Antonio Mazzeo ospite di Passioni&Politica di ToscanaMedia



Guarda PRIMA PARTE – SECONDA PARTE
Antonio Mazzeo ospite di Passioni&Politica di ToscanaMedia



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Agricoltura. Marras: “La Toscana avrà più risorse che nel 2007-2013. L’accordo Stato-Regioni ha introdotto novità positive. Ora dalla Regione le semplificazioni amministrative”



Questo è motivo di grande soddisfazione anche perché nella trattativa tra Ministero e Regioni sono stati apportati alcuni miglioramenti significativi, sia aggiungendo al regime premiale alcune colture escluse, sia tutelando in modo più stringente la figura dell’imprenditore agricolo.
A questo punto – conclude Marras – rimane da realizzare una sostanziale opera di semplificazione delle procedure e dei controlli di competenza regionale, in modo da velocizzare la definizione dei progetti e la destinazione dei fondi. Lavoro che è già stato avviato e che presto mi auguro possa concludersi».
Agricoltura. Marras: “La Toscana avrà più risorse che nel 2007-2013. L’accordo Stato-Regioni ha introdotto novità positive. Ora dalla Regione le semplificazioni amministrative”



Questo è motivo di grande soddisfazione anche perché nella trattativa tra Ministero e Regioni sono stati apportati alcuni miglioramenti significativi, sia aggiungendo al regime premiale alcune colture escluse, sia tutelando in modo più stringente la figura dell’imprenditore agricolo.
A questo punto – conclude Marras – rimane da realizzare una sostanziale opera di semplificazione delle procedure e dei controlli di competenza regionale, in modo da velocizzare la definizione dei progetti e la destinazione dei fondi. Lavoro che è già stato avviato e che presto mi auguro possa concludersi».
Amministrative. Intervista a Dario Parrini sul Tirreno del 27 maggio
Intervista di Stefano Bartoli al segretario regionale del Pd toscano Dario Parrini sul Tirreno del 27 maggio 2014
«Abbiamo stabilito dei veri e propri record con tre Comuni in testa alla classifica nazionale: Pontassieve con il 69,8 per cento, Castelfiorentino con il 69,7, Montaione a quota 69. E poi questa Toscana al 56 per cento, una percentuale mai raggiunta neanche dal Pci di Enrico Berlinguer».
A Livorno invece le cose non sembrano essere andate così bene e ci sarà il ballottaggio con il candidato grillino…
«Beh, nel voto amministrativo ci sono anche ragioni di carattere locale: nei prossimi quindici giorni parleremo con la gente per capire le loro ragioni, e poi anche con le liste civiche a noi vicine».
È quasi incontenibile l’entusiasmo di Dario Parrini, segretario toscano del Partito democratico e renziano della prima ora: i consensi sono arrivati a valanga e il “buco” di Livorno non sembra turbarlo più di tanto. Dunque, come giudica il risultato toscano?
«È un risultato eccezionale, come dicevo mai raggiunto, neanche nelle amministrative del 1975, che fu l’anno del balzo in avanti. Tra l’altro mi piace sottolineare che in otto province su dieci siamo andati oltre il 50 per cento e nelle altre due, cioè Lucca e Massa Carrara, siamo intorno al 48-49».
Veniamo ai due casi locali più eclatanti. Il primo è Prato con Matteo Biffoni che è il simbolo di una riscossa.
«Si tratta di un risultato molto significativo. Avevamo sondaggi che ci dicevano che ce la potevamo fare al primo turno e ce l’abbiamo fatta con quasi il 60 per cento. Ma voglio sottolineare che, in una grande città come quella, non si trattava affatto di un risultato scontato».
Livorno vi ha riservato invece una brutta sorpresa: la città dove è nato il Pci manda al secondo turno il candidato del Pd. Cosa che non è accaduta a Piombino dove anche lì la crisi certamente non ha scherzato.
«A Livorno gli elettori hanno mandato al Pd un segnale che deve essere preso in considerazione. Per quanto riguarda il risultato del ballottaggio io sono fiducioso, soprattutto perché comunque il vantaggio rispetto al candidato arrivato al secondo posto, quello del Movimento 5 Stelle, è di almeno 20 punti. Credo però che si debba parlare con le persone per capire il perché di questa scelta e che si possa aprire un dialogo con le altre forze della sinistra e con le liste civiche che ci hanno mandato al ballottaggio. Da sottolineare però che abbiamo riconquistato Pescia al primo turno, Montale, Montecatini va al ballottaggio, e ottimi risultati sono arrivati anche dalla montagna pistoiese. Purtroppo, abbiamo invece perso Fiesole, certamente per ragioni locali, così come è accaduto a Livorno».
Voi avete parlato sempre di rinnovamento. Crede che il successo sia dovuto ad un effettivo ricambio, oppure il carisma di Renzi ha oscurato anche i problemi del partito?
«Io penso che ci sia stato un grandissimo rinnovamento. Bastava guardare la conferenza stampa di domenica sera dalla sede nazionale del Pd, per vedere quasi tutte facce sconosciute fino a poco tempo fa. C’è veramente una nuova classe dirigente che, insieme a Renzi, sta facendo cose difficili con risultati entusiasmanti. E non è una questione anagrafica perché abbiamo saputo coordinare la gioventù con l’esperienza, un obiettivo raggiunto grazie al metodo delle primarie». ©RIPRODUZIONE RISERVATA
Amministrative. Intervista a Dario Parrini sul Tirreno del 27 maggio
Intervista di Stefano Bartoli al segretario regionale del Pd toscano Dario Parrini sul Tirreno del 27 maggio 2014
«Abbiamo stabilito dei veri e propri record con tre Comuni in testa alla classifica nazionale: Pontassieve con il 69,8 per cento, Castelfiorentino con il 69,7, Montaione a quota 69. E poi questa Toscana al 56 per cento, una percentuale mai raggiunta neanche dal Pci di Enrico Berlinguer».
A Livorno invece le cose non sembrano essere andate così bene e ci sarà il ballottaggio con il candidato grillino…
«Beh, nel voto amministrativo ci sono anche ragioni di carattere locale: nei prossimi quindici giorni parleremo con la gente per capire le loro ragioni, e poi anche con le liste civiche a noi vicine».
È quasi incontenibile l’entusiasmo di Dario Parrini, segretario toscano del Partito democratico e renziano della prima ora: i consensi sono arrivati a valanga e il “buco” di Livorno non sembra turbarlo più di tanto. Dunque, come giudica il risultato toscano?
«È un risultato eccezionale, come dicevo mai raggiunto, neanche nelle amministrative del 1975, che fu l’anno del balzo in avanti. Tra l’altro mi piace sottolineare che in otto province su dieci siamo andati oltre il 50 per cento e nelle altre due, cioè Lucca e Massa Carrara, siamo intorno al 48-49».
Veniamo ai due casi locali più eclatanti. Il primo è Prato con Matteo Biffoni che è il simbolo di una riscossa.
«Si tratta di un risultato molto significativo. Avevamo sondaggi che ci dicevano che ce la potevamo fare al primo turno e ce l’abbiamo fatta con quasi il 60 per cento. Ma voglio sottolineare che, in una grande città come quella, non si trattava affatto di un risultato scontato».
Livorno vi ha riservato invece una brutta sorpresa: la città dove è nato il Pci manda al secondo turno il candidato del Pd. Cosa che non è accaduta a Piombino dove anche lì la crisi certamente non ha scherzato.
«A Livorno gli elettori hanno mandato al Pd un segnale che deve essere preso in considerazione. Per quanto riguarda il risultato del ballottaggio io sono fiducioso, soprattutto perché comunque il vantaggio rispetto al candidato arrivato al secondo posto, quello del Movimento 5 Stelle, è di almeno 20 punti. Credo però che si debba parlare con le persone per capire il perché di questa scelta e che si possa aprire un dialogo con le altre forze della sinistra e con le liste civiche che ci hanno mandato al ballottaggio. Da sottolineare però che abbiamo riconquistato Pescia al primo turno, Montale, Montecatini va al ballottaggio, e ottimi risultati sono arrivati anche dalla montagna pistoiese. Purtroppo, abbiamo invece perso Fiesole, certamente per ragioni locali, così come è accaduto a Livorno».
Voi avete parlato sempre di rinnovamento. Crede che il successo sia dovuto ad un effettivo ricambio, oppure il carisma di Renzi ha oscurato anche i problemi del partito?
«Io penso che ci sia stato un grandissimo rinnovamento. Bastava guardare la conferenza stampa di domenica sera dalla sede nazionale del Pd, per vedere quasi tutte facce sconosciute fino a poco tempo fa. C’è veramente una nuova classe dirigente che, insieme a Renzi, sta facendo cose difficili con risultati entusiasmanti. E non è una questione anagrafica perché abbiamo saputo coordinare la gioventù con l’esperienza, un obiettivo raggiunto grazie al metodo delle primarie». ©RIPRODUZIONE RISERVATA
Pulizie nelle scuole, Rossella Lupi: “Il Pd sta lavorando per cambiare il bando e migliorare il servizio”


Il problema non è affatto marginale ed è da ricondurre all’errore messo in campo dagli ultimi Governi di centro-destra con i tagli ingenti effettuati sui vari capitoli del bilancio della scuola, per i quali la ministra Mariastella Gelmini si è particolarmente distinta, portati poi avanti anche dal governo Monti.
E’ fin troppo un luogo comune dire che “investire nella scuola equivale a investire nel futuro”, ma ciò non toglie verità al concetto, soprattutto se lo si valuta nel suo significato pieno, anziché come una vuota enunciazione di principio. La scuola, intesa in senso generale, rappresenta, nella vita dei bambini e dei ragazzi, il loro primo impatto con un ISTITUZIONE PUBBLICA, che, in quanto tale, dovrebbe trasmettere messaggi tesi a consolidare i presupposti basilari ed essenziali di un rapporto basato sui diritti e i doveri, sull’autorevolezza, la congruità e l’efficienza dell’istituzione stessa.
Gli esperti lo chiamano “curricolo implicito”: il decoro, la pulizia, l’ordine e l’efficienza del luogo dedicato ai bambini insegna loro l’importanza e la cura che si deve alla scuola, e all’inverso un’istituzione pubblica trascurata, malandata e sporca svilisce il loro senso civico e il rispetto per le istituzioni. Ecco quindi che, le strutture, con le loro caratteristiche fisiche ed igieniche, così come l’insegnamento e l’educazione che in esse viene trasmesso, vanno a formare la prima e duratura idea di “istituzione” nei ragazzi stessi.
Alla luce di queste riflessioni pare ovvio come non si possa assolutamente considerare irrilevante la qualità e quantità degli interventi per le pulizie scolastiche quotidiane, che anzi rappresentano la prima e imprescindibile garanzia di un ambiente sano ed educativo così come non è irrilevante la manutenzione periodica delle aule e degli edifici scolastici.
L’attuale presidente del consiglio Matteo Renzi ha posto tra le prime priorità del suo Governo proprio LA SCUOLA in senso generale, trovando il modo di stanziare immediatamente fondi per la manutenzione degli edifici e ripromettendosi di mantenervi un attenzione costante.
L’obiettivo di risparmiare sul personale delle scuole ha indotto il Governo Berlusconi prima e il governo Monti dopo, a sostituire una parte dei bidelli statali con personale esterno delle cooperative di pulizia che viene pagato per soli nove mesi ( solo per la durata della scuola) con costi molto inferiori. Per appaltare questo servizio il Ministero dell’Istruzione si è rivolto alla Consip, una società pubblica dipendente dal Ministero delle Finanze, che seleziona per conto della Pubblica Amministrazione i servizi più convenienti e con il miglior rapporto qualità /prezzo.
Il servizio di pulizie individuato dalla Consip forse avrebbe svolto un servizio di buona qualità per uffici o locali pubblici, ma non corrisponde invece alle necessità di una scuola dove i bambini vivono, mangiano e operano con svariati materiali per molte ore al giorno; dove le aule e i banchi devono essere rassettati e igienizzati tutti i giorni e i bagni puliti più volte al giorno.
Per rimediare almeno in parte ai problemi emersi, sono stati votati dal Parlamento due nuovi stanziamenti che hanno reso possibile un parziale tamponamento per arrivare alla fine dell’anno scolastico.
I parlamentari del Partito Democratico stanno seguendo con attenzione la questione e sono all’opera per trovare il modo, insieme al Governo, di modificare le caratteristiche dell’attuale appalto nazionale o di poter comunque ingenerare ulteriori risorse finanziarie e di personale affinché sia scongiurato il pericolo che nel prossimo anno scolastico 2014/2015 si possano ripetere gli stessi problemi.
Visto che siamo in campagna elettorale e che qualcuno sta cercando di strumentalizzare l’argomento, mi sembra opportuno suggerire una riflessione su quanto sovente si sente dire rispetto al fatto della “politica tutta uguale”. NO, non è così. Nelle realtà locali dove il centro-sinistra amministra, non è mai passato per la testa a nessuno di fare tagli indiscriminati sui servizi essenziali senza prima verificarne la ricaduta. I Comuni gestiscono servizi all’infanzia con standard qualitativi notevoli e, nonostante la scarsità di risorse, hanno trovato il modo di offrire anche interventi di arricchimento formativo per tutti i bambini, i ragazzi e i genitori dei vari istituti scolastici, e posso quindi convintamente dire che il centro-sinistra può fare la differenza; sia a livello locale che nazionale.
Rossella Lupi
responsabile scuola Segreteria Regionale PD
Aeroporti, Mazzeo (PD): “Il partito non vuole stravolgere il Pit”



”Il partito a livello regionale sta lavorando per trovare una mediazione tra i soggetti coinvolti a partire da una condizione imprescindibile: il mantenimento delle previsioni urbanistiche contenute nel Pit così come è stato adottato”. Lo ha detto Antonio Mazzeo, responsabile organizzativo del Pd toscano intervenendo sulle recenti polemiche scoppiate attorno al sistemi aeroportuale della Toscana. ”Su questo tema – ha aggiunto – ci sarà sabato una riunione della segreteria regionale con i segretari delle federazioni del partito. Ci confronteremo, discuteremo e alla fine decideremo la proposta da sottoporre alla direzione regionale del Pd. Decidere di non decidere è stato per troppi anni il problema del nostro partito”. Mazzeo ha invece sottolineato che ora l’obiettivo del Pd ”è ragionare sui prossimi 10 anni e su come garantire lo sviluppo di entrambi gli aeroporti per centrare le previsioni degli 11 milioni di passeggeri annui del sistema toscano degli aeroporti e restare dunque nella top ten italiana e in quest’ottica è necessario valorizzare lo sviluppo dell’aeroporto di Pisa, che è fondamentale per lo sviluppo economico, turistico e produttivo della Toscana”. ”Credo anche che, partendo da questi presupposti – ha spiegato il responsabile organizzativo – dopo la segreteria debba esprimersi la direzione del Pd regionale confermando gli atti di programmazione fatti finora”. Infine, Mazzeo ha commentato anche le recenti dichiarazioni di Renzi sulla vicenda: ”Matteo non ha voluto schierarsi a favore di Firenze e contro Pisa: ha semplicemente detto di essere d’accordo con la Regione in base a quello che è stato scritto nel Pit. Né più, né meno”.
Fonte: ANSA
Aeroporti, Mazzeo (PD): “Il partito non vuole stravolgere il Pit”



”Il partito a livello regionale sta lavorando per trovare una mediazione tra i soggetti coinvolti a partire da una condizione imprescindibile: il mantenimento delle previsioni urbanistiche contenute nel Pit così come è stato adottato”. Lo ha detto Antonio Mazzeo, responsabile organizzativo del Pd toscano intervenendo sulle recenti polemiche scoppiate attorno al sistemi aeroportuale della Toscana. ”Su questo tema – ha aggiunto – ci sarà sabato una riunione della segreteria regionale con i segretari delle federazioni del partito. Ci confronteremo, discuteremo e alla fine decideremo la proposta da sottoporre alla direzione regionale del Pd. Decidere di non decidere è stato per troppi anni il problema del nostro partito”. Mazzeo ha invece sottolineato che ora l’obiettivo del Pd ”è ragionare sui prossimi 10 anni e su come garantire lo sviluppo di entrambi gli aeroporti per centrare le previsioni degli 11 milioni di passeggeri annui del sistema toscano degli aeroporti e restare dunque nella top ten italiana e in quest’ottica è necessario valorizzare lo sviluppo dell’aeroporto di Pisa, che è fondamentale per lo sviluppo economico, turistico e produttivo della Toscana”. ”Credo anche che, partendo da questi presupposti – ha spiegato il responsabile organizzativo – dopo la segreteria debba esprimersi la direzione del Pd regionale confermando gli atti di programmazione fatti finora”. Infine, Mazzeo ha commentato anche le recenti dichiarazioni di Renzi sulla vicenda: ”Matteo non ha voluto schierarsi a favore di Firenze e contro Pisa: ha semplicemente detto di essere d’accordo con la Regione in base a quello che è stato scritto nel Pit. Né più, né meno”.
Fonte: ANSA
Il ministro Maurizio Martina domani 15 maggio in Toscana
Domani, giovedì 15 maggio, il ministro delle politiche agricole e forestali Maurizio Martina sarà in Toscana per la campagna elettorale del Partito Democratico.
Sarà alle 16 al Chiostro San Francesco di Suvereto (Livorno), con il candidato sindaco Francesco Lolini, il segretario del PD Valdicornia Elba, Valerio Fabiani, e Luca Sani, presidente della commissione agricoltura della Camera.
Alle 17.30 Martina sarà all’hotel Granduca (via Senese) a Grosseto dove interverrà insieme alla segretaria del Pd provinciale Barbara Pinzuti, con Luca Sani e il presidente della Provincia di Grosseto e responsabile agricoltura del Pd regionale Leonardo Marras. Il tema dell’incontro sarà “Il semestre italiano di presidenza dell’Unione Europea, occasione per innovare la politica agricola comunitaria”.


