Pulizie nelle scuole, Rossella Lupi: “Il Pd sta lavorando per cambiare il bando e migliorare il servizio”
In questi giorni nelle cronache dei quotidiani abbiamo letto di nuove proteste relative alla non adeguata pulizia effettuata nelle scuole, con la riproposizione delle comprensibili preoccupazioni espresse in merito da genitori e docenti.
Il problema non è affatto marginale ed è da ricondurre all’errore messo in campo dagli ultimi Governi di centro-destra con i tagli ingenti effettuati sui vari capitoli del bilancio della scuola, per i quali la ministra Mariastella Gelmini si è particolarmente distinta, portati poi avanti anche dal governo Monti.
E’ fin troppo un luogo comune dire che “investire nella scuola equivale a investire nel futuro”, ma ciò non toglie verità al concetto, soprattutto se lo si valuta nel suo significato pieno, anziché come una vuota enunciazione di principio. La scuola, intesa in senso generale, rappresenta, nella vita dei bambini e dei ragazzi, il loro primo impatto con un ISTITUZIONE PUBBLICA, che, in quanto tale, dovrebbe trasmettere messaggi tesi a consolidare i presupposti basilari ed essenziali di un rapporto basato sui diritti e i doveri, sull’autorevolezza, la congruità e l’efficienza dell’istituzione stessa.
Gli esperti lo chiamano “curricolo implicito”: il decoro, la pulizia, l’ordine e l’efficienza del luogo dedicato ai bambini insegna loro l’importanza e la cura che si deve alla scuola, e all’inverso un’istituzione pubblica trascurata, malandata e sporca svilisce il loro senso civico e il rispetto per le istituzioni. Ecco quindi che, le strutture, con le loro caratteristiche fisiche ed igieniche, così come l’insegnamento e l’educazione che in esse viene trasmesso, vanno a formare la prima e duratura idea di “istituzione” nei ragazzi stessi.
Alla luce di queste riflessioni pare ovvio come non si possa assolutamente considerare irrilevante la qualità e quantità degli interventi per le pulizie scolastiche quotidiane, che anzi rappresentano la prima e imprescindibile garanzia di un ambiente sano ed educativo così come non è irrilevante la manutenzione periodica delle aule e degli edifici scolastici.
L’attuale presidente del consiglio Matteo Renzi ha posto tra le prime priorità del suo Governo proprio LA SCUOLA in senso generale, trovando il modo di stanziare immediatamente fondi per la manutenzione degli edifici e ripromettendosi di mantenervi un attenzione costante.
L’obiettivo di risparmiare sul personale delle scuole ha indotto il Governo Berlusconi prima e il governo Monti dopo, a sostituire una parte dei bidelli statali con personale esterno delle cooperative di pulizia che viene pagato per soli nove mesi ( solo per la durata della scuola) con costi molto inferiori. Per appaltare questo servizio il Ministero dell’Istruzione si è rivolto alla Consip, una società pubblica dipendente dal Ministero delle Finanze, che seleziona per conto della Pubblica Amministrazione i servizi più convenienti e con il miglior rapporto qualità /prezzo.
Il servizio di pulizie individuato dalla Consip forse avrebbe svolto un servizio di buona qualità per uffici o locali pubblici, ma non corrisponde invece alle necessità di una scuola dove i bambini vivono, mangiano e operano con svariati materiali per molte ore al giorno; dove le aule e i banchi devono essere rassettati e igienizzati tutti i giorni e i bagni puliti più volte al giorno.
Per rimediare almeno in parte ai problemi emersi, sono stati votati dal Parlamento due nuovi stanziamenti che hanno reso possibile un parziale tamponamento per arrivare alla fine dell’anno scolastico.
I parlamentari del Partito Democratico stanno seguendo con attenzione la questione e sono all’opera per trovare il modo, insieme al Governo, di modificare le caratteristiche dell’attuale appalto nazionale o di poter comunque ingenerare ulteriori risorse finanziarie e di personale affinché sia scongiurato il pericolo che nel prossimo anno scolastico 2014/2015 si possano ripetere gli stessi problemi.
Visto che siamo in campagna elettorale e che qualcuno sta cercando di strumentalizzare l’argomento, mi sembra opportuno suggerire una riflessione su quanto sovente si sente dire rispetto al fatto della “politica tutta uguale”. NO, non è così. Nelle realtà locali dove il centro-sinistra amministra, non è mai passato per la testa a nessuno di fare tagli indiscriminati sui servizi essenziali senza prima verificarne la ricaduta. I Comuni gestiscono servizi all’infanzia con standard qualitativi notevoli e, nonostante la scarsità di risorse, hanno trovato il modo di offrire anche interventi di arricchimento formativo per tutti i bambini, i ragazzi e i genitori dei vari istituti scolastici, e posso quindi convintamente dire che il centro-sinistra può fare la differenza; sia a livello locale che nazionale.
Rossella Lupi
responsabile scuola Segreteria Regionale PD