Infrastrutture, Parrini e Marras (PD): “Bene stanziamenti per Grosseto-Siena e Firenze-Siena”


Così Dario Parrini, segretario del Pd toscano, e Leonardo Marras, membro della segreteria regionale Dem, commentano positivamente l’esito dell’incontro avuto oggi dal Governatore Enrico Rossi con il Vice Ministro alle Infrastrutture Riccardo Nencini, con la previsione di uno stanziamento di 247 milioni per completare gli ultimi due lotti della Grosseto-Siena a quattro corsie, e le rassicurazioni del presidente di Anas Pietro Ciucci circa un investimento di 20 milioni che verrà realizzato nel 2015 per la manutenzione della Siena-Firenze.
“Unire, collegare con rapidità e sicurezza il sud e il nord della Regione può contribuire a facilitare la ripresa, ad arricchire le offerte di tutto il sistema locale, facilitare gli spostamenti per i turisti, rendere più competitiva la parte di Toscana più distante da Firenze. Questo risultato è un riconoscimento e un obiettivo raggiunto di cui ringraziamo il presidente Enrico Rossi e il governo Renzi che lo ha reso possibile”.
Mafia, Poli (PD): “Inaccettabili le parole di Beppe Grillo”


“La mafia – ricorda Poli – non ebbe nessuna moralità quando assassinò politici, magistrati, giornalisti, forze dell’ordine e persone comuni. Non ci fu alcuna moralità quando fu sciolto un bambino nell’acido o quando con la strage dei Georgofili fu uccisa una neonata di 50 giorni. Qualcuno dovrebbe ricordare all’On. Sibilia che non ci fu niente di rivoluzionario nell’uccidere Falcone e Borsellino facendo esplodere centinaia di chili di esplosivo che uccisero, oltre ai 2 magistrati, 8 persone della scorta che lasciarono nella disperazione intere famiglie.
La mafia non può essere argomento sul quale fare spettacolo, speculando su centinaio di persone uccise. Non dobbiamo mai dimenticare gli insegnamenti di tante persone che hanno perso la vita lottando ogni giorno nonostante le differenze ideologiche. Giovanni Falcone, uomo di sinistra e repubblicano, lavorava fianco a fianco con Paolo Borsellino, uomo di destra e monarchico perché davanti avevano un obiettivo comune: sconfiggere la mafia.
A Sibilia e Beppe Grillo – conclude Emiliano Poli – dico che rivoluzionario sarebbe pensarci un po’ prima di parlare di certi argomenti e nominare certe persone. Fatelo per le tante persone che hanno perso i loro familiari”.
Sanità, Magi: “Discutiamo del numero della Asl ma anche di servizi e ticket. Non siamo di fronte a piccoli aggiustamenti ma ad un progetto di trasformazione del sistema sanitario e del suo rapporto con quello privato”


Sono convinta che un’azienda sanitaria di area vasta può essere l’opportunità per quel reale coordinamento clinico che finora è rimasto sulla carta. Possono essere evitate duplicazioni ed incertezze su prestazioni sanitarie di altissimo livello; meglio definiti i percorsi dei pazienti, limitando al minimo la mobilità delle persone, e favorendo invece il trasporto di campioni biologici per analisi e la condivisione di immagini ed informazioni. Deve essere garantito un multicentrismo basato sul merito, dove le prestazioni vengano svolte dalla struttura in grado di dimostrare maggiore competenza. E che guardi anche ad una equità distributiva delle possibilità lavorative nel territorio. Realizzare una vera governance unitaria delle aziende sanitarie territoriali e di quelle ospedaliere universitarie può avvicinare qualità e sostenibilità e limitare l’autoreferenzialità e gli sprechi di alcune strutture.
La macroorganizzazione regionale delle aziende costituisce la cornice di un sistema complesso e i risparmi che possono discendere dalla sua modifica non sono nulla se questa non diviene più efficace per agire dove la gran parte degli sprechi si annidano: macchinario inutilizzato, prestazione inappropriata o sbagliata …. E qui non c’è una bacchetta magica bensì moltissime leve, da azionare quotidianamente a tutti i livelli, dalla tecnologia digitale, alla prevenzione, alla promozione culturale che non è soltanto formazione professionale degli operatori ma anche etica diffusa.
Quanto ai ticket per i ricoveri ospedalieri, anche questa opzione deve essere attentamente valutata. La sua introduzione rappresenterebbe un’autentica novità per la storia della sanità pubblica. In un sistema sanitario universalistico, sostenuto dalla fiscalità generale progressiva, lo scopo del ticket è contenere l’uso improprio delle prestazioni sanitarie. Tirare la corda della compartecipazione alla spesa rischia di far venire meno la motivazione a sostenere la sanità pubblica, a favore di sistemi assicurativi.
Vorrei continuare a rimanere lontana dal principio del più paghi e più ricevi. Già 440.000 persone in Toscana sono assicurate privatamente. Quanto ci aspettiamo di incassare da questo ticket, e quale scenario si profila nel futuro? Siamo disposti a rischiare il sistema sanitario pubblico dei poveri ed il sistema sanitario privato dei ricchi? Obama sta cercando di superare questa dicotomia che è iniqua e costa molto di più”.
Stefania Magi,
responsabile Sanità e Welfare Pd Toscana
Profughi, Magi scrive a Fassino: “Serve un reale coinvolgimento delle amministrazioni locali”



Alcuni punti critici di questa situazione possono essere affrontati con la collaborazione del Governo centrale. “La distribuzione intraregionale e intraprovinciale delle persone accolte – ricorda Magi – avviene in base al libero mercato. Se va bene abbiamo organismi no profit, talora esperti in accoglienza, in molti altri casi privati profit (albergatori o altro), che rispondono ai bandi delle prefetture. Questo crea forti squilibri tra territori che accolgono grandi numeri e territori che non accolgono, indipendentemente dalla situazione demografica e dei servizi. Ben altra cosa era la distribuzione basata sull’adesione volontaria dei comuni”. E il riferimento di Magi e è il progetto SPRAR. L’assessore del Comuen di Arezzo ricorda poi che “non viene esercitata alcuna forma di controllo sulla qualità dell’accoglienza: orientamento legale, mediazione culturale, percorsi di integrazione linguistica, sociale e lavorativa. L’interfaccia con le istituzioni locali per l’utilizzo dei servizi e delle risorse del territorio è lasciato alla buona volontà del gestore privato. Non viene operata alcuna distinzione tra prima e seconda accoglienza, con numerose strutture (alberghi) di dimensioni intermedie situate in località lontane dai servizi, dove grandi gruppi di persone risiedono anche per tempi lunghi, impossibilitate di fatto a svolgere percorsi di integrazione e autonomia”. Magi sottolinea poi che “la durata dei contratti di accoglienza è molto breve, al massimo 3 mesi. Questo richiede una costante produzione di bandi e soprattutto non consente ai soggetti gestori di impegnarsi con personale e strutture adeguati”. Auspica, quindi, “un passaggio più rapido possibile ad una gestione SPRAR della maggior parte dell’accoglienza, con contratti triennali, o almeno annuali e flessibilità per posti aggiuntivi”. La lettera si conclude con una proposta operativa: “stabilire un meccanismo di riparto intraregionale analogo a quello interregionale, con il ribaltamento del riparto del fondo sociale tra provincie e zone socio-sanitarie, da operarsi da parte delle regioni o, dove questo non fosse possibile, da parte del prefetto del comune capoluogo”.
Profughi, Magi scrive a Fassino: “Serve un reale coinvolgimento delle amministrazioni locali”



Alcuni punti critici di questa situazione possono essere affrontati con la collaborazione del Governo centrale. “La distribuzione intraregionale e intraprovinciale delle persone accolte – ricorda Magi – avviene in base al libero mercato. Se va bene abbiamo organismi no profit, talora esperti in accoglienza, in molti altri casi privati profit (albergatori o altro), che rispondono ai bandi delle prefetture. Questo crea forti squilibri tra territori che accolgono grandi numeri e territori che non accolgono, indipendentemente dalla situazione demografica e dei servizi. Ben altra cosa era la distribuzione basata sull’adesione volontaria dei comuni”. E il riferimento di Magi e è il progetto SPRAR. L’assessore del Comuen di Arezzo ricorda poi che “non viene esercitata alcuna forma di controllo sulla qualità dell’accoglienza: orientamento legale, mediazione culturale, percorsi di integrazione linguistica, sociale e lavorativa. L’interfaccia con le istituzioni locali per l’utilizzo dei servizi e delle risorse del territorio è lasciato alla buona volontà del gestore privato. Non viene operata alcuna distinzione tra prima e seconda accoglienza, con numerose strutture (alberghi) di dimensioni intermedie situate in località lontane dai servizi, dove grandi gruppi di persone risiedono anche per tempi lunghi, impossibilitate di fatto a svolgere percorsi di integrazione e autonomia”. Magi sottolinea poi che “la durata dei contratti di accoglienza è molto breve, al massimo 3 mesi. Questo richiede una costante produzione di bandi e soprattutto non consente ai soggetti gestori di impegnarsi con personale e strutture adeguati”. Auspica, quindi, “un passaggio più rapido possibile ad una gestione SPRAR della maggior parte dell’accoglienza, con contratti triennali, o almeno annuali e flessibilità per posti aggiuntivi”. La lettera si conclude con una proposta operativa: “stabilire un meccanismo di riparto intraregionale analogo a quello interregionale, con il ribaltamento del riparto del fondo sociale tra provincie e zone socio-sanitarie, da operarsi da parte delle regioni o, dove questo non fosse possibile, da parte del prefetto del comune capoluogo”.
Sanità. Riduzione Asl Toscana da 16 a 3. Parrini: “Convincenti dichiarazioni Rossi”


Sanità. Riduzione Asl Toscana da 16 a 3. Parrini: “Convincenti dichiarazioni Rossi”


Viareggio, Dario Parrini interviene dopo dimissioni consiglieri e arrivo del Commissario Prefettizio in Comune


Betti, che ringrazio per l’impegno con cui ha affrontato una situazione assai problematica, ha ereditato condizioni finanziarie che hanno reso oggettivamente inevitabile la dichiarazione dello stato di dissesto e inattuabile il programma con cui ha vinto le elezioni del 2013.
Allo stesso tempo hanno avuto un impatto destabilizzante le scelte di Sel e le profonde divisioni del centrosinistra e del Pd comunale. Ci sono state scorrettezze e slealtà inaccettabili.
Ora però bisogna prendere atto che una fase si è definitivamente chiusa. È indispensabile che il Pd lavori da subito a ricostruire un forte legame di fiducia con la città e con le forze sociali, economiche e politiche.
In stretto raccordo col Pd territoriale della Versilia, il Pd regionale assumerà responsabilità decisionali dirette, in quanto non pensa che questo compito inedito e delicato possa essere portato avanti in solitudine dal partito comunale viareggino.
C’è uno straordinario bisogno di apertura alle migliori energie e risorse della società civile locale. Per avanzare una nuova proposta di governo solida e credibile, il Pd di Viareggio deve dare risposte convincenti, mettere in campo una più adeguata capacità unitaria e allargare decisamente i confini e il respiro della propria azione politica”.
Cosi’ il segretario del Pd toscano, Dario Parrini, dopo le dimissioni oggi di 13 consiglieri di Viareggio, che portano allo scioglimento del consiglio comunale e all’arrivo del commissario prefettizio.
Legge stabilità. Parrini (PD): “Molto bene e meglio di così non si poteva fare”



Legge stabilità. Parrini (PD): “Molto bene e meglio di così non si poteva fare”



