23 Maggio 2012

Risultati elettorali, la sfida del Pd Manciulli: “Ora pronti per le Politiche”

Intervista pubblicata il 23 maggio da l’Unità Toscana a firma di Vladimiro Frulletti

 

Felice per i successi «straordinari» di Lucca e Camaiore e per la crescita di consensi al Pd e al centrosinistra. Preoccupato e amareggiato «anche dal punto di vista personale» per Siena così il segretario del Pd della Toscana, Andrea Manciulli, il giorno dopo i ballottaggi e la caduta del sindaco Ceccuzzi. Lei sottolinea i tanti più, altri mettono l’accento sui meno, soprattutto sul calo dei votanti.
«Si continua a parlare dell’astensionismo, anche da parte di esponenti del Pd che mi pare non abbiano più passione per lo studio».
Perché?
«Perché per loro il non voto riguarderebbe tutti in maniera trasversale».
Invece?
«Invece non è vero. Lo dicono i numeri».
Quali?
«Il crollo in valori assoluti dei centrodestra. Al primo turno a Lucca da 21.759 voti del 2007 è sceso a 6mila 63. Oltre 15mila in meno. E non c’era mica Silvan a farli sparire. E evidente che fra quelli che non sono andati a votare c’è un numero macroscopico di elettori del centrodestra».
L’astensione non vi ha colpiti?
«Se si guarda alle elezioni del 2007 il centrosinistra tiene o addirittura cresce in voti assoluti. A Lucca Tambellini ha vinto con oltre 23mila voti. Cioè 2mila in più di quanti ne prese Favilla vincendo 5 anni fa. A Quarrata il centrosinistra 5 anni fa aveva 5540 voti, questa volta ne ha presi 6.296, andando meglio addirittura delle regionali di due anni fa dove era a 4.821».
E il Pd?
«In voti assoluti cresciamo sia sulle amministrative 2007 che sulle regionali. Ad esempio a Camaiore il Pd nel 2007 aveva 3300 voti nel 2007 oggi ne ha 3.600. A Quarrata ne avevamo 4373, alle regionali 3.333 e questa volta siamo a 4.655».
E il fenomeno Grillo? Qui in Toscana sembra alimentato soprattutto dall’Idv.
«In una flessione c’è. Spero che queste elezioni chiudano la stagione della competizione interna al centrosinistra. I nostri elettori ci vogliono veder andare d’accordo e i nostri alleati prendono più voti quando mostrano più spirito unitario. Lo dicono le cifre. Quanto a Grillo la mia ipotesi che il primo bacino da cui ha attinto è la Lega Nord: alle regionali aveva più di 8mila voti, oggi è a 1239».
Insomma cosa dice questo voto?
«Prima di tutto che all’astensionismo che ha colpito massicciamente il centro-destra e che il consueto piagnisteo di sinistra non ci aiuta a capire ciò che è successo veramente. Perché è ovvio che quei tanti elettori di centrodestra che sono rimasti a casa, di fronte a una nuova offerta politica potrebbero tornare alle urne».
Quindi?
«Quindi c’è da continuare a lavorare perché il prossimo anno ci sono le politiche. I cittadini coi voti hanno dato al Pd, e in Toscana questo è più evidente che da altre parti, il ruolo e la responsabilità di ricostruire un progetto per il futuro. Al Pd è stata data anche la responsabilità di costruire lo schieramento di centrosinistra, ma non faremo sconti a nessuno sulla necessità di avere spirito unitario e collaborativo. Del resto i dati dicono che chi pensa di “surfare” sull’antipolitica magari con finalità di competizione interna finisce per essere la platea di altri».
Al suo partito i problemi non mancano, basta guardare a Siena.
«È una vicenda che sto vivendo con grande tormento e amarezza anche personale. Non riesco ancora a capacitarmi di come persone con le quali ho condiviso tanto, come Alberto Monaci, non abbiano capito il danno che potevano arrecare. È chiaro che con quel che successo si pongono fuori dal Pd e come detto Migliavacca è meglio che ci ripensino prima che le dimissioni sindaco siano irreversibili».
Riguarda anche il presidente del Consiglio regionale?
«Riguarda tutti».

 

Scarica l’intervista e lo schema con il confronto tra risultati 2007 e 2012 in formato pdf.

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Risultati elettorali, la sfida del Pd
Manciulli: “Ora pronti per le Politiche”

Intervista pubblicata il 23 maggio da l’Unità Toscana a firma di Vladimiro Frulletti

 

Felice per i successi «straordinari» di Lucca e Camaiore e per la crescita di consensi al Pd e al centrosinistra. Preoccupato e amareggiato «anche dal punto di vista personale» per Siena così il segretario del Pd della Toscana, Andrea Manciulli, il giorno dopo i ballottaggi e la caduta del sindaco Ceccuzzi. Lei sottolinea i tanti più, altri mettono l’accento sui meno, soprattutto sul calo dei votanti.
«Si continua a parlare dell’astensionismo, anche da parte di esponenti del Pd che mi pare non abbiano più passione per lo studio».
Perché?
«Perché per loro il non voto riguarderebbe tutti in maniera trasversale».
Invece?
«Invece non è vero. Lo dicono i numeri».
Quali?
«Il crollo in valori assoluti dei centrodestra. Al primo turno a Lucca da 21.759 voti del 2007 è sceso a 6mila 63. Oltre 15mila in meno. E non c’era mica Silvan a farli sparire. E evidente che fra quelli che non sono andati a votare c’è un numero macroscopico di elettori del centrodestra».
L’astensione non vi ha colpiti?
«Se si guarda alle elezioni del 2007 il centrosinistra tiene o addirittura cresce in voti assoluti. A Lucca Tambellini ha vinto con oltre 23mila voti. Cioè 2mila in più di quanti ne prese Favilla vincendo 5 anni fa. A Quarrata il centrosinistra 5 anni fa aveva 5540 voti, questa volta ne ha presi 6.296, andando meglio addirittura delle regionali di due anni fa dove era a 4.821».
E il Pd?
«In voti assoluti cresciamo sia sulle amministrative 2007 che sulle regionali. Ad esempio a Camaiore il Pd nel 2007 aveva 3300 voti nel 2007 oggi ne ha 3.600. A Quarrata ne avevamo 4373, alle regionali 3.333 e questa volta siamo a 4.655».
E il fenomeno Grillo? Qui in Toscana sembra alimentato soprattutto dall’Idv.
«In una flessione c’è. Spero che queste elezioni chiudano la stagione della competizione interna al centrosinistra. I nostri elettori ci vogliono veder andare d’accordo e i nostri alleati prendono più voti quando mostrano più spirito unitario. Lo dicono le cifre. Quanto a Grillo la mia ipotesi che il primo bacino da cui ha attinto è la Lega Nord: alle regionali aveva più di 8mila voti, oggi è a 1239».
Insomma cosa dice questo voto?
«Prima di tutto che all’astensionismo che ha colpito massicciamente il centro-destra e che il consueto piagnisteo di sinistra non ci aiuta a capire ciò che è successo veramente. Perché è ovvio che quei tanti elettori di centrodestra che sono rimasti a casa, di fronte a una nuova offerta politica potrebbero tornare alle urne».
Quindi?
«Quindi c’è da continuare a lavorare perché il prossimo anno ci sono le politiche. I cittadini coi voti hanno dato al Pd, e in Toscana questo è più evidente che da altre parti, il ruolo e la responsabilità di ricostruire un progetto per il futuro. Al Pd è stata data anche la responsabilità di costruire lo schieramento di centrosinistra, ma non faremo sconti a nessuno sulla necessità di avere spirito unitario e collaborativo. Del resto i dati dicono che chi pensa di “surfare” sull’antipolitica magari con finalità di competizione interna finisce per essere la platea di altri».
Al suo partito i problemi non mancano, basta guardare a Siena.
«È una vicenda che sto vivendo con grande tormento e amarezza anche personale. Non riesco ancora a capacitarmi di come persone con le quali ho condiviso tanto, come Alberto Monaci, non abbiano capito il danno che potevano arrecare. È chiaro che con quel che successo si pongono fuori dal Pd e come detto Migliavacca è meglio che ci ripensino prima che le dimissioni sindaco siano irreversibili».
Riguarda anche il presidente del Consiglio regionale?
«Riguarda tutti».

 

Scarica l’intervista e lo schema con il confronto tra risultati 2007 e 2012 in formato pdf.

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21 Maggio 2012

Ballottaggi, vittoria a Lucca e Camaiore
Manciulli: “Ora la sfida è riprendere Prato”

“Una grande soddisfazione. Ora la nostra nuova sfida è riconquistare Prato, l’ultima città della Toscana ancora in mano al centrodestra”. Così il segretario del Pd della Toscana Andrea Manciulli commenta i risultati dei ballottaggi che si sono tenuti oggi in Toscana e che hanno visto il centrosinistra strappare Lucca e Camaiore al centrodestra.

A Lucca il candidato del Pd Alessandro Tambellini ha vinto con il 69,7% dei voti, contro il 30,2% di Pietro Fazzi, sostenuto da Udc e una lista civica. A Camaiore Alessandro Del Dotto è stato eletto sindaco con il 59,3% dei voti, contro il 40,6% di Alberto Matteucci del centrodestra.

“Confrontando i risultati con quelli della scorsa tornata elettorale – ha detto Manciulli – si nota che in Toscana il centrosinistra  5 anni fa riuscì a riconquistare alcune città solo  al secondo turno, ora non solo ne ha riconquistate tante al primo turno, ma è riuscito a vincere anche in altre nuove”. 
“Lucca era la città simbolo del centrodestra toscano, per questo siamo decisamente soddisfatti di questa vittoria”, ha detto il segretario del Pd toscano elogiando Tambellini che “ha battuto la città porta a porta, incontrando tanta gente, uno sforzo che è stato premiato alle urne”. A Camaiore, ha continuato, “ha vinto un trentenne bravo, che ha lavorato molto bene nel nostro partito, una faccia pulita”.

“Vorrei utilizzare questa vittoria – ha aggiunto Manciulli – come stimolo per riconquistare l’ultima città che ci rimane, Prato, che d’ora in poi sarà la nostra nuova sfida“.

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Ballottaggi, vittoria a Lucca e Camaiore
Manciulli: “Ora la sfida è riprendere Prato”

“Una grande soddisfazione. Ora la nostra nuova sfida è riconquistare Prato, l’ultima città della Toscana ancora in mano al centrodestra”. Così il segretario del Pd della Toscana Andrea Manciulli commenta i risultati dei ballottaggi che si sono tenuti oggi in Toscana e che hanno visto il centrosinistra strappare Lucca e Camaiore al centrodestra.

A Lucca il candidato del Pd Alessandro Tambellini ha vinto con il 69,7% dei voti, contro il 30,2% di Pietro Fazzi, sostenuto da Udc e una lista civica. A Camaiore Alessandro Del Dotto è stato eletto sindaco con il 59,3% dei voti, contro il 40,6% di Alberto Matteucci del centrodestra.

“Confrontando i risultati con quelli della scorsa tornata elettorale – ha detto Manciulli – si nota che in Toscana il centrosinistra  5 anni fa riuscì a riconquistare alcune città solo  al secondo turno, ora non solo ne ha riconquistate tante al primo turno, ma è riuscito a vincere anche in altre nuove”. 
“Lucca era la città simbolo del centrodestra toscano, per questo siamo decisamente soddisfatti di questa vittoria”, ha detto il segretario del Pd toscano elogiando Tambellini che “ha battuto la città porta a porta, incontrando tanta gente, uno sforzo che è stato premiato alle urne”. A Camaiore, ha continuato, “ha vinto un trentenne bravo, che ha lavorato molto bene nel nostro partito, una faccia pulita”.

“Vorrei utilizzare questa vittoria – ha aggiunto Manciulli – come stimolo per riconquistare l’ultima città che ci rimane, Prato, che d’ora in poi sarà la nostra nuova sfida“.

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9 Maggio 2012

I risultati delle amministrative e l’Europa
Manciulli: “Hollande cambierà anche noi”

«Qui continuiamo a vincere perché facciamo politica non di comunicazione, ma di sostanza. Come persone normali. Come Hollande». Il segretario del Pd toscano, Andrea Manciulli, è soddisfatto. I numeri dicono che la regione sta a sinistra nonostante astensioni e “grillini”. E allarga il suo raggio d’azione anche nelle roccaforti moderate.
Toscana sempre “rossa”?
«I risultati sono molto positivi, anche migliori rispetto a 5 anni fa. A Pistoia e Quarrata dove eravamo andati al ballottaggio vinciamo col 60% dei consensi, a Carrara la coalizione è al 65%. Ma soprattutto abbiamo la concreta possibilità di conquistare fra 15 giorni anche Lucca e Camaiore».
Erano del centrodestra.
«A Lucca siamo al 47% e al ballottaggio ci confronteremo col candidato del Terzo Polo che sta al 16%: 30 punti sotto. E a Camaiore abbiamo sfiorato la vittoria fin dal primo turno. Se continuiamo con umiltà e determinazione possiamo farcela».
Il centrodestra s’è liquefatto?
«S’è dissolta quella che voleva essere un’alternativa al governo del centrosinistra. Una discesa iniziata alle regionali. Ora il Pdl ha subito una caduta verticale».
Il primo partito anche in Toscana però è l’astensionismo: quasi il 40%.
«Anche alle regionali del 2010 c’era stata una riduzione dei votanti del 10%. Qui in Toscana siamo sempre stati fra il 70 e l’80% dei votanti».
Questa riduzione non la preoccupa?
«Certo che mi preoccupa e andrà studiata bene. Però è evidente che il calo della partecipazione è legato soprattutto al crollo del centrodestra».
L’exploit dei “grillini” c’è anche qui.
«La crescita del voto di protesta c’è in tutta Europa, noi ora abbiamo Grillo. E’ un fenomeno da ridimensionare col buon esempio di una politica seria, responsabile, che si occupa delle persone. Su questo la Toscana può dare un grande contributo al centrosinistra».
Perché?
«Perché se in Toscana il Pd e il centrosinistra continuano a vincere non è perché lo ordina il dottore. Ma perché sia nel modo di agire, sia nelle candidature abbiamo scelto una politica che più che comunicazione è sostanza. Ad esempio Bertinelli a Pistoia e Tambellini a Lucca hanno ottenuto tanti voti perché più che nei salotti delle tv, sono andati per strada a parlare alle persone. Certo si sono presi anche degli insulti, non hanno promesso che faranno “volare i ciuchi”, hanno garantito il loro impegno. E’ questa l’unica chiave per riconquistare la fiducia delle persone. L’idea che il politico deve essere un bravo presentatore tv, bello e pettinato, è un’idea distorta. Lo dimostra anche la vittoria dei socialisti in Francia».
In che senso?
«Quella di Hollande è la vittoria di una persona normale e anche di un professionista della politica. Sono amico della sua ex compagna e dei suoi figli da anni. Hollande è stato il segretario del Ps quando i socialisti hanno toccato il punto più basso della loro storia con Jospin che non arriva nemmeno al ballottaggio. In Italia l’avrebbero crocifisso. Invece ha continuato a lavorare, a sgobbare, perché la politica è anche fatica mica solo immagine, e qualche anno dopo è proprio lui che riporta i socialisti all’Eliseo. E’ la dimostrazione che l’idea distorta di leadership che ci ha lasciato Berlusconi è roba vecchia. La sua vittoria è importante anche per Bersani che come Hollande è un leader normale che non cerca fuochi di artificio, ma di costruire un progetto per il Paese».
Magari cambiando anche le politiche recessive dell’Europa. O no?
«Sta lì la scommessa dei socialisti francesi e degli altri progressisti in Europa: rompere la supremazia dei mercati e degli egoismi nazionali e ridare un volto di umanità e crescita al nostro continente. Come dice Hollande il cambiamento è adesso».

 

Leggi l’intervista in pdf

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I risultati delle amministrative e l’Europa
Manciulli: “Hollande cambierà anche noi”

«Qui continuiamo a vincere perché facciamo politica non di comunicazione, ma di sostanza. Come persone normali. Come Hollande». Il segretario del Pd toscano, Andrea Manciulli, è soddisfatto. I numeri dicono che la regione sta a sinistra nonostante astensioni e “grillini”. E allarga il suo raggio d’azione anche nelle roccaforti moderate.
Toscana sempre “rossa”?
«I risultati sono molto positivi, anche migliori rispetto a 5 anni fa. A Pistoia e Quarrata dove eravamo andati al ballottaggio vinciamo col 60% dei consensi, a Carrara la coalizione è al 65%. Ma soprattutto abbiamo la concreta possibilità di conquistare fra 15 giorni anche Lucca e Camaiore».
Erano del centrodestra.
«A Lucca siamo al 47% e al ballottaggio ci confronteremo col candidato del Terzo Polo che sta al 16%: 30 punti sotto. E a Camaiore abbiamo sfiorato la vittoria fin dal primo turno. Se continuiamo con umiltà e determinazione possiamo farcela».
Il centrodestra s’è liquefatto?
«S’è dissolta quella che voleva essere un’alternativa al governo del centrosinistra. Una discesa iniziata alle regionali. Ora il Pdl ha subito una caduta verticale».
Il primo partito anche in Toscana però è l’astensionismo: quasi il 40%.
«Anche alle regionali del 2010 c’era stata una riduzione dei votanti del 10%. Qui in Toscana siamo sempre stati fra il 70 e l’80% dei votanti».
Questa riduzione non la preoccupa?
«Certo che mi preoccupa e andrà studiata bene. Però è evidente che il calo della partecipazione è legato soprattutto al crollo del centrodestra».
L’exploit dei “grillini” c’è anche qui.
«La crescita del voto di protesta c’è in tutta Europa, noi ora abbiamo Grillo. E’ un fenomeno da ridimensionare col buon esempio di una politica seria, responsabile, che si occupa delle persone. Su questo la Toscana può dare un grande contributo al centrosinistra».
Perché?
«Perché se in Toscana il Pd e il centrosinistra continuano a vincere non è perché lo ordina il dottore. Ma perché sia nel modo di agire, sia nelle candidature abbiamo scelto una politica che più che comunicazione è sostanza. Ad esempio Bertinelli a Pistoia e Tambellini a Lucca hanno ottenuto tanti voti perché più che nei salotti delle tv, sono andati per strada a parlare alle persone. Certo si sono presi anche degli insulti, non hanno promesso che faranno “volare i ciuchi”, hanno garantito il loro impegno. E’ questa l’unica chiave per riconquistare la fiducia delle persone. L’idea che il politico deve essere un bravo presentatore tv, bello e pettinato, è un’idea distorta. Lo dimostra anche la vittoria dei socialisti in Francia».
In che senso?
«Quella di Hollande è la vittoria di una persona normale e anche di un professionista della politica. Sono amico della sua ex compagna e dei suoi figli da anni. Hollande è stato il segretario del Ps quando i socialisti hanno toccato il punto più basso della loro storia con Jospin che non arriva nemmeno al ballottaggio. In Italia l’avrebbero crocifisso. Invece ha continuato a lavorare, a sgobbare, perché la politica è anche fatica mica solo immagine, e qualche anno dopo è proprio lui che riporta i socialisti all’Eliseo. E’ la dimostrazione che l’idea distorta di leadership che ci ha lasciato Berlusconi è roba vecchia. La sua vittoria è importante anche per Bersani che come Hollande è un leader normale che non cerca fuochi di artificio, ma di costruire un progetto per il Paese».
Magari cambiando anche le politiche recessive dell’Europa. O no?
«Sta lì la scommessa dei socialisti francesi e degli altri progressisti in Europa: rompere la supremazia dei mercati e degli egoismi nazionali e ridare un volto di umanità e crescita al nostro continente. Come dice Hollande il cambiamento è adesso».

 

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8 Maggio 2012

Elezioni comunali, Manciulli: “Toscana prima
locomotiva del Pd e del centrosinistra in Italia”

“Per il centrosinistra toscano è stato un buon voto che fra 15 giorni, se ci impegniamo con umiltà e dedizione, può diventare ottimo”. Così il segretario del Pd della Toscana Andrea Manciulli commenta i risultati delle elezioni comunali del 6 e 7 maggio 2012, pensando da subito ai ballottaggi in programma a Lucca e Camaiore, due città amministrate finora dal centrodestra.

“La cosa molto positiva – spiega Manciulli – è che in alcune realtà siamo andati molto meglio di 5 anni fa. A Pistoia e a Quarrata 5 anni fa andammo al ballottaggio, mentre stavolta abbiamo vinto in entrambe le città con il 60% dei voti, e abbiamo riconquistato diversi Comuni più piccoli“.

“In un momento di crisi della politica come questo – dice il segretario del Pd della Toscana – c’è un dato da tenere in considerazione: la qualità e il modo di essere dei nostri amministratori locali, persone serie che hanno battuto palmo a palmo il territorio e sono andati a guardare negli occhi anche il malcontento. Quando si fa politica con professionalità e modestia, cioè come persone normali, mettendoci la faccia e cercando di risolvere i problemi della gente senza promettere che i ciuchi possano volare – conclude Manciulli – la politica non perde terreno”.

 

              

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Elezioni comunali, Manciulli: “Toscana prima
locomotiva del Pd e del centrosinistra in Italia”

“Per il centrosinistra toscano è stato un buon voto che fra 15 giorni, se ci impegniamo con umiltà e dedizione, può diventare ottimo”. Così il segretario del Pd della Toscana Andrea Manciulli commenta i risultati delle elezioni comunali del 6 e 7 maggio 2012, pensando da subito ai ballottaggi in programma a Lucca e Camaiore, due città amministrate finora dal centrodestra.

“La cosa molto positiva – spiega Manciulli – è che in alcune realtà siamo andati molto meglio di 5 anni fa. A Pistoia e a Quarrata 5 anni fa andammo al ballottaggio, mentre stavolta abbiamo vinto in entrambe le città con il 60% dei voti, e abbiamo riconquistato diversi Comuni più piccoli“.

“In un momento di crisi della politica come questo – dice il segretario del Pd della Toscana – c’è un dato da tenere in considerazione: la qualità e il modo di essere dei nostri amministratori locali, persone serie che hanno battuto palmo a palmo il territorio e sono andati a guardare negli occhi anche il malcontento. Quando si fa politica con professionalità e modestia, cioè come persone normali, mettendoci la faccia e cercando di risolvere i problemi della gente senza promettere che i ciuchi possano volare – conclude Manciulli – la politica non perde terreno”.

 

              

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4 Maggio 2012

“Il rilancio dell’Italia passa da queste elezioni
e la svolta la possiamo dare soltanto noi”

 La lettera inviata agli iscritti e agli elettori del Pd toscano dal segretario Andrea Manciulli in vista delle elezioni amministrative del 6 e 7 maggio.

 

Il 6 e 7 maggio molti italiani saranno chiamati a scegliere il nuovo sindaco e il nuovo consiglio comunale della loro città. Nella nostra regione si voterà in trenta Comuni, tra cui Lucca, Pistoia, Carrara, Camaiore e Quarrata. 

Queste elezioni possono rappresentare una svolta importante per l’Italia. Non lo dico così per dire, ma perché sono convinto che il nostro Paese debba ripartire il più velocemente possibile: a livello economico, sociale e culturale. In una parola: crescere.

 E’ stato inevitabile arginare la crisi con sacrifici anche dolorosi – non dimentichiamoci mai che sull’orlo del burrone ci ha portato il governo Berlusconi che per tre anni, affaccendato nelle sue faccende, ha negato e sottovalutato la grave situazione in cui eravamo. Ma ora che abbiamo iniziato a risalire la china, è necessario un impegno senza sosta per rilanciare l’Italia. 

C’è bisogno di creare le condizioni per la nascita di nuovi posti di lavoro. Per sostenere gli sforzi degli imprenditori italiani che vogliono restare qui e per attrarre quelli stranieri che vogliono investire nel nostro Paese; per scommettere davvero su produzioni socialmente e ambientalmente sostenibili; per far sì che i migliori cervelli italiani siano in condizione di elaborare le idee migliori qui, nel loro Paese, e non siano costretti ad emigrare.

Insomma servono nuove politiche di sviluppo, una visione d’insieme delle vocazioni e delle potenzialità delle tante realtà italiane. E bisogna che le coordinate di questa visione siano la giustizia sociale e il merito, perché soltanto così daremo davvero a tutti la possibilità di dare il meglio di sé e di contribuire, con le proprie competenze, idee e speranze, a far ripartire l’Italia.

Ecco, io sono convinto che questa svolta – non solo in Italia, in tutta Europa – possano darla soltanto le forze progressiste e democratiche. Il berlusconismo ha portato noi italiani vicino alla bancarotta e il centrodestra europeo, in particolare il duo Sarkozy-Merkel, si è dimostrato incapace di andare oltre ad una politica di soli tagli. Solo le forze politiche per le quali è chiaro che l’economia sono le persone che ogni giorno vanno a lavorare e non i giochi finanziari, solo chi è convinto che senza lavoro non ci può essere giustizia né crescita, soltanto noi possiamo cambiare il vento in Europa.

Per questo il 6 maggio, oltre ad andare a votare i candidati sindaco sostenuti dal Pd, è bene guardare con attenzione a ciò che succederà in Francia, al ballottaggio delle elezioni presidenziali. Perché il risultato influirà inevitabilmente anche sul futuro prossimo dell’Italia e di noi italiani.

“Il cambiamento è adesso”, dice il candidato dei socialisti francesi François Hollande.

E’ un augurio anche per noi italiani e toscani.

Buon voto e buoni giorni!

 

Andrea Manciulli
segretario del Pd della Toscana

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“Il rilancio dell’Italia passa da queste elezioni
e la svolta la possiamo dare soltanto noi”

 La lettera inviata agli iscritti e agli elettori del Pd toscano dal segretario Andrea Manciulli in vista delle elezioni amministrative del 6 e 7 maggio.

 

Il 6 e 7 maggio molti italiani saranno chiamati a scegliere il nuovo sindaco e il nuovo consiglio comunale della loro città. Nella nostra regione si voterà in trenta Comuni, tra cui Lucca, Pistoia, Carrara, Camaiore e Quarrata. 

Queste elezioni possono rappresentare una svolta importante per l’Italia. Non lo dico così per dire, ma perché sono convinto che il nostro Paese debba ripartire il più velocemente possibile: a livello economico, sociale e culturale. In una parola: crescere.

 E’ stato inevitabile arginare la crisi con sacrifici anche dolorosi – non dimentichiamoci mai che sull’orlo del burrone ci ha portato il governo Berlusconi che per tre anni, affaccendato nelle sue faccende, ha negato e sottovalutato la grave situazione in cui eravamo. Ma ora che abbiamo iniziato a risalire la china, è necessario un impegno senza sosta per rilanciare l’Italia. 

C’è bisogno di creare le condizioni per la nascita di nuovi posti di lavoro. Per sostenere gli sforzi degli imprenditori italiani che vogliono restare qui e per attrarre quelli stranieri che vogliono investire nel nostro Paese; per scommettere davvero su produzioni socialmente e ambientalmente sostenibili; per far sì che i migliori cervelli italiani siano in condizione di elaborare le idee migliori qui, nel loro Paese, e non siano costretti ad emigrare.

Insomma servono nuove politiche di sviluppo, una visione d’insieme delle vocazioni e delle potenzialità delle tante realtà italiane. E bisogna che le coordinate di questa visione siano la giustizia sociale e il merito, perché soltanto così daremo davvero a tutti la possibilità di dare il meglio di sé e di contribuire, con le proprie competenze, idee e speranze, a far ripartire l’Italia.

Ecco, io sono convinto che questa svolta – non solo in Italia, in tutta Europa – possano darla soltanto le forze progressiste e democratiche. Il berlusconismo ha portato noi italiani vicino alla bancarotta e il centrodestra europeo, in particolare il duo Sarkozy-Merkel, si è dimostrato incapace di andare oltre ad una politica di soli tagli. Solo le forze politiche per le quali è chiaro che l’economia sono le persone che ogni giorno vanno a lavorare e non i giochi finanziari, solo chi è convinto che senza lavoro non ci può essere giustizia né crescita, soltanto noi possiamo cambiare il vento in Europa.

Per questo il 6 maggio, oltre ad andare a votare i candidati sindaco sostenuti dal Pd, è bene guardare con attenzione a ciò che succederà in Francia, al ballottaggio delle elezioni presidenziali. Perché il risultato influirà inevitabilmente anche sul futuro prossimo dell’Italia e di noi italiani.

“Il cambiamento è adesso”, dice il candidato dei socialisti francesi François Hollande.

E’ un augurio anche per noi italiani e toscani.

Buon voto e buoni giorni!

 

Andrea Manciulli
segretario del Pd della Toscana

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