Intervista al segretario Manciulli:
“Siamo in una nuova stagione politica”


di Vladimiro Frulletti
“Il mio pensiero e la vicinanza mia e di tutto il Pd della Toscana va alle famiglie che sono in difficoltà. Ai lavoratori in cassintegrazione o in mobilità, ai precari, alle imprese in crisi, a tutti quelli che vivono con l’inquietudine per il futuro occupazionale. Per loro non saranno feste semplici. Se mi devo augurare che il 2012 sarà un anno migliore di quello che ci stiamo lasciando alle spalle, ecco vorrei che anzitutto lo fosse per loro». Così il segretario dei democratici toscani, Andrea Manciulli, lascia il suo personale augurio a chiusura di un anno particolarmente importante dal punto di vista politico e in vista di un 2012 carico di difficoltà anche per parecchie famiglie toscane.
Manciulli, la manovra del Governo Monti è diventata legge con il vostro sì, ma anche con il no dell’Idv e la netta contrarietà sia di Sel che della Federazione della sinistra, cioè dei vostri alleati in Regione. Potranno esserci ripercussioni in Toscana nelle vostre alleanze?
«Penso che l’anno nuovo richieda a tutti uno spirito diverso: positivo e costruttivo. Non dobbiamo dimenticarci che il 2011 si chiude senza più Silvio Berlusconi al governo dopo 10 anni e col ritorno di una politica nella quale, anche se non si è d’accordo, si discute nel merito con pacatezza e con i toni giusti. Ora non serve l’arroganza di chiudersi nelle proprie certezze. È cambiata la stagione politica e chi volesse considerare questa nuova stagione solo con le categorie di quella vecchia commetterebbe un errore».
Ma il Pd non rischia di pagare un prezzo pesante in termini di consenso?
«Non credo, siamo in crescita. Io ho visto un Pd in palla con un leader, Bersani, capace di anteporre l’interesse nazionale a ogni altra considerazione. Siamo entrati nel merito della manovra, non ci siamo fermati sulla soglia del no pregiudiziale e abbiamo ottenuto diverse modifiche. La manovra non è uscita dal Parlamento come era entrata e questo anche per merito del Pd. Bersani e il Pd da questa fase escono rafforzati».
Il governo Monti deve essere il governo delPd?
«Noi abbiamo deciso di sostenere il governo perché ci voleva uno sforzo collettivo per impedire all`Italia di precipitare nel baratro. Abbiamo dimostrato concretamente affetto e senso di responsabilità per il nostro Paese. Tuttavia la nostra prospettiva è di governarlonoi vincendo le prossime elezioni. Il nostro ruolo è molto chiaro: noi nel sostegno a questo governo vogliamo portare la discussione nel segno dell’equità, delle riforme per la crescita, nella costruzione di un nuovo stato sociale che si rivolga in primo luogo alle giovani generazioni che fin qui sono state lasciate sole. Non dobbiamo nemmeno per un minuto smettere di svolgere il ruolo che deriva dalla nostra vocazione».
Concretamente che significa?
«Che i sacrifici prima di tutto devono spettare a chi ha di più, che c’è da dare respiro alla parte più debole della popolazione e che c’è da dare più forza alla parte più produttiva del Paese. Non ho dubbi che su questi temi il Pd non avrà mai timore a dire quello che riteniamo necessario fare anche a questo governo».
Per il 2012 ci si attende un Pil in calo e la perdita di molti posti di lavoro.
«È la prova che il solo equilibrio dei bilanci non basta. La parola chiave ora deve essere crescita. Come Pd, a livello nazionale e anche in Toscana, dobbiamo concentrare i nostri sforzi in questa direzione».
La manovra della giunta Rossi va in questa direzione?
«È stato fatto un lavoro enorme di cui c’è da ringraziare il presidente, il capogruppo regionale e i consiglieri. Perché la manovra della Toscana ha avuto lo stesso tasso di responsabilità di quella del governo nazionale, ma in più ha mostrato una forte impronta per l`equità. Ecco, questo è un esempio di cosa faremmo noi se fossimo al governo. Non a caso le entrate regionali si basano sul principio che paga di più chi ha di più. E col Progetto Giovani si dice chiaramente quali sono le priorità di spesa».
Sono previsti anche sacrifici.
«È una manovra che prelude a una stagione di riforme vere su sanità, servizi e macchina burocratica e istituzionale. Tutte scelte complesse, ma che vanno fatte perché è assumendosi le responsabilità che si difende l`idea universale e sociale della Toscana che è da sempre il cuore del nostro modello politico».
Cè da vedere se il Pd ce la farà a farle digerire nei vari territori.
«Ce la faremo. Del resto la sanità toscana oggi è un modello di qualità e conti in ordine perché nel passato si sono fatte scelte coraggiose anche sfidando l`impopolarità. Lo faremo anche questa volta coinvolgendo ancora di più i territori, perché sotto questo aspetto dobbiamo ancora migliorare. Come Pd, dai sindaci al Presidente della Regione, passando per i presidenti delle province e i consiglieri regionali, saremo in campo come una squadra che condivide responsabilità e scelte».
I cittadini ai politici chiedono anche più sobrietà.
«Qui in Toscana tagliando i consiglieri regionali e abolendo i vitalizi siamo passati dalle dichiarazioni di principio ai fatti. Assieme ai nostri alleati abbiamo compiuto scelte che rendono comprensibile e trasparente a tutti il tema dei costi della politica. Ora la Toscana è la regione più sobria di tutta Italia».
E la legge elettorale ce la farete a cambiarla?
«Penso proprio di sì. Affronteremo la discussione con le forze politiche e il Pd vi andrà con la sua idea di riforma che è emersa dal confronto interno al gruppo consiliare».
Intervista al segretario Manciulli:
“Siamo in una nuova stagione politica”


di Vladimiro Frulletti
“Il mio pensiero e la vicinanza mia e di tutto il Pd della Toscana va alle famiglie che sono in difficoltà. Ai lavoratori in cassintegrazione o in mobilità, ai precari, alle imprese in crisi, a tutti quelli che vivono con l’inquietudine per il futuro occupazionale. Per loro non saranno feste semplici. Se mi devo augurare che il 2012 sarà un anno migliore di quello che ci stiamo lasciando alle spalle, ecco vorrei che anzitutto lo fosse per loro». Così il segretario dei democratici toscani, Andrea Manciulli, lascia il suo personale augurio a chiusura di un anno particolarmente importante dal punto di vista politico e in vista di un 2012 carico di difficoltà anche per parecchie famiglie toscane.
Manciulli, la manovra del Governo Monti è diventata legge con il vostro sì, ma anche con il no dell’Idv e la netta contrarietà sia di Sel che della Federazione della sinistra, cioè dei vostri alleati in Regione. Potranno esserci ripercussioni in Toscana nelle vostre alleanze?
«Penso che l’anno nuovo richieda a tutti uno spirito diverso: positivo e costruttivo. Non dobbiamo dimenticarci che il 2011 si chiude senza più Silvio Berlusconi al governo dopo 10 anni e col ritorno di una politica nella quale, anche se non si è d’accordo, si discute nel merito con pacatezza e con i toni giusti. Ora non serve l’arroganza di chiudersi nelle proprie certezze. È cambiata la stagione politica e chi volesse considerare questa nuova stagione solo con le categorie di quella vecchia commetterebbe un errore».
Ma il Pd non rischia di pagare un prezzo pesante in termini di consenso?
«Non credo, siamo in crescita. Io ho visto un Pd in palla con un leader, Bersani, capace di anteporre l’interesse nazionale a ogni altra considerazione. Siamo entrati nel merito della manovra, non ci siamo fermati sulla soglia del no pregiudiziale e abbiamo ottenuto diverse modifiche. La manovra non è uscita dal Parlamento come era entrata e questo anche per merito del Pd. Bersani e il Pd da questa fase escono rafforzati».
Il governo Monti deve essere il governo delPd?
«Noi abbiamo deciso di sostenere il governo perché ci voleva uno sforzo collettivo per impedire all`Italia di precipitare nel baratro. Abbiamo dimostrato concretamente affetto e senso di responsabilità per il nostro Paese. Tuttavia la nostra prospettiva è di governarlonoi vincendo le prossime elezioni. Il nostro ruolo è molto chiaro: noi nel sostegno a questo governo vogliamo portare la discussione nel segno dell’equità, delle riforme per la crescita, nella costruzione di un nuovo stato sociale che si rivolga in primo luogo alle giovani generazioni che fin qui sono state lasciate sole. Non dobbiamo nemmeno per un minuto smettere di svolgere il ruolo che deriva dalla nostra vocazione».
Concretamente che significa?
«Che i sacrifici prima di tutto devono spettare a chi ha di più, che c’è da dare respiro alla parte più debole della popolazione e che c’è da dare più forza alla parte più produttiva del Paese. Non ho dubbi che su questi temi il Pd non avrà mai timore a dire quello che riteniamo necessario fare anche a questo governo».
Per il 2012 ci si attende un Pil in calo e la perdita di molti posti di lavoro.
«È la prova che il solo equilibrio dei bilanci non basta. La parola chiave ora deve essere crescita. Come Pd, a livello nazionale e anche in Toscana, dobbiamo concentrare i nostri sforzi in questa direzione».
La manovra della giunta Rossi va in questa direzione?
«È stato fatto un lavoro enorme di cui c’è da ringraziare il presidente, il capogruppo regionale e i consiglieri. Perché la manovra della Toscana ha avuto lo stesso tasso di responsabilità di quella del governo nazionale, ma in più ha mostrato una forte impronta per l`equità. Ecco, questo è un esempio di cosa faremmo noi se fossimo al governo. Non a caso le entrate regionali si basano sul principio che paga di più chi ha di più. E col Progetto Giovani si dice chiaramente quali sono le priorità di spesa».
Sono previsti anche sacrifici.
«È una manovra che prelude a una stagione di riforme vere su sanità, servizi e macchina burocratica e istituzionale. Tutte scelte complesse, ma che vanno fatte perché è assumendosi le responsabilità che si difende l`idea universale e sociale della Toscana che è da sempre il cuore del nostro modello politico».
Cè da vedere se il Pd ce la farà a farle digerire nei vari territori.
«Ce la faremo. Del resto la sanità toscana oggi è un modello di qualità e conti in ordine perché nel passato si sono fatte scelte coraggiose anche sfidando l`impopolarità. Lo faremo anche questa volta coinvolgendo ancora di più i territori, perché sotto questo aspetto dobbiamo ancora migliorare. Come Pd, dai sindaci al Presidente della Regione, passando per i presidenti delle province e i consiglieri regionali, saremo in campo come una squadra che condivide responsabilità e scelte».
I cittadini ai politici chiedono anche più sobrietà.
«Qui in Toscana tagliando i consiglieri regionali e abolendo i vitalizi siamo passati dalle dichiarazioni di principio ai fatti. Assieme ai nostri alleati abbiamo compiuto scelte che rendono comprensibile e trasparente a tutti il tema dei costi della politica. Ora la Toscana è la regione più sobria di tutta Italia».
E la legge elettorale ce la farete a cambiarla?
«Penso proprio di sì. Affronteremo la discussione con le forze politiche e il Pd vi andrà con la sua idea di riforma che è emersa dal confronto interno al gruppo consiliare».
Manovra regionale, chi ha di più pagherà di più
E poi via i vitalizi, meno consiglieri e assessori



Dalla prossima legislatura ci saranno 15 consiglieri in meno, due assessori regionali in meno e non ci sarà più il vitalizio: i membri del consiglio regionale matureranno una pensione calcolata con il sistema contributivo, come tutti i cittadini.
«Chi ha di più darà di più e chi è in difficoltà verrà aiutato: è il principio che ispira da sempre la nostra politica e anche in questa manovra finanziaria regionale l’abbiamo messo nero su bianco», dice il segretario del Pd della Toscana Andrea Manciulli. «Vanno in questo senso, da una parte, l’aumento di mezzo punto dell’Irpef per i redditi superiori ai 75mila euro e dall’altra l’introduzione dell’Isee, uno strumento di giustizia per le famiglie, per l’accesso ai servizi sanitari».
«Anche sui costi della politica – continua Manciulli – abbiamo fatto atti concreti, non vuoti annunci. A partire da una proposta del Pd, è stato abolito il vitalizio per i consiglieri regionali e abbiamo ridotto da 55 a 40 il numero dei consiglieri e da 10 a 8 quello degli assessori regionali. Sono risultati che abbiamo raggiunto grazie al grande lavoro fatto dal gruppo consiliare del Pd, che ringrazio a nome di tutto il partito regionale».
Sui costi della politica, aggiunge il capogruppo del Pd in consiglio regionale Vittorio Bugli, «abbiamo mantenuto l’impegno, siamo la prima Regione italiana ad aver fatto una riduzione così consistente del numero dei consiglieri e tra le prime ad aver abolito il vitalizio». E il presidente della Regione Enrico Rossi: «La Toscana fa sul serio e continua ad essere la Regione con retribuzioni più basse per consiglieri, assessori e presidente».
Le proposte di legge approvate erano state presentate dal Pd a inizio novembre e firmate da tutti i consiglieri Democratici. Ieri in consiglio regionale il Pdl non ha votato e la Lega Nord era assente. Ma il Pd è deciso ad andare avanti. «Ad anno nuovo – dice Bugli – il primo impegno che ci attende è cambiare l’attuale legge elettorale».
Manovra regionale, chi ha di più pagherà di più
E poi via i vitalizi, meno consiglieri e assessori



Dalla prossima legislatura ci saranno 15 consiglieri in meno, due assessori regionali in meno e non ci sarà più il vitalizio: i membri del consiglio regionale matureranno una pensione calcolata con il sistema contributivo, come tutti i cittadini.
«Chi ha di più darà di più e chi è in difficoltà verrà aiutato: è il principio che ispira da sempre la nostra politica e anche in questa manovra finanziaria regionale l’abbiamo messo nero su bianco», dice il segretario del Pd della Toscana Andrea Manciulli. «Vanno in questo senso, da una parte, l’aumento di mezzo punto dell’Irpef per i redditi superiori ai 75mila euro e dall’altra l’introduzione dell’Isee, uno strumento di giustizia per le famiglie, per l’accesso ai servizi sanitari».
«Anche sui costi della politica – continua Manciulli – abbiamo fatto atti concreti, non vuoti annunci. A partire da una proposta del Pd, è stato abolito il vitalizio per i consiglieri regionali e abbiamo ridotto da 55 a 40 il numero dei consiglieri e da 10 a 8 quello degli assessori regionali. Sono risultati che abbiamo raggiunto grazie al grande lavoro fatto dal gruppo consiliare del Pd, che ringrazio a nome di tutto il partito regionale».
Sui costi della politica, aggiunge il capogruppo del Pd in consiglio regionale Vittorio Bugli, «abbiamo mantenuto l’impegno, siamo la prima Regione italiana ad aver fatto una riduzione così consistente del numero dei consiglieri e tra le prime ad aver abolito il vitalizio». E il presidente della Regione Enrico Rossi: «La Toscana fa sul serio e continua ad essere la Regione con retribuzioni più basse per consiglieri, assessori e presidente».
Le proposte di legge approvate erano state presentate dal Pd a inizio novembre e firmate da tutti i consiglieri Democratici. Ieri in consiglio regionale il Pdl non ha votato e la Lega Nord era assente. Ma il Pd è deciso ad andare avanti. «Ad anno nuovo – dice Bugli – il primo impegno che ci attende è cambiare l’attuale legge elettorale».
Ventimila in corteo per Mor e Modou
Bersani: “Reprimere terrorismo razzista”



E’ la risposta che sabato la comunità senegalese, Firenze e tutta la Toscana danno alla strage xenofoba che martedì 13 dicembre ha tolto la vita a Samb Modou e Diop Mor, ferendo gravemente altre tre persone.
Il corteo parte alle 15 da piazza Dalmazia, dalle corone di fiori che segnano il luogo del duplice efferato omicidio. E’ aperto dalle foto delle vittime, dalle immagini dei loro familiari, dalla foto della figlia che Modou non conoscerà mai. In silenzio, senza cori, senza slogan, come ha chiesto la comunità senegalese toscana che ha organizzato la manifestazione, sfila lentamente fino in piazza Santa Maria Novella. Risuonano solo le preghiere islamiche, un canto di lutto che si unisce alle lacrime.
Mentre il corteo passa, tante persone si affacciano alle finestre. Qualcuno tira giù i bandoni dei negozi in segno di rispetto. Molti applaudono.
Tante persone sono arrivate da fuori regione per gridare un forte no al razzismo e alla xenofobia. Da Faenza, da Torino, da Verona. Anche il Pd è sceso in campo a fianco della comunità senegalese.
Sfilano in silenzio il segretario Pierluigi Bersani, la presidente Rosy Bindi, il segretario regionale Andrea Manciulli, il governatore Enrico Rossi, il sindaco Matteo Renzi. Tanti amministratori e sindaci toscani, ma soprattutto tanti cittadini, giovani e meno giovani, che hanno risposto all’appello di civiltà.
“Reprimere i rigurgiti di terrorismo razzista”, è l’appello alle istituzioni del segretario Bersani. “Bisogna avere una reazione sul piano culturale e civile perchè siano bloccati immediatamente i rigurgiti di tipo razzista – afferma -. Bisogna chiedere alle istituzioni di fare la loro parte reprimendo con severità i fenomeni di terrorismo razzista”. “In un momento di crisi – continua Bersani – l’esigenza di essere vigili e ribadire un concetto di fondo, la comune unità degli uomini. La politica deve partire da questo – ha concluso Bersani – se no non è politica“.
Dal palco di Santa Maria Novella, dopo il discorso delle autorità senegalesi e di Pape Diaw, portavoce della comunità senegalese, Rossi chiede di fare un passo concreto verso l’integrazione. Si rivolge al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, affinchè dia la cittadinanza italiana ai tre senegalesi feriti negli agguati di piazza Dalmazia e di San Lorenzo.
Ventimila in corteo per Mor e Modou
Bersani: “Reprimere terrorismo razzista”



E’ la risposta che sabato la comunità senegalese, Firenze e tutta la Toscana danno alla strage xenofoba che martedì 13 dicembre ha tolto la vita a Samb Modou e Diop Mor, ferendo gravemente altre tre persone.
Il corteo parte alle 15 da piazza Dalmazia, dalle corone di fiori che segnano il luogo del duplice efferato omicidio. E’ aperto dalle foto delle vittime, dalle immagini dei loro familiari, dalla foto della figlia che Modou non conoscerà mai. In silenzio, senza cori, senza slogan, come ha chiesto la comunità senegalese toscana che ha organizzato la manifestazione, sfila lentamente fino in piazza Santa Maria Novella. Risuonano solo le preghiere islamiche, un canto di lutto che si unisce alle lacrime.
Mentre il corteo passa, tante persone si affacciano alle finestre. Qualcuno tira giù i bandoni dei negozi in segno di rispetto. Molti applaudono.
Tante persone sono arrivate da fuori regione per gridare un forte no al razzismo e alla xenofobia. Da Faenza, da Torino, da Verona. Anche il Pd è sceso in campo a fianco della comunità senegalese.
Sfilano in silenzio il segretario Pierluigi Bersani, la presidente Rosy Bindi, il segretario regionale Andrea Manciulli, il governatore Enrico Rossi, il sindaco Matteo Renzi. Tanti amministratori e sindaci toscani, ma soprattutto tanti cittadini, giovani e meno giovani, che hanno risposto all’appello di civiltà.
“Reprimere i rigurgiti di terrorismo razzista”, è l’appello alle istituzioni del segretario Bersani. “Bisogna avere una reazione sul piano culturale e civile perchè siano bloccati immediatamente i rigurgiti di tipo razzista – afferma -. Bisogna chiedere alle istituzioni di fare la loro parte reprimendo con severità i fenomeni di terrorismo razzista”. “In un momento di crisi – continua Bersani – l’esigenza di essere vigili e ribadire un concetto di fondo, la comune unità degli uomini. La politica deve partire da questo – ha concluso Bersani – se no non è politica“.
Dal palco di Santa Maria Novella, dopo il discorso delle autorità senegalesi e di Pape Diaw, portavoce della comunità senegalese, Rossi chiede di fare un passo concreto verso l’integrazione. Si rivolge al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, affinchè dia la cittadinanza italiana ai tre senegalesi feriti negli agguati di piazza Dalmazia e di San Lorenzo.
Strage razzista, Bersani e il Pd Toscana in piazza a fianco della comunità senegalese



Oggi il segretario del Pd Pierluigi Bersani sarà a Firenze per manifestare al fianco della comunità senegalese contro l’estremismo xenofobo costato la vita a Samb Modou e Diop Mor.
Il luogo di ritrovo è in piazza Dalmazia alle 15.
Presente anche il Pd Toscana, come spiega il segretario regionale Andrea Manciulli. “Il Partito Democratico – dice Manciulli – ci sarà, perché questa iniziativa sarà un grande gesto collettivo di sensibilizzazione contro i temi del razzismo e un messaggio corale di solidarietà alla comunità senegalese. Dobbiamo dire forte un no a qualunque gesto o parola di intolleranza, perché il rischio è quello che si formi un humus da cui, come abbiamo visto, possono scaturire tragedie enormi come quella di martedì scorso. La lotta al razzismo e all’intolleranza va rilanciata con grandissima forza: non dimentichiamo mai che nel recente passato l’Europa ha già pagato un prezzo altissimo nei confronti dell’umanità”.
Manciulli, all’indomani della tragedia, aveva voluto rivolgere un pensiero personale alle famiglie e ai conoscenti delle vittime e dei feriti della strage razzista.
“Non basta dire che è un gesto di follia – afferma Manciulli -. Quello che è accaduto rivela un humus preoccupante del quale ci dobbiamo occupare tutti di più. Se si guarda alla biografia di chi ha commesso questo atto, le letture che faceva, cosa scriveva, quali erano i suoi “miti” e anche il modo in cui si è reagito in quegli ambienti, si sente davvero freddo alla schiena”.
“La lotta al razzismo e all’intolleranza – continua il segretario democratico – vanno rilanciate se si vuole davvero ricostruire questo Paese. Bisogna che tutto l’arco politico dica no a questa deriva estremista, di qualsiasi forma questa possa essere”. “Ci vogliamo stringere intorno alle famiglie delle vittime e a tutta la comunità senegalese”.
Intanto crescono di ora in ora le adesioni alla manifestazioni di domani.
Presente in piazza anche la coalizione Toscana Democratica, “in solidarietà verso i familiari di Samb Modou e Diop Mor, nostri concittadini e fratelli, di cui oggi piangiamo la morte per mano di un omicida ispirato dall’ideologia di estrema destra xenofoba e razzista”.
“Vogliamo far sentire alla Comunità Senegalese in Toscana la nostra vicinanza per questo lutto che ha colpito tutta la comunità toscana. Vogliamo chiedere scusa alla Comunità Senegalese per questo omicidio che è maturato dentro un clima di risentimento, odio, paure irrazionali e ignoranza che alimenta il moderno razzismo purtroppo vivo e coltivato da alcune frange della società toscana.
La nostra regione è stata ed è una terra di libertà conquistata con il sacrificio di tanti (compresi i senegalesi che erano impegnati durante il secondo conflitto mondiale con gli eserciti Alleati), di riconoscimento di diritti, di giustizia fin dai tempi dell’abolizione della pena di morte nel Granducato di Toscana, di accoglienza (come abbiamo dimostrato anche di recente con gli immigrati e i profughi provenienti dall’Africa). Ma questa non è una condizione data una volta per sempre e che ci mette al riparo dal morbo del razzismo e dell’odio xenofobo.
Dobbiamo sempre vigilare; dobbiamo continuamente rinnovare i motivi di questo spirito civico, soprattutto nelle giovani generazioni. Anche per questo vogliamo ringraziare la pacifica Comunità Senegalese per la sua presenza nella nostra regione, che è una presenza dignitosa, attiva, apportatrice di valori di fratellanza e di libertà, culturalmente viva. Con la Comunità Senegalese vogliamo percorrere insieme l’ancora lungo cammino che renda sempre più aperta e civile la nostra regione. Per questo, mentre ci stringiamo attorno ai fratelli e alle sorelle di Samb Modou e Diop Mor, vogliamo impegnarci concretamente a rafforzare i diritti civili e per questo siamo impegnati nella raccolta di firme per la proposta di legge a favore del riconoscimento della cittadinanza italiana ai figli e alle figlie dei cittadini immigrati nati nel nostro paese. Ci sembra il modo migliore per ricordare Samb e Diop; una cosa che li avrebbe certamente fatti felici”.
Aderisce alla manifestazione anche il Pd metropolitano di Firenze. “Abbiamo liberato Firenze dal fascismo e dall’odio razziale nel 1944, molti di noi non erano nemmeno nati. Abbiamo reso Firenze una città aperta, luogo di incontro e di scambio tra culture, religioni, storie diverse: quello che è successo martedì scorso è inaccettabile, non può essere tollerato né deve essere dimenticato, perchè non fa parte del DNA dei fiorentini”, commenta il segretario Patrizio Mecacci. “In segno di solidarietà verso la comunità senegalese e verso tutta la cittadinanza fiorentina, entrambe oltraggiate dalla violenza di piazza Dalmazia e del mercato di San Lorenzo, sabato saremo in piazza. Mi auguro che saranno tante le persone a sfilare con noi, per gridare ancora una volta fuori il razzismo dal nostro Paese.”
Aderisce alla manifestazione anche il Pd Empolese Valdelsa. “Sabato saremo a Firenze per essere vicini alla comunità senegalese e alla città di Firenze, entrambe offese da un gesto xenofobo e razzista, che non può essere sminuito dalla semplice considerazione del gesto di un folle, ma compreso nella sua gravità. Dopo la morte di Mor Diop e Samb Modou Firenze e la Toscana tutta devono reagire con fermezza per bandire razzismo e fascismo dalle nostre comunità. La politica deve assumersi le sue responsabilità e lavorare per colmare il divario tra una nazione sempre più multiculturale ed uno Stato ancora restio a riconoscere diritti, cominciando con l’approvazione di una nuova legge sulla cittadinanza basata sullo ius soli» afferma la segretaria Brenda Barnini.
Piena adesione alla manifestazione anche da parte dei Giovani Democratici della Toscana. “Partecipiamo convintamente – dice il segretario regionale Andrea Giorgio – per manifestare solidarietà verso la comunità e le famiglie delle vittime. E lo faremo con una precisa piattaforma politica che parte dalle parole di Pape Diaw dette ieri: per anni in Italia la destra ed i suoi rappresentanti istituzionali hanno avvelenato il clima ed esasperato i toni portando sempre più all’intolleranza. Oggi in questa situazione di crisi economica rischiamo che le tensioni si acuiscano ancora di più col rischio di una guerra tra poveri. Dobbiamo ripartire da quello che è successo con tre proposte concrete: subito una nuova legge sulla cittadinanza, per dare diritti a chi oggi ha solo doveri; istituire in tutte le città consulte degli stranieri, per incentivare la partecipazione delle varie comunità alla vita cittadina e coinvolgerle nelle scelte che riguardano anche loro; e, terzo – elenca Giorgio – , consentire anche agli immigrati la partecipazione ai referendum consultivi a livello comunale e provinciale, sempre nella stessa ottica di inclusione alla vita sociale. Sarà questo il nostro impegno per ricordare i ragazzi uccisi, per provare ad andare oltre la retorica delle parole e praticare antirazzismo e inclusione. Da gennaio i Giovani Democratici si faranno promotori della presentazione nei consigli comunali e provinciali della Toscana della proposta di istituzione di questi organismi e di modifica ai regolamenti per i referendum consultivi. E in questo stesso spirito ci impegneremo ancora di più nella raccolta firme per le proposte di legge della campagna “Italia sono anch’io”. Tutto questo – conclude il segretario regionale dell’organizzazione giovanile del Pd – senza dimenticare un’attenzione forte al sociale, per evitare la marginalità, ed al mondo della formazione e delle scuole dove diffondere i valori di rispetto e tolleranza. La politica abbia una funzione pedagogica e recuperi gli errori degli ultimi anni”.
Anche il Pd di Certaldo non mancherà alla manifestazione di Firenze. E domenica 18 dicembre, in occasione della giornata mondiale dei migranti, “si riuniranno in piazza Boccaccio con un gazebo per raccogliere le firme per le due proposte di legge per il diritto di cittadinanza ai migranti che nascono sul suolo italiano e per il diritto di voto alle amministrative per i migranti regolari che risiedono nel nostro territorio» spiega il segretario Yuri Furiesi.
Strage razzista, Bersani e il Pd Toscana in piazza a fianco della comunità senegalese



Oggi il segretario del Pd Pierluigi Bersani sarà a Firenze per manifestare al fianco della comunità senegalese contro l’estremismo xenofobo costato la vita a Samb Modou e Diop Mor.
Il luogo di ritrovo è in piazza Dalmazia alle 15.
Presente anche il Pd Toscana, come spiega il segretario regionale Andrea Manciulli. “Il Partito Democratico – dice Manciulli – ci sarà, perché questa iniziativa sarà un grande gesto collettivo di sensibilizzazione contro i temi del razzismo e un messaggio corale di solidarietà alla comunità senegalese. Dobbiamo dire forte un no a qualunque gesto o parola di intolleranza, perché il rischio è quello che si formi un humus da cui, come abbiamo visto, possono scaturire tragedie enormi come quella di martedì scorso. La lotta al razzismo e all’intolleranza va rilanciata con grandissima forza: non dimentichiamo mai che nel recente passato l’Europa ha già pagato un prezzo altissimo nei confronti dell’umanità”.
Manciulli, all’indomani della tragedia, aveva voluto rivolgere un pensiero personale alle famiglie e ai conoscenti delle vittime e dei feriti della strage razzista.
“Non basta dire che è un gesto di follia – afferma Manciulli -. Quello che è accaduto rivela un humus preoccupante del quale ci dobbiamo occupare tutti di più. Se si guarda alla biografia di chi ha commesso questo atto, le letture che faceva, cosa scriveva, quali erano i suoi “miti” e anche il modo in cui si è reagito in quegli ambienti, si sente davvero freddo alla schiena”.
“La lotta al razzismo e all’intolleranza – continua il segretario democratico – vanno rilanciate se si vuole davvero ricostruire questo Paese. Bisogna che tutto l’arco politico dica no a questa deriva estremista, di qualsiasi forma questa possa essere”. “Ci vogliamo stringere intorno alle famiglie delle vittime e a tutta la comunità senegalese”.
Intanto crescono di ora in ora le adesioni alla manifestazioni di domani.
Presente in piazza anche la coalizione Toscana Democratica, “in solidarietà verso i familiari di Samb Modou e Diop Mor, nostri concittadini e fratelli, di cui oggi piangiamo la morte per mano di un omicida ispirato dall’ideologia di estrema destra xenofoba e razzista”.
“Vogliamo far sentire alla Comunità Senegalese in Toscana la nostra vicinanza per questo lutto che ha colpito tutta la comunità toscana. Vogliamo chiedere scusa alla Comunità Senegalese per questo omicidio che è maturato dentro un clima di risentimento, odio, paure irrazionali e ignoranza che alimenta il moderno razzismo purtroppo vivo e coltivato da alcune frange della società toscana.
La nostra regione è stata ed è una terra di libertà conquistata con il sacrificio di tanti (compresi i senegalesi che erano impegnati durante il secondo conflitto mondiale con gli eserciti Alleati), di riconoscimento di diritti, di giustizia fin dai tempi dell’abolizione della pena di morte nel Granducato di Toscana, di accoglienza (come abbiamo dimostrato anche di recente con gli immigrati e i profughi provenienti dall’Africa). Ma questa non è una condizione data una volta per sempre e che ci mette al riparo dal morbo del razzismo e dell’odio xenofobo.
Dobbiamo sempre vigilare; dobbiamo continuamente rinnovare i motivi di questo spirito civico, soprattutto nelle giovani generazioni. Anche per questo vogliamo ringraziare la pacifica Comunità Senegalese per la sua presenza nella nostra regione, che è una presenza dignitosa, attiva, apportatrice di valori di fratellanza e di libertà, culturalmente viva. Con la Comunità Senegalese vogliamo percorrere insieme l’ancora lungo cammino che renda sempre più aperta e civile la nostra regione. Per questo, mentre ci stringiamo attorno ai fratelli e alle sorelle di Samb Modou e Diop Mor, vogliamo impegnarci concretamente a rafforzare i diritti civili e per questo siamo impegnati nella raccolta di firme per la proposta di legge a favore del riconoscimento della cittadinanza italiana ai figli e alle figlie dei cittadini immigrati nati nel nostro paese. Ci sembra il modo migliore per ricordare Samb e Diop; una cosa che li avrebbe certamente fatti felici”.
Aderisce alla manifestazione anche il Pd metropolitano di Firenze. “Abbiamo liberato Firenze dal fascismo e dall’odio razziale nel 1944, molti di noi non erano nemmeno nati. Abbiamo reso Firenze una città aperta, luogo di incontro e di scambio tra culture, religioni, storie diverse: quello che è successo martedì scorso è inaccettabile, non può essere tollerato né deve essere dimenticato, perchè non fa parte del DNA dei fiorentini”, commenta il segretario Patrizio Mecacci. “In segno di solidarietà verso la comunità senegalese e verso tutta la cittadinanza fiorentina, entrambe oltraggiate dalla violenza di piazza Dalmazia e del mercato di San Lorenzo, sabato saremo in piazza. Mi auguro che saranno tante le persone a sfilare con noi, per gridare ancora una volta fuori il razzismo dal nostro Paese.”
Aderisce alla manifestazione anche il Pd Empolese Valdelsa. “Sabato saremo a Firenze per essere vicini alla comunità senegalese e alla città di Firenze, entrambe offese da un gesto xenofobo e razzista, che non può essere sminuito dalla semplice considerazione del gesto di un folle, ma compreso nella sua gravità. Dopo la morte di Mor Diop e Samb Modou Firenze e la Toscana tutta devono reagire con fermezza per bandire razzismo e fascismo dalle nostre comunità. La politica deve assumersi le sue responsabilità e lavorare per colmare il divario tra una nazione sempre più multiculturale ed uno Stato ancora restio a riconoscere diritti, cominciando con l’approvazione di una nuova legge sulla cittadinanza basata sullo ius soli» afferma la segretaria Brenda Barnini.
Piena adesione alla manifestazione anche da parte dei Giovani Democratici della Toscana. “Partecipiamo convintamente – dice il segretario regionale Andrea Giorgio – per manifestare solidarietà verso la comunità e le famiglie delle vittime. E lo faremo con una precisa piattaforma politica che parte dalle parole di Pape Diaw dette ieri: per anni in Italia la destra ed i suoi rappresentanti istituzionali hanno avvelenato il clima ed esasperato i toni portando sempre più all’intolleranza. Oggi in questa situazione di crisi economica rischiamo che le tensioni si acuiscano ancora di più col rischio di una guerra tra poveri. Dobbiamo ripartire da quello che è successo con tre proposte concrete: subito una nuova legge sulla cittadinanza, per dare diritti a chi oggi ha solo doveri; istituire in tutte le città consulte degli stranieri, per incentivare la partecipazione delle varie comunità alla vita cittadina e coinvolgerle nelle scelte che riguardano anche loro; e, terzo – elenca Giorgio – , consentire anche agli immigrati la partecipazione ai referendum consultivi a livello comunale e provinciale, sempre nella stessa ottica di inclusione alla vita sociale. Sarà questo il nostro impegno per ricordare i ragazzi uccisi, per provare ad andare oltre la retorica delle parole e praticare antirazzismo e inclusione. Da gennaio i Giovani Democratici si faranno promotori della presentazione nei consigli comunali e provinciali della Toscana della proposta di istituzione di questi organismi e di modifica ai regolamenti per i referendum consultivi. E in questo stesso spirito ci impegneremo ancora di più nella raccolta firme per le proposte di legge della campagna “Italia sono anch’io”. Tutto questo – conclude il segretario regionale dell’organizzazione giovanile del Pd – senza dimenticare un’attenzione forte al sociale, per evitare la marginalità, ed al mondo della formazione e delle scuole dove diffondere i valori di rispetto e tolleranza. La politica abbia una funzione pedagogica e recuperi gli errori degli ultimi anni”.
Anche il Pd di Certaldo non mancherà alla manifestazione di Firenze. E domenica 18 dicembre, in occasione della giornata mondiale dei migranti, “si riuniranno in piazza Boccaccio con un gazebo per raccogliere le firme per le due proposte di legge per il diritto di cittadinanza ai migranti che nascono sul suolo italiano e per il diritto di voto alle amministrative per i migranti regolari che risiedono nel nostro territorio» spiega il segretario Yuri Furiesi.
“Solidarietà a comunità senegalese
Pericolo rigurgiti razzisti è concreto”



“Siamo vicini alla comunità senegalese, alle famiglie delle vittime e ai feriti, dopo la sequenza di terrore e morte che li ha colpiti e ci addolora profondamente. Quanto accaduto è agghiacciante e non ha precedenti. I fatti diFirenze dimostrano che non bisogna mai abbassare la guardia, che il pericolo di folli estremisti e il rischio di rigurgiti razzisti sono concreti e sempre vivi. Serve una condanna unanime e il lavoro di tutti anche nella società per isolare le frange di estremismo e impedire in ogni modo che attecchisca anche minimamente un clima di odio nei confronti di cittadini provenienti da paesi diversi”. Così il segretario del PD toscano, Andrea Manciulli e il capogruppo in Regione, Vittorio Bugli, commentano l’uccisione a sfondo razzista di Samb Modou e Diop Mor e il ferimento di altre tre persone appartenenti alla comunità senegalese.
Si unisce al cordoglio Federico Gelli, responsabile del Forum Legalità e Sicurezza del Pd Toscana (che ha indetto una riunione straordinaria, mercoledì 14 dicembre, in seguito alla strage razzista di Firenze). “Il vile assassinio dei cittadini senegalesi è atto di violenza gravissimo che mi amareggia profondamente – sottolinea Gelli – perché completamente estraneo alla nostra cultura che ha sempre fatto di Firenze e della Toscana un territorio dell’accoglienza e della tolleranza. Per tutti questi motivi abbiamo deciso di convocare il Forum per riflettere insieme con i nostri amministratori di questa tragica e inaspettata recrudescenza di violenza nella nostra regione”.
Solidarietà alla comunità senegalese arriva anche dal Pd e dai Giovani Democratici dell’Empolese Valdelsa. «Quanto accaduto oggi a Firenze ci colpisce profondamente. Esprimiamo sconcerto e preoccupazione per i fatti avvenuti in una realtà che consideriamo estranea alla violenza. Nel condannare fermamente il gesto folle che ha portato alla morte di due persone e al ferimento di 4 ragazzi senegalesi, vogliamo evidenziare negativamente la spinta ideologica di destra e razzista che ha portato a questa tragedia. Alle famiglie e agli amici delle vittime va il nostro pensiero e la nostra vicinanza. A tutti i cittadini l’invito a non sottovalutare quanto accaduto e a non chiudere gli occhi davanti a luoghi e circoli di pensiero che coltivano idee xenofobe e che fanno esplicito richiamo al fascismo» così il Pd Empolese Valdelsa, i Giovani democratici Empolese Valdelsa e il responsabile immigrazione Maurizio Cei, commentano l’agguato di quest’oggi a Firenze.
Esterrefatto peil raid razzista, si dice anche Leonardo Domenici, eurodeputato del Pd ed ex sindaco del capoluogo toscano. “Quanto accaduto a Firenze, un esponente dell’estrema destra xenofoba che ha voluto uccidere persone a lui sconosciute per abietti motivi razziali, è un fatto di estrema gravità che suscita orrore e sgomento”. Con queste parole Domenici ha chiesto all’Aula di Strasburgo riunita in seduta plenaria di esprimere il cordoglio del Parlamento europeo per quanto accaduto a Firenze e, insieme, di ribadire l’impegno dell’Assemblea contro ogni forma di intolleranza e razzismo e per il rispetto della dignità di ogni essere umano. “Firenze è la mia città – ha aggiunto Domenici – e prima di essere eletto al Parlamento europeo ne sono stato il sindaco per 10 anni. Firenze è una città civile e democratica, medaglia d’oro per la Resistenza al nazifascismo”. L’invito di Domenici è stato raccolto dall’Assemblea, presieduta da Gianni Pittella, che ha rinnovato la condanna durissima del Parlmento europeo sia per quanto accaduto a Firenze che per la grave strage di Liegi.
Vicinanza alla comunità senegalese arriva anche dal Pd di Pisa. “Esprimiamo solidarietà alla Comunità senegalese, alle famiglie delle vittime e ai feriti, dopo la tragica giornata di terrore a Firenze. Oltre ad essere disumano quanto accaduto, questa tragedia ci dimostra che non dobbiamo mai abbassare la guardia, che gli estremisti con i loro gesti folli sono sempre vivi anche in realtà solitamente estranee alla violenza razzista. La nostra – afferma la responsabile immigrazione del Pd pisano, Linda Vanni, è una condanna unanime che invita tutti a riflettere sull’accaduto e a isolare in ogni modo il clima di odio nei confronti di qualunque diversità”.
Vicinanza alle famiglie delle vittime e ferma condanna del raid razzista arrivano inoltre dai deputati pisani del Pd, Maria Grazia Gatti, Paolo Fontanelli ed Ermete Realacci. “La tragedia di Firenze – affermano – ci ha colpito profondamente e vorremmo esprimere le condoglianze e tutta la nostra solidarietà e vicinanza alle Comunità senegalesi di Firenze e della provincia di Pisa, delle quali apprezziamo da sempre il contributo che hanno dato ai nostri territori. Quello che è successo non può essere liquidato come il gesto di un folle. Siamo di fronte ad un episodio gravissimo, che ci conferma quanta strada ancora ci sia da fare prima di considerare il razzismo debellato. Invitiamo tutti a riflettere con attenzione su ciò che è avvenuto ieri e a lavorare insieme per isolare i fanatici e liberare la nostra società dalla fobia del diverso. Bisogna vivere in modo fruttuoso il rapporto con le comunità straniere presenti nei nostri territori e la condizione fondamentale è l’affermazione e il rispetto della comune convivenza”.
“Solidarietà a comunità senegalese
Pericolo rigurgiti razzisti è concreto”



“Siamo vicini alla comunità senegalese, alle famiglie delle vittime e ai feriti, dopo la sequenza di terrore e morte che li ha colpiti e ci addolora profondamente. Quanto accaduto è agghiacciante e non ha precedenti. I fatti diFirenze dimostrano che non bisogna mai abbassare la guardia, che il pericolo di folli estremisti e il rischio di rigurgiti razzisti sono concreti e sempre vivi. Serve una condanna unanime e il lavoro di tutti anche nella società per isolare le frange di estremismo e impedire in ogni modo che attecchisca anche minimamente un clima di odio nei confronti di cittadini provenienti da paesi diversi”. Così il segretario del PD toscano, Andrea Manciulli e il capogruppo in Regione, Vittorio Bugli, commentano l’uccisione a sfondo razzista di Samb Modou e Diop Mor e il ferimento di altre tre persone appartenenti alla comunità senegalese.
Si unisce al cordoglio Federico Gelli, responsabile del Forum Legalità e Sicurezza del Pd Toscana (che ha indetto una riunione straordinaria, mercoledì 14 dicembre, in seguito alla strage razzista di Firenze). “Il vile assassinio dei cittadini senegalesi è atto di violenza gravissimo che mi amareggia profondamente – sottolinea Gelli – perché completamente estraneo alla nostra cultura che ha sempre fatto di Firenze e della Toscana un territorio dell’accoglienza e della tolleranza. Per tutti questi motivi abbiamo deciso di convocare il Forum per riflettere insieme con i nostri amministratori di questa tragica e inaspettata recrudescenza di violenza nella nostra regione”.
Solidarietà alla comunità senegalese arriva anche dal Pd e dai Giovani Democratici dell’Empolese Valdelsa. «Quanto accaduto oggi a Firenze ci colpisce profondamente. Esprimiamo sconcerto e preoccupazione per i fatti avvenuti in una realtà che consideriamo estranea alla violenza. Nel condannare fermamente il gesto folle che ha portato alla morte di due persone e al ferimento di 4 ragazzi senegalesi, vogliamo evidenziare negativamente la spinta ideologica di destra e razzista che ha portato a questa tragedia. Alle famiglie e agli amici delle vittime va il nostro pensiero e la nostra vicinanza. A tutti i cittadini l’invito a non sottovalutare quanto accaduto e a non chiudere gli occhi davanti a luoghi e circoli di pensiero che coltivano idee xenofobe e che fanno esplicito richiamo al fascismo» così il Pd Empolese Valdelsa, i Giovani democratici Empolese Valdelsa e il responsabile immigrazione Maurizio Cei, commentano l’agguato di quest’oggi a Firenze.
Esterrefatto peil raid razzista, si dice anche Leonardo Domenici, eurodeputato del Pd ed ex sindaco del capoluogo toscano. “Quanto accaduto a Firenze, un esponente dell’estrema destra xenofoba che ha voluto uccidere persone a lui sconosciute per abietti motivi razziali, è un fatto di estrema gravità che suscita orrore e sgomento”. Con queste parole Domenici ha chiesto all’Aula di Strasburgo riunita in seduta plenaria di esprimere il cordoglio del Parlamento europeo per quanto accaduto a Firenze e, insieme, di ribadire l’impegno dell’Assemblea contro ogni forma di intolleranza e razzismo e per il rispetto della dignità di ogni essere umano. “Firenze è la mia città – ha aggiunto Domenici – e prima di essere eletto al Parlamento europeo ne sono stato il sindaco per 10 anni. Firenze è una città civile e democratica, medaglia d’oro per la Resistenza al nazifascismo”. L’invito di Domenici è stato raccolto dall’Assemblea, presieduta da Gianni Pittella, che ha rinnovato la condanna durissima del Parlmento europeo sia per quanto accaduto a Firenze che per la grave strage di Liegi.
Vicinanza alla comunità senegalese arriva anche dal Pd di Pisa. “Esprimiamo solidarietà alla Comunità senegalese, alle famiglie delle vittime e ai feriti, dopo la tragica giornata di terrore a Firenze. Oltre ad essere disumano quanto accaduto, questa tragedia ci dimostra che non dobbiamo mai abbassare la guardia, che gli estremisti con i loro gesti folli sono sempre vivi anche in realtà solitamente estranee alla violenza razzista. La nostra – afferma la responsabile immigrazione del Pd pisano, Linda Vanni, è una condanna unanime che invita tutti a riflettere sull’accaduto e a isolare in ogni modo il clima di odio nei confronti di qualunque diversità”.
Vicinanza alle famiglie delle vittime e ferma condanna del raid razzista arrivano inoltre dai deputati pisani del Pd, Maria Grazia Gatti, Paolo Fontanelli ed Ermete Realacci. “La tragedia di Firenze – affermano – ci ha colpito profondamente e vorremmo esprimere le condoglianze e tutta la nostra solidarietà e vicinanza alle Comunità senegalesi di Firenze e della provincia di Pisa, delle quali apprezziamo da sempre il contributo che hanno dato ai nostri territori. Quello che è successo non può essere liquidato come il gesto di un folle. Siamo di fronte ad un episodio gravissimo, che ci conferma quanta strada ancora ci sia da fare prima di considerare il razzismo debellato. Invitiamo tutti a riflettere con attenzione su ciò che è avvenuto ieri e a lavorare insieme per isolare i fanatici e liberare la nostra società dalla fobia del diverso. Bisogna vivere in modo fruttuoso il rapporto con le comunità straniere presenti nei nostri territori e la condizione fondamentale è l’affermazione e il rispetto della comune convivenza”.
