30 Giugno 2012

Fiaccolata Arezzo-Donne, il commento di Erika Falsini

“Non c’è carceriere che possa voltare le spalle tranquillamente al suo prigioniero. Non c’è prigioniero più irriducibile della Donna”.

Sono queste le parole che Adriano Sofri scriveva i primi mesi dell’anno su Repubblica e forse ogni Donna ha provato a sentirsele sue. Si perchè in quest’Italia sono due le cose assolutamente certe: la mancanza di crescita, quella culturale soprattutto, e la violenza, quella sulle donne però.
Che mai la prima rinnovi l’altra?

Bollettini di morte, trattasi di uxoricidi, trattasi della necessità, vista la moltitudine, di servirsi del coniato “femminicidio” a calacare una realtà che il termine in versione maschile non riusciva a soddisfare più, vista la prepotenza della fenomenologia della barbarie: troppe donne uccise per mano maschile, troppe davvero in
Italia visto che la statistica più ottimista è una ogni tre giorni. Toppi Uomini che odiano le Donne.

Se davvero, come gli osservatori internazionali ci fanno notare, le Donne fossero considerate anche solo per un attimo non un “semplice” genere, ma una delle tante etnie o minoranze religiose, a nessuno stonerebbe parlar di persecuzione ad oltranza, di lento e progressivo tentativo di riduzione del numero. E questa è un’attività  intergenerazionale: siamo clementi se partiamo dalla storie dei padri padroni con la rudimentale schivizzazione della femmina, per scivolare a quelli di seconda generazione colti di sorpresa mentre le Donne emancipavano i loro diritti, così che si possa arrivare ai nostri giorni dove attivissimi sportivi dell’esercizio dell’umiliazione dentro le mura domestiche sono “gli umoni comuni”, anche ometti “per bene”, quelli che i giornalisti appellano “gli insospettabili” e che non necessariamente son quelli del “quartiere popolare”.

E dove stanno, in tutto questo, l’attenzione e la rivendicazione delle Donne? Dove sta la loro rinomata “autodifesa militante”?

Sta nelle richieste di soccorso alle forze armate, sta nelle confidenze fatte alle persone più vicine, sta nei libri fiume pubblicati con coraggio, sta negli ambulatori medici che rivelano la violenza e ne fanno statistica manifesta, sta nei centri di accoglienza per le giovani donne,spesso madri, sta nelle piazze quando sono a  migliaia, sta nei tavoli politici quando non arretrano, sta nel loro impegno di famiglia, sta nella loro professionalità che non cede a ricatti, sta nelle testimonianze a viso aperto nei media, nelle scuole, sta nelle quote rosa come ad esser rappresentate e rappresentative “per sbaglio”, sta nella capacità sempre e comunque di resistere.  Perchè, alle Donne, spesso si chiede di riununciare, di fare un passo indietro. Ed è come se rinunciassero due volte. Due volte tanto per intendersi.
Se altrettanto si chiede loro di denunciare l’abuso, allo stesso modo si pretende uno sforzo doppio. Ed è profondamento ingiusto poi ignorarlo. Non è da società civile, civicamente matura.  Possono anche non sottostare alla violanza, decidere di ribellarsi correndo rischi altissimi, ma poi non possono esser lasciate sole
dalle Istituzioni e dal tessuto connettivo della società che abitano responsabilmente. Perchè….figuriamoci cosa si può sperare se si vive nella paura?

E allora che si prenda in carico il disagio maschile, perchè  gli Umoni apprendano la necessità di educarsi al rispetto, nella possibilità delle declinazioni dei ruoli e delle loro cooperazioni. Uomini e Donne insieme. E si pretenda e garantisca prima di tutto il rispetto della dignità fisica e di prospettiva di ogni Donna.

Anche per questo il Partito Democratico Provinciale raccoglie favorevolmente, dandone pieno appoggio e partecipazione, l’iniziativa promossa da Pronto Donna- Centro Antiviolenza Arezzo, che si terrà questo prossimo 2 Luglio alle 21.30 e che vedrà la fiaccolata partire da Guido Monaco, in memoria delle Donne uccise, perchè si rinnovi il NO alla violenza sulle Donne: “Mai più, neanche per amore”.

Erika Falsiniresponsabile provinciale  Politiche di Genere PD Arezzo

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Fiaccolata Arezzo-Donne, il commento di Erika Falsini

“Non c’è carceriere che possa voltare le spalle tranquillamente al suo prigioniero. Non c’è prigioniero più irriducibile della Donna”.

Sono queste le parole che Adriano Sofri scriveva i primi mesi dell’anno su Repubblica e forse ogni Donna ha provato a sentirsele sue. Si perchè in quest’Italia sono due le cose assolutamente certe: la mancanza di crescita, quella culturale soprattutto, e la violenza, quella sulle donne però.
Che mai la prima rinnovi l’altra?

Bollettini di morte, trattasi di uxoricidi, trattasi della necessità, vista la moltitudine, di servirsi del coniato “femminicidio” a calacare una realtà che il termine in versione maschile non riusciva a soddisfare più, vista la prepotenza della fenomenologia della barbarie: troppe donne uccise per mano maschile, troppe davvero in
Italia visto che la statistica più ottimista è una ogni tre giorni. Toppi Uomini che odiano le Donne.

Se davvero, come gli osservatori internazionali ci fanno notare, le Donne fossero considerate anche solo per un attimo non un “semplice” genere, ma una delle tante etnie o minoranze religiose, a nessuno stonerebbe parlar di persecuzione ad oltranza, di lento e progressivo tentativo di riduzione del numero. E questa è un’attività  intergenerazionale: siamo clementi se partiamo dalla storie dei padri padroni con la rudimentale schivizzazione della femmina, per scivolare a quelli di seconda generazione colti di sorpresa mentre le Donne emancipavano i loro diritti, così che si possa arrivare ai nostri giorni dove attivissimi sportivi dell’esercizio dell’umiliazione dentro le mura domestiche sono “gli umoni comuni”, anche ometti “per bene”, quelli che i giornalisti appellano “gli insospettabili” e che non necessariamente son quelli del “quartiere popolare”.

E dove stanno, in tutto questo, l’attenzione e la rivendicazione delle Donne? Dove sta la loro rinomata “autodifesa militante”?

Sta nelle richieste di soccorso alle forze armate, sta nelle confidenze fatte alle persone più vicine, sta nei libri fiume pubblicati con coraggio, sta negli ambulatori medici che rivelano la violenza e ne fanno statistica manifesta, sta nei centri di accoglienza per le giovani donne,spesso madri, sta nelle piazze quando sono a  migliaia, sta nei tavoli politici quando non arretrano, sta nel loro impegno di famiglia, sta nella loro professionalità che non cede a ricatti, sta nelle testimonianze a viso aperto nei media, nelle scuole, sta nelle quote rosa come ad esser rappresentate e rappresentative “per sbaglio”, sta nella capacità sempre e comunque di resistere.  Perchè, alle Donne, spesso si chiede di riununciare, di fare un passo indietro. Ed è come se rinunciassero due volte. Due volte tanto per intendersi.
Se altrettanto si chiede loro di denunciare l’abuso, allo stesso modo si pretende uno sforzo doppio. Ed è profondamento ingiusto poi ignorarlo. Non è da società civile, civicamente matura.  Possono anche non sottostare alla violanza, decidere di ribellarsi correndo rischi altissimi, ma poi non possono esser lasciate sole
dalle Istituzioni e dal tessuto connettivo della società che abitano responsabilmente. Perchè….figuriamoci cosa si può sperare se si vive nella paura?

E allora che si prenda in carico il disagio maschile, perchè  gli Umoni apprendano la necessità di educarsi al rispetto, nella possibilità delle declinazioni dei ruoli e delle loro cooperazioni. Uomini e Donne insieme. E si pretenda e garantisca prima di tutto il rispetto della dignità fisica e di prospettiva di ogni Donna.

Anche per questo il Partito Democratico Provinciale raccoglie favorevolmente, dandone pieno appoggio e partecipazione, l’iniziativa promossa da Pronto Donna- Centro Antiviolenza Arezzo, che si terrà questo prossimo 2 Luglio alle 21.30 e che vedrà la fiaccolata partire da Guido Monaco, in memoria delle Donne uccise, perchè si rinnovi il NO alla violenza sulle Donne: “Mai più, neanche per amore”.

Erika Falsiniresponsabile provinciale  Politiche di Genere PD Arezzo

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29 Giugno 2012

Camp Darby, Ferrucci: “Bene la risposta Governo. Ora fare in fretta per applicare la soluzione trovata”

Quanto affermato oggi dal Sottosegretario Milone è positivo ed è la risposta che i lavoratori italiani di Camp Darby aspettavano. La soluzione dunque può essere trovata ma bisogna che il Governo sia solerte nell’applicare gli strumenti legislativi individuati per evitare che quei lavoratori rimangano senza un lavoro, come hanno giustamente posto i deputati Fontanelli e Gatti che hanno sollecitato l’interessamento e l’ intervento diretto del Governo sulla questione. L’individuazione di questa soluzione grazie all’azione proficua dei due deputati Pd adesso non deve essere vanificata e occorre quindi che il ministero della Funzione Pubblica e tutte le istituzioni interessate si adoperino per agire entro il 30 settembre o affinchè la data dei licenziamenti sia posticipata”.

Così il responsabile Economia e Lavoro del Pd della Toscana Ivan Ferrucci si esprime all’arrivo della notizia della risposta del sottosegretario alla Difesa Filippo Milone all’interrogazione dei deputati pisani del Pd, Maria Grazia Gatti e Paolo Fontanelli sulla vicenda degli esuberi tra i dipendenti italiani della base Usa di Camp Darby.

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Caso Edison, Giani: “La chiusura di una libreria è una perdita per la città, urgente una soluzione che tuteli i posti di lavoro”

La chiusura di un esercizio storico e legato alla cultura, come una libreria, è sempre una perdita per il tessuto cittadino; è inoltre necessario quanto prima lavorare a una soluzione che punti a tutelare il più possibile i posti di lavoro”. Così la segretaria del Pd cittadino Lorenza Giani sulla vicenda della libreria Edison di piazza della Repubblica,  che entro settembre è costretta a lasciare l’attuale sede, di proprietà di Feltrinelli. “Opportuno  aprire un tavolo per valutare al meglio tutte le possibilità per non far perdere a Firenze un’altra volta una libreria e per salvaguardare l’occupazione”, conclude Giani.

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Caso Edison, Giani: “La chiusura di una libreria è una perdita per la città, urgente una soluzione che tuteli i posti di lavoro”

La chiusura di un esercizio storico e legato alla cultura, come una libreria, è sempre una perdita per il tessuto cittadino; è inoltre necessario quanto prima lavorare a una soluzione che punti a tutelare il più possibile i posti di lavoro”. Così la segretaria del Pd cittadino Lorenza Giani sulla vicenda della libreria Edison di piazza della Repubblica,  che entro settembre è costretta a lasciare l’attuale sede, di proprietà di Feltrinelli. “Opportuno  aprire un tavolo per valutare al meglio tutte le possibilità per non far perdere a Firenze un’altra volta una libreria e per salvaguardare l’occupazione”, conclude Giani.

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Terremoto in Emilia, ecco i primi risultati delle iniziative di solidarietà del Pd Pisa

A più di un mese di distanza dal terremoto che ha colpito l’Emilia, cominciano a dare i loro frutti le iniziative di solidarietà organizzate dal Pd della provincia di Pisa.

Grazie al lavoro del Pd di Castelfranco di Sotto e di Villamagna, sono stati raccolti ordini per l’acquisto di parmigiano pari a quasi 60 quintali, per un totale di circa 65.000 euro.

E le cene di raccolta fondi organizzate nei giorni scorsi a Campo (in collaborazione con circolo Arci, Pubblica assistenza e Rifondazione Comunista) e Nodica (con i Giovani Democratici) hanno fruttato quasi 4.000 euro a sostegno del progetto di ricostruzione delle scuole.

Un’altra cena si svolgerà lunedì sera a Santa Croce (ore 20, nell’ambito della festa Democratica, menu fisso euro 20) con ospite la deputata del Pd Marina Sereni e un’altra ancora è in programma a breve a Pisa.

Tornando all’acquisto del parmigiano, Castelfranco ha iniziato proprio oggi la distribuzione e Villamagna dovrebbe farlo a breve. Molto soddisfatti i due giovani segretari.

“C’è stata una vera e propria gara di solidarietà, con ordini anche da fuori provincia – spiega il segretario del Pd di Villamagna Jonni Guarguaglini – e il risultato è al di sopra di ogni aspettativa”

“Siamo felici soprattutto perché non è stata un’iniziativa solo del Pd, abbiamo coinvolto tutta la comunità – aggiunge il segretario del Pd di Castelfranco Federico Grossi – e quindi ringrazio di cuore Arci, Pubblica Assistenza, Auser, Donatori di sangue Fratres e società sportiva Red Devils”.

Siamo orgogliosi di poter dare un contributo – osserva il segretario provinciale Pd Francesco Nocchi – e continueremo con le iniziative di solidarietà in tutte le feste estive. Abbiamo cercato di dare massima diffusione al conto corrente aperto presso Unipol dal Pd dell’Emilia Romagna e ci tengo anche a ricordare il contributo del Pd nazionale, che ha scelto di devolvere comunque il 50% dell’ultima tranche dei rimborsi elettorali a questa causa, che il Senato approvi la legge a riguardo o meno”.

“La situazione in Emilia è gravissima – conclude Nocchi – lo abbiamo sentito alla cena di Nodica direttamente dalla voce del vicesindaco di Concordia sul Secchia Luca Prandini. Siamo vicini ai cittadini, agli imprenditori, ai volontari, agli amministratori e a tutti coloro che stanno portando avanti la difficile opera di ricostruzione. Nel nostro piccolo proviamo ad aiutarli”.

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Terremoto in Emilia, ecco i primi risultati delle iniziative di solidarietà del Pd Pisa

A più di un mese di distanza dal terremoto che ha colpito l’Emilia, cominciano a dare i loro frutti le iniziative di solidarietà organizzate dal Pd della provincia di Pisa.

Grazie al lavoro del Pd di Castelfranco di Sotto e di Villamagna, sono stati raccolti ordini per l’acquisto di parmigiano pari a quasi 60 quintali, per un totale di circa 65.000 euro.

E le cene di raccolta fondi organizzate nei giorni scorsi a Campo (in collaborazione con circolo Arci, Pubblica assistenza e Rifondazione Comunista) e Nodica (con i Giovani Democratici) hanno fruttato quasi 4.000 euro a sostegno del progetto di ricostruzione delle scuole.

Un’altra cena si svolgerà lunedì sera a Santa Croce (ore 20, nell’ambito della festa Democratica, menu fisso euro 20) con ospite la deputata del Pd Marina Sereni e un’altra ancora è in programma a breve a Pisa.

Tornando all’acquisto del parmigiano, Castelfranco ha iniziato proprio oggi la distribuzione e Villamagna dovrebbe farlo a breve. Molto soddisfatti i due giovani segretari.

“C’è stata una vera e propria gara di solidarietà, con ordini anche da fuori provincia – spiega il segretario del Pd di Villamagna Jonni Guarguaglini – e il risultato è al di sopra di ogni aspettativa”

“Siamo felici soprattutto perché non è stata un’iniziativa solo del Pd, abbiamo coinvolto tutta la comunità – aggiunge il segretario del Pd di Castelfranco Federico Grossi – e quindi ringrazio di cuore Arci, Pubblica Assistenza, Auser, Donatori di sangue Fratres e società sportiva Red Devils”.

Siamo orgogliosi di poter dare un contributo – osserva il segretario provinciale Pd Francesco Nocchi – e continueremo con le iniziative di solidarietà in tutte le feste estive. Abbiamo cercato di dare massima diffusione al conto corrente aperto presso Unipol dal Pd dell’Emilia Romagna e ci tengo anche a ricordare il contributo del Pd nazionale, che ha scelto di devolvere comunque il 50% dell’ultima tranche dei rimborsi elettorali a questa causa, che il Senato approvi la legge a riguardo o meno”.

“La situazione in Emilia è gravissima – conclude Nocchi – lo abbiamo sentito alla cena di Nodica direttamente dalla voce del vicesindaco di Concordia sul Secchia Luca Prandini. Siamo vicini ai cittadini, agli imprenditori, ai volontari, agli amministratori e a tutti coloro che stanno portando avanti la difficile opera di ricostruzione. Nel nostro piccolo proviamo ad aiutarli”.

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Alessio Mantellassi nuovo segretario dei Giovani Democratici di Empoli

Alessio Mantellassi, 17 anni, è stato eletto segretario dei Giovani democratici di Empoli.
Lunedì 25 giugno si è svolto il secondo congresso comunale al Palazzo Pretorio in piazza Farinata degli Uberti.

«Alessio è quello che apre le feste per primo, che si rimbocca le maniche, che organizza e parla alle manifestazioni, che crede nei principi della democrazia e parla della mafia, per farla conoscere e per lottare. E’ quello che non si arrende mai, che pensa che i diritti civili siano indispensabili, che la green economy è un obiettivo, che l’antifascismo va contrastato e che ha la tessera dell’Anpi nel portafoglio. E’ quello che crede ed ha dimostrato che questo partito non può stare senza la giovanile» così lo descrive Silvia Vannelli, segretaria Gd Empolese Valdelsa.

Mantelassi subentra a Lorenzo Cei, che dal 2009 ha guidato la giovanile empolese, con il merito di essere riuscito a costruire un gruppo molto unito e dinamico.
Cei è stato chiamato a ricoprire un ruolo a livello regionale come responsabile scuola per i Gd toscani.

Alessio Mantellassi, dallo scorso ottobre è presidente della consulta provinciale degli studenti, ma da tre anni milita attivamente all’interno dell’organizzazione giovanile portando avanti i temi della scuola, della legalità e dell’ambiente.

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Alessio Mantellassi nuovo segretario dei Giovani Democratici di Empoli

Alessio Mantellassi, 17 anni, è stato eletto segretario dei Giovani democratici di Empoli.
Lunedì 25 giugno si è svolto il secondo congresso comunale al Palazzo Pretorio in piazza Farinata degli Uberti.

«Alessio è quello che apre le feste per primo, che si rimbocca le maniche, che organizza e parla alle manifestazioni, che crede nei principi della democrazia e parla della mafia, per farla conoscere e per lottare. E’ quello che non si arrende mai, che pensa che i diritti civili siano indispensabili, che la green economy è un obiettivo, che l’antifascismo va contrastato e che ha la tessera dell’Anpi nel portafoglio. E’ quello che crede ed ha dimostrato che questo partito non può stare senza la giovanile» così lo descrive Silvia Vannelli, segretaria Gd Empolese Valdelsa.

Mantelassi subentra a Lorenzo Cei, che dal 2009 ha guidato la giovanile empolese, con il merito di essere riuscito a costruire un gruppo molto unito e dinamico.
Cei è stato chiamato a ricoprire un ruolo a livello regionale come responsabile scuola per i Gd toscani.

Alessio Mantellassi, dallo scorso ottobre è presidente della consulta provinciale degli studenti, ma da tre anni milita attivamente all’interno dell’organizzazione giovanile portando avanti i temi della scuola, della legalità e dell’ambiente.

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Camp Darby, il sottosegretario alla Difesa replica all’interpellanza dei deputati Pd

Il sottosegretario alla Difesa Filippo Milone ha risposto ieri all’interpellanza presentata dai deputati del Pd sulla questione dei licenziamenti alla base di Camp Darby.

Dopo aver sottolineato il fatto che il personale della base è assunto direttamente dal Comando Usa, il sottosegretario ha però dichiarato di aver interessato il Dipartimento della funzione pubblica per la riattivazione dei benefici previsti dalla legge ’98 del 1971 (che prevede la ricollocazione nella pubblica amministrazione del personale italiano licenziato dai comandi Usa e Nato per motivi di ristrutturazione degli organismi), compreso l’intervento di proroga dei termini entro cui i lavoratori devono essere licenziati affinché possano fruire dei benefici della legge ’98.

Il percorso delineato nella risposta ha però dei tempi che ci sembrano poco compatibili con la scadenza del 30 settembre prevista per i licenziamenti. Per cui abbiamo chiesto al sottosegretario, e chiediamo alle istituzioni locali e alle forze sindacali, di intervenire, ognuno per le proprie competenze e possiblità, affinché questa data possa essere spostata. Per quanto ci riguarda, interverremo con un atto ispettivo presso il ministero della Funzione pubblica per sollecitare gli atti necessari alla riattualizzazione della legge ’98.

Maria Grazia Gatti, Paolo Fontanelli
(Deputati del Pd)

Scarica la risposta del ministro

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