Aula scolastica19 marzo 2014 – “Una buona notizia, quella sugli scatti di anzianità non più da restituire, e una pessima, quella della situazione venutasi a creare dopo la sentenza del TAR che annulla il concorso dei presidi toscani e che ieri non ha purtroppo trovato soluzione in Parlamento. Una questione che adesso deve ricevere attenzione immediata da parte del Governo per trovare una via legislativa che scongiuri i problemi gravissimi che rischiano di verificarsi nelle nostre scuole”.
Questo il commento della responsabile Scuola del Pd toscano Rossella Lupi e del responsabile regionale Organizzazione del Pd Antonio Mazzeo dopo l’approvazione ieri alla Camera del ‘Decreto salva-scatti’ dal quale però sono stati esclusi dalla Presidenza della Camera, per dichiarata inammissibilità, gli emendamenti per sanare in via transitoria la questione del concorso dei 112 Dirigenti scolastici toscani.

“La conversione in legge avvenuta ieri del decreto sugli automatismi stipendiali del personale della scuola – affermano Lupi e Mazzeo – risolve definitivamente il brutto pasticcio dei mesi scorsi, e interviene anche sulle retribuzioni del personale ATA reintegrando aumenti stipendiali già contrattati. Quindi non si può essere che soddisfatti sulla risoluzione della questione”.

“Rimane invece purtroppo aperto e ancora da risolvere – proseguono i due esponenti del Pd toscano – il grave problema che si è venuto a creare a seguito della sentenza del TAR sul concorso per dirigenti scolastici toscani. La vicenda ha dell’incredibile perché a causa di un errore procedurale nella composizione della Commissione esaminatrice si rischiano ripercussioni gravissime sulle scuole, sia per gli studenti che per i Presidi in questione, ignari partecipanti ad un concorso svoltosi regolarmente per quanto attiene agli aspetti della selezione dei candidati. La speranza che ieri si potesse risolvere anche questo problema con lo stesso decreto è risultata vana e adesso occorre che il Governo si attivi urgentemente magari con un Decreto Legge apposito. L’attenzione e l’interessamento che tutti i parlamentari toscani, a partire dal nostro segretario Dario Parrini, stanno mettendo sulla questione, oltre all’importante presa di posizione del presidente della regione Enrico Rossi, dei Sindacati e dell’Ufficio Scolastico Regionale, ci devono far ben sperare perché le conseguenze di una azione tardiva sarebbero disastrose”, concludono Lupi e Mazzeo.

 

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Firenze

cannabis-terapuutica18 marzo 2014 – “La proposta di Enzo Brogi non solo la condivido ma è da sostenere con forza per renderla attuabile il più presto possibile” così la responsabile Sanità e Welfare del Pd toscano Stefania Magi rilancia l’idea del consigliere regionale Enzo Brogi di far produrre per uso terapeutico la cannabis a strutture dello Stato come lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze.
“Credo – afferma Magi – che i passi avanti fatti in questi due anni sul far cadere un tabù come l’utilizzo di sostanze di origine cannabinoide, sopratutto per pazienti terminali o malattie croniche, grazie alla legge regionale della Toscana, la prima in Italia, debbano continuare rendendo più concreta questa possibilità e l’accesso a questi farmaci, visto che attualmente sono tutti di importazione estera. E – sottolinea Stefania Magi – la produzione di cannabis e la preparazione dei farmaci derivati, sotto la garanzia di soggetti come i militari del ‘Farmacutico’ di Firenze sono un’opportunità che renderebbe sicura anche in Italia la produzione e la distribuzione. Oltretutto la professionalità dei farmacisti e dei ricercatori dello Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze è fuori discussione e l’utilizzo di questa struttura per questo scopo la valorizzerebbe evitando anche il rischio chiusura o ridimensionamento nell’ambito della riorganizzazione e tagli di spesa del Ministero della Difesa paventata tempo fa” conclude la responsabile Sanità e welfare del Pd della Toscana.

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cannabis-terapuutica18 marzo 2014 – “La proposta di Enzo Brogi non solo la condivido ma è da sostenere con forza per renderla attuabile il più presto possibile” così la responsabile Sanità e Welfare del Pd toscano Stefania Magi rilancia l’idea del consigliere regionale Enzo Brogi di far produrre per uso terapeutico la cannabis a strutture dello Stato come lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze.
“Credo – afferma Magi – che i passi avanti fatti in questi due anni sul far cadere un tabù come l’utilizzo di sostanze di origine cannabinoide, sopratutto per pazienti terminali o malattie croniche, grazie alla legge regionale della Toscana, la prima in Italia, debbano continuare rendendo più concreta questa possibilità e l’accesso a questi farmaci, visto che attualmente sono tutti di importazione estera. E – sottolinea Stefania Magi – la produzione di cannabis e la preparazione dei farmaci derivati, sotto la garanzia di soggetti come i militari del ‘Farmacutico’ di Firenze sono un’opportunità che renderebbe sicura anche in Italia la produzione e la distribuzione. Oltretutto la professionalità dei farmacisti e dei ricercatori dello Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze è fuori discussione e l’utilizzo di questa struttura per questo scopo la valorizzerebbe evitando anche il rischio chiusura o ridimensionamento nell’ambito della riorganizzazione e tagli di spesa del Ministero della Difesa paventata tempo fa” conclude la responsabile Sanità e welfare del Pd della Toscana.

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logo-pd-toscana-317 marzo 2014 – Di seguito documento approvato ieri, 17 marzo 2014, dalla direzione regionale del Pd, su proposta del segretario regionale Dario Parrini.

Ordine del giorno direzione regionale PD Toscana – 17 marzo 2014
“RIFORMA ELETTORALE REGIONALE E NAZIONALE”

Mercoledì scorso la Camera dei Deputati ha approvato in prima lettura, a larga maggioranza, la riforma elettorale. Si tratta di un risultato molto positivo, reso possibile dalla forte iniziativa assunta dal Partito Democratico e dal suo segretario Matteo Renzi: si è tagliato questo traguardo dopo oltre otto anni di tentativi vani, in virtù di un’intesa che, come dovrebbe sempre avvenire in caso di modifica di fondamentali regole del gioco, ha unito le principali forze politiche di maggioranza e di minoranza. Le garanzie di governabilità, l’introduzione del doppio turno, la presenza di efficaci meccanismi anti-frammentazione e il collegamento di queste misure al superamento del bicameralismo paritario e alla riforma del titolo V della Costituzione, rappresentano elementi che rendono questo provvedimento un passo avanti considerevole rispetto alla esecrata legge Calderoli in vigore dal 2005 e nota come “Porcellum”.
Certo, nel prosieguo del percorso parlamentare della legge sono auspicabili dei miglioramenti, che andranno perseguiti con determinazione, sempre avendo presente la necessità che eventuali modifiche abbiano il consenso di tutti i contraenti dell’intesa. In particolare si dovrà risolvere il problema della mancanza di meccanismi che garantiscano l’equilibrio di genere nelle candidature e verificare i margini per ulteriori interventi sulle soglie di sbarramento.
Di grande significato è in generale la risposta data con l’”Italicum” a tutte le eccezioni sollevate dalla Consulta nelle motivazioni della sentenza con cui ha dichiarato l’illegittimità della legge Calderoli: nell’”Italicum” il premio di maggioranza scatta solo al raggiungimento di una soglia minima di consensi e viene archiviato lo strumento vergognoso delle liste bloccate lunghe (comprendenti decine di candidati), al posto del quale viene introdotto il meccanismo dei piccoli collegi plurinominali, che è il sistema più diffuso a livello continentale perché permette la conoscibilità e la valutabilità dei candidati la cui mancanza costituiva, a giudizio della Corte Costituzionale, uno dei principali fattori di illegittimità del “Porcellum”. Il collegamento tra candidati e territori viene nelle democrazie avanzate in tre modi: con il collegio uninominale; con il collegio plurinominale piccolo; con il voto di preferenza; oppure con meccanismi che miscelino in vario modo due dei sistemi appena ricordati. A livello nazionale è stato possibile trovare un accordo sulla base di una soluzione imperniata su piccoli collegi plurinominali (ed è importante che il Pd si sia impegnato a selezionare i candidati con le primarie e mettere in lista il 50% di donne).

A livello di legge elettorale regionale, che rappresenta una delle priorità della fase finale della legislatura, è urgente superare il sistema attuale, vigente dalle elezioni del 2005. Il Partito Democratico sta adoperandosi per costruire una soluzione che possa tenere insieme un ampio fronte di forze (a cominciare dai principali partiti di maggioranza e di opposizione) e che abbia come elemento portante la possibilità di doppia preferenza di genere all’interno di circoscrizioni plurinominali piccole. E anche qualora fosse necessario, al fine di comporre un accordo ampiamente condiviso, prevedere la presenza di un listino bloccato, in ogni caso corto e facoltativo, il Pd si impegna da subito a non utilizzarlo. Riteniamo che su questo fronte il Partito Democratico della Toscana debba chiedere con forza al consiglio regionale un’accelerazione per giungere entro la corrente primavera all’approvazione della riforma elettorale.

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logo-pd-toscana-317 marzo 2014 – Di seguito documento approvato ieri, 17 marzo 2014, dalla direzione regionale del Pd, su proposta del segretario regionale Dario Parrini.

Ordine del giorno direzione regionale PD Toscana – 17 marzo 2014
“RIFORMA ELETTORALE REGIONALE E NAZIONALE”

Mercoledì scorso la Camera dei Deputati ha approvato in prima lettura, a larga maggioranza, la riforma elettorale. Si tratta di un risultato molto positivo, reso possibile dalla forte iniziativa assunta dal Partito Democratico e dal suo segretario Matteo Renzi: si è tagliato questo traguardo dopo oltre otto anni di tentativi vani, in virtù di un’intesa che, come dovrebbe sempre avvenire in caso di modifica di fondamentali regole del gioco, ha unito le principali forze politiche di maggioranza e di minoranza. Le garanzie di governabilità, l’introduzione del doppio turno, la presenza di efficaci meccanismi anti-frammentazione e il collegamento di queste misure al superamento del bicameralismo paritario e alla riforma del titolo V della Costituzione, rappresentano elementi che rendono questo provvedimento un passo avanti considerevole rispetto alla esecrata legge Calderoli in vigore dal 2005 e nota come “Porcellum”.
Certo, nel prosieguo del percorso parlamentare della legge sono auspicabili dei miglioramenti, che andranno perseguiti con determinazione, sempre avendo presente la necessità che eventuali modifiche abbiano il consenso di tutti i contraenti dell’intesa. In particolare si dovrà risolvere il problema della mancanza di meccanismi che garantiscano l’equilibrio di genere nelle candidature e verificare i margini per ulteriori interventi sulle soglie di sbarramento.
Di grande significato è in generale la risposta data con l’”Italicum” a tutte le eccezioni sollevate dalla Consulta nelle motivazioni della sentenza con cui ha dichiarato l’illegittimità della legge Calderoli: nell’”Italicum” il premio di maggioranza scatta solo al raggiungimento di una soglia minima di consensi e viene archiviato lo strumento vergognoso delle liste bloccate lunghe (comprendenti decine di candidati), al posto del quale viene introdotto il meccanismo dei piccoli collegi plurinominali, che è il sistema più diffuso a livello continentale perché permette la conoscibilità e la valutabilità dei candidati la cui mancanza costituiva, a giudizio della Corte Costituzionale, uno dei principali fattori di illegittimità del “Porcellum”. Il collegamento tra candidati e territori viene nelle democrazie avanzate in tre modi: con il collegio uninominale; con il collegio plurinominale piccolo; con il voto di preferenza; oppure con meccanismi che miscelino in vario modo due dei sistemi appena ricordati. A livello nazionale è stato possibile trovare un accordo sulla base di una soluzione imperniata su piccoli collegi plurinominali (ed è importante che il Pd si sia impegnato a selezionare i candidati con le primarie e mettere in lista il 50% di donne).

A livello di legge elettorale regionale, che rappresenta una delle priorità della fase finale della legislatura, è urgente superare il sistema attuale, vigente dalle elezioni del 2005. Il Partito Democratico sta adoperandosi per costruire una soluzione che possa tenere insieme un ampio fronte di forze (a cominciare dai principali partiti di maggioranza e di opposizione) e che abbia come elemento portante la possibilità di doppia preferenza di genere all’interno di circoscrizioni plurinominali piccole. E anche qualora fosse necessario, al fine di comporre un accordo ampiamente condiviso, prevedere la presenza di un listino bloccato, in ogni caso corto e facoltativo, il Pd si impegna da subito a non utilizzarlo. Riteniamo che su questo fronte il Partito Democratico della Toscana debba chiedere con forza al consiglio regionale un’accelerazione per giungere entro la corrente primavera all’approvazione della riforma elettorale.

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urna-pd17 marzo 2014 – Si sono svolti a Livorno e Piancastagnaio (SI) le elezioni primarie per la scelta del candidato sindaco del centrosinistra e a Livorno il candidato sarà dunque Marco Ruggeri mentre a Piancastagnaio sarà Anna Sacchi.

Nella stessa giornata si sono svolti anche i due turni di Ballottaggio previsti a Sinalunga (SI) e Fucecchio (FI) dopo i risultati del primo turno del 9 marzo. A Sinalunga il candidato sarà Riccardo Agnoletti mentre a Fucecchio Alessio Spinelli.

Domenica prossima, 23 marzo, ultimo appuntamento per le primarie in vista delle amministrative 2014 con le primarie del Pd a Firenze: si voterà dalle 8 alle 20 e si sfideranno Dario Nardella, Alessandro Lo Presti e Iacopo Ghelli.

QUI NEL DETTAGLIO IL VOTO DEL 16 MARZO NEI QUATTRO COMUNI

 

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urna-pd17 marzo 2014 – Si sono svolti a Livorno e Piancastagnaio (SI) le elezioni primarie per la scelta del candidato sindaco del centrosinistra e a Livorno il candidato sarà dunque Marco Ruggeri mentre a Piancastagnaio sarà Anna Sacchi.

Nella stessa giornata si sono svolti anche i due turni di Ballottaggio previsti a Sinalunga (SI) e Fucecchio (FI) dopo i risultati del primo turno del 9 marzo. A Sinalunga il candidato sarà Riccardo Agnoletti mentre a Fucecchio Alessio Spinelli.

Domenica prossima, 23 marzo, ultimo appuntamento per le primarie in vista delle amministrative 2014 con le primarie del Pd a Firenze: si voterà dalle 8 alle 20 e si sfideranno Dario Nardella, Alessandro Lo Presti e Iacopo Ghelli.

QUI NEL DETTAGLIO IL VOTO DEL 16 MARZO NEI QUATTRO COMUNI

 

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Firenze, 14 marzo 2014 – “Solidarietà a Dario Nardella dal Pd della Toscana. Il PD e i suoi amministratori non si lasciano intimorire da gesti ingiustificabili come quelli di oggi. L’azione amministrativa e politica del PD è improntata all’interesse di tutti i cittadini, non ci potremo mai rassegnare ai conservatorismi e quelle che vogliamo portare avanti sono politiche che guardano allo sviluppo delle nostre città e delle nostre comunità. Intimidazioni e minacce non otterranno mai la risposta sperata perchè non sono tollerabili in nessun caso e per questo va il nostro incoraggiamento a Dario ad andare avanti nel suo impegno e nel suo lavoro”.
 
Il segretario regionale del Pd della Toscana Dario Parrini esprime così la sua vicinanza al vicesindaco di Firenze dopo l’aggressione subita oggi a Firenze da parte di un gruppo di ambulanti.

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Firenze, 14 marzo 2014 – “Solidarietà a Dario Nardella dal Pd della Toscana. Il PD e i suoi amministratori non si lasciano intimorire da gesti ingiustificabili come quelli di oggi. L’azione amministrativa e politica del PD è improntata all’interesse di tutti i cittadini, non ci potremo mai rassegnare ai conservatorismi e quelle che vogliamo portare avanti sono politiche che guardano allo sviluppo delle nostre città e delle nostre comunità. Intimidazioni e minacce non otterranno mai la risposta sperata perchè non sono tollerabili in nessun caso e per questo va il nostro incoraggiamento a Dario ad andare avanti nel suo impegno e nel suo lavoro”.
 
Il segretario regionale del Pd della Toscana Dario Parrini esprime così la sua vicinanza al vicesindaco di Firenze dopo l’aggressione subita oggi a Firenze da parte di un gruppo di ambulanti.

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glocal-culture2Sabato 15 marzo nuovo appuntamento del Pd toscano dedicato alle politiche della cultura, intitolato “Glocal culture, Siena – Europa”. Appuntamento a Siena a partire dalle 15 a palazzo Patrizi (via di Città 75).
Si inizia con i saluti del segretario comunale di Siena Alessandro Mugnaioli, quello provinciale Niccolò Guicciardini, e quello regionale Dario Parrini.

Poi gli interventi di Corrado Besozzi, responsabile cultura del Pd della Toscana, Tommaso Ghezzi, responsabile cultura dei Giovani Democratici di Siena, dell’europarlamentare Leonardo Domenici, la senatrice Rosa Maria Di Giorgi, Pier Luigi Sacco, direttore della candidatura “Siena 2019” e Ivan Ferrucci, capogruppo PD in Regione.

Al centro dell’incontro la sezione che è stata intitolata “Buone pratiche, come fare cultura con l’Europa”: esempi di progetti culturali che hanno ottenuto finanziamenti europei e hanno raggiunto con successo i propri obiettivi.
Conclusioni di Rita Petti, presidente della commissione cultura del comune di Siena.

L’incontro è promosso dal PD di Siena, dal gruppo cultura del PD della Toscana, dai gruppi consiliari della Regione e del Comune di Siena.

 

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