26 Ottobre 2011

Alluvione Lunigiana, vicinanza
a famiglie vittime e sfollati

Il Pd regionale si stringe ai familiari delle vittime dell’alluvione che ha colpito la Toscana settentrionale

Firenze – “Vogliamo rivolgere un pensiero di vicinanza e solidarietà alle popolazioni della Toscana e della Liguria colpite dalle tragiche conseguenze dell’alluvione e in particolare alle famiglie che hanno perso i loro cari e ai tanti sfollati che in queste ore si trovano in una situazione di emergenza”.

Così il segretario del PD della Toscana Andrea Manciulli e il responsabile territorio Matteo Tortolini, sulle morti avvenute in Lunigiana e Liguria per l’alluvione delle ultime ore.

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25 Ottobre 2011

Sicurezza: “Basta tagli
Serve nuova stagione di legalità ed etica pubblica”

Si è riunito ieri il Forum Legalità e Sicurezza del PD Toscana alla presenza del segretario regionale Andrea Manciulli, del responsabile Federico Gelli e del responsabile nazionale Sicurezza Emanuele Fiano.
Presenti anche alcuni sindacati delle forze dell’ordine

 

I drammatici tagli di risorse alle Forze dell’Ordine, il prossimo avvio della scuola di formazione sulla legalità per amministratori e quadri del Pd, la proposta di legge regionale per la gestione dei beni confiscati alla mafia.

Sono stati questi i temi della riunione del Forum Legalità e Sicurezza del PD Toscana che si è svolta ieri lunedì 24 ottobre a Firenze alla presenza del responsabile Legalità Sicurezza del Pd Toscana Federico Gelli, del segretario regionale Andrea Manciulli e del responsabile nazionale Forum Sicurezza del PD Emanuele Fiano. Tra i presenti anche alcuni rappresentanti dei sindacati di Polizia come Renato Scalia della segreteria Silp Cgil e Francesco Falchi vicesegretario regionale del Sappe della Polizia Penitenziaria, che hanno portato la loro testimonianza su come si vive dall’interno delle Forze dell’Ordine questa difficile situazione, amministratori pubblici come il sindaco di Quarrata Sabrina Sergio Gori, il comune pistoiese che organizza il “Meeting per la legalità”, Giulia Ercolini dei Giovani Democratici e Domenico Bilotta della Fondazione Caponnetto.

Durante il confronto è stata anche resa nota la notizia che in una Questura italiana è ancora in servizio una vecchia Alfa usata da Giovanni Falcone e che ha percorso oltre 500mila chilometri.

“Questo fatto – ha detto Federico Gelli – rende meglio di ogni altra cosa l’idea del profondo stato di disagio che stanno attraversando le nostre Forze dell’Ordine sottoposte ai tagli del Governo Berlusconi che solo con l’ultima manovra finanziaria ha tagliato al comparto sicurezza altri 60 milioni di euro che si aggiungono ai tagli precedenti degli ultimi tre anni per un totale di 3 miliardi di euro. Una riduzione delle spese mai vista e che in maniera subdola – ha aggiunto – sta coinvolgendo anche una struttura fondamentale sul fronte della lotta alla criminalità organizzata e la mafia come la DIA (Direzione Investigativa Antimafia) dove i suoi 1300 operatori subiranno un taglio dello stipendio netto del 20%. Si tratta di un attacco mirato a questi lavoratori ma anche all’attività investigativa della DIA nel tentativo di limitarne il ruolo. Un fatto davvero preoccupante e da respingere in maniera ferma e decisa”.

Oltre al tema della sicurezza si è parlato di legalità in particolare della prossima iniziativa del Pd Toscana per creare una scuola di formazione sulla legalità per gli amministratori e quadri del partito.

“Anche dalla Toscana può partire una nuova stagione politica che deve avere come punti centrali la legalità e l’etica pubblica – ha sottolineato il segretario regionale Andrea Manciulli – perché il declino del paese passa anche da un decadimento di questi valori e da comportamenti disinvolti ai quali abbiamo assistito in questi anni. Questo paese merita una cultura nuova dell’etica pubblica di cui il PD deve essere protagonista.

“Il tema della sicurezza è stato per anni strumentalizzato dal Centrodestra – ha sostenuto invece Emanuele Fiano – invece sta a noi avere il coraggio di portare avanti le riforme necessarie per razionalizzare e rendere più efficienti le nostre Forze dell’Ordine e togliere questo argomento dalla competizione politica”.

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Sicurezza: “Basta tagli
Serve nuova stagione di legalità ed etica pubblica”

Si è riunito ieri il Forum Legalità e Sicurezza del PD Toscana alla presenza del segretario regionale Andrea Manciulli, del responsabile Federico Gelli e del responsabile nazionale Sicurezza Emanuele Fiano.
Presenti anche alcuni sindacati delle forze dell’ordine

 

I drammatici tagli di risorse alle Forze dell’Ordine, il prossimo avvio della scuola di formazione sulla legalità per amministratori e quadri del Pd, la proposta di legge regionale per la gestione dei beni confiscati alla mafia.

Sono stati questi i temi della riunione del Forum Legalità e Sicurezza del PD Toscana che si è svolta ieri lunedì 24 ottobre a Firenze alla presenza del responsabile Legalità Sicurezza del Pd Toscana Federico Gelli, del segretario regionale Andrea Manciulli e del responsabile nazionale Forum Sicurezza del PD Emanuele Fiano. Tra i presenti anche alcuni rappresentanti dei sindacati di Polizia come Renato Scalia della segreteria Silp Cgil e Francesco Falchi vicesegretario regionale del Sappe della Polizia Penitenziaria, che hanno portato la loro testimonianza su come si vive dall’interno delle Forze dell’Ordine questa difficile situazione, amministratori pubblici come il sindaco di Quarrata Sabrina Sergio Gori, il comune pistoiese che organizza il “Meeting per la legalità”, Giulia Ercolini dei Giovani Democratici e Domenico Bilotta della Fondazione Caponnetto.

Durante il confronto è stata anche resa nota la notizia che in una Questura italiana è ancora in servizio una vecchia Alfa usata da Giovanni Falcone e che ha percorso oltre 500mila chilometri.

“Questo fatto – ha detto Federico Gelli – rende meglio di ogni altra cosa l’idea del profondo stato di disagio che stanno attraversando le nostre Forze dell’Ordine sottoposte ai tagli del Governo Berlusconi che solo con l’ultima manovra finanziaria ha tagliato al comparto sicurezza altri 60 milioni di euro che si aggiungono ai tagli precedenti degli ultimi tre anni per un totale di 3 miliardi di euro. Una riduzione delle spese mai vista e che in maniera subdola – ha aggiunto – sta coinvolgendo anche una struttura fondamentale sul fronte della lotta alla criminalità organizzata e la mafia come la DIA (Direzione Investigativa Antimafia) dove i suoi 1300 operatori subiranno un taglio dello stipendio netto del 20%. Si tratta di un attacco mirato a questi lavoratori ma anche all’attività investigativa della DIA nel tentativo di limitarne il ruolo. Un fatto davvero preoccupante e da respingere in maniera ferma e decisa”.

Oltre al tema della sicurezza si è parlato di legalità in particolare della prossima iniziativa del Pd Toscana per creare una scuola di formazione sulla legalità per gli amministratori e quadri del partito.

“Anche dalla Toscana può partire una nuova stagione politica che deve avere come punti centrali la legalità e l’etica pubblica – ha sottolineato il segretario regionale Andrea Manciulli – perché il declino del paese passa anche da un decadimento di questi valori e da comportamenti disinvolti ai quali abbiamo assistito in questi anni. Questo paese merita una cultura nuova dell’etica pubblica di cui il PD deve essere protagonista.

“Il tema della sicurezza è stato per anni strumentalizzato dal Centrodestra – ha sostenuto invece Emanuele Fiano – invece sta a noi avere il coraggio di portare avanti le riforme necessarie per razionalizzare e rendere più efficienti le nostre Forze dell’Ordine e togliere questo argomento dalla competizione politica”.

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24 Ottobre 2011

Pd Livorno, Samuele Lippi è il nuovo segretario

E’ Samuele Lippi il nuovo segretario provinciale del Pd di Livorno.

Nato nel 1972, sposato e con due figli, è stato eletto stasera dall’Assemblea territoriale dei Democratici labronici. Su 170 votanti, 140 i voti favorevoli, 7 le schede bianche e 18 gli astenuti.

Iscritto al Pds e successivamente ai Ds, Lippi è tra i  fondatori del Partito Democratico. E’ stato eletto in Consiglio Comunale a Cecina nel 1995, replicando poi nel 1999 e nel 2004. Nel 1999 fu nominato assessore alle politiche sociali e della sanità del Comune di Cecina.  Nel 2008 venne eletto Segretario dell’Unione Comunale di Cecina. Dal 2009 è membro dell’Assemblea Nazionale del PD. Dal 2006 lavora in Unicoop Tirreno, dove ricopre la carica di responsabile area energia.

“In un grande partito – ha detto Lippi nella sua relazione di insediamento – è normale che ci siano sensibilità differenti, che io mi impegnerò solennemente a riconoscere”.

 

Leggi la relazione del neosegretario

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“E’ il momento dell’equità”
Intervento di Ferrucci su l’Unità

“E’ giunto il momento che chi ha di più paghi di più”. La contro-manovra del Pd nell’intervento di Ivan Ferrucci, responsabile economia e lavoro del Pd Toscana, pubblicato su l’Unità – Toscana il 25 agosto 2011.

L’Unità – Toscana – è il momento dell’equità

 

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“E’ il momento dell’equità”
Intervento di Ferrucci su l’Unità

“E’ giunto il momento che chi ha di più paghi di più”. La contro-manovra del Pd nell’intervento di Ivan Ferrucci, responsabile economia e lavoro del Pd Toscana, pubblicato su l’Unità – Toscana il 25 agosto 2011.

L’Unità – Toscana – è il momento dell’equità

 

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21 Ottobre 2011

Ferrucci e Tortolini: “Un dibattito sulla paura mentre la crisi incalza”

Intervento di Ivan Ferrucci, responsabile Economia e Lavoro del Pd Toscana,
e Matteo Tortolini, Coordinatore Area Politiche del Territorio Pd Toscana
Corriere Fiorentino del 20 ottobre 2011

Il governo riformista della nostra Regione si è fondato su un patto tra lavoro, impresa privata e piani pubblici. Lo ha fatto a vari livelli per la ricostruzione post bellica, per il consolidamento di un sistema industriale, per lo sviluppo delle piccole e medie imprese e se oggi la nostra regione a differenza di altre presenta una armatura urbana facilmente leggibile lo si deve allo strumento del piano pubblico attivato anche tramite investimenti privati. Ci sono tantissimi esempi nella nostra regione di buon governo, che hanno creato, nel rispetto dell’ambiente e del paesaggio, un tessuto economico e sociale portando la nostra regione tra le più avanzate del Paese. Tornare indietro oggi ci parrebbe davvero curioso in un tempo dove, semmai, c’è la necessità di un nuovo patto sociale, perché il tema vero è ricostruire un’alleanza tra impresa, lavoro e territorio per fronteggiare la crisi, per contrastare la rendita a favore del reddito, per sfidare i conservatorismi di un appagamento regionale che è il vero problema toscano. Per questo serve una maggiore capacità progettuale che definisca chiari obbiettivi, per definire il nostro futuro.

L’identità dei luoghi, la conservazione del paesaggio non può che essere attiva, dinamica, frutto di una cultura di governo che quando trasforma il territorio lo fa sulla base di un piano pubblico capace di sfidare positivamente chi investe a partire dal recupero di ciò che c’è e sul nuovo avendo la forza di alzare l’asticella della qualità, della salvaguardia dell’ambiente, dell’innovazione, progettuale e produttiva. Spesso si assiste a grandi discussioni guidate dalla paura più che dalla volontà di misurarsi nel merito sui problemi e intanto la realtà corre e non aspetta certo noi. La semplificazione delle procedure di pianificazione, il governo dei diritti edificatori per il contrasto alla rendita, la valutazione dei piani, un sistema strutturalmente incentivante per la redazione di piani strutturali realmente strategici e sovra comunali, una pratica partecipativa che si accompagni alla responsabilità rafforzando così la politica, la democrazia e le assemblee elettive, presuppongono una chiara linea di governo ed una intensa cooperazione istituzionale per non ritrovarsi sempre ad accendere i riflettori solo su casi puntuali e vicende specifiche. Più chiara e di respiro sarà l’impronta di governo su questi temi e più agilmente sfuggiremo a dibattiti certamente evocativi tra privato sì o privato no, oppure tra paesaggio e sviluppo, ma lontani anni luce da quella larga parte della società che soffre drammaticamente la crisi e che spesso vede la politica discutere più delle proprie convinzioni anziché tentare di risolvere i problemi.

Ivan Ferrucci

Matteo Tortolini

 

 

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Ferrucci e Tortolini: “Un dibattito sulla paura mentre la crisi incalza”

Intervento di Ivan Ferrucci, responsabile Economia e Lavoro del Pd Toscana,
e Matteo Tortolini, Coordinatore Area Politiche del Territorio Pd Toscana
Corriere Fiorentino del 20 ottobre 2011

Il governo riformista della nostra Regione si è fondato su un patto tra lavoro, impresa privata e piani pubblici. Lo ha fatto a vari livelli per la ricostruzione post bellica, per il consolidamento di un sistema industriale, per lo sviluppo delle piccole e medie imprese e se oggi la nostra regione a differenza di altre presenta una armatura urbana facilmente leggibile lo si deve allo strumento del piano pubblico attivato anche tramite investimenti privati. Ci sono tantissimi esempi nella nostra regione di buon governo, che hanno creato, nel rispetto dell’ambiente e del paesaggio, un tessuto economico e sociale portando la nostra regione tra le più avanzate del Paese. Tornare indietro oggi ci parrebbe davvero curioso in un tempo dove, semmai, c’è la necessità di un nuovo patto sociale, perché il tema vero è ricostruire un’alleanza tra impresa, lavoro e territorio per fronteggiare la crisi, per contrastare la rendita a favore del reddito, per sfidare i conservatorismi di un appagamento regionale che è il vero problema toscano. Per questo serve una maggiore capacità progettuale che definisca chiari obbiettivi, per definire il nostro futuro.

L’identità dei luoghi, la conservazione del paesaggio non può che essere attiva, dinamica, frutto di una cultura di governo che quando trasforma il territorio lo fa sulla base di un piano pubblico capace di sfidare positivamente chi investe a partire dal recupero di ciò che c’è e sul nuovo avendo la forza di alzare l’asticella della qualità, della salvaguardia dell’ambiente, dell’innovazione, progettuale e produttiva. Spesso si assiste a grandi discussioni guidate dalla paura più che dalla volontà di misurarsi nel merito sui problemi e intanto la realtà corre e non aspetta certo noi. La semplificazione delle procedure di pianificazione, il governo dei diritti edificatori per il contrasto alla rendita, la valutazione dei piani, un sistema strutturalmente incentivante per la redazione di piani strutturali realmente strategici e sovra comunali, una pratica partecipativa che si accompagni alla responsabilità rafforzando così la politica, la democrazia e le assemblee elettive, presuppongono una chiara linea di governo ed una intensa cooperazione istituzionale per non ritrovarsi sempre ad accendere i riflettori solo su casi puntuali e vicende specifiche. Più chiara e di respiro sarà l’impronta di governo su questi temi e più agilmente sfuggiremo a dibattiti certamente evocativi tra privato sì o privato no, oppure tra paesaggio e sviluppo, ma lontani anni luce da quella larga parte della società che soffre drammaticamente la crisi e che spesso vede la politica discutere più delle proprie convinzioni anziché tentare di risolvere i problemi.

Ivan Ferrucci

Matteo Tortolini

 

 

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Emergenza carceri:
“I tagli del governo violano i diritti umani”

Basta con i tagli orizzontali alla Giustizia e al settore penitenziario. Basta con le leggi securitarie e punitive. Il governo pensi di più alle condizioni dei detenuti e meno alle magagne giudiziarie del premier. Questo, in sintesi, il messaggio al governo lanciato dal Manifesto sullo stato delle carceri del Pd Toscana. Una decina di misure necessarie “per garantire la vivibilità nei penitenziari, il rispetto dei diritti dei carcerati e la sicurezza del personale penitenziario”.

Il primo passo il governo deve farlo sul terreno delle risorse, rendendo operativo al più presto il Fondo unico della Giustizia, la cui reale consistenza e destinazione, per il momento, sono avvolte dal mistero. Serve poi una riforma della Giustizia, “reale, concreta, che risponda ai bsogni del cittadino, non di Silvio Berlusconi”. Per il Pd, le priorità si riassumono nella depenalizzazione dei reati minori, nel rafforzamente delle misure alternative alla detenzione, nella riforma della Fini-Giovanardi sulla tossicodipendenza e della legge Cirielli sulla recidiva, nella riduzione dei casi di custodia cautelare obbligatori.

A presentare il piano del Pd sono il segretario regionale dei Democratici Andrea Manciulli e la senatrice Silvia Della Monica, responsabile Giustizia del Pd Toscana. “La situazione è ormai fuori controllo – spiegano – si impongono risposte urgenti e di largo respiro, i soliti rimedi tampone o di bandiera non bastano più”. Il Manifesto del Pd, che risponde a un recente appello del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nasce da uno stato d’emergenza sempre più preoccupante, che anche in Toscana nelle ultime settimane si è palesato in tutta la sua drammaticità. Nel carcere fiorentino di Sollicciano, ad esempio, si è superata di nuovo quota mille detenuti: gli ospiti sono 1.011, un terzo dei quali tossicodipendenti, oltre a 7 bambini costretti a vivere dietro le sbarre con le madri. Praticamente sono il doppio del consentito, visto che la capienza regolamentare del penitenziario sarebbe di 447 detenuti. Nei giorni scorsi, inoltre, si è assistito alla paralisi dell’attività giudiziaria: la Polizia penitenziaria è rimasta letteralmente a secco, senza un centesimo per rifornire di benzina gli automezzi. Una sofferenza che Sollicciano condivide con le altre carceri della Toscana: dal penitenziario di Empoli all’Ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo, costretti al gelo per giorni, senza riscaldamento e senza soldi per pagare le bollette.

“Dinanzi alla politica del governo – continuano Manciulli e Della Monica – del cinismo e della indifferenza al rispetto delle condizioni fondamentali di vita nelle carceri e dello sfascio del comparto penale, denunciamo con forza come i tagli di risorse non debbano comportare la violazione dei diritti fondamentali e l’interruzione dei servizi essenziali, quali quello di giustizia, ormai oggetto di una vera e propria opera di demolizione sistematica”.

PD Toscana. Il “Manifesto sullo stato delle carceri”

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Emergenza carceri:
“I tagli del governo violano i diritti umani”

Basta con i tagli orizzontali alla Giustizia e al settore penitenziario. Basta con le leggi securitarie e punitive. Il governo pensi di più alle condizioni dei detenuti e meno alle magagne giudiziarie del premier. Questo, in sintesi, il messaggio al governo lanciato dal Manifesto sullo stato delle carceri del Pd Toscana. Una decina di misure necessarie “per garantire la vivibilità nei penitenziari, il rispetto dei diritti dei carcerati e la sicurezza del personale penitenziario”.

Il primo passo il governo deve farlo sul terreno delle risorse, rendendo operativo al più presto il Fondo unico della Giustizia, la cui reale consistenza e destinazione, per il momento, sono avvolte dal mistero. Serve poi una riforma della Giustizia, “reale, concreta, che risponda ai bsogni del cittadino, non di Silvio Berlusconi”. Per il Pd, le priorità si riassumono nella depenalizzazione dei reati minori, nel rafforzamente delle misure alternative alla detenzione, nella riforma della Fini-Giovanardi sulla tossicodipendenza e della legge Cirielli sulla recidiva, nella riduzione dei casi di custodia cautelare obbligatori.

A presentare il piano del Pd sono il segretario regionale dei Democratici Andrea Manciulli e la senatrice Silvia Della Monica, responsabile Giustizia del Pd Toscana. “La situazione è ormai fuori controllo – spiegano – si impongono risposte urgenti e di largo respiro, i soliti rimedi tampone o di bandiera non bastano più”. Il Manifesto del Pd, che risponde a un recente appello del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nasce da uno stato d’emergenza sempre più preoccupante, che anche in Toscana nelle ultime settimane si è palesato in tutta la sua drammaticità. Nel carcere fiorentino di Sollicciano, ad esempio, si è superata di nuovo quota mille detenuti: gli ospiti sono 1.011, un terzo dei quali tossicodipendenti, oltre a 7 bambini costretti a vivere dietro le sbarre con le madri. Praticamente sono il doppio del consentito, visto che la capienza regolamentare del penitenziario sarebbe di 447 detenuti. Nei giorni scorsi, inoltre, si è assistito alla paralisi dell’attività giudiziaria: la Polizia penitenziaria è rimasta letteralmente a secco, senza un centesimo per rifornire di benzina gli automezzi. Una sofferenza che Sollicciano condivide con le altre carceri della Toscana: dal penitenziario di Empoli all’Ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo, costretti al gelo per giorni, senza riscaldamento e senza soldi per pagare le bollette.

“Dinanzi alla politica del governo – continuano Manciulli e Della Monica – del cinismo e della indifferenza al rispetto delle condizioni fondamentali di vita nelle carceri e dello sfascio del comparto penale, denunciamo con forza come i tagli di risorse non debbano comportare la violazione dei diritti fondamentali e l’interruzione dei servizi essenziali, quali quello di giustizia, ormai oggetto di una vera e propria opera di demolizione sistematica”.

PD Toscana. Il “Manifesto sullo stato delle carceri”

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