“Dalla Toscana una legge che concede un credito di imposta del 20% sull’Irap alle aziende che investono in progetti e attività culturali”

“La biblioteca Nazionale Centrale di Firenze nel 1997 aveva 370 dipendenti. Oggi ne ha 186, nonostante i compiti siano notevolmente aumentati. E questa è la situazione drammatica di tutte le biblioteche”, così la dottoressa Maria Letizia Sebastiani, direttrice della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, ieri è entrata subito nel vivo dell’incontro dedicato a ‘Biblioteche, archivi e istituti culturali’ nell’ambito della Festa regionale e nazionale del Pd sui temi della cultura e dell’informazione alle Cascine di Firenze, con il consigliere regionale Nicola Danti, presidente commissione cultura, e la senatrice Vittoria Franco.

L’investimento in cultura è una delle differenze fra centrodestra e centrosinistra” ha detto la senatrice Franco. “Se per Tremonti ‘con la cultura non si mangia’ noi pensiamo invece che questa immensa ricchezza debba smettere di essere la Cenerentola delle varie manovre economiche. Sostanzialmente esistono due posizioni: una liberista, dove l’assunto è che va avanti chi riesce a stare sul mercato, e l’altra di rassegnazione, ovvero che se ne possa fare a meno. Sono ambedue sbagliate. Il nostro paese ha risorse culturali eccezionali e credo che pubblico e privato possano e debbano, per certi aspetti stare insieme”.

Rilanciando l’idea dei “Distretti culturali” emersa nel corso del Governo Prodi nel 2006, la senatrice Franco ha ricordato come in quel brevissimo periodo siano comunque stati presi “provvedimenti importanti come le risorse per il Fus e abbiano preso le mosse leggi come quella che ha salvato dall’agonia l’Accademia della Crusca e l’Accademia dei Lincei e altre istituzioni prestigiose”.

Dopo aver ricordato le troppe situazioni di crisi che investono le istituzioni culturali fiorentine e toscane, Nicola Danti ha parlato della nuova legge della Regione che concede un credito di imposta del 20 per cento sull’Irap alle aziende che investono in progetti e attività culturali: “Questo è un modello che andrebbe ripetuto anche a livello nazionale per far sì che oltre alle risorse pubbliche, sempre necessarie e non sufficienti, ci sia la possibilità di reperirne altre incentivando il contributo dei soggetti privati. Troppo spesso del nostro patrimonio culturale ci si è occupati solo con politiche di tutela e non di valorizzazione. L’impegno deve essere collettivo e la Regione e gli enti locali assolveranno il loro ruolo predisponendo azioni e iniziative che sempre più mettano a frutto i beni culturali di cui la Toscana è ricca”.

“Le biblioteche – ha detto Maria Letizia Sebastiani dopo aver ricordato che il problema del personale non dipende dal Ministero dei Beni Culturali ma soprattutto da quello della Funzione Pubblica che ha da tempo bloccato i concorsi – così come le altre istituzioni culturali non debbono essere torri d’avorio ma luoghi d’incontro per la gente. Il nostro problema è anche farci conoscere e ci stiamo muovendo su questo: abbiamo in cantiere, fra l’altro, una serie di incontri con personaggi della cultura dentro la nostra sede per farla apprezzare e soprattutto far conoscere i nostri manoscritti, affinché la gente possa essere vicino a questi splendidi capolavori”.