Decreto Presidi convertito in legge: regolarizzati i 112 dirigenti scolastici della Toscana


Il provvedimento stabilizza i 112 dirigenti scolastici che avevano superato il concorso di due anni fa ma che a seguito di un ricorso che ne aveva decretato la nullità poteva essere loro revocato il ruolo con la conseguente nullità di tutti gli atti da loro firmati. I presidi dunque potranno restare alla guida degli istituti attualmente loro assegnati fino al termine dell’anno scolastico e comunque fino alla ripetizione del concorso.
“Con l’approvazione definitiva del provvedimento si salvaguardia la prosecuzione regolare dell’anno scolastico in corso e questo è sicuramnete una tutela per gli studenti”, questo il commento della responsabile Scuola del Pd toscano Rossella Lupi su quanto approvato oggi alla Camera.
Minacce a Miriana Bucalossi, Parrini: “Gesto ignobile. Ti siamo tutti ancora più vicini”
3 giugno 2014 – “Che atto ignobile la telefonata di minacce alla candidata sindaco del Pd a Colle Val d’Elsa Miriana Bucalossi. Sono stato a presentare la sua lista a Colle qualche settimana fa. Ne ho apprezzato la schiettezza e la misura, e le capacità. Sarà un sindaco ottimo. Sono sicuro che questo tentativo di intimidirla aumenterà la sua determinazione. Forza Miriana! Vai avanti. Ti siamo tutti ancora più vicini”.
Così il segretario regionale del Pd toscano, il deputato Dario Parrini, con un post sul suo profilo Facebook ha espresso la solidarietà alla candidata a sindaco del centrosinistra a Colle Val d’Elsa, che domenica eleggerà il primo cittadino al ballottaggio, Miriana Bucalossi, dopo la telefonata minatoria ricevuta poco prima di una iniziativa.
Scritte ingiuriose alla sede del Pd di Empoli. «Gesti intollerabili da condannare senza esitazioni»
2 giugno 2014 – Ieri notte la sede del Partito democratico di Empoli è stata pesantemente imbrattata con scritte ingiuriose: «Quelle scritte scellerate e vili insultano profondamente il nostro partito e i nostri iscritti. Tale episodio rappresenta l’ennesimo, intollerabile ed arrogante gesto di oltraggio, ingiuria e imbarbarimento della lotta politica. Ancora una volta attraverso un uso spregiudicato e oltraggioso di parole e comportamenti indegni di un Paese civile si colpiscono le istituzioni. La politica non può e non deve mai prescindere dal rispetto della libertà di espressione, ma quando si assaltano le sedi di un partito non ci può che essere preoccupazione, ma non si possono tollerare questi tipi di comportamenti e questi assalti violenti» così Enrico Sostegni, segretario Pd Empolese Valdelsa, e Jacopo Mazzantini, segretario Pd Empoli, commentano l’episodio.
«Atto vile. Come hanno dimostrato le ultime elezioni, Renzi e il Pd sono la maggior speranza dell’Italia. Proseguiamo il nostro lavoro con il massimo impegno. Non ci lasciamo intimidire» è il commento di Dario Parrini, segretario regionale Pd Toscana.
Ferma condanna anche da parte di Vittorio Bugli, assessore regionale alla presidenza.
Scritte ingiuriose alla sede del Pd di Empoli. «Gesti intollerabili da condannare senza esitazioni»
2 giugno 2014 – Ieri notte la sede del Partito democratico di Empoli è stata pesantemente imbrattata con scritte ingiuriose: «Quelle scritte scellerate e vili insultano profondamente il nostro partito e i nostri iscritti. Tale episodio rappresenta l’ennesimo, intollerabile ed arrogante gesto di oltraggio, ingiuria e imbarbarimento della lotta politica. Ancora una volta attraverso un uso spregiudicato e oltraggioso di parole e comportamenti indegni di un Paese civile si colpiscono le istituzioni. La politica non può e non deve mai prescindere dal rispetto della libertà di espressione, ma quando si assaltano le sedi di un partito non ci può che essere preoccupazione, ma non si possono tollerare questi tipi di comportamenti e questi assalti violenti» così Enrico Sostegni, segretario Pd Empolese Valdelsa, e Jacopo Mazzantini, segretario Pd Empoli, commentano l’episodio.
«Atto vile. Come hanno dimostrato le ultime elezioni, Renzi e il Pd sono la maggior speranza dell’Italia. Proseguiamo il nostro lavoro con il massimo impegno. Non ci lasciamo intimidire» è il commento di Dario Parrini, segretario regionale Pd Toscana.
Ferma condanna anche da parte di Vittorio Bugli, assessore regionale alla presidenza.
Antonio Mazzeo ospite di Passioni&Politica di ToscanaMedia



Guarda PRIMA PARTE – SECONDA PARTE
Antonio Mazzeo ospite di Passioni&Politica di ToscanaMedia



Guarda PRIMA PARTE – SECONDA PARTE
Agricoltura. Marras: “La Toscana avrà più risorse che nel 2007-2013. L’accordo Stato-Regioni ha introdotto novità positive. Ora dalla Regione le semplificazioni amministrative”



Questo è motivo di grande soddisfazione anche perché nella trattativa tra Ministero e Regioni sono stati apportati alcuni miglioramenti significativi, sia aggiungendo al regime premiale alcune colture escluse, sia tutelando in modo più stringente la figura dell’imprenditore agricolo.
A questo punto – conclude Marras – rimane da realizzare una sostanziale opera di semplificazione delle procedure e dei controlli di competenza regionale, in modo da velocizzare la definizione dei progetti e la destinazione dei fondi. Lavoro che è già stato avviato e che presto mi auguro possa concludersi».
Agricoltura. Marras: “La Toscana avrà più risorse che nel 2007-2013. L’accordo Stato-Regioni ha introdotto novità positive. Ora dalla Regione le semplificazioni amministrative”



Questo è motivo di grande soddisfazione anche perché nella trattativa tra Ministero e Regioni sono stati apportati alcuni miglioramenti significativi, sia aggiungendo al regime premiale alcune colture escluse, sia tutelando in modo più stringente la figura dell’imprenditore agricolo.
A questo punto – conclude Marras – rimane da realizzare una sostanziale opera di semplificazione delle procedure e dei controlli di competenza regionale, in modo da velocizzare la definizione dei progetti e la destinazione dei fondi. Lavoro che è già stato avviato e che presto mi auguro possa concludersi».
Amministrative. Intervista a Dario Parrini sul Tirreno del 27 maggio
Intervista di Stefano Bartoli al segretario regionale del Pd toscano Dario Parrini sul Tirreno del 27 maggio 2014
«Abbiamo stabilito dei veri e propri record con tre Comuni in testa alla classifica nazionale: Pontassieve con il 69,8 per cento, Castelfiorentino con il 69,7, Montaione a quota 69. E poi questa Toscana al 56 per cento, una percentuale mai raggiunta neanche dal Pci di Enrico Berlinguer».
A Livorno invece le cose non sembrano essere andate così bene e ci sarà il ballottaggio con il candidato grillino…
«Beh, nel voto amministrativo ci sono anche ragioni di carattere locale: nei prossimi quindici giorni parleremo con la gente per capire le loro ragioni, e poi anche con le liste civiche a noi vicine».
È quasi incontenibile l’entusiasmo di Dario Parrini, segretario toscano del Partito democratico e renziano della prima ora: i consensi sono arrivati a valanga e il “buco” di Livorno non sembra turbarlo più di tanto. Dunque, come giudica il risultato toscano?
«È un risultato eccezionale, come dicevo mai raggiunto, neanche nelle amministrative del 1975, che fu l’anno del balzo in avanti. Tra l’altro mi piace sottolineare che in otto province su dieci siamo andati oltre il 50 per cento e nelle altre due, cioè Lucca e Massa Carrara, siamo intorno al 48-49».
Veniamo ai due casi locali più eclatanti. Il primo è Prato con Matteo Biffoni che è il simbolo di una riscossa.
«Si tratta di un risultato molto significativo. Avevamo sondaggi che ci dicevano che ce la potevamo fare al primo turno e ce l’abbiamo fatta con quasi il 60 per cento. Ma voglio sottolineare che, in una grande città come quella, non si trattava affatto di un risultato scontato».
Livorno vi ha riservato invece una brutta sorpresa: la città dove è nato il Pci manda al secondo turno il candidato del Pd. Cosa che non è accaduta a Piombino dove anche lì la crisi certamente non ha scherzato.
«A Livorno gli elettori hanno mandato al Pd un segnale che deve essere preso in considerazione. Per quanto riguarda il risultato del ballottaggio io sono fiducioso, soprattutto perché comunque il vantaggio rispetto al candidato arrivato al secondo posto, quello del Movimento 5 Stelle, è di almeno 20 punti. Credo però che si debba parlare con le persone per capire il perché di questa scelta e che si possa aprire un dialogo con le altre forze della sinistra e con le liste civiche che ci hanno mandato al ballottaggio. Da sottolineare però che abbiamo riconquistato Pescia al primo turno, Montale, Montecatini va al ballottaggio, e ottimi risultati sono arrivati anche dalla montagna pistoiese. Purtroppo, abbiamo invece perso Fiesole, certamente per ragioni locali, così come è accaduto a Livorno».
Voi avete parlato sempre di rinnovamento. Crede che il successo sia dovuto ad un effettivo ricambio, oppure il carisma di Renzi ha oscurato anche i problemi del partito?
«Io penso che ci sia stato un grandissimo rinnovamento. Bastava guardare la conferenza stampa di domenica sera dalla sede nazionale del Pd, per vedere quasi tutte facce sconosciute fino a poco tempo fa. C’è veramente una nuova classe dirigente che, insieme a Renzi, sta facendo cose difficili con risultati entusiasmanti. E non è una questione anagrafica perché abbiamo saputo coordinare la gioventù con l’esperienza, un obiettivo raggiunto grazie al metodo delle primarie». ©RIPRODUZIONE RISERVATA
Amministrative. Intervista a Dario Parrini sul Tirreno del 27 maggio
Intervista di Stefano Bartoli al segretario regionale del Pd toscano Dario Parrini sul Tirreno del 27 maggio 2014
«Abbiamo stabilito dei veri e propri record con tre Comuni in testa alla classifica nazionale: Pontassieve con il 69,8 per cento, Castelfiorentino con il 69,7, Montaione a quota 69. E poi questa Toscana al 56 per cento, una percentuale mai raggiunta neanche dal Pci di Enrico Berlinguer».
A Livorno invece le cose non sembrano essere andate così bene e ci sarà il ballottaggio con il candidato grillino…
«Beh, nel voto amministrativo ci sono anche ragioni di carattere locale: nei prossimi quindici giorni parleremo con la gente per capire le loro ragioni, e poi anche con le liste civiche a noi vicine».
È quasi incontenibile l’entusiasmo di Dario Parrini, segretario toscano del Partito democratico e renziano della prima ora: i consensi sono arrivati a valanga e il “buco” di Livorno non sembra turbarlo più di tanto. Dunque, come giudica il risultato toscano?
«È un risultato eccezionale, come dicevo mai raggiunto, neanche nelle amministrative del 1975, che fu l’anno del balzo in avanti. Tra l’altro mi piace sottolineare che in otto province su dieci siamo andati oltre il 50 per cento e nelle altre due, cioè Lucca e Massa Carrara, siamo intorno al 48-49».
Veniamo ai due casi locali più eclatanti. Il primo è Prato con Matteo Biffoni che è il simbolo di una riscossa.
«Si tratta di un risultato molto significativo. Avevamo sondaggi che ci dicevano che ce la potevamo fare al primo turno e ce l’abbiamo fatta con quasi il 60 per cento. Ma voglio sottolineare che, in una grande città come quella, non si trattava affatto di un risultato scontato».
Livorno vi ha riservato invece una brutta sorpresa: la città dove è nato il Pci manda al secondo turno il candidato del Pd. Cosa che non è accaduta a Piombino dove anche lì la crisi certamente non ha scherzato.
«A Livorno gli elettori hanno mandato al Pd un segnale che deve essere preso in considerazione. Per quanto riguarda il risultato del ballottaggio io sono fiducioso, soprattutto perché comunque il vantaggio rispetto al candidato arrivato al secondo posto, quello del Movimento 5 Stelle, è di almeno 20 punti. Credo però che si debba parlare con le persone per capire il perché di questa scelta e che si possa aprire un dialogo con le altre forze della sinistra e con le liste civiche che ci hanno mandato al ballottaggio. Da sottolineare però che abbiamo riconquistato Pescia al primo turno, Montale, Montecatini va al ballottaggio, e ottimi risultati sono arrivati anche dalla montagna pistoiese. Purtroppo, abbiamo invece perso Fiesole, certamente per ragioni locali, così come è accaduto a Livorno».
Voi avete parlato sempre di rinnovamento. Crede che il successo sia dovuto ad un effettivo ricambio, oppure il carisma di Renzi ha oscurato anche i problemi del partito?
«Io penso che ci sia stato un grandissimo rinnovamento. Bastava guardare la conferenza stampa di domenica sera dalla sede nazionale del Pd, per vedere quasi tutte facce sconosciute fino a poco tempo fa. C’è veramente una nuova classe dirigente che, insieme a Renzi, sta facendo cose difficili con risultati entusiasmanti. E non è una questione anagrafica perché abbiamo saputo coordinare la gioventù con l’esperienza, un obiettivo raggiunto grazie al metodo delle primarie». ©RIPRODUZIONE RISERVATA

