Sono partiti venerdì scorso i congressi di circolo del Partito Democratico in Toscana, in cui gli iscritti e le iscritte sono chiamati a discutere le mozioni dei quattro candidati a segretario nazionale e a selezionare i due che si presenteranno alle primarie aperte del 26 febbraio prossimo tra Stefano BonacciniGianni CuperloPaola De Micheli e Elly Schlein.

Gli aventi diritto al voto sono circa 23mila già iscritti ad oggi, a cui si aggiungeranno quei tesserati dello scorso anno che possono ancora rinnovare la propria iscrizione il giorno stesso del congresso del circolo di appartenenza.

Ad oggi sono pervenuti i risultati di 97 circoli su un totale di 666 che hanno tempo per riunirsi fino a domenica 12 febbraio.
Ecco i primi risultati:

  • Bonaccini 52,37%;
  • Schlein 40,91%;
  • Cuperlo 5,93%;
  • De Micheli 1,06%

Alle primarie del 26 febbraio, oltre al segretario nazionale, si eleggerà anche quello della Toscana: candidati Emiliano Fossi e Valentina Mercanti.

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DIBATTITO E VOTO NEI CIRCOLI
Tra il 3 e il 12 febbraio

Gli iscritti e le iscritte votano nei circoli per scegliere i due candidati tra Stefano Bonaccini, Gianni Cuperlo, Paola De Micheli ed Elly Schlein che si presenteranno alle primarie.

PRIMARIE APERTE

26 febbraio

I due candidati a segretario/a più votati nei circoli si presenteranno alle elezioni primarie. Ai seggi potranno recarsi, oltre agli iscritti del PD, tutti gli elettori ed elettrici.

Emiliano Fossi e Valentina Mercanti sono i candidati alla segreteria regionale toscana. Essendo due, come da regolamento non è prevista una preselezione nei circoli ma si voterà esclusivamente alle primarie.

Leggi le loro mozioni congressuali cliccando qui

PRIMARIE APERTE

26 febbraio

Ai seggi potranno recarsi, oltre agli iscritti del PD, tutti gli elettori ed elettrici.

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“Veniamo a conoscenza, a pochi minuti di distanza, di due gravissimi episodi di minacce con invio di cartucce e proiettili, in Toscana, nei confronti del direttore del Tirreno e del sindaco di Castelfiorentino. Due vicende diverse, che però riguardano un giornalista e un amministratore: due figure, ognuno per il proprio ruolo, al servizio della comunità. Siamo certi che entrambi andranno avanti senza lasciarsi intimorire e auspichiamo che le forze dell’ordine individuino presto i responsabili. Nel frattempo, ad entrambi, la solidarietà del Pd toscano”.
Così, Simona Bonafè, segretaria del Pd toscano.
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Si sono chiusi oggi alle 18 i termini per la presentazione delle candidature a segretario regionale del Partito Democratico della Toscana. Alla sede di Via Forlanini a Firenze sono state depositate le firme e le linee programmatiche per le mozioni di Emiliano Fossi e Valentina Mercanti.

Come da regolamento, trattandosi di un numero inferiore a tre candidature, per il segretario regionale non è previsto un voto nei circoli, ma unicamente nelle primarie aperte a tutti gli elettori il 26 febbraio prossimo.
Per il segretario nazionale è prevista invece una prima fase di dibattito nei circoli tra gli iscritti, dal 3 al 12 febbraio, per selezionare i due nomi che parteciperanno alle elezioni primarie aperte il 26 febbraio contestualmente alle primarie per il segretario regionale.
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“Il vicepremier Tajani ha confermato che il rigassificatore di Piombino sarà operativo per la prossima primavera ma non ci sono ancora notizie certe sulle opere di compensazione per il territorio. Si tratta di norme e risorse, peraltro previste dalla Legge, per promuovere il rilancio economico, occupazionale, sociale, ambientale, infrastrutturale e culturale della zona. Il governo si è già impegnato da settimane con la comunità locale e con il Parlamento per realizzare questi interventi in tempi certi: è necessario ora passare dalle parole ai fatti”: è quanto riporta una nota congiunta di Simona Bonafè vicepresidente dei Deputati Pd e Marco Simiani, capogruppo del Partito Democratico in Commissione Ambiente di Montecitorio.

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“Se l’utilizzo di un asterisco per definire la differenziazione di genere fosse la causa di licenziamenti si tratterebbe di un fatto gravissimo: verrebbero denigrate la dignità e la professionalità di una associazione che da anni garantisce la promozione di numerose attività culturali nel nostro territorio. Per chiarire la vicenda promuoveremo la presentazione di interrogazioni in tutti i livelli istituzionali: comunale, regionale e parlamentare”: è quanto dichiarano in una nota congiunta il deputato Pd Marco Simiani, l’assessore regionale Leonardo Marras e Davide Bartolini, capogruppo del Partito Democratico in consiglio comunale sulla notizia emersa sui media nei giorni scorsi secondo la quale la Fondazione Grosseto cultura non avrebbe rinnovato all’associazione Clan la gestione del Polo Le Clarisse a causa dell’utilizzo, in una newsletter, di un asterisco per indicare contestualmente le attività di bambini e bambine.

“Sempre secondo la stampa questa decisione sarebbe maturata dopo una richiesta della Fondazione di diffondere una nota in cui Clan prendeva posizione contro l’asterisco. Va allontanato ogni dubbio su questo episodio: il Comune di Grosseto è partner istituzionale della Fondazione e sarebbe complice di una discriminazione folle e reazionaria. Sarebbe comunque altrettanto grave se l’obiettivo fosse quello, come sostiene qualcuno, di affidare tutti i servizi comunali relativi al settore cultura a strutture che non hanno ne l’esperienza, né le competenze per rivestire questi ruoli”: conclude la nota.

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“Dalle elezioni provinciali di Arezzo esce un risultato affatto scontato che sancisce la divisione del centro destra, la sconfitta politica di Silvia Chiassai e di un metodo di governo della Provincia chiuso e poco incline a rappresentarne il territorio.

L’elezione di Polcri porta alla guida della provincia di Arezzo un candidato che ha saputo raccogliere intorno alla sua candidatura un consenso trasversale che vede nell’ente provinciale il luogo di tutte le comunità locali che ne fanno parte e non il presidio di un partito politico.

Un risultato che oggi apre la strada ad una nuova gestione della Provincia, non personalistica, sulla quale gli amministratori del territorio hanno investito la loro fiducia”.

Così Simona Bonafè, segretaria del Pd toscano, all’indomani dell’elezione del nuovo presidente della Provincia di Arezzo.

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Il “Patto per il lavoro” firmato oggi dalla Regione e dalle parti sociali è un tassello importante di questa legislatura regionale. I 54 milioni di euro messi a disposizione andranno a intercettare capillarmente sui singoli territori le necessità di formazione di chi non ha un’occupazione o di riqualificazione per chi ha perso il lavoro e deve rientrare.
Un progetto ambizioso che va nella direzione giusta di cogliere i fabbisogni specifici delle province toscane, ognuna diversa, di costruire professionalità utili superando il frequente mismatch tra domanda e offerta di lavoro e di valorizzazione delle differenze della nostra Regione per renderla più omogenea sul fronte della crescita economica.
Alessandra Nardini e il suo assessorato hanno svolto un ottimo lavoro di concertazione con le parti sociali regionali, con la Commissione regionale permanente tripartita e con le commissioni provinciali. Il coinvolgimento dei territori e delle loro specificità, delle necessità economiche, sociali, di formazione e occupazionali, consentirà di realizzare misure specifiche in base alle richieste e alle necessità emerse.
Significativo aver destinato fondi ingenti alle aree di crisi industriale, alle aree interne, ai giovani, alle donne e ai soggetti fragili. Andando cioè a individuare e a supportare i segmenti della nostra società più colpiti dalla pandemia e dalla crisi economica che stiamo vivendo.

Ora occorre proseguire il lavoro di concertazione con le parti sociali e le associazioni datoriali a partire dal Patto per lo sviluppo e dagli altri strumenti di programmazione, con cui, anche attraverso le risorse del PNRR e del nuovo settennato europeo, dovremo ridisegnare il modello di sviluppo della Toscana.

Simone De Rosas, responsabile lavoro e sviluppo economico PD Toscana

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Depositata in Senato, a prima firma del parlamentare toscano del Pd Dario Parrini, un’interrogazione che chiama in causa il Ministro della Cultura sul futuro del Castello di Sammezzano nel comune di Reggello.
L’atto parlamentare è sottoscritto anche dai senatori toscani del PD Silvio Franceschelli e Ylenia Zambito.

“Il Castello, bene di interesse pubblico ma di proprietà privata, è in stato di semiabbandono da oltre 20 anni, tra aste e fallimenti, e chiuso al pubblico – spiega Parrini -. È soggetto a un deterioramento che rischia di compromettere in maniera irreversibile la struttura. Per questo chiediamo se il Ministero abbia preso in esame la vicenda del Castello e del suo parco e se intenda procedere alla confisca, come prevede la legge in caso di patrimoni artistici danneggiati, o acquistarlo, così da consentirne la piena valorizzazione e fruibilità.
Tra l’altro, alcuni mesi fa, l’onorevole Vittorio Sgarbi aveva proposto proprio l’acquisto del castello da parte dello Stato. Oggi, in qualità di sottosegretario alla cultura, può dare un contributo concreto al raggiungimento di quell’obiettivo da lui stesso indicato con forza”.

“Ringrazio il senatore Parrini per aver investito anche il nuovo Governo del tema Sammezzano. Il Castello, da sempre bene privato , rappresenta infatti un esempio unico di architettura orientalista, tra i più importanti in Europa. Salvare il castello dal degrado è ormai un’emergenza non rimandabile e tutte le istituzioni, ciascuna per le loro competenze, devono fare la loro parte. Ovviamente, tra queste, anche il Governo”, spiega Cristiano Benucci, già sindaco di Reggello e oggi consigliere regionale del Pd, che da anni segue la vicenda Sammezzano.

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