parrini

6 giugno 2016 – “Nei 26 comuni toscani ieri al voto, i candidati a sindaco del Pd in generale se la cavano bene, ma in qualche caso, specie dove più si sono fatte sentire le divisioni interne, il risultato è inferiore alle aspettative, per esempio a Sesto Fiorentino. In questi comuni, lavoreremo a fondo fin da oggi affinché il ballottaggio si trasformi in una riscossa. Nei comuni fino a 15 mila abitanti, dove governavamo rivinciamo quasi ovunque. Nei 6 comuni sopra i 15 mila abitanti, andiamo al ballottaggio o avanti (a Cascina fortemente avanti, a Sesto meno) o in seconda posizione con distacchi minimi e annullabili tra 14 giorni (Grosseto, Montevarchi, Altopascio). Più ampio, invece, il nostro svantaggio a Sansepolcro. Affronteremo i ballottaggi, con i quali ogni sfida ricomincia sempre da zero, con fiducia e determinazione, adoperandoci per spiegare le nostre proposte e ascoltare i cittadini ancora di più di quanto fatto in questi mesi”.

Così il segretario del Pd della Toscana, Dario Parrini, commenta con un post su Facebook i risultati del primo turno delle elezioni amministrative.

“Da notare inoltre che gli elettori della nostra Regione hanno visto al lavoro il sindaco di Livorno Nogarin in questi due anni e evidentemente pensano di doverne tener conto: infatti in nessun comune toscano il M5S vince, arriva vicino alla vittoria o giunge al ballottaggio. Non viene percepito come credibile forza di governo, cosa che accade del resto anche a livello nazionale, dove il M5S si dimostra largamente minoritario in tre quarti del Paese perché arriva primo o secondo soltanto in 2 comuni capoluogo di provincia su 24 (Roma e Torino, rappresentativi del 25% circa degli aventi diritto ieri, 3 mln su 13). Nel centrodestra la scommessa estremista di Salvini e Meloni non viene premiata dagli elettori. Il Pd, per quanto non possa dirsi pienamente soddisfatto, si mantiene solido conquistando quasi 1000 comuni su 1300, vincendo a Cagliari, scacciando il fantasma del terzo posto a Roma e soprattutto andando ai ballottaggi in pole position a Milano, Torino, Bologna e in molte altre città capoluogo” conclude Parrini.

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piombino

“Parte nel migliore dei modi al teatro Metropolitan la campagna per il SÌ al referendum costituzionale, davanti a 800 persone. Complimenti Valerio Fabiani, segretario della federazione della Val di Cornia, per l’introduzione e per l’organizzazione dell’evento.
Giorgio Frasca Polara, portavoce di Nilde Iotti quando è diventata presidente della Camera, ha ricordato come nel ’79 la Iotti decise di partire proprio da Piombino per rimarcare il fatto che il nostro bicameralismo perfetto, unico al mondo e fonte di tanti ritardi, andava superato e insieme proporre un Senato delle regioni come in Germania.
Enzo Polidori, sindaco nel ‘ 79 e persona riconosciuta e applaudita dall’affetto dei presenti, ha ricordato come Piombino, con la sua cultura operaia e capacità di comprendere il cambiamento, sia arrivata prima tante volte, non solo con Nilde Iotti, ma anche prima in Italia, come percentuale di voti, nei referendum civili, ad esempio per quello sul divorzio, e ha detto che anche oggi, sulla riforma della Costituzione, Piombino arriva per prima e questo è di buon auspicio.
Il ministro Maria Elena Boschi ha prichiamato il Mito di Sisifo, secondo il quale Sisifo per aver osato sfidare gli dei venne condannato a spingere un masso fino alla cima di un monte, ma ogni volta, vicino alla cima, il masso rotolava per qualche motivo di nuovo alla base del monte. Ogni volta e per l’eternità. É la sindrome delle Riforme costituzionali che da 35 anni ad oggi sono tutte le volte arrivate quasi in fondo e poi ripartite da capo. Per non dimenticare: 1) Commissione bicamerale Bozzi 1983-85, 2) Commissione bicamerale De Mita-Iotti 1992-94, 3)Comitato Speroni 1994, 4) Commissione bicamerale D’Alema nel 1997-98, 5) Comitato Brigandi’ durante il il secondo governo Berlusconi 2002-04, 6) Progetto approvato dalle camere nel 2005 e bocciato dal referendum nel 2006, 7) Commissione Violante nel 2007, 8) Commissione Quagliariello, governo Letta nel 2013.
Una vocazione alla sconfitta, o comunque una ineluttabilita’ a reiterare gli stessi errori.
É arrivato invece il momento di imparare dai nostri errori, perché non ci possiamo più permettere di ripeterli. Ma dipende dall’impegno di ognuno di noi, questa volta abbiamo, davvero, più potere di quello che pensiamo.
Con il nostro voto possiamo scegliere di cambiare e mettere il nostro Paese nelle condizioni prendere le decisioni che servono e rendere, quindi, i programmi elettorali un vero impegno verso i cittadini, che a loro volta potranno essere più severi nella valutazione delle cose realizzate o non realizzate. Questa è la proposta del SI’.
Oppure possiamo scegliere di votare No è far rimane tutto com’è, tertium non datum. Non è che, se vince il No, il prossimo anno o nei prossimi anni andremo a votare un’altra riforma migliore o peggiore. Semplicemente se ne continuerà a parlare senza fare niente, ma i problemi irrisolti rimarranno. Perso un treno non ne passerà un’altro per molto tempo.
Il fronte del NO non ha una proposta comune, ricomprende coloro che considerano la Costituzione come un simulacro intoccabile e quelli, come la destra estrema, che modificherebbero anche la prima parte perché non si riconoscono nei principi dell’antifascismo. Tra queste due polarità ci sono tante sfumature del No, da quelli che confondono la Riforma costituzionale con il giudizio sul governo a quelli che sono d’accordo con i contenuti del SI’, ma non condividono il metodo usato, fino a coloro che avrebbero voluto votare singolarmente ogni articolo, come se, ogni riforma, non fosse costituita da una coerenza complessiva di tutti gli articoli. Poi ci sono quelli che voterebbero SI’ se venisse cambiata la legge elettorale, l’italicum, che però non fa parte della riforma costituzionale, anche se ne è oggettivamente legata.
Elenco tutte queste possibilità del NO perché sono sicuro che i cittadini non le comprendono e non rispondono alle logiche dei partiti, neanche di quelli che votano alle elezioni. Non ci facciamo ingannare da una rappresentazione che vede il PD da una parte e quasi tutti gli altri partiti dall’altra. Al referendum contano i cittadini, tutti i cittadini, indipendentemente da quello che votano alle elezioni politiche. Mai come in questo momento è diversa la lente interpretativa dei partiti, rispetto a quella dei cittadini. I cittadini vedono la semplificazione, la riduzione dei costi della politica, la possibilità di governare, le maggiori possibilità di democrazia diretta. C’è un’irriducibile contraddizione tra le logiche di potere e gli interessi dei cittadini.
La vera politica é quella che pensa prima di tutto al bene comune e considera il potere solo come un mezzo per soddisfare i bisogni e desideri dei cittadini. Il potere non deve mai essere fine a se stesso, perché questa è la morte della politica e il trionfo dell’egoismo di parte.
Leggendo la Costituzione, Roberto Benigni usa le parole più trasgressive che si possano affermare di questi tempi: “Vi dico non di rispettare la politica, ma di amarla…, perché la politica significa occuparsi della nostra vita’.”

Riccardo Nocentini, segreteria PD Toscana

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iotti boschi

Un’iniziativa per riflettere sull’attualità del discorso pronunciato il 9 settembre del 1979 da Nilde Iotti a Piombino. La organizzano il PD della Toscana e quello Valdicornia Elba giovedì 2 giugno nella stessa città in cui la neoletta presidente della Camera pronunciò il discorso in cui auspicava il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari e un Senato delle autonomie locali.

L’iniziativa si inserisce nell’ambito della campagna per il Si’ al referendum costituzionale di ottobre.

Al teatro “Metropolitan” di Piombino (Piazza Cappelletti), alle 16.30 interverranno il ministro Maria Elena Boschi e Giorgio Frasca Polara, già portavoce della Iotti, che ha di recente riscoperto il testo di quel discorso. Ci saranno il presidente del comitato regionale per il Si’ Stefano Ceccanti, il segretario del Pd toscano Dario Parrini e quello territoriale Valerio Fabiani, con Enzo Polidori sindaco di Piombino nel 1979.

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Oggi intervento del responsabile cultura del Pd toscano Corrado Besozzi su Repubblica.

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27 maggio 2016 – “Diminuisce la burocrazia e si agevolano le donazioni. E’ una svolta storica”. Dopo due anni di gestazione la riforma del terzo settore da mercoledì scorso è legge. Oggi un incontro alla sede dell’Asev di Empoli organizzato dal PD.

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27 maggio 2016 – “Diminuisce la burocrazia e si agevolano le donazioni. E’ una svolta storica”. Dopo due anni di gestazione la riforma del terzo settore da mercoledì scorso è legge. Oggi un incontro alla sede dell’Asev di Empoli organizzato dal PD.

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Q2 7

19 maggio 2016 – Sono circa 500 i banchetti che il Partito Democratico sta organizzando in Toscana per la raccolta firme che inizia con il referendum day di sabato 21 maggio.

Nelle piazze e nei luoghi di aggregazione, amministratori e dirigenti, insieme ai volontari, inizieranno la raccolta delle firme per la convocazione del referendum di ottobre, quando i cittadini saranno chiamati a pronunciarsi sulla riforma costituzionale approvata dal Parlamento. Contestualmente partirà la campagna per il SI e i cittadini potranno ritirare materiali informativi e conoscere come formare o aderire a comitati locali. Già dalla giornata di sabato, i comitati locali, composti da almeno 5 persone, potranno registrarsi sul sito www.bastaunsi.it.

“Una grande mobilitazione che dimostra come anche questa volta la Toscana sia in prima linea per le riforme e come i nostri instancabili volontari siano pronti per concretizzare uno dei traguardi principali di questi due anni di governo Renzi. Siamo protagonisti di una grande fase di cambiamento. La riforma esce dalle aule parlamentari e arriva tra i cittadini, adesso con la raccolta firme, poi con il voto referendario. Non dimentichiamo che la scelta della raccolta firme tra i cittadini, in questo caso non è un atto formale indispensabile per indire il referendum costituzionale, ma politico: il Pd ha voluto comunque che ci fosse un coinvolgimento popolare anche in questo” dice il vicesegretario e organizzatore del Pd toscano Antonio Mazzeo.

Tra i molti dirigenti e amministratori ai banchetti, gia’fissate le presenze del segretario del Pd toscano, Dario Parrini, in provincia di Pistoia, nel distretto del Cuoio e nell’empolese valdelsa. Il vicesegretario Antonio Mazzeo sarà a Follonica con il capogruppo in Regione Leonardo Marras.

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12 maggio 2016 – La campagna per il sì al referendum costituzionale compie i suoi primi passi in Toscana partendo dai social network, e i primi riscontri rispetto all’interesse e alla partecipazione dei cittadini toscani sono subito incoraggianti. Su Facebook la pagina ufficiale del comitato toscano, infatti, ha raccolto oltre 1.300 adesioni in solo 24 ore. Un primo importante segnale in vista della costituzione formale dei Comitati su tutto il territorio regionale. “Nei prossimi mesi il nostro impegno sarà quello di informare e coinvolgere più possibile i cittadini – spiega Antonio Mazzeo, vicesegretario Pd Toscana – e questo è un primo bel segnale che ci conferma come in Toscana sia alta la voglia di partecipare e di contribuire a raggiungere un obiettivo di portata storica per il nostro Paese: dargli finalmente un sistema politico e istituzionale che lo renda meno oneroso, più semplice, efficace e al passo con i  modelli parlamentari delle principali democrazie europee”. La pagina Facebook “La Toscana che dice sì”, che in poche ora ha raccolto così tante adesioni, sarà uno spazio di discussione e il luogo virtuale dove condividere le iniziative e scambiarsi informazioni, per far interagire e collegare l’attività dei singoli comitati toscani.

”Il nostro obiettivo – conclude Mazzeo – è quello di creare nella nostra regione una rete di almeno 500 comitati, per portare in tutto il territorio la possibilità di discutere intorno ai contenuti e alle potenzialità previste dalla riforma costituzionale approvata in Parlamento, e sulla quale i cittadini sono chiamati a esprimersi perché possa tradursi in realtà. Invito quindi i nostri iscritti e i nostri simpatizzanti a partecipare e a far parte di questo percorso iscrivendosi intanto alla pagina Facebook, e a continuare a inviare le proprie richieste e a comunicare la propria disponibilità a formare un comitato scrivendo all’indirizzo latoscanachedicesi@pdtoscana.it”.

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12 maggio 2016 – La campagna per il sì al referendum costituzionale compie i suoi primi passi in Toscana partendo dai social network, e i primi riscontri rispetto all’interesse e alla partecipazione dei cittadini toscani sono subito incoraggianti. Su Facebook la pagina ufficiale del comitato toscano, infatti, ha raccolto oltre 1.300 adesioni in solo 24 ore. Un primo importante segnale in vista della costituzione formale dei Comitati su tutto il territorio regionale. “Nei prossimi mesi il nostro impegno sarà quello di informare e coinvolgere più possibile i cittadini – spiega Antonio Mazzeo, vicesegretario Pd Toscana – e questo è un primo bel segnale che ci conferma come in Toscana sia alta la voglia di partecipare e di contribuire a raggiungere un obiettivo di portata storica per il nostro Paese: dargli finalmente un sistema politico e istituzionale che lo renda meno oneroso, più semplice, efficace e al passo con i  modelli parlamentari delle principali democrazie europee”. La pagina Facebook “La Toscana che dice sì”, che in poche ora ha raccolto così tante adesioni, sarà uno spazio di discussione e il luogo virtuale dove condividere le iniziative e scambiarsi informazioni, per far interagire e collegare l’attività dei singoli comitati toscani.

”Il nostro obiettivo – conclude Mazzeo – è quello di creare nella nostra regione una rete di almeno 500 comitati, per portare in tutto il territorio la possibilità di discutere intorno ai contenuti e alle potenzialità previste dalla riforma costituzionale approvata in Parlamento, e sulla quale i cittadini sono chiamati a esprimersi perché possa tradursi in realtà. Invito quindi i nostri iscritti e i nostri simpatizzanti a partecipare e a far parte di questo percorso iscrivendosi intanto alla pagina Facebook, e a continuare a inviare le proprie richieste e a comunicare la propria disponibilità a formare un comitato scrivendo all’indirizzo latoscanachedicesi@pdtoscana.it”.

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