13 Giugno 2011

Referendum, Gd: “Risultato storico, rilancia futuro del Paese”

I Giovani Democratici della Toscana festeggiano per il risultato del referendum:
“E’ finito il tempo del disimpegno, chiamiamo i giovani a raccolta per cambiare la politica e il Paese!”

 

Firenze – I Giovani Democratici della Toscana festeggiano per il risultato del referendum. “Un dato storico che rilancia il futuro di questo Paese – dice Andrea Giorgio, segretario regionale dei Giovani Democratici della Toscana –. Vogliamo scrivere noi il nostro futuro, la grande partecipazione dei ragazzi al voto dimostra che questa è ormai un’ambizione generazionale: finito il tempo del disimpegno e dell’antipolitica, chiamiamo i giovani a raccolta per dimostrare che la politica può essere diversa e migliore attraverso l’impegno di tutti noi”.

Oggi gli italiani hanno detto chiaramente che il futuro che immaginano è diverso da quello che questo governo ha provato a scrivere, un governo che vuole il nucleare, una legge su misura per la casta, l’acqua come strumento di profitto privato. Noi puntiamo sulle energie alternative, crediamo fermamente che la legge debba essere uguale per tutti, che l’acqua debba essere un bene pubblico su cui deve essere impedita la speculazione privata.

L’enorme partecipazione deve dare una spinta forte alla politica: deve ritornare a parlare di cose, provare a risolvere i problemi delle persone, lontana dalle lobby e dagli affari personali dei suoi interpreti.

I Giovani Democratici già ci sono: nei prossimi mesi presenteremo con i nostri consiglieri comunali proposte per installare fontanelli pubblici dell’acqua, saremo da stimolo per lavorare sull’efficienza energetica e su campagne di informazione forti. Partirà poi tra pochi giorni una raccolta firme per una proposta di legge popolare contro gli stage-sfruttamento, per l’accesso alla casa dei giovani e la trasparenza della politica.

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Quorum raggiunto!

Firenze  – È visibilmente allegro, soddisfatto, il segretario regionale del Partito Democratico della Toscana Andrea Manciulli. Il quorum per la validità dei Referendum è raggiunto.

“La risposta che attendevamo e a cui abbiamo lavorato con tenacia è arrivata” commenta a caldo Manciulli. “Non sono bastati i giochini di palazzo, i sotterfugi, i tentativi di scippo, per tenere lontani dalle urne i cittadini. Si è voluto e si è realizzato un nuovo grande risultato politico: i quattro referendum si impongono e un giudizio interviene con forza sul futuro del nostro paese. Dalle urne in meno di un mese una Italia viva che vuole il controllo del proprio destino si è mostrata. È finalmente l’ora della bella politica: la politica che affronta le questioni, che offre soluzioni, che mostra coraggio. È un’onda alta e forte, gonfiata dal vento del cambiamento, dalla voglia di alternativa. È un fatto, è preciso e chiaro: ‘come può uno scoglio arginare il mare’? Il mare spazza la spiaggia e all’orizzonte una luce nuova s’impone. Grazie ancora una volta a tutti i cittadini della nostra Toscana. Un nuovo primato non si è fatto attendere. C’è molto da fare, è evidente, ma il futuro a cui lavoriamo e già qui”.

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Quorum raggiunto!

Firenze  – È visibilmente allegro, soddisfatto, il segretario regionale del Partito Democratico della Toscana Andrea Manciulli. Il quorum per la validità dei Referendum è raggiunto.

“La risposta che attendevamo e a cui abbiamo lavorato con tenacia è arrivata” commenta a caldo Manciulli. “Non sono bastati i giochini di palazzo, i sotterfugi, i tentativi di scippo, per tenere lontani dalle urne i cittadini. Si è voluto e si è realizzato un nuovo grande risultato politico: i quattro referendum si impongono e un giudizio interviene con forza sul futuro del nostro paese. Dalle urne in meno di un mese una Italia viva che vuole il controllo del proprio destino si è mostrata. È finalmente l’ora della bella politica: la politica che affronta le questioni, che offre soluzioni, che mostra coraggio. È un’onda alta e forte, gonfiata dal vento del cambiamento, dalla voglia di alternativa. È un fatto, è preciso e chiaro: ‘come può uno scoglio arginare il mare’? Il mare spazza la spiaggia e all’orizzonte una luce nuova s’impone. Grazie ancora una volta a tutti i cittadini della nostra Toscana. Un nuovo primato non si è fatto attendere. C’è molto da fare, è evidente, ma il futuro a cui lavoriamo e già qui”.

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11 Giugno 2011

“Votare Sì sul nucleare
per allontanare i pericoli”

Intervento di Vannino Chiti e Andrea Manciulli pubblicato su La Repubblica-Firenze dell’11 giugno 2011

 

“Il nostro appello per andare a votare Sì al referendum del 12 e 13 di Giugno per dire no al nucleare non rappresenta una contrapposizione tra Governo e opposizione. Ci rivolgiamo a tutti i cittadini affinché si eviti un probabile pericolo per la Toscana e per il Lazio, aprendo, al tempo stesso, una prospettiva diversa per lo sviluppo dell’Italia.

Pensare di poter realizzare una centrale a Montalto di Castro e un deposito di scorie nucleari in provincia di Grosseto è un’idea pericolosa, sia dal punto di vista ambientale che economico, considerato che questo territorio è uno dei distretti turistici e agroalimentari più noti d’Italia, anche per la sua elevata qualità ambientale e paesaggistica. Senza campanilismi che non ci appartengono e con un’idea del futuro del nostro paese, ci rivolgiamo a tutti i cittadini della Toscana e del Lazio, al di là delle appartenenze politiche, perché votare Sì significa scongiurare questo pericolo, evitando di lasciare alle giovani generazioni una ferita paesaggistica, ambientale e anche economica.

Dopo la tragedia avvenuta in Giappone e dopo le decisioni annunciate dalla Germania ed altri paesi, anche l’Italia deve prendere una posizione netta contro il nucleare – le cui attuali tecnologie produttive non garantiscono nè rispetto alla sicurezza nè riguardo allo smaltimento di scorie che restano radioattive per migliaia di anni – e aprire allo sviluppo delle energie rinnovabili. Nel sole, dal vento, nella geotermia e nelle biomasse a filiera corta possiamo scorgere un pezzo importante di una politica energetica moderna, sicura e di qualità, capace di aprire le porte ad una imprenditorialità innovativa in grado di produrre posti di lavoro di qualità, oltre che ad un modo di abitare e di vivere le nostre città più pulito e anche meno dispendioso.

Il futuro è oggi. È dalle scelte che faremo nel presente che misureremo la cifra del paese che lasceremo alle giovani generazioni.

Il 12 e 13 giugno votiamo Sì per dire un no chiaro e fermo al nucleare e per dire sì ad un modo diverso per far crescere un paese che guarda al futuro”.

 

 

Vannino Chiti, Vicepresidente Senato e Commissario PD Lazio

Andrea Manciulli, Segretario PD Toscana

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10 Giugno 2011

Digitale terrestre, a rischio decine di aziende
televisive in Toscana

Firenze –  “Il digitale cambia la tv”. Questo il titolo di un incontro che si è svolto questa mattina a Firenze organizzato dal gruppo consiliare e dal Partito democratico toscani. Ma il digitale terrestre, da tecnologia che apre scenari e opportunità tutti nuovi, in Toscana, rischia di provocare un certo scompiglio nell’emittenza locale, con ripercussioni anche gravi sia sul pluralismo che sui livelli occupazionali.

Queste preoccupazioni sono state al centro dei relatori: il presidente della Commissione Cultura e informazione del Consiglio regionale, Nicola Danti, il capogruppo Vittorio Bugli, il segretario regionale Andrea Manciulli e il deputato ed ex ministro Paolo Gentiloni.

Presenti molti operatori e imprenditori dell’emittenza locale che hanno anche preso la parola per raccontare le loro esperienze e proporre soluzioni alle questioni che si presentano con il passaggio al digitale. In gioco ci sono le frequenze, che per la Toscana– secondo quanto prevede il piano nazionale del governo – penalizzano fortemente l’emittenza locale anche in considerazione della vendita di 9 canali alla telefonia mobile. Quindi si tratta di capire quanti sono i canali per operatori di rete che il governo dovrà distribuire in base a una classifica redatta sulla scorta di alcuni criteri: il patrimonio; il numero di dipendenti con contratto a tempo indeterminato; la copertura della popolazione; l’anzianità dell’emittente.

«Parliamo di una realtà importante – ha spiegato Nicola Danti – In Toscana ci sono una quarantina di emittenti, molto seguite per il loro palinsesto di informazione locale, per un servizio, quindi, che altri non offrono. Parliamo quindi di 40 imprese che dovranno fare i conti con la fatidica scadenza che non è ancora definita e che potrebbe essere anticipata a fine 2011 per il passaggio al digitale, un’innovazione che va sostenuta come si sostiene l’innovazione tecnologica delle altre imprese toscane. Certo – ha aggiunto Danti – il digitale è una grande opportunità, ma questa “rivoluzione”, se non accompagnata e gestita bene, rischia di provocare gravi danni al pluralismo e all’occupazione. Inoltre, in alcune zone della regione, in particolare quelle montane, ci sarà il rischio di un vero e proprio black-out televisivo se non si fa chiarezza sulla gestione degli impianti di ripetizione del segnale e sugli investimenti».

Danti ha anche ricordato che, sul fronte Regione, le cose si stanno muovendo: già nell’ottobre scorso il Consiglio ha approvato all’unanimità un documento e ora la Giunta sta elaborando una specifica normativa che probabilmente tratterà di “misure di sostegno al sistema radiotelevisivo per il passaggio al digitale” e sui cui è aperto un confronto con tutti.

Cosa può fare la Regione per rispondere ai diversi problemi? E’ stato il capogruppo del Pd, Vittorio Bugli, a indicare un percorso istituzionale e di confronto.

«Dobbiamo riportare la questione in Consiglio – ha detto Bugli – aggiornandola perché ora è il momento di fare un’azione stringente nei confronti del governo per chiedere i cambiamenti necessari a consentire un passaggio indolore al digitale. E dobbiamo impegnarci per portare su questa posizione anche le altre Regioni interessata e la stessa Conferenza delle Regioni. E’ una battaglia utile e importante. Noi, come Pd, ci siamo e ci crediamo».

«L’impegno per l’emittenza locale è un impegno che prendiamo non solo per voi, ma per tutti i cittadini – ha spiegato Andrea Manciulli, rivolgendosi alla platea di operatori del settore –. Perché si tratta di una questione di qualità democratica, di rappresentanza nella nostra società, di un settore che svolge un servizio prezioso ed insostituibile di informazione nel territorio, anche per la politica».

Infine, Paolo Gentiloni, che è anche presidente del Forum nazionale Informazione e telecomunicazioni del Pd su, ha fatto il punto sulla situazione ricordando che «la partita non è ancora chiusa e che le Regioni possono esercitare un ruolo che la stessa Costituzione prevede».

«In particolare c’è da rispettare la legge che prevede l’assegnazione delle frequenze nazionali e regionali nella misura, rispettivamente, di 2/3 e 1/3, facendo passare un’interpretazione giusta che non penalizzi le tv locali. Ci sono i presupposti – ha concluso Gentiloni – per vincere questa battaglia e noi ci faremo sentire».

 

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Digitale terrestre, a rischio decine di aziende
televisive in Toscana

Firenze –  “Il digitale cambia la tv”. Questo il titolo di un incontro che si è svolto questa mattina a Firenze organizzato dal gruppo consiliare e dal Partito democratico toscani. Ma il digitale terrestre, da tecnologia che apre scenari e opportunità tutti nuovi, in Toscana, rischia di provocare un certo scompiglio nell’emittenza locale, con ripercussioni anche gravi sia sul pluralismo che sui livelli occupazionali.

Queste preoccupazioni sono state al centro dei relatori: il presidente della Commissione Cultura e informazione del Consiglio regionale, Nicola Danti, il capogruppo Vittorio Bugli, il segretario regionale Andrea Manciulli e il deputato ed ex ministro Paolo Gentiloni.

Presenti molti operatori e imprenditori dell’emittenza locale che hanno anche preso la parola per raccontare le loro esperienze e proporre soluzioni alle questioni che si presentano con il passaggio al digitale. In gioco ci sono le frequenze, che per la Toscana– secondo quanto prevede il piano nazionale del governo – penalizzano fortemente l’emittenza locale anche in considerazione della vendita di 9 canali alla telefonia mobile. Quindi si tratta di capire quanti sono i canali per operatori di rete che il governo dovrà distribuire in base a una classifica redatta sulla scorta di alcuni criteri: il patrimonio; il numero di dipendenti con contratto a tempo indeterminato; la copertura della popolazione; l’anzianità dell’emittente.

«Parliamo di una realtà importante – ha spiegato Nicola Danti – In Toscana ci sono una quarantina di emittenti, molto seguite per il loro palinsesto di informazione locale, per un servizio, quindi, che altri non offrono. Parliamo quindi di 40 imprese che dovranno fare i conti con la fatidica scadenza che non è ancora definita e che potrebbe essere anticipata a fine 2011 per il passaggio al digitale, un’innovazione che va sostenuta come si sostiene l’innovazione tecnologica delle altre imprese toscane. Certo – ha aggiunto Danti – il digitale è una grande opportunità, ma questa “rivoluzione”, se non accompagnata e gestita bene, rischia di provocare gravi danni al pluralismo e all’occupazione. Inoltre, in alcune zone della regione, in particolare quelle montane, ci sarà il rischio di un vero e proprio black-out televisivo se non si fa chiarezza sulla gestione degli impianti di ripetizione del segnale e sugli investimenti».

Danti ha anche ricordato che, sul fronte Regione, le cose si stanno muovendo: già nell’ottobre scorso il Consiglio ha approvato all’unanimità un documento e ora la Giunta sta elaborando una specifica normativa che probabilmente tratterà di “misure di sostegno al sistema radiotelevisivo per il passaggio al digitale” e sui cui è aperto un confronto con tutti.

Cosa può fare la Regione per rispondere ai diversi problemi? E’ stato il capogruppo del Pd, Vittorio Bugli, a indicare un percorso istituzionale e di confronto.

«Dobbiamo riportare la questione in Consiglio – ha detto Bugli – aggiornandola perché ora è il momento di fare un’azione stringente nei confronti del governo per chiedere i cambiamenti necessari a consentire un passaggio indolore al digitale. E dobbiamo impegnarci per portare su questa posizione anche le altre Regioni interessata e la stessa Conferenza delle Regioni. E’ una battaglia utile e importante. Noi, come Pd, ci siamo e ci crediamo».

«L’impegno per l’emittenza locale è un impegno che prendiamo non solo per voi, ma per tutti i cittadini – ha spiegato Andrea Manciulli, rivolgendosi alla platea di operatori del settore –. Perché si tratta di una questione di qualità democratica, di rappresentanza nella nostra società, di un settore che svolge un servizio prezioso ed insostituibile di informazione nel territorio, anche per la politica».

Infine, Paolo Gentiloni, che è anche presidente del Forum nazionale Informazione e telecomunicazioni del Pd su, ha fatto il punto sulla situazione ricordando che «la partita non è ancora chiusa e che le Regioni possono esercitare un ruolo che la stessa Costituzione prevede».

«In particolare c’è da rispettare la legge che prevede l’assegnazione delle frequenze nazionali e regionali nella misura, rispettivamente, di 2/3 e 1/3, facendo passare un’interpretazione giusta che non penalizzi le tv locali. Ci sono i presupposti – ha concluso Gentiloni – per vincere questa battaglia e noi ci faremo sentire».

 

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Autopalio, Pd: “No al pedaggio
E’ tassa indiretta su strada dissestata”

Firenze – “La decisione del Governo di andare avanti sull’introduzione del pedaggio su una strada come la Firenze-Siena e’ una vera e propria tassa indiretta che colpisce ingiustamente un territorio che e’ costretto ad utilizzare una strada che e’ al dissesto e che urge di ammodernamento e messa in sicurezza. Pdl e Lega aldila’ delle parole, pensano solo a fare cassa non sapendo come far tornare i conti: chiunque conosce l’autopalio sa di quanti e quali interventi avrebbe bisogno e che da anni le istituzioni locali chiedono, inascoltate, ad Anas e Governo”. Cosi interviene Andrea Manciulli, segretario del Pd Toscana dopo l’annuncio del Viceministro Castelli di voler proseguire con l’introduzione del pedaggio su raccordi Anas, come appunto la Firenze-Siena.

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Autopalio, Pd: “No al pedaggio
E’ tassa indiretta su strada dissestata”

Firenze – “La decisione del Governo di andare avanti sull’introduzione del pedaggio su una strada come la Firenze-Siena e’ una vera e propria tassa indiretta che colpisce ingiustamente un territorio che e’ costretto ad utilizzare una strada che e’ al dissesto e che urge di ammodernamento e messa in sicurezza. Pdl e Lega aldila’ delle parole, pensano solo a fare cassa non sapendo come far tornare i conti: chiunque conosce l’autopalio sa di quanti e quali interventi avrebbe bisogno e che da anni le istituzioni locali chiedono, inascoltate, ad Anas e Governo”. Cosi interviene Andrea Manciulli, segretario del Pd Toscana dopo l’annuncio del Viceministro Castelli di voler proseguire con l’introduzione del pedaggio su raccordi Anas, come appunto la Firenze-Siena.

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Diritto allo studio, Gd: “Toscana risponda
con forza ai tagli del governo”

Firenze  – “Anche per quest’anno sono previsti tagli nel settore del diritto allo studio da parte del Governo che andranno a ridurre ulteriormente le già scarse risorse attuali destinate per le borse di studio. Noi crediamo che almeno in Toscana si debba lavorare per non smantellare un sistema virtuoso maturato negli anni che ha visto coprire il 100% delle borse di studio, sono circa 11mila i borsisti nel 2010, e alzare due anni fa i livelli ISEE e ISPE per l’accesso alla borsa di studio e aumentarne la platea dei beneficiari. Riteniamo che sul diritto allo studio non ci possano essere passi indietro e vogliamo esprimere le nostre preoccupazioni su delle questioni su cui vogliamo batterci per difendere il diritto allo studio in Toscana”. Così interviene Gaetano Caravella, responsabile regionale Università dei Giovani Democratici della Toscana sui prossimi tagli al Fondo integrativo statale finalizzato all’erogazione delle borse di studio per gli studenti universitari.

“Per questo chiediamo alla Regione, e quindi all’assessorato e all’ARDSU-Azienda Regionale per il diritto allo Studio Universitario, di porre attenzione alle nostre preoccupazioni e a quelle di tutto il corpo studentesco” continua Caravella, che elenca:

 

-Chiediamo che non venga ridotto l’importo della borsa di studio, sottolineando come già sia inadeguato a coprire i costi del materiale per la didattica in molte facoltà.

 

-Chiediamo di non modificare i criteri di valutazione del merito, attraverso cui si stabilisce la graduatoria per ottenere la borsa di studio. I criteri fissati ad oggi risultano completi e vanno incontro agli studenti fissando limiti e obiettivi, in termini di crediti, che sono in linea con i tempi medi di durata della laurea e che fanno sì che la borsa spetti ai capaci e meritevoli ai sensi dell’articolo 34 della Costituzione.

 

-Chiediamo di non abbassare i livelli dei parametri e degli indicatori economici ISEE, ISP e ISPE richiesti per presentare domanda di borsa di studio e per l’alloggio.

 

-Chiediamo di posticipare in via straordinaria e solo per quest’anno dal 10 agosto al 30 settembre il termine per il conseguimento dei crediti necessari per mantenere la borsa di studio, venendo così incontro alle esigenze degli studenti di quelle facoltà in cui sono state eliminate alcune sessioni d’esame, a causa delle mobilitazioni dello scorso autunno che hanno coinvolto studenti, ricercatori e corpo docente.

 

“Su questi punti crediamo – dice Andrea Giorgio, segretario regionale GD Toscana – che malgrado i tagli del Governo, la nostra Regione debba ancora una volta distinguersi nel panorama nazionale mettendo in campo scelte di razionalizzazione e contenimento dei costi che non vadano però a ledere i servizi e gli strumenti a disposizione degli studenti. I Giovani Democratici sono pronti ad un confronto serio con l’ARDSU e la Regione, aperto alle rappresentanze studentesche, per trovare assieme le soluzioni” conclude Andrea Giorgio.

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Diritto allo studio, Gd: “Toscana risponda
con forza ai tagli del governo”

Firenze  – “Anche per quest’anno sono previsti tagli nel settore del diritto allo studio da parte del Governo che andranno a ridurre ulteriormente le già scarse risorse attuali destinate per le borse di studio. Noi crediamo che almeno in Toscana si debba lavorare per non smantellare un sistema virtuoso maturato negli anni che ha visto coprire il 100% delle borse di studio, sono circa 11mila i borsisti nel 2010, e alzare due anni fa i livelli ISEE e ISPE per l’accesso alla borsa di studio e aumentarne la platea dei beneficiari. Riteniamo che sul diritto allo studio non ci possano essere passi indietro e vogliamo esprimere le nostre preoccupazioni su delle questioni su cui vogliamo batterci per difendere il diritto allo studio in Toscana”. Così interviene Gaetano Caravella, responsabile regionale Università dei Giovani Democratici della Toscana sui prossimi tagli al Fondo integrativo statale finalizzato all’erogazione delle borse di studio per gli studenti universitari.

“Per questo chiediamo alla Regione, e quindi all’assessorato e all’ARDSU-Azienda Regionale per il diritto allo Studio Universitario, di porre attenzione alle nostre preoccupazioni e a quelle di tutto il corpo studentesco” continua Caravella, che elenca:

 

-Chiediamo che non venga ridotto l’importo della borsa di studio, sottolineando come già sia inadeguato a coprire i costi del materiale per la didattica in molte facoltà.

 

-Chiediamo di non modificare i criteri di valutazione del merito, attraverso cui si stabilisce la graduatoria per ottenere la borsa di studio. I criteri fissati ad oggi risultano completi e vanno incontro agli studenti fissando limiti e obiettivi, in termini di crediti, che sono in linea con i tempi medi di durata della laurea e che fanno sì che la borsa spetti ai capaci e meritevoli ai sensi dell’articolo 34 della Costituzione.

 

-Chiediamo di non abbassare i livelli dei parametri e degli indicatori economici ISEE, ISP e ISPE richiesti per presentare domanda di borsa di studio e per l’alloggio.

 

-Chiediamo di posticipare in via straordinaria e solo per quest’anno dal 10 agosto al 30 settembre il termine per il conseguimento dei crediti necessari per mantenere la borsa di studio, venendo così incontro alle esigenze degli studenti di quelle facoltà in cui sono state eliminate alcune sessioni d’esame, a causa delle mobilitazioni dello scorso autunno che hanno coinvolto studenti, ricercatori e corpo docente.

 

“Su questi punti crediamo – dice Andrea Giorgio, segretario regionale GD Toscana – che malgrado i tagli del Governo, la nostra Regione debba ancora una volta distinguersi nel panorama nazionale mettendo in campo scelte di razionalizzazione e contenimento dei costi che non vadano però a ledere i servizi e gli strumenti a disposizione degli studenti. I Giovani Democratici sono pronti ad un confronto serio con l’ARDSU e la Regione, aperto alle rappresentanze studentesche, per trovare assieme le soluzioni” conclude Andrea Giorgio.

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