Manciulli: “Il Pd Toscano è unito e vincente”
“Il Pd Toscano è unito e vincente”.
Intervista al segretario regionale Andrea Manciulli
su L’Unità- Toscana del 14 ottobre 2011
Manciulli: “Il Pd Toscano è unito e vincente”
“Il Pd Toscano è unito e vincente”.
Intervista al segretario regionale Andrea Manciulli
su L’Unità- Toscana del 14 ottobre 2011
Toscana Manifesta


“E’ una campagna di mobilitazione – ha detto il segretario toscano del Pd Andrea Manciulli – che vuole essere l’inizio della ricostruzione di un’Italia vituperata e umiliata dagli anni del berlusconismo, che vuole rimettere al centro un’idea di politica dei fatti che chiuda con quella del passato, quella delle tante promesse mai mantenute”.
L’appello è alla massima partecipazione e all’impegno di tutti. Di cose da fare ce ne sono molte, a partire dai volantinaggi che toccheranno le piazze di ogni comune della Toscana.
“Chiediamo a tutti di esserci – è l’invito del segretario metropolitano del Pd Patrizio Mecacci – per dare forza al cambiamento, per dare un messaggio di unità, per cominciare una nuova fase del Paese, della nostra democrazia, delle istituzioni repubblicane, dal basso, con una grande mobilitazione popolare’”.
Le federazioni locali stanno già organizzando i pullman per non lasciare a piedi nessuno per la manifestazione del 5 novembre.
Intanto continuano a crescere di ora in ora le iniziative in programma per queste settimane di attesa.
“L’elenco delle iniziative è ancora in fieri ma è già corposo e ce ne sarà almeno una in ogni comune – spiega il responsabile organizzazione del Pd Toscana, Enrico Casini – si stanno predisponendo volantinaggi, iniziative e assemblee aperte a cui parteciperanno gli iscritti, i simpatizzanti, gli eletti, soggetti economici e sociali per discutere ed esporre le proposte del partito e invitare tutti a prendere parte alla manifestazione di venerdì 14 a Firenze e poi a quella del 5 novembre a Roma. Tutti sono invitati a partecipare e a contattare la sede cittadina del partito per tutte le informazioni sugli incontri e la prenotazione del pullman”.
Qui sotto l’elenco degli appuntamenti in Toscana in vista della manifestazione nazionale del 5 novembre a Roma in piazza San Giovanni.
In duemila per Bersani:
“Tocca a noi. Tutti a Roma il 5 novembre”



Il segretario è a Firenze per festeggiare il quarto compleanno del Pd e lanciare la manifestazione del 5 novembre a Roma, “In nome del popolo italiano”.
E’ un giorno particolare: poche ora prima dell’arrivo di Bersani, Berlusconi è stato salvato con soli due voti dall’ennesima fiducia.
Così, quando nella Sala Rossa vengono proiettate alcune videointerviste ai cittadini e l’ultima si chiude con l’appello al Pd – “Mandiamo a casa Berlusconi” -, dalla platea sale un boato.
Ad aprire le danze è il segretario metropolitano Patrizio Mecacci che ricorda il partigiano Olinto Raggi, appena scomparso, e chiede al Pd “unità per il bene dell’Italia”.
A ruota sale sul palco il segretario regionale Andrea Manciulli. “In quattro anni abbiamo costruito la prima forza del Paese, portiamo la migliore tradizione democratica del Paese” è il suo brindisi di auguri al Pd. Poi, punto per punto, ricorda il famoso Contratto con gli italiani di Berlusconi. “Dal 2001, nemmeno un obiettivo è stato centrato dal governo – dice alla platea -. Basta con la politica degli slogan, basta alla politica che rilancia i sogni, ai cittadini bisogna dire la verità”.
La Sala Rossa scoppia in un applauso mentre Bersani raggiunge il palco.
Subito un affondo per il premier. “Berlusconi oggi si è salvato con due voti e in un minuto ha nominato due viceministri e tre sottosegretari. Se gli fossero serviti 15 voti avremmo dovuto chiamare l’Ikea per tutte le poltrone… Il berlusconismo, supportato dal conformismo, ha portato il Paese al disastro”, dice Bersani. Intanto il manuale con le proposte del Pd per il Paese va a ruba ai banchini all’ingresso.
“Aumentare il costo del lavoro precario, combattere l’evasione, fare una riforma fiscale giusta perchè chi ha di più deve dare di più” sono i primi passi indicati da Bersani per ripartire con la ricostruzione. Insieme a una legge sui partiti che garantisca trasparenza anche in vista dei finanziamenti pubblici.
Misure agli antipodi rispetto a un governo dominato “dall’egoismo sociale”, a una classe dirigente che “sperava di non bagnarsi i piedi con la tempesta della crisi”, a un partito “che punta tutto sulla comunicazione estrema, sui nomi sul simbolo e fa pensare a qualcosa del passato…”.
“Noi possiamo cambiare le cose. Siamo il partito con più giovani, adesso tocca a noi, rimbocchiamoci le maniche!”, è il saluto di Bersani. Che dà appuntamento a Roma, il 5 novembre, per la manifestazione nazionale in piazza San Giovanni. “In nome del popolo italiano”.
In duemila per Bersani:
“Tocca a noi. Tutti a Roma il 5 novembre”



Il segretario è a Firenze per festeggiare il quarto compleanno del Pd e lanciare la manifestazione del 5 novembre a Roma, “In nome del popolo italiano”.
E’ un giorno particolare: poche ora prima dell’arrivo di Bersani, Berlusconi è stato salvato con soli due voti dall’ennesima fiducia.
Così, quando nella Sala Rossa vengono proiettate alcune videointerviste ai cittadini e l’ultima si chiude con l’appello al Pd – “Mandiamo a casa Berlusconi” -, dalla platea sale un boato.
Ad aprire le danze è il segretario metropolitano Patrizio Mecacci che ricorda il partigiano Olinto Raggi, appena scomparso, e chiede al Pd “unità per il bene dell’Italia”.
A ruota sale sul palco il segretario regionale Andrea Manciulli. “In quattro anni abbiamo costruito la prima forza del Paese, portiamo la migliore tradizione democratica del Paese” è il suo brindisi di auguri al Pd. Poi, punto per punto, ricorda il famoso Contratto con gli italiani di Berlusconi. “Dal 2001, nemmeno un obiettivo è stato centrato dal governo – dice alla platea -. Basta con la politica degli slogan, basta alla politica che rilancia i sogni, ai cittadini bisogna dire la verità”.
La Sala Rossa scoppia in un applauso mentre Bersani raggiunge il palco.
Subito un affondo per il premier. “Berlusconi oggi si è salvato con due voti e in un minuto ha nominato due viceministri e tre sottosegretari. Se gli fossero serviti 15 voti avremmo dovuto chiamare l’Ikea per tutte le poltrone… Il berlusconismo, supportato dal conformismo, ha portato il Paese al disastro”, dice Bersani. Intanto il manuale con le proposte del Pd per il Paese va a ruba ai banchini all’ingresso.
“Aumentare il costo del lavoro precario, combattere l’evasione, fare una riforma fiscale giusta perchè chi ha di più deve dare di più” sono i primi passi indicati da Bersani per ripartire con la ricostruzione. Insieme a una legge sui partiti che garantisca trasparenza anche in vista dei finanziamenti pubblici.
Misure agli antipodi rispetto a un governo dominato “dall’egoismo sociale”, a una classe dirigente che “sperava di non bagnarsi i piedi con la tempesta della crisi”, a un partito “che punta tutto sulla comunicazione estrema, sui nomi sul simbolo e fa pensare a qualcosa del passato…”.
“Noi possiamo cambiare le cose. Siamo il partito con più giovani, adesso tocca a noi, rimbocchiamoci le maniche!”, è il saluto di Bersani. Che dà appuntamento a Roma, il 5 novembre, per la manifestazione nazionale in piazza San Giovanni. “In nome del popolo italiano”.
Contributo affitto Regione, il plauso di Pd Toscana
“La Regione fa seguire i fatti ai propositi,
a differenza di quello che ci propina il Governo nazionale”
Firenze – “La Regione Toscana con la pubblicazione del bando per il contributo affitto ai giovani fa seguire i fatti ai propositi, a differenza di quello che ci propina il Governo nazionale. Quella che la Giunta regionale mette a disposizione è un’occasione importantissima, un contributo reale per andare incontro e sostenere le esigenze di una generazione che riesce a fatica, o non riesce del tutto, a crearsi una condizione autonoma di vita. È questo quello che deve fare la politica: cercare di valorizzare le energie che ancora rimangono inespresse dando la possibilità ai giovani di far emergere le loro qualità e capacità emancipandosi. Noi in Toscana ci stiamo muovendo così, investendo sul loro futuro, facciamo parlare i fatti. Ed è anche così che ci contrapponiano a un Governo che sui mille problemi che soffocano i giovani, dalla difficoltà a farsi una casa al precariato nel lavoro, non pone minimamente attenzione, né risorse né politiche, per agevolarli. Ci pensa solo per i tagli su scuola, università e diritto allo studio”.
Così il segretario regionale e il responsabile Economia e Lavoro del Pd Toscana, Andrea Manciulli e Ivan Ferrucci, plaudono alla delibera della giunta regionale che dà il via al pacchetto di interventi per complessivi 45 milioni di euro, da erogare nel triennio 2011-2013, per aiutare i giovani che vivono in Toscana a pagare l’affitto e lasciare la famiglia.
Contributo affitto Regione, il plauso di Pd Toscana
“La Regione fa seguire i fatti ai propositi,
a differenza di quello che ci propina il Governo nazionale”
Firenze – “La Regione Toscana con la pubblicazione del bando per il contributo affitto ai giovani fa seguire i fatti ai propositi, a differenza di quello che ci propina il Governo nazionale. Quella che la Giunta regionale mette a disposizione è un’occasione importantissima, un contributo reale per andare incontro e sostenere le esigenze di una generazione che riesce a fatica, o non riesce del tutto, a crearsi una condizione autonoma di vita. È questo quello che deve fare la politica: cercare di valorizzare le energie che ancora rimangono inespresse dando la possibilità ai giovani di far emergere le loro qualità e capacità emancipandosi. Noi in Toscana ci stiamo muovendo così, investendo sul loro futuro, facciamo parlare i fatti. Ed è anche così che ci contrapponiano a un Governo che sui mille problemi che soffocano i giovani, dalla difficoltà a farsi una casa al precariato nel lavoro, non pone minimamente attenzione, né risorse né politiche, per agevolarli. Ci pensa solo per i tagli su scuola, università e diritto allo studio”.
Così il segretario regionale e il responsabile Economia e Lavoro del Pd Toscana, Andrea Manciulli e Ivan Ferrucci, plaudono alla delibera della giunta regionale che dà il via al pacchetto di interventi per complessivi 45 milioni di euro, da erogare nel triennio 2011-2013, per aiutare i giovani che vivono in Toscana a pagare l’affitto e lasciare la famiglia.
Giovani, la Regione vi aiuta a pagare l’affitto
Pd: “Dalla Toscana fatti, dal governo solo promesse”



Da oggi, una mano ad andarsene da casa gliela dà la Regione. Una delibera della giunta regionale ha stanziato 45 milioni di euro per aiutare i giovani residenti in Toscana a pagare l’affitto e lasciare la famiglia d’origine. Il contributo è rivolto ai ragazzi dai 25 ai 34 anni, che potranno ricevere un sostegno dai 150 ai 350 euro al mese per tre anni. Diecimila i giovani che rispondono a questi requisti sul territorio regionale.
“Tutti parlano di giovani.. la Toscana fa per loro qualcosa di concreto”. Il provvedimento, che rientra nel pacchetto di misure Giovani Sì, riceve il plauso del Pd Toscana. “La Regione fa seguire i fatti ai propositi, a differenza di quello che ci propina il Governo nazionale. – commentano il segretario regionale dei Democratici e il responsabile Economia e Lavoro del Pd Toscana, Andrea Manciulli e Ivan Ferrucci – La delibera rappresenta un’occasione importantissima, un contributo reale per andare incontro a una generazione che riesce a fatica a crearsi una condizione autonoma di vita”.
Una misura, quella della Toscana, lontana distanze siderali dai provvedimenti per le politiche giovanili del governo, facilmente riassumibili con una sola parola: tagli.
“In Toscana stiamo investendo sul futuro dei giovani, facciamo parlare i fatti – continuano Manciulli e Ferrucci -. Ed è anche così che ci contrapponiano a un governo che sui mille problemi che soffocano i giovani, dalla difficoltà a farsi una casa al precariato nel lavoro, non pone minimamente attenzione, né risorse né politiche, per agevolarli. Il governo ai giovani ci pensa solo quando si tratta di tagliare alla scuola, all’università, al diritto allo studio”.
Per sapere come funziona il contributo affitto clicca qui
Giovani, la Regione vi aiuta a pagare l’affitto
Pd: “Dalla Toscana fatti, dal governo solo promesse”



Da oggi, una mano ad andarsene da casa gliela dà la Regione. Una delibera della giunta regionale ha stanziato 45 milioni di euro per aiutare i giovani residenti in Toscana a pagare l’affitto e lasciare la famiglia d’origine. Il contributo è rivolto ai ragazzi dai 25 ai 34 anni, che potranno ricevere un sostegno dai 150 ai 350 euro al mese per tre anni. Diecimila i giovani che rispondono a questi requisti sul territorio regionale.
“Tutti parlano di giovani.. la Toscana fa per loro qualcosa di concreto”. Il provvedimento, che rientra nel pacchetto di misure Giovani Sì, riceve il plauso del Pd Toscana. “La Regione fa seguire i fatti ai propositi, a differenza di quello che ci propina il Governo nazionale. – commentano il segretario regionale dei Democratici e il responsabile Economia e Lavoro del Pd Toscana, Andrea Manciulli e Ivan Ferrucci – La delibera rappresenta un’occasione importantissima, un contributo reale per andare incontro a una generazione che riesce a fatica a crearsi una condizione autonoma di vita”.
Una misura, quella della Toscana, lontana distanze siderali dai provvedimenti per le politiche giovanili del governo, facilmente riassumibili con una sola parola: tagli.
“In Toscana stiamo investendo sul futuro dei giovani, facciamo parlare i fatti – continuano Manciulli e Ferrucci -. Ed è anche così che ci contrapponiano a un governo che sui mille problemi che soffocano i giovani, dalla difficoltà a farsi una casa al precariato nel lavoro, non pone minimamente attenzione, né risorse né politiche, per agevolarli. Il governo ai giovani ci pensa solo quando si tratta di tagliare alla scuola, all’università, al diritto allo studio”.
Per sapere come funziona il contributo affitto clicca qui
Intervista ad Andrea Manciulli
Intervista a Andrea Manciulli
su Repubblica – Firenze dell’8 ottobre 2011
di MASSIMO VANNI – Segretario Manciulli, il livello di conflittualità del Pd si sta alzando. Si sta radicalizzando lo scontro tra renziani e non renziani. Che sta accadendo, non è preoccupato?
«Tutte le energie dovrebbero essere dirette alla costruzione di un´alternativa di governo. Ma l´epoca di un partito senza dibattito è finita. L´importante è che il dibattito sia costruttivo, perché nei sondaggi siamo la prima forza del Paese».
Non appare molto costruttivo avere due Pd in lotta.
«E´ evidente che quando Matteo ha fatto intuire la sua possibile candidatura alle primarie ha aperto una discussione. Ma questa non deve influenzare negativamente l´azione di governo. Io rimango della mia idea: ha già preso un impegno con gli elettori. Pur riconoscendogli capacità, che dopo l´esperienza di governo a Firenze, potrà offrire ad un livello più alto».
Non vede che lo scontro tra Renzi e Rossi si sta acuendo? Sulla gara regionale del trasporto pubblico Renzi tira fuori Ataf.
«Le cose di merito vanno discusse nel merito. Facendo riunioni anziché interviste. Ma se si vuole che la Toscana sia protagonista, dobbiamo prendere atto che non abbiamo ancora una società unica di trasporto che da sola possa vincere la gara e gestire il servizio. In altre parti d´Europa succede invece che le società partecipano anche alle gare estere».
Firenze si adegui insomma.
«Crescere per essere competitivi. E un atteggiamento che preclude questa sfida non lo trovo all´altezza della realtà».
Ma Renzi sostiene che è la Regione a penalizzare a Firenze.
«La separazione e la chiusura non mi pare una grande difesa. Senza Firenze perderemo la sfida e il prezzo della sconfitta lo pagherà anche il capoluogo. La Regione però deve aprire una fase di maggiore coinvolgimento. E deve farlo con uno sforzo quotidiano perché le sfide coraggiose di Rossi chiedono a tutti di raddoppiare gli sforzi di coinvolgimento del territorio».
E lo scontro sulla nuova pista dell´aeroporto?
«Quella pista interessa diversi Comuni e più che la pista virtuale m´interessa alla fine la pista possibile».
Anche se va a sbattere contro l´autostrada perché frutto delle mediazioni politiche?
«La mediazione politica non è uno scandalo. Ognuno di noi può andare a letto con una pista in testa dove far atterrare gli aeroplanini di suo figlio. Ma a me interessa che si concretizzi qualcosa per il bene di Firenze e della Toscana».
Segretario non le pare ci siano troppe convention a giro? I trenta-quarantenni, i non renziani, poi quella di Renzi…
«Nel Pd convivono aree culturali diverse. Ma nessuno viene a dire come la pensa nella sede del Pd e questo a me non piace. A tutti dico che il Pd serve se mette in campo un progetto vincente. E la generazione nuova potrà avere una funzione positiva se saprà interpretare la missione collettiva di rilanciare il Paese. Non basta dire le proprie idee a casa propria».
Che pensa degli imprenditori che intervengono in politica?
«Mi fa piacere che si riconosca che il modello berlusconiano non ha mantenuto quello che aveva promesso. Tuttavia per anni Berlusconi ha goduto di grande sostegno e chi oggi ha cambiato idea si dovrebbe presentare con una parte di autocritica. Non si può dire che la responsabilità è tutta della politica»
