Intervista ad Andrea Manciulli

Intervista a Andrea Manciulli
su Repubblica – Firenze dell’8 ottobre 2011

 

di MASSIMO VANNI – Segretario Manciulli, il livello di conflittualità del Pd si sta alzando. Si sta radicalizzando lo scontro tra renziani e non renziani. Che sta accadendo, non è preoccupato?

«Tutte le energie dovrebbero essere dirette alla costruzione di un´alternativa di governo. Ma l´epoca di un partito senza dibattito è finita. L´importante è che il dibattito sia costruttivo, perché nei sondaggi siamo la prima forza del Paese».

Non appare molto costruttivo avere due Pd in lotta.

«E´ evidente che quando Matteo ha fatto intuire la sua possibile candidatura alle primarie ha aperto una discussione. Ma questa non deve influenzare negativamente l´azione di governo. Io rimango della mia idea: ha già preso un impegno con gli elettori. Pur riconoscendogli capacità, che dopo l´esperienza di governo a Firenze, potrà offrire ad un livello più alto».

Non vede che lo scontro tra Renzi e Rossi si sta acuendo? Sulla gara regionale del trasporto pubblico Renzi tira fuori Ataf.

«Le cose di merito vanno discusse nel merito. Facendo riunioni anziché interviste. Ma se si vuole che la Toscana sia protagonista, dobbiamo prendere atto che non abbiamo ancora una società unica di trasporto che da sola possa vincere la gara e gestire il servizio. In altre parti d´Europa succede invece che le società partecipano anche alle gare estere».

Firenze si adegui insomma.

«Crescere per essere competitivi. E un atteggiamento che preclude questa sfida non lo trovo all´altezza della realtà».

Ma Renzi sostiene che è la Regione a penalizzare a Firenze.

«La separazione e la chiusura non mi pare una grande difesa. Senza Firenze perderemo la sfida e il prezzo della sconfitta lo pagherà anche il capoluogo. La Regione però deve aprire una fase di maggiore coinvolgimento. E deve farlo con uno sforzo quotidiano perché le sfide coraggiose di Rossi chiedono a tutti di raddoppiare gli sforzi di coinvolgimento del territorio».

E lo scontro sulla nuova pista dell´aeroporto?

«Quella pista interessa diversi Comuni e più che la pista virtuale m´interessa alla fine la pista possibile».

Anche se va a sbattere contro l´autostrada perché frutto delle mediazioni politiche?

«La mediazione politica non è uno scandalo. Ognuno di noi può andare a letto con una pista in testa dove far atterrare gli aeroplanini di suo figlio. Ma a me interessa che si concretizzi qualcosa per il bene di Firenze e della Toscana».

Segretario non le pare ci siano troppe convention a giro? I trenta-quarantenni, i non renziani, poi quella di Renzi…

«Nel Pd convivono aree culturali diverse. Ma nessuno viene a dire come la pensa nella sede del Pd e questo a me non piace. A tutti dico che il Pd serve se mette in campo un progetto vincente. E la generazione nuova potrà avere una funzione positiva se saprà interpretare la missione collettiva di rilanciare il Paese. Non basta dire le proprie idee a casa propria».

Che pensa degli imprenditori che intervengono in politica?

«Mi fa piacere che si riconosca che il modello berlusconiano non ha mantenuto quello che aveva promesso. Tuttavia per anni Berlusconi ha goduto di grande sostegno e chi oggi ha cambiato idea si dovrebbe presentare con una parte di autocritica. Non si può dire che la responsabilità è tutta della politica»