Ventimila in corteo per Mor e Modou
Bersani: “Reprimere terrorismo razzista”
Ventimila persone strette dal dolore e da un’unica volontà: reagire con forza e pacificamente ad ogni ideologia razzista.
E’ la risposta che sabato la comunità senegalese, Firenze e tutta la Toscana danno alla strage xenofoba che martedì 13 dicembre ha tolto la vita a Samb Modou e Diop Mor, ferendo gravemente altre tre persone.
Il corteo parte alle 15 da piazza Dalmazia, dalle corone di fiori che segnano il luogo del duplice efferato omicidio. E’ aperto dalle foto delle vittime, dalle immagini dei loro familiari, dalla foto della figlia che Modou non conoscerà mai. In silenzio, senza cori, senza slogan, come ha chiesto la comunità senegalese toscana che ha organizzato la manifestazione, sfila lentamente fino in piazza Santa Maria Novella. Risuonano solo le preghiere islamiche, un canto di lutto che si unisce alle lacrime.
Mentre il corteo passa, tante persone si affacciano alle finestre. Qualcuno tira giù i bandoni dei negozi in segno di rispetto. Molti applaudono.
Tante persone sono arrivate da fuori regione per gridare un forte no al razzismo e alla xenofobia. Da Faenza, da Torino, da Verona. Anche il Pd è sceso in campo a fianco della comunità senegalese.
Sfilano in silenzio il segretario Pierluigi Bersani, la presidente Rosy Bindi, il segretario regionale Andrea Manciulli, il governatore Enrico Rossi, il sindaco Matteo Renzi. Tanti amministratori e sindaci toscani, ma soprattutto tanti cittadini, giovani e meno giovani, che hanno risposto all’appello di civiltà.
“Reprimere i rigurgiti di terrorismo razzista”, è l’appello alle istituzioni del segretario Bersani. “Bisogna avere una reazione sul piano culturale e civile perchè siano bloccati immediatamente i rigurgiti di tipo razzista – afferma -. Bisogna chiedere alle istituzioni di fare la loro parte reprimendo con severità i fenomeni di terrorismo razzista”. “In un momento di crisi – continua Bersani – l’esigenza di essere vigili e ribadire un concetto di fondo, la comune unità degli uomini. La politica deve partire da questo – ha concluso Bersani – se no non è politica“.
Dal palco di Santa Maria Novella, dopo il discorso delle autorità senegalesi e di Pape Diaw, portavoce della comunità senegalese, Rossi chiede di fare un passo concreto verso l’integrazione. Si rivolge al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, affinchè dia la cittadinanza italiana ai tre senegalesi feriti negli agguati di piazza Dalmazia e di San Lorenzo.