Dario Parrini: “L’idea di riproporre le Feste dell’Unità: cosa significa secondo me”


“L’IDEA DI RIPROPORRE LE FESTE DELL’UNITÀ: COSA SIGNIFICA SECONDO ME
Il cambio di nome delle Feste dell’Unità svolse una funzione agli albori del Pd, nel 2008: il nuovo partito appariva allora come la somma di due vecchi partiti e di due popoli, quello ex comunista/diessino e quello ex democristiano/margheritino. In quel momento la mescolanza tra le due storie fondative del nuovo corso democratico era appena iniziata e incontrava non pochi ostacoli: c’era, lo ricordo bene, un’esigenza di “simbolicamente corretto” che oggi, grazie al cielo, non c’è più. Oggi, come hanno osservato molti, il Pd è nato davvero, specie dopo l’ultimo congresso e dopo le ultime europee. Nessuno si domanda più, nel nostro partito, se uno è ex Ds o ex Margherita. Proprio perché adesso siamo tutti semplicemente e solamente “democratici” ci scopriamo finalmente in grado di riconoscerci tutti in tutte le cose più belle del nostro passato, senza star lì a disquisire se sono “nostre” o degli “altri”: questo steccato è finalmente e definitivamente caduto. Bravo Renzi a capirlo e a dirlo. Oltre ad essere un gesto di attenzione verso un giornale in difficoltà, la sua idea di riproporre le Feste dell’Unità (peraltro rimaste in vita in molti comuni anche in questi anni) ha questo significato: il Pd è finalmente nato. L’amalgama ora può dirsi riuscito. Avanti!”
I forum del PD toscano. Nominati i responsabili
13 giugno 2014 -Nominati ieri dall’esecutivo regionale i responsabili dei Forum tematici del Pd della Toscana, ecco i nomi:
- Assetto del Territorio Simone Gheri
- Riassetto istituzionale Riccardo Nocentini
- Sport Donatella Villani
- Innovazione e trasferimento tecnologico Mauro Caliani
- Ricerca e Diritto allo Studio Universario Ranieri Bizzarri
- Sviluppo Rurale Annamaria Betti
- Programmi Comunitari e credito Alessio Mugnai
- Sicurezza e Protezione Civile Francesco Simonini
- Beni Culturali Leonardo Bieber
- Spettacolo Gisa Mazza
- Turismo Giovanna Stellini
- Progetti speciali Culturali Chiara Di Cesare
- Aree Protette, Tutele e benessere animale Eva Mosconi
I forum del PD toscano. Nominati i responsabili
13 giugno 2014 -Nominati ieri dall’esecutivo regionale i responsabili dei Forum tematici del Pd della Toscana, ecco i nomi:
- Assetto del Territorio Simone Gheri
- Riassetto istituzionale Riccardo Nocentini
- Sport Donatella Villani
- Innovazione e trasferimento tecnologico Mauro Caliani
- Ricerca e Diritto allo Studio Universario Ranieri Bizzarri
- Sviluppo Rurale Annamaria Betti
- Programmi Comunitari e credito Alessio Mugnai
- Sicurezza e Protezione Civile Francesco Simonini
- Beni Culturali Leonardo Bieber
- Spettacolo Gisa Mazza
- Turismo Giovanna Stellini
- Progetti speciali Culturali Chiara Di Cesare
- Aree Protette, Tutele e benessere animale Eva Mosconi
Il Pd presenta la sua proposta per la nuova legge elettorale toscana
13 giugno 2014 – Questa mattina, in conferenza stampa, il presidente del Gruppo Pd in consiglio regionale Ivan Ferrucci e il segretario regionale del partito Dario Parrini hanno presentato le ultime proposte per la nuova legge elettorale della Regione, proposte che i consiglieri regionali del Pd formalizzeranno presto al gruppo di lavoro del Consiglio che si sta occupando della riforma. Si tratta di una proposta complessiva “aperta” al contributo di tutti e puntiamo ad approvare la nuova normativa entro la fine di luglio.



Le Dichiarazioni di Ivan Ferrucci
Presto la nuova legge elettorale della Toscana
Rispetto al testo presentato dal Gruppo PD nel gennaio scorso, questa nuova proposta di legge contiene le seguenti modificazioni:
– Riparto dei seggi a livello regionale preliminarmente per coalizioni e successivamente tra liste che superano lo sbarramento della coalizione medesima. Nulla cambia per le liste che non fanno parte di coalizioni.
– Soglie di accesso differenziate: 10% per le coalizioni (che devono comunque contenere almeno una lista che ottiene il 3%); 5% per le liste non coalizzate (o comunque facenti parte di coalizioni che non superano lo sbarramento del 10%); 3% per le liste facenti parti di coalizioni (che superano lo sbarramento del 10%).
– Divisione della circoscrizione corrispondente alla provincia di Firenze in 4 circoscrizioni separate. Rimane fermo il meccanismo che ripartisce i seggi preliminarmente su base provinciale.
– Possibilità di candidature multiple fino ad un massimo di 3;
– Soppressione della disposizione sull’indicazione del vicepresidente (da parte del candidato Presidente) all’atto di presentazione delle liste;
– Premio di maggioranza differenziato: si ottiene il 60% dei seggi se si consegue più del 45% voti; si ottiene il 57,5% seggi se si consegue tra il 40% e il 45% dei voti o se si viene eletti a seguito di ballottaggio (la cui soglia rimane del 40%);
– Candidature regionali facoltative fino a un massimo di 2 e di genere diverso. E’ prevista l’incompatibilità tra candidati circoscrizionali e candidati regionali.
– Riduzione del 40% del numero di firme necessarie per la presentazione delle liste.
Qui invece trovate lo schema della proposta originaria:
PROPOSTA DI RIFORMA DEL PD DELLA LEGGE ELETTORALE TOSCANA
La proposta di riforma del sistema elettorale toscano prevede l’introduzione delle preferenze se ne potranno esprimere due, (purchè la seconda sia su un candidato di genere diverso rispetto alla prima) ( novità rispetto alle liste bloccate), l’elezione diretta del presidente (già prevista dall’attuale), con eventuale doppio turno nel caso in cui al primo non sia raggiunta la soglia del 40 per cento, la suddivisione del territorio regionale in circoscrizioni – che corrispondono alle province, un premio di maggioranza che assicura il 60 per cento di seggi alla coalizione vincente, e l’abolizione del listino regionale (attualmente da 3 a 5 candidati). Tutti i consiglieri saranno dunque eletti con il voto di preferenza; un voto che, come spiegato nella sintesi sottostante, sarà “agevolato” grazie all’introduzione del nome dei candidati nella scheda elettorale. Il tutto su 40 Consigliri (15 in meno rispetto agli attuali 55)
Di seguito una sintesi schematica degli aspetti principali della legge:
COME SI ELEGGE IL PRESIDENTE – Voto diretto, il nome del presidente è indicato nella scheda a fianco dei candidati consiglieri e delle liste ( o singolo partito) che lo sostengono. Viene eletto al primo turno se prende almeno il 40 per cento dei voti, altrimenti si va al ballottaggio.
PREMIO DI MAGGIORANZA Si assegna alla coalizione vincente. Corrisponde al 60 per cento dei seggi, che equivale a 24 consiglieri (ricordiamo che con la riforma il numero dei componenti dell’assemblea regionale passa da 55 a 40). Nonostante il premio di maggioranza, come nella precedente normativa regionale, è prevista una soglia di garanzia per le minoranze che corrisponde al 35 per cento dei seggi.
LE CIRCOSCRIZIONI – corrisponderanno ai territori delle province; salvo per il caso di Firenze che molto probabilmente sarà suddiviso in più zone autonome.
COME SARANNO DISTRIBUITI I SEGGI Nelle circoscrizioni saranno presentate le liste dei candidati e saranno assegnati un numero di consiglieri da eleggere, a seconda del numero di abitanti delle circoscrizioni stesse, questo per rispettare un giusto principio di rappresentatività.
IL VOTO l’elettore esprime: 1) il voto per una delle liste presenti nella propria circoscrizione – nel caso in cui si esprima solo questo voto, il trasferimento è automatico dal voto di lista al candidato presidente collegato 2) il voto per il candidato presidente (elezione diretta, appunto) 3) Si può esprimere il voto disgiunto; votare una lista e un candidato presidente non collegato ad essa.
LE PREFERENZE Il voto alla lista può essere accompagnato da massimo due preferenze; nel caso in cui l’elettore scelga di esprimere la doppia preferenza, deve farlo per due candidati di genere diverso, pena la nullità del secondo voto. Per semplificare e incentivare l’utilizzo di questo strumento, la proposta prevede il “voto di preferenza agevolato”, ovvero nella scheda elettorale saranno già indicati i nomi dei candidati e non dovrà essere l’elettore a scrivere il nome/i della persona/e scelta, ma sarà sufficiente che barri il/i nome/i prescelti.
LA SOGLIA DI SBARRAMENTO Come nella precedente normativa, potranno partecipare alla ripartizione dei seggi solo le liste che ottengono a livello regionale almeno il 4 per cento dei voti validi.
Il Pd presenta la sua proposta per la nuova legge elettorale toscana
13 giugno 2014 – Questa mattina, in conferenza stampa, il presidente del Gruppo Pd in consiglio regionale Ivan Ferrucci e il segretario regionale del partito Dario Parrini hanno presentato le ultime proposte per la nuova legge elettorale della Regione, proposte che i consiglieri regionali del Pd formalizzeranno presto al gruppo di lavoro del Consiglio che si sta occupando della riforma. Si tratta di una proposta complessiva “aperta” al contributo di tutti e puntiamo ad approvare la nuova normativa entro la fine di luglio.



Le Dichiarazioni di Ivan Ferrucci
Presto la nuova legge elettorale della Toscana
Rispetto al testo presentato dal Gruppo PD nel gennaio scorso, questa nuova proposta di legge contiene le seguenti modificazioni:
– Riparto dei seggi a livello regionale preliminarmente per coalizioni e successivamente tra liste che superano lo sbarramento della coalizione medesima. Nulla cambia per le liste che non fanno parte di coalizioni.
– Soglie di accesso differenziate: 10% per le coalizioni (che devono comunque contenere almeno una lista che ottiene il 3%); 5% per le liste non coalizzate (o comunque facenti parte di coalizioni che non superano lo sbarramento del 10%); 3% per le liste facenti parti di coalizioni (che superano lo sbarramento del 10%).
– Divisione della circoscrizione corrispondente alla provincia di Firenze in 4 circoscrizioni separate. Rimane fermo il meccanismo che ripartisce i seggi preliminarmente su base provinciale.
– Possibilità di candidature multiple fino ad un massimo di 3;
– Soppressione della disposizione sull’indicazione del vicepresidente (da parte del candidato Presidente) all’atto di presentazione delle liste;
– Premio di maggioranza differenziato: si ottiene il 60% dei seggi se si consegue più del 45% voti; si ottiene il 57,5% seggi se si consegue tra il 40% e il 45% dei voti o se si viene eletti a seguito di ballottaggio (la cui soglia rimane del 40%);
– Candidature regionali facoltative fino a un massimo di 2 e di genere diverso. E’ prevista l’incompatibilità tra candidati circoscrizionali e candidati regionali.
– Riduzione del 40% del numero di firme necessarie per la presentazione delle liste.
Qui invece trovate lo schema della proposta originaria:
PROPOSTA DI RIFORMA DEL PD DELLA LEGGE ELETTORALE TOSCANA
La proposta di riforma del sistema elettorale toscano prevede l’introduzione delle preferenze se ne potranno esprimere due, (purchè la seconda sia su un candidato di genere diverso rispetto alla prima) ( novità rispetto alle liste bloccate), l’elezione diretta del presidente (già prevista dall’attuale), con eventuale doppio turno nel caso in cui al primo non sia raggiunta la soglia del 40 per cento, la suddivisione del territorio regionale in circoscrizioni – che corrispondono alle province, un premio di maggioranza che assicura il 60 per cento di seggi alla coalizione vincente, e l’abolizione del listino regionale (attualmente da 3 a 5 candidati). Tutti i consiglieri saranno dunque eletti con il voto di preferenza; un voto che, come spiegato nella sintesi sottostante, sarà “agevolato” grazie all’introduzione del nome dei candidati nella scheda elettorale. Il tutto su 40 Consigliri (15 in meno rispetto agli attuali 55)
Di seguito una sintesi schematica degli aspetti principali della legge:
COME SI ELEGGE IL PRESIDENTE – Voto diretto, il nome del presidente è indicato nella scheda a fianco dei candidati consiglieri e delle liste ( o singolo partito) che lo sostengono. Viene eletto al primo turno se prende almeno il 40 per cento dei voti, altrimenti si va al ballottaggio.
PREMIO DI MAGGIORANZA Si assegna alla coalizione vincente. Corrisponde al 60 per cento dei seggi, che equivale a 24 consiglieri (ricordiamo che con la riforma il numero dei componenti dell’assemblea regionale passa da 55 a 40). Nonostante il premio di maggioranza, come nella precedente normativa regionale, è prevista una soglia di garanzia per le minoranze che corrisponde al 35 per cento dei seggi.
LE CIRCOSCRIZIONI – corrisponderanno ai territori delle province; salvo per il caso di Firenze che molto probabilmente sarà suddiviso in più zone autonome.
COME SARANNO DISTRIBUITI I SEGGI Nelle circoscrizioni saranno presentate le liste dei candidati e saranno assegnati un numero di consiglieri da eleggere, a seconda del numero di abitanti delle circoscrizioni stesse, questo per rispettare un giusto principio di rappresentatività.
IL VOTO l’elettore esprime: 1) il voto per una delle liste presenti nella propria circoscrizione – nel caso in cui si esprima solo questo voto, il trasferimento è automatico dal voto di lista al candidato presidente collegato 2) il voto per il candidato presidente (elezione diretta, appunto) 3) Si può esprimere il voto disgiunto; votare una lista e un candidato presidente non collegato ad essa.
LE PREFERENZE Il voto alla lista può essere accompagnato da massimo due preferenze; nel caso in cui l’elettore scelga di esprimere la doppia preferenza, deve farlo per due candidati di genere diverso, pena la nullità del secondo voto. Per semplificare e incentivare l’utilizzo di questo strumento, la proposta prevede il “voto di preferenza agevolato”, ovvero nella scheda elettorale saranno già indicati i nomi dei candidati e non dovrà essere l’elettore a scrivere il nome/i della persona/e scelta, ma sarà sufficiente che barri il/i nome/i prescelti.
LA SOGLIA DI SBARRAMENTO Come nella precedente normativa, potranno partecipare alla ripartizione dei seggi solo le liste che ottengono a livello regionale almeno il 4 per cento dei voti validi.
Il commento su FB del segretario Parrini sull’autosospensione dei 13 senatori PD
12 giugno 2014 – Il segretario Parrini su Facebook:
“Chiti, Mineo, Tocci, Mucchetti e gli altri che considerano fondamentale l’elezione popolare diretta dei senatori hanno avuto e avranno tutto il diritto di esprimere il loro dissenso all’interno degli organismi del Pd, parlamentari e di partito. E hanno avuto e avranno tutto il diritto di fare pubbliche campagne, sulla stampa e altrove, per far diventare le loro idee sulla riforma del Senato, oggi fortemente minoritarie, idee maggioritarie all’interno del Pd. Però non possono invocare il diritto di veto sulle riforme approvate dalla grande maggioranza del Pd (almeno finché il Pd sarà un partito democratico e non anarchico, che sulle questioni politiche di fondo prende nei gruppi parlamentari decisioni a maggioranza che una volta prese diventano impegnative per tutti nelle sedi istituzionali). Se servono chiarimenti, nessun problema a dare chiarimenti. Ma il vittimismo non è accettabile. Una considerazione poi sulle accuse di scarsa democrazia e volontà epuratrice rivolteci in queste ore da dirigenti di Forza Italia e M5S: le prenderemo in considerazione come cosa seria quando questi due partiti (abili per esempio nell’annunciare primarie senza farle o nel farle per finta) avranno dimostrato di saper promuovere un congresso serio coinvolgendo centinaia di migliaia di persone o avranno dimostrato di saper attivare un decimo della democrazia interna e dei processi democratici di selezione della classe dirigente che il Pd ha saputo mettere in campo in questi anni”.
Il commento su FB del segretario Parrini sull’autosospensione dei 13 senatori PD
12 giugno 2014 – Il segretario Parrini su Facebook:
“Chiti, Mineo, Tocci, Mucchetti e gli altri che considerano fondamentale l’elezione popolare diretta dei senatori hanno avuto e avranno tutto il diritto di esprimere il loro dissenso all’interno degli organismi del Pd, parlamentari e di partito. E hanno avuto e avranno tutto il diritto di fare pubbliche campagne, sulla stampa e altrove, per far diventare le loro idee sulla riforma del Senato, oggi fortemente minoritarie, idee maggioritarie all’interno del Pd. Però non possono invocare il diritto di veto sulle riforme approvate dalla grande maggioranza del Pd (almeno finché il Pd sarà un partito democratico e non anarchico, che sulle questioni politiche di fondo prende nei gruppi parlamentari decisioni a maggioranza che una volta prese diventano impegnative per tutti nelle sedi istituzionali). Se servono chiarimenti, nessun problema a dare chiarimenti. Ma il vittimismo non è accettabile. Una considerazione poi sulle accuse di scarsa democrazia e volontà epuratrice rivolteci in queste ore da dirigenti di Forza Italia e M5S: le prenderemo in considerazione come cosa seria quando questi due partiti (abili per esempio nell’annunciare primarie senza farle o nel farle per finta) avranno dimostrato di saper promuovere un congresso serio coinvolgendo centinaia di migliaia di persone o avranno dimostrato di saper attivare un decimo della democrazia interna e dei processi democratici di selezione della classe dirigente che il Pd ha saputo mettere in campo in questi anni”.
L’intervento del segretario Parrini alla Camera sull’ordigno alla nostra sede/VIDEO
10 giugno 2014 – QUI IL VIDEO dell’intervento alla Camera questa mattina del segretario del Pd regionale della Toscana e deputato Dario Parrini in merito all’ordigno esploso la notte scorsa alla sede del PD regionale di Firenze.
Qui di seguito il testo dell’intervento:
Presidente, Colleghi,
Questa notte la sede regionale e fiorentina del Partito Democratico è stata danneggiata dall’esplosione di un ordigno rudimentale costituito da bombole di gas collegate a del liquido infiammabile. Il ministro degli Interni Alfano ha parlato di “atto intimidatorio”.
È un atto che non può passare sotto silenzio né essere collocato nella categoria delle cose che possono starci. Per quanto ci riguarda continuiamo ad essere dell’idea che queste cose non possono e non debbono starci. Negli ultimi mesi la sede fiorentina e altre sedi del Pd toscano è stata più volte oggetto di scritte ingiuriose, imbrattamenti, bravate, vandalismi. Mai però era accaduto qualcosa di così grave e preoccupante. Vedremo a quali conclusioni arriveranno le autorità inquirenti. Però intanto a nessuno sfugge che quanto è avvenuto rappresenta un salto di qualità. Non va sottovalutato. E va fermamente e coralmente condannato.
Di fronte a episodi del genere – con i quali qualche balordo, o peggio, ha pensato di alzare il tiro e forse di intimidirci e di rallentare la nostra azione di cambiamento del Paese – noi avvertiamo l’esigenza di rassicurare i nostri militanti, la comunità democratica tutta, le cittadine e i cittadini: non ci facciamo impaurire, terremo la guardia alta e lavoreremo uniti nell’interesse generale dell’Italia e della Toscana, con più vigore e determinazione di prima, con più passione e convinzione di prima. Coi nostri valori di trasparenza, onestà, impegno contro le ingiustizie e le disuguaglianze. Non ci mancano né la forza né l’intelligenza per isolare chi pensa di poter introdurre nella lotta politica metodi violenti e inaccettabili. Coloro che ritengono legittimo esprimere le proprie posizioni politiche con bombole a gas e liquidi infiammabili vanno individuati e severamente puniti. Chi ha progettato e messo in atto questa vile iniziativa sappia che continuerà a trovare nel Pd un fattore di operosità democratica, di buonsenso, di spirito costruttivo, di civismo. E soprattutto di opposizione tenace a ogni tentativo di giocare il gioco pericoloso dell’esasperazione sistematica degli animi e delle demonizzazioni a buon mercato.
Dario Parrini
L’intervento del segretario Parrini alla Camera sull’ordigno alla nostra sede/VIDEO
10 giugno 2014 – QUI IL VIDEO dell’intervento alla Camera questa mattina del segretario del Pd regionale della Toscana e deputato Dario Parrini in merito all’ordigno esploso la notte scorsa alla sede del PD regionale di Firenze.
Qui di seguito il testo dell’intervento:
Presidente, Colleghi,
Questa notte la sede regionale e fiorentina del Partito Democratico è stata danneggiata dall’esplosione di un ordigno rudimentale costituito da bombole di gas collegate a del liquido infiammabile. Il ministro degli Interni Alfano ha parlato di “atto intimidatorio”.
È un atto che non può passare sotto silenzio né essere collocato nella categoria delle cose che possono starci. Per quanto ci riguarda continuiamo ad essere dell’idea che queste cose non possono e non debbono starci. Negli ultimi mesi la sede fiorentina e altre sedi del Pd toscano è stata più volte oggetto di scritte ingiuriose, imbrattamenti, bravate, vandalismi. Mai però era accaduto qualcosa di così grave e preoccupante. Vedremo a quali conclusioni arriveranno le autorità inquirenti. Però intanto a nessuno sfugge che quanto è avvenuto rappresenta un salto di qualità. Non va sottovalutato. E va fermamente e coralmente condannato.
Di fronte a episodi del genere – con i quali qualche balordo, o peggio, ha pensato di alzare il tiro e forse di intimidirci e di rallentare la nostra azione di cambiamento del Paese – noi avvertiamo l’esigenza di rassicurare i nostri militanti, la comunità democratica tutta, le cittadine e i cittadini: non ci facciamo impaurire, terremo la guardia alta e lavoreremo uniti nell’interesse generale dell’Italia e della Toscana, con più vigore e determinazione di prima, con più passione e convinzione di prima. Coi nostri valori di trasparenza, onestà, impegno contro le ingiustizie e le disuguaglianze. Non ci mancano né la forza né l’intelligenza per isolare chi pensa di poter introdurre nella lotta politica metodi violenti e inaccettabili. Coloro che ritengono legittimo esprimere le proprie posizioni politiche con bombole a gas e liquidi infiammabili vanno individuati e severamente puniti. Chi ha progettato e messo in atto questa vile iniziativa sappia che continuerà a trovare nel Pd un fattore di operosità democratica, di buonsenso, di spirito costruttivo, di civismo. E soprattutto di opposizione tenace a ogni tentativo di giocare il gioco pericoloso dell’esasperazione sistematica degli animi e delle demonizzazioni a buon mercato.
Dario Parrini
Ordigno alla sede PD Toscana. Parrini: “I vigliacchi hanno alzato il tiro. Fatto ben più serio delle tante scritte e degli atti vandalici già subiti”


“L’esplosione nella notte dell’ordigno rudimentale presso la nostra sede è un’azione grave e inquietante, un fatto ben più serio delle tante scritte e degli atti vandalici che già abbiamo subito in questi mesi. Evidentemente i vigliacchi hanno alzato il tiro. Se pensano di intimorirci si sbagliano di grosso. Abbiamo i cittadini onesti dalla nostra parte. Con fermezza andremo avanti per la Toscana e per l’Italia. Più determinati di prima. Il Pd non si ferma, tantomeno davanti a questi delinquenti che speriamo siano individuati al più presto” commenta l’accaduto il segretario del Pd toscano Dario Parrini.
“Quanto successo stanotte è grave e non ha precedenti nei confronti di una sede qui a Firenze, in passato erano state fatte le scritte sulle facciate dell’edificio ma adesso si è oltrepassato il segno. Chi pensa di instaurare il proprio agire politico con la violenza nei nostri confronti si sbaglia di grosso, il Pd, i suoi militanti e i suoi rappresentanti non si fanno intimidire, andremo sempre a testa alta. Quando si attaccano le sedi della democrazia e del confronto vuol dire che si è toccato un punto molto basso” dichiara il responsabile regionale organizzazione Antonio Mazzeo.



