PD Toscana su crisi azienda rifiuti Livorno. “M5S inadeguati alla prova del governo. Ostinazione ideologica contro Reti Ambiente”
“Davanti all’immondizia per le strade e alla crisi di un servizio essenziale per una città, il movimento 5 Stelle forse avrà capito negli ultimi giorni che tra il dire e il fare c’è di mezzo il governare. Protestare e fare demagogia è certamente più semplice, ma amministrare una città è un’altra cosa”.
Così il vicesegretario del PD della Toscana, Antonio Mazzeo, interviene sulla crisi dell’azienda comunale di rifiuti Aamps di Livorno dopo il consiglio comunale di ieri.
“La giunta Nogarin è allo sbando, l’approssimazione regna sovrana e i nodi delle promesse sono venuti al pettine. Cosa hanno fatto per Livorno in 18 mesi di governo? Hanno detto no all’ospedale, no alla Darsena Europa, no all’azienda unica dei rifiuti. Stiamo assistendo alla politica del caos: un assessore che insulta i lavoratori mentre uno di loro si sente male, l’assessore all’ambiente che manifesta il suo disaccordo sulla linea imposta da Grillo a Nogarin e viene cacciato, contrarietà tra gli stessi consiglieri M5S a procedere sulla strada indicata dal sindaco, la presidente del consiglio comunale che lascia. Il tutto sulla pelle di centinaia di lavoratori cui viene chiesto di fidarsi di una stretta di mano e di promesse che l’amministrazione sa di non poter mantenere. Perché se la strada scelta sarà quella del concordato, a decidere sarà il tribunale e non certo Nogarin, Beppe Grillo o il loro blog. La verità è, semplicemente, che per giustificare l’incapacità amministrativa ci si limita a dare la colpa a chi c’era prima e a delegare oggi ad altri le scelte che in un anno e mezzo non sono state mai fatte”.
Mazzeo indica infine quella che, secondo il Partito Democratico, sarebbe ora la strada da seguire prima di tutto per una maggiore tutela dei dipendenti di Aamps e delle loro famiglie: “Sull’adesione alla società unica il M5S ha fatto per mesi una battaglia ideologica ricorrendo addirittura al Tar. Ebbene, non solo i giudici hanno dato loro torto, ma hanno così dimostrato di voler andare contro quella che sarebbe l’unica strada per un vero risanamento dell’azienda in grado di garantire il futuro e lo stipendio dei lavoratori: la strada di Reti Ambiente che, ottusamente, hanno deciso di non percorrere e sulla quale non hanno mai mostrato la minima disponibilità quantomeno a dialogare. Nogarin vada pure avanti a seguire i diktat di Grillo e a fare il signor no. Sono convinto che i livornesi siano già ampiamente stufi di questo atteggiamento arrogante e dispotico che niente ha a che fare con quella democrazia partecipata che tanto sbandierano”.