire un ruolo di responsabilità, in linea, a livello nazionale, con le scelte del governo Renzi che ha da sempre affidato alle donne incarichi importanti e strategici.”
Carla Maestrini, responsabile pari opportunità Pd toscano
Livorno, le elezioni regionali, il governo nazionale. Intervista a Dario Parrini alla Festa dell’Unità labronica
12 settembre 2014 – Intervista al segretario regionale PD a margine di un’iniziativa sull’economia con Yoram Gutgeld
Livorno, le elezioni regionali, il governo nazionale. Intervista a Dario Parrini alla Festa dell’Unità labronica
12 settembre 2014 – Intervista al segretario regionale PD a margine di un’iniziativa sull’economia con Yoram Gutgeld
Legge elettorale toscana. Intervista di Dario Parrini a Repubblica Firenze
12 settembre 2014 – “E’ la riforma dei record, abbiamo ottenuto più di quanto concesso”
Legge elettorale toscana. Intervista di Dario Parrini a Repubblica Firenze
12 settembre 2014 – “E’ la riforma dei record, abbiamo ottenuto più di quanto concesso”
Ordigno davanti Municipio Monsummano Terme, la solidarietà del Pd toscano
11 settembre 2014 – “Solidarietà all’amministrazione di Monsummano e ferma condanna per l’ordigno artigianale esploso questa notte. Quando si assiste a fatti simili non deve esserci spazio per nessuna sottovalutazione. Speriamo che siano individuati al più presto i responsabili di questi gesti che restano gravissimi a prescindere dai danni che fanno e minano la tranquillità delle nostre comunità”. Così il segretario del PD della Toscana, Dario Parrini, esprime la solidarietà del PD toscano al sindaco e ai cittadini di Monsummano per l’ordigno artigianale esploso la scorsa notte.
PIT, Marras: «Agricoltura non è minaccia per il paesaggio toscano. PIT da rivedere, Regione disponibile. Ci sono le condizioni per presentare osservazioni di sostanza»



Così interviene Leonardo Marras, responsabile Attività produttive e Agricoltura della Segreteria regionale del PD della Toscana e presidente della Provincia di Grosseto, sul Pit.
“L’approccio accademico del Piano – continua Marras -, d’altra parte, ha messo in evidenza un pregiudizio culturale che si è tradotto nella logica dei divieti a discapito di quella degli incentivi, relegando in secondo piano le politiche per l’agricoltura. Rovesciando il punto di vista, potremmo semplificare dicendo che il vero strumento di tutela del paesaggio agricolo toscano, è senz’ombra di dubbio il Piano di sviluppo rurale (Psr). Naturalmente le cose sono un po’ più complicate, per cui Pit e Psr sono due facce di una stessa medaglia. Anche se, a proposito di complicazioni, una delle promesse mancate del Pit è certamente quella della semplificazione procedimentale e della riduzione dei tempi di autorizzazione. Il Piano paesaggistico, infatti, sarà immediatamente prevalente sulle previsioni dei Piani territoriali e urbanistici, obbligando i Comuni a trasmettere sia al Ministero che alla Regione i propri Piani strutturali e Regolamenti urbanistici (sia all’adozione che dopo l’approvazione delle controdeduzioni) per sancirne la coerenza con il Pit. Dilatando oltremodo i tempi già lunghi e complessi di approvazione degli strumenti urbanistici, vista l’attuale inadeguatezza delle Soprintendenze a fronteggiare le nuove competenze.
Come se non bastasse, il Pit-Piano paesaggistico reintroduce un’ulteriore Conferenza di servizi per i Piani attuativi che investono beni paesaggistici.
Infine, ma non ultima per importanza, l’Autorizzazione paesaggistica per i beni che ricadono in zona di vincolo (sia diretto che indiretto) prevede due pareri sullo stesso vincolo da parte della competente Commissione comunale e del Soprintendente, rimanendo atto autonomo e presupposto per ottenere il successivo permesso di realizzare (o Scia, ecc) l’intervento urbanistico-edilizio. Mentre si estende il vincolo ex Galasso a tutti i corsi d’acqua, a fronte di limitarlo a quelli pubblici, complicando oltremodo le pratiche agricole e moltiplicando i procedimenti.
Insomma, detta così” conclude Marras “appare un Leviatano burocratico amministrativo che rischia di aggravare enormemente il carico degli adempimenti a carico di imprese e Autonomie locali. È troppo importante quindi affrontare questa fase con grande concretezza sapendo di trovare la Regione disponibile a cambiare e a dotarsi di uno strumento davvero utile per tutela e sviluppo.
Per tutti questi motivi è bene che tutti presentino le proprie osservazioni al Pit, nella convinzione che la Regione le vaglierà restituendo un atto molto più chiaro e snello, capace di proteggere e tutelare ma anche di garantire lo sviluppo di tutta la Toscana”.
PIT, Marras: «Agricoltura non è minaccia per il paesaggio toscano. PIT da rivedere, Regione disponibile. Ci sono le condizioni per presentare osservazioni di sostanza»



Così interviene Leonardo Marras, responsabile Attività produttive e Agricoltura della Segreteria regionale del PD della Toscana e presidente della Provincia di Grosseto, sul Pit.
“L’approccio accademico del Piano – continua Marras -, d’altra parte, ha messo in evidenza un pregiudizio culturale che si è tradotto nella logica dei divieti a discapito di quella degli incentivi, relegando in secondo piano le politiche per l’agricoltura. Rovesciando il punto di vista, potremmo semplificare dicendo che il vero strumento di tutela del paesaggio agricolo toscano, è senz’ombra di dubbio il Piano di sviluppo rurale (Psr). Naturalmente le cose sono un po’ più complicate, per cui Pit e Psr sono due facce di una stessa medaglia. Anche se, a proposito di complicazioni, una delle promesse mancate del Pit è certamente quella della semplificazione procedimentale e della riduzione dei tempi di autorizzazione. Il Piano paesaggistico, infatti, sarà immediatamente prevalente sulle previsioni dei Piani territoriali e urbanistici, obbligando i Comuni a trasmettere sia al Ministero che alla Regione i propri Piani strutturali e Regolamenti urbanistici (sia all’adozione che dopo l’approvazione delle controdeduzioni) per sancirne la coerenza con il Pit. Dilatando oltremodo i tempi già lunghi e complessi di approvazione degli strumenti urbanistici, vista l’attuale inadeguatezza delle Soprintendenze a fronteggiare le nuove competenze.
Come se non bastasse, il Pit-Piano paesaggistico reintroduce un’ulteriore Conferenza di servizi per i Piani attuativi che investono beni paesaggistici.
Infine, ma non ultima per importanza, l’Autorizzazione paesaggistica per i beni che ricadono in zona di vincolo (sia diretto che indiretto) prevede due pareri sullo stesso vincolo da parte della competente Commissione comunale e del Soprintendente, rimanendo atto autonomo e presupposto per ottenere il successivo permesso di realizzare (o Scia, ecc) l’intervento urbanistico-edilizio. Mentre si estende il vincolo ex Galasso a tutti i corsi d’acqua, a fronte di limitarlo a quelli pubblici, complicando oltremodo le pratiche agricole e moltiplicando i procedimenti.
Insomma, detta così” conclude Marras “appare un Leviatano burocratico amministrativo che rischia di aggravare enormemente il carico degli adempimenti a carico di imprese e Autonomie locali. È troppo importante quindi affrontare questa fase con grande concretezza sapendo di trovare la Regione disponibile a cambiare e a dotarsi di uno strumento davvero utile per tutela e sviluppo.
Per tutti questi motivi è bene che tutti presentino le proprie osservazioni al Pit, nella convinzione che la Regione le vaglierà restituendo un atto molto più chiaro e snello, capace di proteggere e tutelare ma anche di garantire lo sviluppo di tutta la Toscana”.
Legge elettorale Toscana, Danti:”Grande risultato, nuova legge garantisce rapporto diretto tra cittadini ed eletti. Toscana regione capace di autoriformarsi”


Così Nicola Danti, parlamentare europeo del Pd ed ex consigliere regionale, commenta l’approvazione della nuova legge elettorale toscana.
“E’ un grande risultato – aggiunge Danti – e rappresenta l’obiettivo centrale, raggiunto, di questa legislatura. La legge garantisce il rapporto diretto tra cittadini ed eletti e la governabilità della Regione. La Toscana – conclude il parlamentare europeo del Pd – si dimostra regione capace di autoriformarsi e rispondere anche alle richieste dei cittadini che, giustamente, chiedevano una legge elettorale che li avvicinasse ai propri rappresentanti in Consiglio Regionale. Missione compiuta”.


