15 Ottobre 2013

Casa. Una proposta di legge regionale Pd per le fasce deboli della popolazione attraverso il sostegno alle Agenzie sociali

ferrucci-ruggeri15 ottobre 2013 – Rispondere al problema dell’emergenza abitativa con politiche di sostegno, normativo e finanziario, all’attività delle Agenzie sociali per la casa. E’ questo, in pillole, l’obiettivo che si pone la proposta di legge regionale presentata oggi a Firenze dal gruppo consiliare del Pd in Regione.
La proposta – firmata dal capogruppo Marco Ruggeri e dai consiglieri  Ivan Ferrucci, Fabrizio Mattei, Paolo Bambagioni, Vanessa Boretti ed Eugenio Giani –  ha come titolo “Disposizioni per il sostegno alle attività delle Agenzie sociali per la Casa quali strumenti delle politiche pubbliche integrate regionali per l’accesso alla casa delle fasce deboli della popolazione. Modifiche alla legge regionale 12 dicembre 2012, n. 75 (Misure urgenti per la riduzione del disagio abitativo. Istituzione delle commissioni territoriali per il contrasto del disagio abitativo)” , prende le mosse dalla lettura del  ‘Primo rapporto sulla condizione abitativa’ redatto dalla Regione Toscana con il contributo dell’Osservatorio Sociale Regionale e andrà a integrare la proposta su cui sta lavorando la Giunta regionale, di cui il documento preliminare è appena arrivato in consiglio.
 
In un contesto ancora economicamente complesso, in cui sempre di più sono le famiglie in emergenza abitativa, l’idea è quella di sviluppare maggiormente il ruolo delle Agenzie sociali per la Casa, soggetti giuridici non a scopo di lucro, pubblici o privati, che si occupano proprio dell’inserimento abitativo di fasce deboli della popolazione che però non rientrano nella rete dell’edilizia popolare, attraverso strumenti diversificati come la reperibilità di alloggi in affitto o in comodato, alla prestazione di garanzie contro morosità e danni a vantaggio dei proprietari.
 Il sostegno che si propone è sia “normativo” che “finanziario”: se da un lato infatti si prevede una regolamentazione più specifica per questi soggetti, condizionando le agenzie partner nel pubblico per le politiche per la casa alla previa acquisizione di un accreditamento regionale, per uniformare caratteristiche e tipologie di chi opera in questa veste, dall’altro si indica anche la costituzione, con la prossima finanziaria regionale, di  un fondo triennale, della complessiva entità di tre milioni di euro, per il cofinanziamento dell’attività delle agenzie accreditate, relativamente alla gestione delle stesse, all’attività di informazione, alla gestione dei fondi di garanzia. Il tutto nell’ottica di lavorare in una sinergia sempre più stretta con gli operatori pubblici delle politiche sociali e per la casa, riconoscendoli come strumenti essenziali di sostegno al soddisfacimento dei bisogni abitativi delle fasce deboli della popolazione, così come già riconosciuto dagli attuali strumenti di programmazione regionali: la proposta introduce infatti anche il principio dell’impegno della Regione al sostegno alla messa in rete delle agenzie accreditate, nell’ottica di una massimizzazione della capacità di risposta al bisogno regionale di abitare, nonché un’esplicita modifica alla legge regionale 75/2012 per l’inserimento delle agenzie sociali accreditate nelle ’commissioni territoriali per il contrasto del disagio abitativo’, giusto il ruolo che l’accreditamento regionale comporta per le agenzie in termini di soggetti attivi delle politiche pubbliche regionali integrate per la casa.
 
“Questa proposta di legge è il risultato di moltissimi incontri in tutta la Toscana: ci siamo resi conto che le Agenzie per la casa già operavano nei territori nell’ambito degli enti locali o del no profit, funzionando bene e si proponevano come via alternativa per risolvere l’emergenza casa, oltre all’edilizia residenziale pubblica. – spiega Ruggeri – C’è bisogno quindi di una normativa che regoli questo strumento e di un finanziamento che consenta ad esso di diventare sempre più strutturato”.
 
“Rafforzare le Agenzie per la Casa vuol dire dotare le politiche sociali di uno strumento efficace, che può arginare l’emergenza abitativa per tante persone che restano fuori dalle graduatorie dell’edilizia residenziale pubblica”, fa presente Ferrucci.
“Si tratta di una buona proposta per risolvere, o quanto meno alleviare, il problema dell’emergenza sfratti. – aggiunge Mattei – Abbiamo pensato ad un aiuto concreto da mettere a disposizione delle fasce più deboli, attraverso un’agenzia che potrebbe certamente favorire la disponibilità di alloggi sul mercato, oltre ad un contributo, anche economico, così come prevede la legge della Regione Toscana”.  
 

LEGGI IL TESTO COMPLETO DELLA PROPOSTA DI LEGGE – PdL Agenzie Sociali per la Casa

 

 

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10 Ottobre 2013

I consiglieri regionali e il Pd toscano alla mobilitazione “Fermiamo le stragi nel Mediterraneo”

10 ottobre 2013 – “Domani parteciperemo alla mobilitazione ‘Fermiamo le stragi nel Mediterraneo’ organizzata dalla Cgil, Cisl e Uil; siamo anche noi fermamente convinti dell’urgenza di cambiare una volta per tutte una legge assurda, come la Bossi – Fini. Anche noi siamo al fianco di tutti coloro che vogliono mettere la parola fine a queste immani tragedie e vicini a tutti coloro che soffrono e hanno perso i loro cari”.
 
Così Marco Ruggeri, capogruppo Pd in consiglio regionale e Ivan Ferrucci, consigliere regionale e segretario del Pd toscano – confermano la loro partecipazione alla mobilitazione di domani, venerdì 11 ottobre,  “Fermiamo le stragi nel Mediterraneo”.
 

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Cassa integrazione in deroga, Ferrucci (Pd): “Scelta sbagliata, necessario rimediare con la legge di stabilità”

lavoro-300x24010 ottobre 2013 – “Non esito a dire che quella fatta ieri dall’esecutivo nazionale è stata una scelta sbagliata. A fronte di una situazione sempre più grave, a fronte di una crisi di cui ancora i lavoratori non vedono la fine, non finanziare la cassa integrazione in deroga lo trovo semplicemente sbagliato. Dovrebbe essere una priorità e invece a quanto pare non lo è stata. Per questo, auspico fortemente – e sono fiducioso che questo accada – che il provvedimento trovi risposte positive nella legge di stabilità che sarà varata il prossimo 15 di ottobre; condivido anche la preoccupazione dell’assessore Simoncini che ricorda come con le ultime risorse stanziate, la Regione potrà coprire solo le richieste – tra Cig e mobilità – arrivate fino alla metà di giugno, mentre rimane scoperta tutta la seconda parte dell’anno. Pertanto, mi unisco all’appello dell’assessore che chiede al governo di recuperare, stanziando risorse che, quanto meno, coprino tutto il 2013”.

Così Ivan Ferrucci consigliere regionale e segretario del Pd toscano – commenta il mancato rifinanziamento da parte del governo della Cassa integrazione in deroga.

 

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Cassa integrazione in deroga, Ferrucci (Pd): “Scelta sbagliata, necessario rimediare con la legge di stabilità”

lavoro-300x24010 ottobre 2013 – “Non esito a dire che quella fatta ieri dall’esecutivo nazionale è stata una scelta sbagliata. A fronte di una situazione sempre più grave, a fronte di una crisi di cui ancora i lavoratori non vedono la fine, non finanziare la cassa integrazione in deroga lo trovo semplicemente sbagliato. Dovrebbe essere una priorità e invece a quanto pare non lo è stata. Per questo, auspico fortemente – e sono fiducioso che questo accada – che il provvedimento trovi risposte positive nella legge di stabilità che sarà varata il prossimo 15 di ottobre; condivido anche la preoccupazione dell’assessore Simoncini che ricorda come con le ultime risorse stanziate, la Regione potrà coprire solo le richieste – tra Cig e mobilità – arrivate fino alla metà di giugno, mentre rimane scoperta tutta la seconda parte dell’anno. Pertanto, mi unisco all’appello dell’assessore che chiede al governo di recuperare, stanziando risorse che, quanto meno, coprino tutto il 2013”.

Così Ivan Ferrucci consigliere regionale e segretario del Pd toscano – commenta il mancato rifinanziamento da parte del governo della Cassa integrazione in deroga.

 

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PD. Antonio Mazzeo coordinatore Commissione regionale per il congresso

PDtoscana_logo10 ottobre 2013 – Si è riunita ieri la Commissione del Pd toscano per il congresso. Sarà coordinata da Antonio Mazzeo, che è anche il responsabile organizzazione regionale, così come deciso all’unanimità dagli 11 membri che la compongono.

“Una riunione con un clima di condivisione che annuncia un sereno svolgimento dei congressi che si aprono. Al di là del posizionamento di ognuno di noi, è interesse primario di tutti che sia un’occasione di dibattito e di partecipazione. Auguro dunque buon lavoro a tutti i circoli, che, in Toscana, segno di un partito molto radicato, sono oltre 850 –  ricorda Mazzeo -. Questo congresso servirà per confrontarci sui contenuti: non deve essere una ‘contesa’ sui nomi, ma un’opportunità per rilanciare l’azione del Pd”.

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Legge sul gioco d’azzardo, Brogi, Ruggeri e Remaschi (Pd): “Battaglia sacrosanta. Lanciamo la moda di chi dice ‘no slot’”

slot-machineApprovata dall’assemblea toscana una normativa che prevede regole stringenti per la diffusione delle slot machine e, tra le altre cose, anche un osservatorio regionale per monitorare le ludopatie.

 

9 ottobre 2013 – La lotta al gioco d’azzardo patologico in Toscana diventa legge. Tra le misure previste dalla nuova normativa c’è il divieto di aprire sale da gioco a una distanza inferiore a 500 metri dalle scuole, dai luoghi di culto e dai centri di aggregazione sociale; proibisce la promozione; introduce l’aumento dell’Irap per gli esercizi che hanno le slot machine e offre, invece, incentivi a coloro che decidono di andare nella direzione opposta, rimuovendo le macchinette. “L’idea della Toscana è quella di scoraggiare e prevenire la diffusione delle sale da gioco; perché disincentivare l’attività lecita significa anche ridurre quella illecita. E poi, anche il governo deve trovare misure fiscali severe in materia. I dati a livello nazionale ci dicono, infatti, che esiste un vero e proprio allarme: 90 miliardi il giro di affari solo nel 2012 , 800 mila, invece, le persone che rischiano di giocarsi tutto e 5, 5 miliardi di costi per lo Stato causati da questa piaga. Altro dato sconcertante: il gioco è la terza impresa nel Paese per fatturato, dopo Eni ed Enel”, dichiara Enzo Brogi consigliere regionale (Pd) e primo firmatario della proposta di legge arrivata in commissione sanità dal Pd.  La normativa finale, invece – varata all’unanimità la settimana scorsa in commissione sanità – è  frutto di quattro proposte arrivate da diversi gruppi consiliari. “Alla fine siamo giunti, e con soddisfazione, ad un testo congiunto. Un passo importante su una questione di estrema attualità e urgenza sociale. Con questo testo adesso abbiamo regolamentato l’accesso consapevole e responsabile al gioco, il nostro obiettivo è quello di contrastare fenomeni di dipendenza, mettendo in campo misure di recupero e monitoraggio”, commenta Marco Remaschi, consigliere regionale e presidente della commissione sanità.  “Quello approvato oggi dal consiglio regionale è frutto di un lavoro prezioso; le istituzioni toscane si mettono al fianco di chi combatte contro le ludopatie. Sono convinto dell’efficacia di questo testo perché mette dei paletti precisi: come quello che vieta l’apertura di sale da gioco nei pressi delle scuole, o quello degli incentivi per i gestori che decidono di rimuovere le slot machine. Sarebbe interessante invertire la tendenza in corso, facendo crescere l’orgoglio di tutti i gestori che decidono di esporre fuori dai locali l’etichetta: ‘No Slot’. Abbiamo varato una legge non solo di buon senso ma in grado di mettere in campo misure concrete. Da oggi il nostro impegno diventa una certezza”, conclude Marco Ruggeri, capogruppo Pd in consiglio regionale.

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7 Ottobre 2013

Sanità, Naldoni e Ferrucci (Pd) rispondono ai consiglieri dell’opposizione: “La commissione non è un gran giurì. I Patti siglati siano rispettati”

7 ottobre 2013 –  “La commissione sanità del consiglio regionale non è un gran giurì; pertanto, non ha funzione di sede disciplinare chiamata a fare rispondere i direttori generali delle Asl dei loro rapporti con gli amministratori del territorio. Sedi adibite a discutere e a trovare soluzioni a questo tipo di situazioni sono le conferenze dei sindaci delle Asl. Non si capisce, quindi, la richiesta dei colleghi consiglieri dell’opposizione che, tra l’altro, arriva proprio in un momento in cui  tutte le energie della commissione dovrebbero essere concentrate nell’elaborazione del piano sanitario integrato. Inoltre, conviene ricordare, che la lettera di Damone arriva a seguito della cosiddetta ‘sfiducia’ fatta pervenire nei suoi confronti dai sindaci di Castelnuovo Val di Cecina e di Volterra; non si tratta, quindi, di un’uscita estemporanea ma di una riposta precisa ad un attacco strumentale e politico. Noi pensiamo che Damone stia lavorando bene: ne sono una prova i risultati e i servizi rivolti ai cittadini nell’intera Asl; stesso giudizio positivo lo esprimiamo anche per i contenuti dei Patti territoriali firmati dalle amministrazioni del territorio toscano.
Vogliamo sottolineare, proprio come ha giustamente fatto anche il dg dell’Asl 5, che i Patti territoriali sono vincolanti per tutte le parti che li hanno sottoscritti, e quindi questo vale sia per le Asl che per i Comuni. Pertanto, l’amministrazione di Volterra, evidentemente saldamente ancorata nell’ambito di centrodestra, deve tenere conto di avere firmato questi Patti: perché non si può sottoscrivere un accordo e sconfessarlo il giorno dopo”.
 
Così i due consiglieri regionali Simone Naldoni –  membro della IV commissione consiliare e responsabile sanità del Pd Toscano – e Ivan Ferrucci segretario regionale del Pd –  rispondono ai consiglieri dell’opposizione Stefano Mugnai (Pdl), Marco Carraresi (Udc) e Gianluca Lezzeri (Più Toscana) che in una nota chiedono un’audizione in commissione sanità del dg dell’Asl 5, Rocco Damone.
 

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Sanità, Naldoni e Ferrucci (Pd) rispondono ai consiglieri dell’opposizione: “La commissione non è un gran giurì. I Patti siglati siano rispettati”

7 ottobre 2013 –  “La commissione sanità del consiglio regionale non è un gran giurì; pertanto, non ha funzione di sede disciplinare chiamata a fare rispondere i direttori generali delle Asl dei loro rapporti con gli amministratori del territorio. Sedi adibite a discutere e a trovare soluzioni a questo tipo di situazioni sono le conferenze dei sindaci delle Asl. Non si capisce, quindi, la richiesta dei colleghi consiglieri dell’opposizione che, tra l’altro, arriva proprio in un momento in cui  tutte le energie della commissione dovrebbero essere concentrate nell’elaborazione del piano sanitario integrato. Inoltre, conviene ricordare, che la lettera di Damone arriva a seguito della cosiddetta ‘sfiducia’ fatta pervenire nei suoi confronti dai sindaci di Castelnuovo Val di Cecina e di Volterra; non si tratta, quindi, di un’uscita estemporanea ma di una riposta precisa ad un attacco strumentale e politico. Noi pensiamo che Damone stia lavorando bene: ne sono una prova i risultati e i servizi rivolti ai cittadini nell’intera Asl; stesso giudizio positivo lo esprimiamo anche per i contenuti dei Patti territoriali firmati dalle amministrazioni del territorio toscano.
Vogliamo sottolineare, proprio come ha giustamente fatto anche il dg dell’Asl 5, che i Patti territoriali sono vincolanti per tutte le parti che li hanno sottoscritti, e quindi questo vale sia per le Asl che per i Comuni. Pertanto, l’amministrazione di Volterra, evidentemente saldamente ancorata nell’ambito di centrodestra, deve tenere conto di avere firmato questi Patti: perché non si può sottoscrivere un accordo e sconfessarlo il giorno dopo”.
 
Così i due consiglieri regionali Simone Naldoni –  membro della IV commissione consiliare e responsabile sanità del Pd Toscano – e Ivan Ferrucci segretario regionale del Pd –  rispondono ai consiglieri dell’opposizione Stefano Mugnai (Pdl), Marco Carraresi (Udc) e Gianluca Lezzeri (Più Toscana) che in una nota chiedono un’audizione in commissione sanità del dg dell’Asl 5, Rocco Damone.
 

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4 Ottobre 2013

Congressi PD. Ferrucci: “Auspico candidature unitarie nei congressi di circolo, comunali e territoriali”

4 ottobre 2013 – “Fin dalla mia elezione a segretario ho percorso la strada della soluzione unitaria all’interno del partito regionale costituendo una segreteria collegiale. Allo stesso modo auspico che in questa fase di congressi di circoli, unioni comunali e territoriali si possa arrivare a candidature ampiamente unitarie a prescindere dai posizionamenti che ognuno sceglierà per il congresso nazionale”.

Così il segretario del PD toscano, Ivan Ferrucci, interviene alla vigilia dell’avvio della fase congressuale del Partito Democratico. Domani la direzione regionale approverà il regolamento dei congressi locali.

“Abbiamo rinviato al 13 e 14 dicembre la conferenza programmatica per la concomitanza con le scadenze congressuali. In questo modo i circoli potranno anche portare nel dibattito le note programmatiche che abbiamo preparato così da integrare il documento che poi porteremo all’assemblea di dicembre. Dobbiamo impegnarci per un’ampia partecipazione. Colgo l’occasione per invitare tutti a lasciare da parte le polemiche e impegnarsi affinché ci sia una discussione di merito nei contenuti che è quella che più ci serve per il rilancio del partito e non condivido la richiesta di dimissioni del responsabile organizzazione regionale sollevata da alcuni segretari locali in merito al tesseramento alla Festa del PD di Firenze” aggiunge Ferrucci.

 

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3 Ottobre 2013

Piano sanitario regionale, Naldoni (Pd): “No tentennamenti, dobbiamo farlo e in fretta”

servizio-sanitario-toscano3 ottobre 2013 – “Durante la seduta odierna della commissione consiliare sanità c’è stata una discussione problematica sul nuovo piano sociale sanitario integrato. Una discussione e un confronto dal quale noi non ci siamo mai sottratti e non intendiamo farlo neanche in futuro. La nostra posizione è, comunque, chiara e semplice. Il gruppo del Pd in commissione era e resta convinto che si debba al più presto approvare il nuovo piano per dare ai nostri territori la giusta copertura programmatica alle azioni del governo regionale, pur non strozzando il dibattito in commissione che deve essere profondo e proficuo. E invece, è singolare notar posizioni polemiche e contrastanti da parte dell’opposizione, proprio nei giorni in cui emerge con chiarezza dai dati del Programma nazionale ‘Esiti’ sulle prestazioni ospedaliere, quanto di buono la sanità toscana riesce a fare –  nonostante le condizioni di grave difficoltà economica e finanziaria in cui versa il settore in tutto il Paese. A differenza di queste persone e a fronte di questi traguardi, a noi sembra addirittura più urgente arrivare ad una pronta approvazione del piano per consolidare, e se possibile migliorare, i buoni risultati certificati da Agenas. Compito nostro per il prossimo anno, infatti, sarà quello di migliorare ancora le buone prestazioni, tenendo fermo il principio che in sanità non ci si debba mai distrarre dal governo quotidiano dei percorsi e dei processi”.

Così Simone Naldoni consigliere regionale e responsabile sanità del Pd toscano, in merito alla discussione avvenuta questa mattina in commissione sanità sul nuovo piano regionale.  

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