6 Settembre 2012

Bramerini: “Siccità, dato strutturale e non emergenza. Introdurre sistemi idrici duali in edilizia”

Tra l’autunno inverno del 2011 e l’inizio del 2012 la Toscana ha avuto un calo del 70% di afflusso d’acqua, tranne, purtroppo nella Lunigiana, dove al contrario le eccessive piogge che hanno fatto esondare il Magra hanno causato danni e perdite di vite umane. Sono situazioni che si ripetono ogni 3 – 4 anni con cadenza regolare, ormai non possiamo più considerare la siccità un’emergenza ma un dato strutturale, e come tale dobbiamo essere in grado di gestirlo”.

Così l’assessore all’ambiente Regione Toscana Anna Rita Bramerini ieri alla Festa democratica regionale e metropolitana in corso al Parco delle Cascine durante il dibattito “Oro Blu: tutelare e gestire le risorse idriche” con Alberto Biancardi, dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas, Oliveiro Giorgi, di Water right foundation, Giuseppe Sardu, presidente di Acque spa, Gabriele Toti, responsabile servizi pubblici locali Pd Toscana.

“Sarebbe necessario stabilire per gli interventi di riqualificazione edilizia e per le nuove costruzioni sistemi idrici duali, per non sprecare acqua idropotabile”, ha proseguito Bramerini.

A introdurre il dibattito Gabriele Toti che ha parlato del bisogno di “tutelare la risorsa idrica, diffondendo l’importanza di un uso consapevole, recuperare il rapporto con gli utenti, tenendo di conto delle esigenze delle famiglie, anche a seconda del numero dei componenti”.

Biancardi ha illustrato il ruolo dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas e del processo, già in atto, che conferirà a questa anche l’incarico di svolgere il medesimo compito per quanto riguarda le risorse idriche. “Siamo un’autorità di regolazione indipendente, ci occupiamo di determinare tariffe e strumenti per applicarle correttamente.- ha spiegato – Metteremo a disposizione l’esperienza accumulata in quest’ambito per il settore idrico, anche se, per quanto riguarda l’acqua, la questione tariffa è solo una delle tante su cui fare un lavoro approfondito. Tra le altre, in primis, va segnalato il problema di gestire le emergenze e di individuare nuove tecnologie per risolverle o evitarle”.

Il settore idrico ha sofferto di investimenti a rilento, necessita di un fabbisogno costante di risorse che in momenti difficili come questo è inevitabilmente più complicato reperire”, ha sottolineato Sardu.

Giorgi ha parlato dell’esperienza di Water right foundation. “Stiamo completando il passaggio da associazione a fondazione, lavoriamo con paesi stranieri e ci siamo resi conto del bisogno di aumentare gli interventi internazionali relativi all’acqua: si può fare tanto per la cooperazione, c’è molta richiesta e grande interesse su questo tema”, ha fatto presente Giorgi.

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Bramerini: “Siccità, dato strutturale e non emergenza. Introdurre sistemi idrici duali in edilizia”

Tra l’autunno inverno del 2011 e l’inizio del 2012 la Toscana ha avuto un calo del 70% di afflusso d’acqua, tranne, purtroppo nella Lunigiana, dove al contrario le eccessive piogge che hanno fatto esondare il Magra hanno causato danni e perdite di vite umane. Sono situazioni che si ripetono ogni 3 – 4 anni con cadenza regolare, ormai non possiamo più considerare la siccità un’emergenza ma un dato strutturale, e come tale dobbiamo essere in grado di gestirlo”.

Così l’assessore all’ambiente Regione Toscana Anna Rita Bramerini ieri alla Festa democratica regionale e metropolitana in corso al Parco delle Cascine durante il dibattito “Oro Blu: tutelare e gestire le risorse idriche” con Alberto Biancardi, dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas, Oliveiro Giorgi, di Water right foundation, Giuseppe Sardu, presidente di Acque spa, Gabriele Toti, responsabile servizi pubblici locali Pd Toscana.

“Sarebbe necessario stabilire per gli interventi di riqualificazione edilizia e per le nuove costruzioni sistemi idrici duali, per non sprecare acqua idropotabile”, ha proseguito Bramerini.

A introdurre il dibattito Gabriele Toti che ha parlato del bisogno di “tutelare la risorsa idrica, diffondendo l’importanza di un uso consapevole, recuperare il rapporto con gli utenti, tenendo di conto delle esigenze delle famiglie, anche a seconda del numero dei componenti”.

Biancardi ha illustrato il ruolo dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas e del processo, già in atto, che conferirà a questa anche l’incarico di svolgere il medesimo compito per quanto riguarda le risorse idriche. “Siamo un’autorità di regolazione indipendente, ci occupiamo di determinare tariffe e strumenti per applicarle correttamente.- ha spiegato – Metteremo a disposizione l’esperienza accumulata in quest’ambito per il settore idrico, anche se, per quanto riguarda l’acqua, la questione tariffa è solo una delle tante su cui fare un lavoro approfondito. Tra le altre, in primis, va segnalato il problema di gestire le emergenze e di individuare nuove tecnologie per risolverle o evitarle”.

Il settore idrico ha sofferto di investimenti a rilento, necessita di un fabbisogno costante di risorse che in momenti difficili come questo è inevitabilmente più complicato reperire”, ha sottolineato Sardu.

Giorgi ha parlato dell’esperienza di Water right foundation. “Stiamo completando il passaggio da associazione a fondazione, lavoriamo con paesi stranieri e ci siamo resi conto del bisogno di aumentare gli interventi internazionali relativi all’acqua: si può fare tanto per la cooperazione, c’è molta richiesta e grande interesse su questo tema”, ha fatto presente Giorgi.

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Industria, Velo: “Includere Piombino in aree di crisi complessa”

Includere da subito Piombino tra le aree definite di crisi industriale complessa”.

Lo chiede la deputata del Pd Silvia Velo che ha presentato in commissione Attività produttive una risoluzione in merito.

Dobbiamo accelerare il processo di riqualificazione complessiva del sito siderurgico di Piombino – afferma la Velo – mediante operazioni di bonifica e di infrastrutturazione di fondamentale importanza per un effettivo rilancio produttivo del sistema industriale siderurgico”.

“Con questa iniziativa – prosegue l’onorevole Velo citando il testo della risoluzione presentata – intendiamo impegnare il Parlamento a sostenere la richiesta avanzata al governo da Regione Toscana, Provincia di Livorno e Comune di Piombino. Con soddisfazione, siamo riusciti a ottenere non solo la firma di tutti i deputati del Pd della Toscana, ma anche quella dell’on. Saglia (Pdl), che da sottosegretario aveva seguito attentamente questa vicenda. Ci auguriamo pertanto che il governo possa accogliere la richiesta in tempi rapidi”.

Scarica il testo della risoluzione

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Industria, Velo: “Includere Piombino in aree di crisi complessa”

Includere da subito Piombino tra le aree definite di crisi industriale complessa”.

Lo chiede la deputata del Pd Silvia Velo che ha presentato in commissione Attività produttive una risoluzione in merito.

Dobbiamo accelerare il processo di riqualificazione complessiva del sito siderurgico di Piombino – afferma la Velo – mediante operazioni di bonifica e di infrastrutturazione di fondamentale importanza per un effettivo rilancio produttivo del sistema industriale siderurgico”.

“Con questa iniziativa – prosegue l’onorevole Velo citando il testo della risoluzione presentata – intendiamo impegnare il Parlamento a sostenere la richiesta avanzata al governo da Regione Toscana, Provincia di Livorno e Comune di Piombino. Con soddisfazione, siamo riusciti a ottenere non solo la firma di tutti i deputati del Pd della Toscana, ma anche quella dell’on. Saglia (Pdl), che da sottosegretario aveva seguito attentamente questa vicenda. Ci auguriamo pertanto che il governo possa accogliere la richiesta in tempi rapidi”.

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5 Settembre 2012

Nota Pd su riunione riassetto istituzionale

A seguito di quanto emerso dalla riunione del Coordinamento regionale del Pd della Toscana di lunedì scorso, si è svolta oggi a Firenze la riunione con i segretari territoriali, con al centro la questione del riassetto istituzionale.

Dalla discussione è emersa la necessità di sviluppare il confronto su questo tema in modo unitario e tenendo conto di tutte le sensibilità e specificità dei territori.

Dopo il passaggio di oggi, la discussione continuerà coinvolgendo tutti i soggetti politici e istituzionali delle varie realtà con la volontà di trovare una soluzione condivisa e di sintesi.

Dalla riunione è emersa la richiesta di chiarire fino in fondo gli aspetti normativi su parametri e funzioni delle nuove province e sul ruolo e caratteristiche che andranno a svolgere le città metropolitane.

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Nota Pd su riunione riassetto istituzionale

A seguito di quanto emerso dalla riunione del Coordinamento regionale del Pd della Toscana di lunedì scorso, si è svolta oggi a Firenze la riunione con i segretari territoriali, con al centro la questione del riassetto istituzionale.

Dalla discussione è emersa la necessità di sviluppare il confronto su questo tema in modo unitario e tenendo conto di tutte le sensibilità e specificità dei territori.

Dopo il passaggio di oggi, la discussione continuerà coinvolgendo tutti i soggetti politici e istituzionali delle varie realtà con la volontà di trovare una soluzione condivisa e di sintesi.

Dalla riunione è emersa la richiesta di chiarire fino in fondo gli aspetti normativi su parametri e funzioni delle nuove province e sul ruolo e caratteristiche che andranno a svolgere le città metropolitane.

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“Dalla Toscana una legge che concede un credito di imposta del 20% sull’Irap alle aziende che investono in progetti e attività culturali”

“La biblioteca Nazionale Centrale di Firenze nel 1997 aveva 370 dipendenti. Oggi ne ha 186, nonostante i compiti siano notevolmente aumentati. E questa è la situazione drammatica di tutte le biblioteche”, così la dottoressa Maria Letizia Sebastiani, direttrice della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, ieri è entrata subito nel vivo dell’incontro dedicato a ‘Biblioteche, archivi e istituti culturali’ nell’ambito della Festa regionale e nazionale del Pd sui temi della cultura e dell’informazione alle Cascine di Firenze, con il consigliere regionale Nicola Danti, presidente commissione cultura, e la senatrice Vittoria Franco.

L’investimento in cultura è una delle differenze fra centrodestra e centrosinistra” ha detto la senatrice Franco. “Se per Tremonti ‘con la cultura non si mangia’ noi pensiamo invece che questa immensa ricchezza debba smettere di essere la Cenerentola delle varie manovre economiche. Sostanzialmente esistono due posizioni: una liberista, dove l’assunto è che va avanti chi riesce a stare sul mercato, e l’altra di rassegnazione, ovvero che se ne possa fare a meno. Sono ambedue sbagliate. Il nostro paese ha risorse culturali eccezionali e credo che pubblico e privato possano e debbano, per certi aspetti stare insieme”.

Rilanciando l’idea dei “Distretti culturali” emersa nel corso del Governo Prodi nel 2006, la senatrice Franco ha ricordato come in quel brevissimo periodo siano comunque stati presi “provvedimenti importanti come le risorse per il Fus e abbiano preso le mosse leggi come quella che ha salvato dall’agonia l’Accademia della Crusca e l’Accademia dei Lincei e altre istituzioni prestigiose”.

Dopo aver ricordato le troppe situazioni di crisi che investono le istituzioni culturali fiorentine e toscane, Nicola Danti ha parlato della nuova legge della Regione che concede un credito di imposta del 20 per cento sull’Irap alle aziende che investono in progetti e attività culturali: “Questo è un modello che andrebbe ripetuto anche a livello nazionale per far sì che oltre alle risorse pubbliche, sempre necessarie e non sufficienti, ci sia la possibilità di reperirne altre incentivando il contributo dei soggetti privati. Troppo spesso del nostro patrimonio culturale ci si è occupati solo con politiche di tutela e non di valorizzazione. L’impegno deve essere collettivo e la Regione e gli enti locali assolveranno il loro ruolo predisponendo azioni e iniziative che sempre più mettano a frutto i beni culturali di cui la Toscana è ricca”.

“Le biblioteche – ha detto Maria Letizia Sebastiani dopo aver ricordato che il problema del personale non dipende dal Ministero dei Beni Culturali ma soprattutto da quello della Funzione Pubblica che ha da tempo bloccato i concorsi – così come le altre istituzioni culturali non debbono essere torri d’avorio ma luoghi d’incontro per la gente. Il nostro problema è anche farci conoscere e ci stiamo muovendo su questo: abbiamo in cantiere, fra l’altro, una serie di incontri con personaggi della cultura dentro la nostra sede per farla apprezzare e soprattutto far conoscere i nostri manoscritti, affinché la gente possa essere vicino a questi splendidi capolavori”.

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“Dalla Toscana una legge che concede un credito di imposta del 20% sull’Irap alle aziende che investono in progetti e attività culturali”

“La biblioteca Nazionale Centrale di Firenze nel 1997 aveva 370 dipendenti. Oggi ne ha 186, nonostante i compiti siano notevolmente aumentati. E questa è la situazione drammatica di tutte le biblioteche”, così la dottoressa Maria Letizia Sebastiani, direttrice della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, ieri è entrata subito nel vivo dell’incontro dedicato a ‘Biblioteche, archivi e istituti culturali’ nell’ambito della Festa regionale e nazionale del Pd sui temi della cultura e dell’informazione alle Cascine di Firenze, con il consigliere regionale Nicola Danti, presidente commissione cultura, e la senatrice Vittoria Franco.

L’investimento in cultura è una delle differenze fra centrodestra e centrosinistra” ha detto la senatrice Franco. “Se per Tremonti ‘con la cultura non si mangia’ noi pensiamo invece che questa immensa ricchezza debba smettere di essere la Cenerentola delle varie manovre economiche. Sostanzialmente esistono due posizioni: una liberista, dove l’assunto è che va avanti chi riesce a stare sul mercato, e l’altra di rassegnazione, ovvero che se ne possa fare a meno. Sono ambedue sbagliate. Il nostro paese ha risorse culturali eccezionali e credo che pubblico e privato possano e debbano, per certi aspetti stare insieme”.

Rilanciando l’idea dei “Distretti culturali” emersa nel corso del Governo Prodi nel 2006, la senatrice Franco ha ricordato come in quel brevissimo periodo siano comunque stati presi “provvedimenti importanti come le risorse per il Fus e abbiano preso le mosse leggi come quella che ha salvato dall’agonia l’Accademia della Crusca e l’Accademia dei Lincei e altre istituzioni prestigiose”.

Dopo aver ricordato le troppe situazioni di crisi che investono le istituzioni culturali fiorentine e toscane, Nicola Danti ha parlato della nuova legge della Regione che concede un credito di imposta del 20 per cento sull’Irap alle aziende che investono in progetti e attività culturali: “Questo è un modello che andrebbe ripetuto anche a livello nazionale per far sì che oltre alle risorse pubbliche, sempre necessarie e non sufficienti, ci sia la possibilità di reperirne altre incentivando il contributo dei soggetti privati. Troppo spesso del nostro patrimonio culturale ci si è occupati solo con politiche di tutela e non di valorizzazione. L’impegno deve essere collettivo e la Regione e gli enti locali assolveranno il loro ruolo predisponendo azioni e iniziative che sempre più mettano a frutto i beni culturali di cui la Toscana è ricca”.

“Le biblioteche – ha detto Maria Letizia Sebastiani dopo aver ricordato che il problema del personale non dipende dal Ministero dei Beni Culturali ma soprattutto da quello della Funzione Pubblica che ha da tempo bloccato i concorsi – così come le altre istituzioni culturali non debbono essere torri d’avorio ma luoghi d’incontro per la gente. Il nostro problema è anche farci conoscere e ci stiamo muovendo su questo: abbiamo in cantiere, fra l’altro, una serie di incontri con personaggi della cultura dentro la nostra sede per farla apprezzare e soprattutto far conoscere i nostri manoscritti, affinché la gente possa essere vicino a questi splendidi capolavori”.

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Carmassi: “Mancato un limite garantito al welfare, tagli oltre il dovuto”. Guerra: “Dal Governo riforma di Isee per una spesa sociale più equa”

Per le politiche sociali si è tagliato oltre il dovuto perché mai c’è stato un limite minimo garantito: ora c’è bisogno di ripensare il sistema del welfare per non lasciare tutto a un libero mercato, discriminatorio per chi ha meno risorse e formazione”.

Così Cecilia Carmassi, responsabile Pd nazionale Responsabile Terzo Settore, Politiche Sociali e per la famiglia, intervenuta ieri alla Festa democratica regionale e metropolitana in corso alle Cascine, in occasione del dibattito “Quale futuro per le politiche sociali?” con Cecilia Guerra, sottosegretario Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Lorena Paganelli, responsabile Politiche Sociali Pd Regionale Toscana, Emanuele Rossi, docente universitario di diritto costituzionale alla Scuola superiore Sant’Anna di Pisa.

“In Italia non si nasce più, c’è un invecchiamento della popolazione, quindi mai come ora è necessario investire sul welfare, che non deve essere solo materia per addetti ai lavori ma deve essere accessibile a tutti”, ha proseguito.

Guerra ha portato il punto di vista del Governo, sottolineando quanto fatto finora e quanto rientra nei piani futuri. “Il Governo si è mosso nell’ottica di evitare ulteriori riduzioni della spesa sociale, bloccando la delega fiscale assistenziale e riformando l’Isee per una più equa distribuzione delle risorse.- ha spiegato – Ora punteremo a lavorare nel campo della non autosufficienza e per la social card”.

“C’è bisogno di definire meglio le prestazioni a livello sociale, di qualificarle maggiormente: è ora di garantire i servizi ma facendo pagare chi ha la possibilità di farlo, per ottimizzare le risorse e nello stesso tempo rispondere ai bisogni delle persone”, ha sottolineato Rossi.

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Carmassi: “Mancato un limite garantito al welfare, tagli oltre il dovuto”. Guerra: “Dal Governo riforma di Isee per una spesa sociale più equa”

Per le politiche sociali si è tagliato oltre il dovuto perché mai c’è stato un limite minimo garantito: ora c’è bisogno di ripensare il sistema del welfare per non lasciare tutto a un libero mercato, discriminatorio per chi ha meno risorse e formazione”.

Così Cecilia Carmassi, responsabile Pd nazionale Responsabile Terzo Settore, Politiche Sociali e per la famiglia, intervenuta ieri alla Festa democratica regionale e metropolitana in corso alle Cascine, in occasione del dibattito “Quale futuro per le politiche sociali?” con Cecilia Guerra, sottosegretario Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Lorena Paganelli, responsabile Politiche Sociali Pd Regionale Toscana, Emanuele Rossi, docente universitario di diritto costituzionale alla Scuola superiore Sant’Anna di Pisa.

“In Italia non si nasce più, c’è un invecchiamento della popolazione, quindi mai come ora è necessario investire sul welfare, che non deve essere solo materia per addetti ai lavori ma deve essere accessibile a tutti”, ha proseguito.

Guerra ha portato il punto di vista del Governo, sottolineando quanto fatto finora e quanto rientra nei piani futuri. “Il Governo si è mosso nell’ottica di evitare ulteriori riduzioni della spesa sociale, bloccando la delega fiscale assistenziale e riformando l’Isee per una più equa distribuzione delle risorse.- ha spiegato – Ora punteremo a lavorare nel campo della non autosufficienza e per la social card”.

“C’è bisogno di definire meglio le prestazioni a livello sociale, di qualificarle maggiormente: è ora di garantire i servizi ma facendo pagare chi ha la possibilità di farlo, per ottimizzare le risorse e nello stesso tempo rispondere ai bisogni delle persone”, ha sottolineato Rossi.

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