1 Luglio 2014

Costa Concordia a Genova. Parrini (PD): “Piombino resta al centro della nostra attenzione”

piombino-sin1 luglio 2014 – “L’azione del Pd e delle istituzioni toscane per il rilancio di Piombino non termina con l’amaro epilogo della vicenda Costa Concordia. Ci siamo battuti per un esito diverso, che ritenevamo e riteniamo preferibile sotto molti punti di vista, a partire da quello del rischio ambientale. Le autorità pubbliche coinvolte nell’esame del progetto presentato da Costa Crociere/Carnival hanno raggiunto altre convinzioni. Prendiamo atto della decisione. Ciò detto, Piombino resta al centro della nostra attenzione. Il molto che c’è da fare va fatto. Risolutamente e seriamente, rifiutando ogni strumentalizzazione politica pretestuosa e di bassa lega. Dobbiamo portare a compimento gli impegni sulle infrastrutture (Autostrada Tirrenica in primo luogo). C’è da dare pronta e piena attuazione all’accordo di programma su Piombino firmato di recente alla presenza del premier Matteo Renzi. Tra l’altro occorrono presto delle certezze sulla possibilità di radicare nel porto di Piombino l’opera di rottamazione delle navi del Ministero della Difesa. Su tutto ciò sono già in programma incontri col governo e nei  prossimi giorni faremo il punto col Pd locale, l’amministrazione e i parlamentari del territorio”.
Così il segretario del PD della Toscana, Dario Parrini, dopo la decisione dello smaltimento della Costa Concordia a Genova.

 

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25 Giugno 2014

Piano paesaggistico regionale, Parrini, Marcucci e Mariani rispondono a Asor Rosa e Montanari

alpiapuane25 giugno 2014 – “Ignoriamo da quale secolo arrivino le dichiarazioni di Asor Rosa e Montanari, ma vogliamo comunque rassicurarli, oggi è possibile coniugare l’attività estrattiva con il rispetto dell’ambiente e con la difesa dei posti di lavoro. Abbiamo piena fiducia nel lavoro che sta facendo la commissione Ambiente della Regione, non ci sono i barbari alle porte e non è neppure prevista alcuna invasione di cavallette. Il Pd persegue una rigorosa politica di attenzione al paesaggio, ed ha a cuore le Apuane. Le nostre montagne hanno un forte richiamo turistico, sono un tratto distintivo del territorio, il luogo di insediamenti industriali con centinaia di posti di lavoro e con una produzione del made in Italy ambita e ricercata in tutto il mondo. Il nuovo piano della Regione Toscana terrà insieme tutti questi aspetti, con buona pace di Asor Rosa e Montanari”.

Questa la dichiarazione congiunta del segretario del Pd della Toscana Dario Parrini, del senatore Andrea Marcucci e della deputata Raffaella Mariani con la quale rispondono alle affermazioni di Alberto Asor Rosa e Tommaso Montanari sulla legge in discussione in consiglio regionale relativa al paesaggio e capacità estrattiva.

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Piano paesaggistico regionale, Parrini, Marcucci e Mariani rispondono a Asor Rosa e Montanari

alpiapuane25 giugno 2014 – “Ignoriamo da quale secolo arrivino le dichiarazioni di Asor Rosa e Montanari, ma vogliamo comunque rassicurarli, oggi è possibile coniugare l’attività estrattiva con il rispetto dell’ambiente e con la difesa dei posti di lavoro. Abbiamo piena fiducia nel lavoro che sta facendo la commissione Ambiente della Regione, non ci sono i barbari alle porte e non è neppure prevista alcuna invasione di cavallette. Il Pd persegue una rigorosa politica di attenzione al paesaggio, ed ha a cuore le Apuane. Le nostre montagne hanno un forte richiamo turistico, sono un tratto distintivo del territorio, il luogo di insediamenti industriali con centinaia di posti di lavoro e con una produzione del made in Italy ambita e ricercata in tutto il mondo. Il nuovo piano della Regione Toscana terrà insieme tutti questi aspetti, con buona pace di Asor Rosa e Montanari”.

Questa la dichiarazione congiunta del segretario del Pd della Toscana Dario Parrini, del senatore Andrea Marcucci e della deputata Raffaella Mariani con la quale rispondono alle affermazioni di Alberto Asor Rosa e Tommaso Montanari sulla legge in discussione in consiglio regionale relativa al paesaggio e capacità estrattiva.

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16 Giugno 2014

Il segretario Dario Parrini ospite della trasmissione ‘Passioni & Politica’

parrini-P&P2-13giugno201313 giugno 2014 – Il segretario regionale del Pd toscano Dario Parrini ospite della trasmissione ‘Passioni & Politica’ di ToscanaMedia.

GUARDA PARTE 1PARTE 2

 

 

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Il segretario Dario Parrini ospite della trasmissione ‘Passioni & Politica’

parrini-P&P2-13giugno201313 giugno 2014 – Il segretario regionale del Pd toscano Dario Parrini ospite della trasmissione ‘Passioni & Politica’ di ToscanaMedia.

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15 Giugno 2014

Dario Parrini: “L’idea di riproporre le Feste dell’Unità: cosa significa secondo me”

parrini-feste15 giugno 2014 – Il post su Facebook del segretario regionale Dario Parrini a proposito dell’idea del segretario nazionale Matteo Renzi di riproporre il nome “Feste dell’Unità” alle feste del partito.

 

“L’IDEA DI RIPROPORRE LE FESTE DELL’UNITÀ: COSA SIGNIFICA SECONDO ME
Il cambio di nome delle Feste dell’Unità svolse una funzione agli albori del Pd, nel 2008: il nuovo partito appariva allora come la somma di due vecchi partiti e di due popoli, quello ex comunista/diessino e quello ex democristiano/margheritino. In quel momento la mescolanza tra le due storie fondative del nuovo corso democratico era appena iniziata e incontrava non pochi ostacoli: c’era, lo ricordo bene, un’esigenza di “simbolicamente corretto” che oggi, grazie al cielo, non c’è più. Oggi, come hanno osservato molti, il Pd è nato davvero, specie dopo l’ultimo congresso e dopo le ultime europee. Nessuno si domanda più, nel nostro partito, se uno è ex Ds o ex Margherita. Proprio perché adesso siamo tutti semplicemente e solamente “democratici” ci scopriamo finalmente in grado di riconoscerci tutti in tutte le cose più belle del nostro passato, senza star lì a disquisire se sono “nostre” o degli “altri”: questo steccato è finalmente e definitivamente caduto. Bravo Renzi a capirlo e a dirlo. Oltre ad essere un gesto di attenzione verso un giornale in difficoltà, la sua idea di riproporre le Feste dell’Unità (peraltro rimaste in vita in molti comuni anche in questi anni) ha questo significato: il Pd è finalmente nato. L’amalgama ora può dirsi riuscito. Avanti!”

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Dario Parrini: “L’idea di riproporre le Feste dell’Unità: cosa significa secondo me”

parrini-feste15 giugno 2014 – Il post su Facebook del segretario regionale Dario Parrini a proposito dell’idea del segretario nazionale Matteo Renzi di riproporre il nome “Feste dell’Unità” alle feste del partito.

 

“L’IDEA DI RIPROPORRE LE FESTE DELL’UNITÀ: COSA SIGNIFICA SECONDO ME
Il cambio di nome delle Feste dell’Unità svolse una funzione agli albori del Pd, nel 2008: il nuovo partito appariva allora come la somma di due vecchi partiti e di due popoli, quello ex comunista/diessino e quello ex democristiano/margheritino. In quel momento la mescolanza tra le due storie fondative del nuovo corso democratico era appena iniziata e incontrava non pochi ostacoli: c’era, lo ricordo bene, un’esigenza di “simbolicamente corretto” che oggi, grazie al cielo, non c’è più. Oggi, come hanno osservato molti, il Pd è nato davvero, specie dopo l’ultimo congresso e dopo le ultime europee. Nessuno si domanda più, nel nostro partito, se uno è ex Ds o ex Margherita. Proprio perché adesso siamo tutti semplicemente e solamente “democratici” ci scopriamo finalmente in grado di riconoscerci tutti in tutte le cose più belle del nostro passato, senza star lì a disquisire se sono “nostre” o degli “altri”: questo steccato è finalmente e definitivamente caduto. Bravo Renzi a capirlo e a dirlo. Oltre ad essere un gesto di attenzione verso un giornale in difficoltà, la sua idea di riproporre le Feste dell’Unità (peraltro rimaste in vita in molti comuni anche in questi anni) ha questo significato: il Pd è finalmente nato. L’amalgama ora può dirsi riuscito. Avanti!”

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13 Giugno 2014

Il Pd presenta la sua proposta per la nuova legge elettorale toscana

13 giugno 2014 – Questa mattina, in conferenza stampa, il presidente del Gruppo Pd in consiglio regionale Ivan Ferrucci e il segretario regionale del partito Dario Parrini hanno presentato le ultime proposte per la nuova legge elettorale della Regione, proposte che i consiglieri regionali del Pd formalizzeranno presto al gruppo di lavoro del Consiglio che si sta occupando della riforma. Si tratta di una proposta complessiva “aperta” al contributo di tutti e puntiamo ad approvare la nuova normativa entro la fine di luglio.

parrini-conf-stampa-13giu2014Le dichiarazioni di Dario Parrini

 

 

 

 

ferrucci-conf-stampa-13giu2014

Le Dichiarazioni di Ivan Ferrucci

 

 

 

 

 

Presto la nuova legge elettorale della Toscana

 

Rispetto al testo presentato dal Gruppo PD nel gennaio scorso, questa nuova proposta di legge contiene le seguenti modificazioni:

 

–         Riparto dei seggi a livello regionale preliminarmente per coalizioni e successivamente tra liste che superano lo sbarramento della coalizione medesima. Nulla cambia per le liste che non fanno parte di coalizioni.

–         Soglie di accesso differenziate: 10% per le coalizioni (che devono comunque contenere almeno una lista che ottiene il 3%); 5% per le liste non coalizzate (o comunque facenti parte di coalizioni che non superano lo sbarramento del 10%); 3% per le liste facenti parti di coalizioni (che superano lo sbarramento del 10%).

–         Divisione della circoscrizione corrispondente alla provincia di Firenze in 4 circoscrizioni separate. Rimane fermo il meccanismo che ripartisce i seggi preliminarmente su base provinciale.

–         Possibilità di candidature multiple fino ad un massimo di 3;

–         Soppressione della disposizione sull’indicazione del vicepresidente (da parte del candidato Presidente) all’atto di presentazione delle liste;

–         Premio di maggioranza differenziato: si ottiene il 60% dei seggi  se si consegue più del 45% voti; si ottiene il 57,5% seggi se si consegue tra il 40% e il 45% dei voti o se si viene eletti a seguito di ballottaggio (la cui soglia rimane del 40%);

–         Candidature regionali facoltative fino a un massimo di 2 e di genere diverso. E’ prevista l’incompatibilità tra candidati circoscrizionali e candidati regionali.

–         Riduzione del 40% del numero di firme necessarie per la presentazione delle liste.

 

Qui invece trovate lo schema della proposta originaria:

 

PROPOSTA DI RIFORMA DEL PD DELLA LEGGE ELETTORALE TOSCANA

La proposta di riforma del sistema elettorale toscano prevede l’introduzione delle preferenze se ne potranno esprimere due, (purchè la seconda sia su un candidato di genere diverso rispetto alla prima) ( novità rispetto alle liste bloccate), l’elezione diretta del presidente (già prevista dall’attuale), con eventuale doppio turno nel caso in cui al primo non sia raggiunta la soglia del 40 per cento, la suddivisione del territorio regionale in circoscrizioni – che corrispondono alle province, un premio di maggioranza che assicura il 60 per cento di seggi alla coalizione vincente, e l’abolizione del listino regionale (attualmente da 3 a 5 candidati). Tutti i consiglieri saranno dunque eletti con il voto di preferenza; un voto che, come spiegato nella sintesi sottostante, sarà “agevolato” grazie all’introduzione del nome dei candidati nella scheda elettorale. Il tutto su 40 Consigliri (15 in meno rispetto agli attuali 55)

 

Di seguito una sintesi schematica degli aspetti principali della legge:

 

COME SI ELEGGE IL PRESIDENTE  – Voto diretto, il nome del presidente è indicato nella scheda a fianco dei candidati consiglieri e delle liste ( o singolo partito) che lo sostengono. Viene eletto al primo turno se prende almeno il 40 per cento dei voti, altrimenti si va al ballottaggio.

PREMIO DI MAGGIORANZA Si assegna alla coalizione vincente. Corrisponde al 60 per cento dei seggi, che equivale a 24 consiglieri (ricordiamo che con la riforma il numero dei componenti dell’assemblea regionale passa da 55 a 40). Nonostante il premio di maggioranza, come nella precedente normativa regionale, è prevista una soglia di garanzia per le minoranze che corrisponde al 35 per cento dei seggi.

LE CIRCOSCRIZIONI – corrisponderanno ai territori delle province; salvo per il caso di Firenze che molto probabilmente sarà suddiviso in più zone autonome.

COME SARANNO DISTRIBUITI I SEGGI Nelle circoscrizioni saranno presentate le liste dei candidati e saranno assegnati un numero di consiglieri da eleggere, a seconda del numero di abitanti delle circoscrizioni stesse, questo per rispettare un giusto principio di rappresentatività.

IL VOTO l’elettore esprime: 1) il voto per una delle liste presenti nella propria circoscrizione  – nel caso in cui si esprima solo questo voto, il trasferimento è automatico dal voto di lista al candidato presidente collegato 2) il voto per il candidato presidente (elezione diretta, appunto) 3) Si può esprimere il voto disgiunto; votare una lista e un candidato presidente non collegato ad essa.

LE PREFERENZE Il voto alla lista può essere accompagnato da massimo due preferenze; nel caso in cui l’elettore scelga di esprimere la doppia preferenza, deve farlo per due candidati di genere diverso, pena la nullità del secondo voto. Per semplificare e incentivare l’utilizzo di questo strumento, la proposta prevede il “voto di preferenza agevolato”, ovvero nella scheda elettorale saranno già indicati i nomi dei candidati e non dovrà essere l’elettore a scrivere il nome/i della persona/e scelta, ma sarà sufficiente che barri il/i nome/i prescelti.

LA SOGLIA DI SBARRAMENTO Come nella precedente normativa, potranno partecipare alla ripartizione dei seggi solo le liste che ottengono a livello regionale almeno il 4 per cento dei voti validi.

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Il Pd presenta la sua proposta per la nuova legge elettorale toscana

13 giugno 2014 – Questa mattina, in conferenza stampa, il presidente del Gruppo Pd in consiglio regionale Ivan Ferrucci e il segretario regionale del partito Dario Parrini hanno presentato le ultime proposte per la nuova legge elettorale della Regione, proposte che i consiglieri regionali del Pd formalizzeranno presto al gruppo di lavoro del Consiglio che si sta occupando della riforma. Si tratta di una proposta complessiva “aperta” al contributo di tutti e puntiamo ad approvare la nuova normativa entro la fine di luglio.

parrini-conf-stampa-13giu2014Le dichiarazioni di Dario Parrini

 

 

 

 

ferrucci-conf-stampa-13giu2014

Le Dichiarazioni di Ivan Ferrucci

 

 

 

 

 

Presto la nuova legge elettorale della Toscana

 

Rispetto al testo presentato dal Gruppo PD nel gennaio scorso, questa nuova proposta di legge contiene le seguenti modificazioni:

 

–         Riparto dei seggi a livello regionale preliminarmente per coalizioni e successivamente tra liste che superano lo sbarramento della coalizione medesima. Nulla cambia per le liste che non fanno parte di coalizioni.

–         Soglie di accesso differenziate: 10% per le coalizioni (che devono comunque contenere almeno una lista che ottiene il 3%); 5% per le liste non coalizzate (o comunque facenti parte di coalizioni che non superano lo sbarramento del 10%); 3% per le liste facenti parti di coalizioni (che superano lo sbarramento del 10%).

–         Divisione della circoscrizione corrispondente alla provincia di Firenze in 4 circoscrizioni separate. Rimane fermo il meccanismo che ripartisce i seggi preliminarmente su base provinciale.

–         Possibilità di candidature multiple fino ad un massimo di 3;

–         Soppressione della disposizione sull’indicazione del vicepresidente (da parte del candidato Presidente) all’atto di presentazione delle liste;

–         Premio di maggioranza differenziato: si ottiene il 60% dei seggi  se si consegue più del 45% voti; si ottiene il 57,5% seggi se si consegue tra il 40% e il 45% dei voti o se si viene eletti a seguito di ballottaggio (la cui soglia rimane del 40%);

–         Candidature regionali facoltative fino a un massimo di 2 e di genere diverso. E’ prevista l’incompatibilità tra candidati circoscrizionali e candidati regionali.

–         Riduzione del 40% del numero di firme necessarie per la presentazione delle liste.

 

Qui invece trovate lo schema della proposta originaria:

 

PROPOSTA DI RIFORMA DEL PD DELLA LEGGE ELETTORALE TOSCANA

La proposta di riforma del sistema elettorale toscano prevede l’introduzione delle preferenze se ne potranno esprimere due, (purchè la seconda sia su un candidato di genere diverso rispetto alla prima) ( novità rispetto alle liste bloccate), l’elezione diretta del presidente (già prevista dall’attuale), con eventuale doppio turno nel caso in cui al primo non sia raggiunta la soglia del 40 per cento, la suddivisione del territorio regionale in circoscrizioni – che corrispondono alle province, un premio di maggioranza che assicura il 60 per cento di seggi alla coalizione vincente, e l’abolizione del listino regionale (attualmente da 3 a 5 candidati). Tutti i consiglieri saranno dunque eletti con il voto di preferenza; un voto che, come spiegato nella sintesi sottostante, sarà “agevolato” grazie all’introduzione del nome dei candidati nella scheda elettorale. Il tutto su 40 Consigliri (15 in meno rispetto agli attuali 55)

 

Di seguito una sintesi schematica degli aspetti principali della legge:

 

COME SI ELEGGE IL PRESIDENTE  – Voto diretto, il nome del presidente è indicato nella scheda a fianco dei candidati consiglieri e delle liste ( o singolo partito) che lo sostengono. Viene eletto al primo turno se prende almeno il 40 per cento dei voti, altrimenti si va al ballottaggio.

PREMIO DI MAGGIORANZA Si assegna alla coalizione vincente. Corrisponde al 60 per cento dei seggi, che equivale a 24 consiglieri (ricordiamo che con la riforma il numero dei componenti dell’assemblea regionale passa da 55 a 40). Nonostante il premio di maggioranza, come nella precedente normativa regionale, è prevista una soglia di garanzia per le minoranze che corrisponde al 35 per cento dei seggi.

LE CIRCOSCRIZIONI – corrisponderanno ai territori delle province; salvo per il caso di Firenze che molto probabilmente sarà suddiviso in più zone autonome.

COME SARANNO DISTRIBUITI I SEGGI Nelle circoscrizioni saranno presentate le liste dei candidati e saranno assegnati un numero di consiglieri da eleggere, a seconda del numero di abitanti delle circoscrizioni stesse, questo per rispettare un giusto principio di rappresentatività.

IL VOTO l’elettore esprime: 1) il voto per una delle liste presenti nella propria circoscrizione  – nel caso in cui si esprima solo questo voto, il trasferimento è automatico dal voto di lista al candidato presidente collegato 2) il voto per il candidato presidente (elezione diretta, appunto) 3) Si può esprimere il voto disgiunto; votare una lista e un candidato presidente non collegato ad essa.

LE PREFERENZE Il voto alla lista può essere accompagnato da massimo due preferenze; nel caso in cui l’elettore scelga di esprimere la doppia preferenza, deve farlo per due candidati di genere diverso, pena la nullità del secondo voto. Per semplificare e incentivare l’utilizzo di questo strumento, la proposta prevede il “voto di preferenza agevolato”, ovvero nella scheda elettorale saranno già indicati i nomi dei candidati e non dovrà essere l’elettore a scrivere il nome/i della persona/e scelta, ma sarà sufficiente che barri il/i nome/i prescelti.

LA SOGLIA DI SBARRAMENTO Come nella precedente normativa, potranno partecipare alla ripartizione dei seggi solo le liste che ottengono a livello regionale almeno il 4 per cento dei voti validi.

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12 Giugno 2014

Il commento su FB del segretario Parrini sull’autosospensione dei 13 senatori PD

parrini-facebook12 giugno 2014 – Il segretario Parrini su Facebook:

“Chiti, Mineo, Tocci, Mucchetti e gli altri che considerano fondamentale l’elezione popolare diretta dei senatori hanno avuto e avranno tutto il diritto di esprimere il loro dissenso all’interno degli organismi del Pd, parlamentari e di partito. E hanno avuto e avranno tutto il diritto di fare pubbliche campagne, sulla stampa e altrove, per far diventare le loro idee sulla riforma del Senato, oggi fortemente minoritarie, idee maggioritarie all’interno del Pd. Però non possono invocare il diritto di veto sulle riforme approvate dalla grande maggioranza del Pd (almeno finché il Pd sarà un partito democratico e non anarchico, che sulle questioni politiche di fondo prende nei gruppi parlamentari decisioni a maggioranza che una volta prese diventano impegnative per tutti nelle sedi istituzionali). Se servono chiarimenti, nessun problema a dare chiarimenti. Ma il vittimismo non è accettabile. Una considerazione poi sulle accuse di scarsa democrazia e volontà epuratrice rivolteci in queste ore da dirigenti di Forza Italia e M5S: le prenderemo in considerazione come cosa seria quando questi due partiti (abili per esempio nell’annunciare primarie senza farle o nel farle per finta) avranno dimostrato di saper promuovere un congresso serio coinvolgendo centinaia di migliaia di persone o avranno dimostrato di saper attivare un decimo della democrazia interna e dei processi democratici di selezione della classe dirigente che il Pd ha saputo mettere in campo in questi anni”.

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