6 Novembre 2011

Non si taglia la sicurezza

Intervento di Federico Gellli, responsabile Forum Sicurezza e Legalità del Pd Toscana. Pubblicato domenica 6 novembre su l’Unità Toscana.

“Il Governo Berlusconi in questi anni ha portato avanti una serie di inaccettabili tagli al comparto sicurezza per oltre un 1 miliardo e settecento milioni a cui si devono aggiungere 60 milioni dell’ultima manovra finanziaria. Togliere risorse alla sicurezza significa negare un diritto ai cittadini e demotivare chi dietro una divisa si trova a combattere una criminalità sempre più attrezzata e con poche risorse e mezzi inadeguati provocando iniziative di protesta da parte di tutti i sindacati di polizia a cui va tutto il nostro sostegno. Poi ci sono i subdoli tagli alla Direzione Investigativa Antimafia impegnata sul fronte della lotta alla criminalità organizzata dove i suoi 1300 operatori, tutti ad alta professionalità, subiranno un taglio dello stipendio netto tra i 400 e i 600 euro al mese. Non è solo di un attacco a questi lavoratori ma anche la dimostrazione che questo Governo non vuole combattere in modo chiaro e trasparente la criminalità organizzata. Per creare un nuovo modello di sicurezza occorrono invece proposte coraggiose riorganizzando le Forze dell’Ordine e renderle più efficienti ma meno costose. Oggi non ci possiamo più permettere ben sette corpi di polizia e 500 centrali operative per 103 province. Bisogna quindi accorpare le due forze di polizia generaliste Carabinieri e Polizia e creare un numero unico per l’emergenza  mentre compiti specifici devono restare alla Polizia Penitenziaria,  la Forestale e soprattutto alla Guardia di Finanza che deve dedicarsi esclusivamente alla lotta contro l’evasione fiscale e i reati finanziari. Insieme a questa riorganizzazione bisogna lavorare sul territorio, integrando prefetture, le Forze dell’Ordine, i Vigili Urbani, le istituzioni locali e le associazioni di volontariato per creare una rete di sicurezza e legalità”.

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5 Novembre 2011

Manciulli. “Siamo già nel futuro. Da Roma un messaggio forte di unità e fiducia”

“Siamo già nel futuro. In queste ore in cui l’epoca del berlusconismo sembra più che mai vicina alla fine, da Roma arriva un messaggio forte di unità e fiducia. Le tantissime persone che oggi erano in piazza San Giovanni e il discorso di Pier Luigi Bersani dimostrano che l’alternativa è già pronta. L’Italia vive una crisi senza precedenti, ma è un grande Paese e ha tutte le carte in regola per ripartire. Per farlo ha bisogno però di serietà e responsabilità, quelle che abbiamo sentito nelle parole di Bersani. Intorno a questo progetto il PD deve essere unito, per fare tutti assieme quella ricostruzione che è stata il filo conduttore del discorso del nostro segretario. Il successo della manifestazione di oggi e l’entusiasmo che vediamo nella nostra gente ci dimostrano che dobbiamo essere orgogliosi di noi stessi e della nostra forza di alternativa. E in questo percorso la Toscana c’è e ci sarà, come è stata numerosa nella piazza di oggi”.

Così il segretario del Pd della Toscana, Andrea Manciulli, ha commentato da Roma la manifestazione del Pd e il discorso di Bersani che si sono conclusi poco fa.

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Manciulli: “Il Paese vuole cambiare
Il Pd stia in campo unito”

Il segretario regionale dei Democratici, intervistato dal quotidiano l’Unità:
“La grande mobilitazione di oggi conferma che il nostro partito è vivo.
Chi antepone la leadership all’Italia commette un errore”.

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Manciulli: “Il Paese vuole cambiare
Il Pd stia in campo unito”

Il segretario regionale dei Democratici, intervistato dal quotidiano l’Unità:
“La grande mobilitazione di oggi conferma che il nostro partito è vivo.
Chi antepone la leadership all’Italia commette un errore”.

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170 pullman, 2 treni speciali, migliaia di cittadini
“A Roma per riprenderci il futuro”

“Saremo in tanti, tanti quanti non siamo mai stati”. Il segretario regionale del Pd, Andrea Manciulli, parla numeri alla mano. La Toscana oggi pomeriggio si presenterà alla manifestazione nazionale a Roma, “In nome del popolo italiano”, con 160 pullman organizzati dalle federazioni di tutto il territorio, altri 10 autobus dei Giovani Democratici, due treni speciali in partenza da Pisa e da Livorno e migliaia di cittadini organizzati in modo autonomo.

Uno spiegamento di forze senza precedenti, che si riverserà in piazza San Giovanni “per  ribadire che questo governo ha fallito, per dire che l’Italia può ripartire e che il Pd è pronto a guidare la riscossa degli italiani” suona la carica il segretario Manciulli.

Non solo politica, ma anche tanta musica. Alle 12.30 apriranno la manifestazione le note dell’ensemble multietnico Med Free Orkestra, che con Ziggy si alterneranno sul palco all’inizio della kermesse democratica. Nel pomeriggio sarà la volta del gruppo piemontese Marlene Kuntz, poi toccherà a Roberto Vecchioni, ultimo vincitore del Festival di Sanremo, scaldare la piazza. Infine, attesissimo, il discorso del segretario del Pd, Pier Luigi Bersani

Si prevede un’affluenza altissima. Oltre alla grande mobilitazione messa in campo dalla Toscana, arriveranno a Roma 14 treni, 2 navi, oltre 700 pullman da tutta l’Italia.

Da Firenze, come spiega il segretario metropolitano del Pd, Patrizio Mecacci, partiranno “40 pullman”. “La voglia di partecipare è enorme. Nelle ultime settimane i telefoni del Pd non hanno smesso di squillare un secondo. In tanti vogliono essere presenti per lanciare con forza la richiesta di cambiamento necessario al nostro Paese”, dice. 

La risposta  alla chiamata in piazza è stata grandissima – afferma il responsabile organizzazione del Pd Toscana Enrico Casini –. Dopo la grande partecipazione il 14 ottobre scorso alla serata fiorentina con Bersani, la Toscana si mobilita di nuovo con presenze record”.


 

Toscana Manifesta

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170 pullman, 2 treni speciali, migliaia di cittadini
“A Roma per riprenderci il futuro”

“Saremo in tanti, tanti quanti non siamo mai stati”. Il segretario regionale del Pd, Andrea Manciulli, parla numeri alla mano. La Toscana oggi pomeriggio si presenterà alla manifestazione nazionale a Roma, “In nome del popolo italiano”, con 160 pullman organizzati dalle federazioni di tutto il territorio, altri 10 autobus dei Giovani Democratici, due treni speciali in partenza da Pisa e da Livorno e migliaia di cittadini organizzati in modo autonomo.

Uno spiegamento di forze senza precedenti, che si riverserà in piazza San Giovanni “per  ribadire che questo governo ha fallito, per dire che l’Italia può ripartire e che il Pd è pronto a guidare la riscossa degli italiani” suona la carica il segretario Manciulli.

Non solo politica, ma anche tanta musica. Alle 12.30 apriranno la manifestazione le note dell’ensemble multietnico Med Free Orkestra, che con Ziggy si alterneranno sul palco all’inizio della kermesse democratica. Nel pomeriggio sarà la volta del gruppo piemontese Marlene Kuntz, poi toccherà a Roberto Vecchioni, ultimo vincitore del Festival di Sanremo, scaldare la piazza. Infine, attesissimo, il discorso del segretario del Pd, Pier Luigi Bersani

Si prevede un’affluenza altissima. Oltre alla grande mobilitazione messa in campo dalla Toscana, arriveranno a Roma 14 treni, 2 navi, oltre 700 pullman da tutta l’Italia.

Da Firenze, come spiega il segretario metropolitano del Pd, Patrizio Mecacci, partiranno “40 pullman”. “La voglia di partecipare è enorme. Nelle ultime settimane i telefoni del Pd non hanno smesso di squillare un secondo. In tanti vogliono essere presenti per lanciare con forza la richiesta di cambiamento necessario al nostro Paese”, dice. 

La risposta  alla chiamata in piazza è stata grandissima – afferma il responsabile organizzazione del Pd Toscana Enrico Casini –. Dopo la grande partecipazione il 14 ottobre scorso alla serata fiorentina con Bersani, la Toscana si mobilita di nuovo con presenze record”.


 

Toscana Manifesta

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4 Novembre 2011

Agguato a Betori, ferito il segretario
La solidarietà del Pd

“A nome di tutto il Partito Democratico vogliamo esprimere la più sentita solidarietà e vicinanza all’Arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori, e al suo segretario Don Paolo Brogi, dopo quanto accaduto questa sera. E in particolare siamo vicini a Don Brogi, rimasto colpito, con la speranza, in questo momento ancora di incertezza circa le sue condizioni, che si possa ristabilire prontamente”.

Così il segretario del Pd della Toscana Andrea Manciulli, il segretario Metropolitano del Pd di Firenze Patrizio Mecacci e il capogruppo in Consiglio regionale Vittorio Bugli, alla notizia dell’agguato a Monsignor Betori e al suo segretario personale, avvenuto questa sera intorno alle 19.30 nella sede dell’Arcivescovado per mano di un uomo armato di pistola.

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Agguato a Betori, ferito il segretario
La solidarietà del Pd

“A nome di tutto il Partito Democratico vogliamo esprimere la più sentita solidarietà e vicinanza all’Arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori, e al suo segretario Don Paolo Brogi, dopo quanto accaduto questa sera. E in particolare siamo vicini a Don Brogi, rimasto colpito, con la speranza, in questo momento ancora di incertezza circa le sue condizioni, che si possa ristabilire prontamente”.

Così il segretario del Pd della Toscana Andrea Manciulli, il segretario Metropolitano del Pd di Firenze Patrizio Mecacci e il capogruppo in Consiglio regionale Vittorio Bugli, alla notizia dell’agguato a Monsignor Betori e al suo segretario personale, avvenuto questa sera intorno alle 19.30 nella sede dell’Arcivescovado per mano di un uomo armato di pistola.

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3 Novembre 2011

Selex, Ferrucci e Mecacci: “Inaccettabile tentativo del governo di affossare l’azienda”

Il segretario del Pd Metropolitano di Firenze, Patrizio Mecacci, stamani ha partecipato al presidio dei lavoratori della Selex-Elsag davanti allo stabilimento fiorentino. Il presidio è stato indetto dopo la sostanziale intenzione del Governo di non far ulteriormente proseguire all’azienda del Gruppo Finmeccanica il lavoro sul progetto Tetra, il sistema di radio-comunicazione cifrato per le forze di polizia. Il progetto era già stato finanziato con fondi europei e di strategica importanza per la sicurezza nazionale, ma le risorse previste sono state destinate dal Governo,  genericamente, alle casse ‘dell’erario’.

“Il Partito Democratico – dichiarano il responsabile Economia e Lavoro del Pd Toscana, Ivan Ferrucci, e il segretario Metropolitano del Pd di Firenze, Patrizio Mecacci – è a fianco dei lavoratori della Selex-Elsag per evitare l’ennesimo tentativo di affossare un’azienda di eccellenza nel panorama nazionale e che occupa nella sede fiorentina 500 persone. Il progetto Tetra è di grande rilievo per il sistema della sicurezza nazionale e per questo il Pd al Senato sta cercando con degli emendamenti di evitare quello che è un vero e proprio scippo ai danni dei lavoratori e del Paese che il Governo, come previsto nell’attuale testo della Legge di Stabilità, vuole compiere sottraendo le risorse destinate dai fondi europei per questo progetto. Il Pd toscano e quello fiorentino sostengono la battaglia del Gruppo Pd in Senato affinché venga stralciata quella parte dal comma 22 dell’articolo 4 del disegno di legge di stabilità, in discussione alla Commissione bilancio, che priverebbe Selex del finanziamento previsto per il progetto Tetra e quindi la perdita di una commessa importante per l’azienda che metterebbe in seria difficoltà la sua attività”.

“Questo – sostengono Ferrucci e Mecacci – è l’ennesimo segnale di una totale mancanza di disegno industriale di tutto il Gruppo Finmeccanica ed è il momento che il Governo faccia chiarezza sulla strategia dell’azienda che sul nostro territorio vede la significativa presenza di eccellenze tecnologiche da favorire e non ridimensionare. È inaccettabile il progressivo disinvestimento degli insediamenti produttivi in Toscana, perdendo competitività e fette di mercato a scapito della concorrenza. Viene da chiedersi – concludono – se il comportamento del Governo sarebbe stato lo stesso se anziché in questa, le società e gli stabilimenti interessati fossero stati in altre regioni”.

 

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Selex, Ferrucci e Mecacci: “Inaccettabile tentativo del governo di affossare l’azienda”

Il segretario del Pd Metropolitano di Firenze, Patrizio Mecacci, stamani ha partecipato al presidio dei lavoratori della Selex-Elsag davanti allo stabilimento fiorentino. Il presidio è stato indetto dopo la sostanziale intenzione del Governo di non far ulteriormente proseguire all’azienda del Gruppo Finmeccanica il lavoro sul progetto Tetra, il sistema di radio-comunicazione cifrato per le forze di polizia. Il progetto era già stato finanziato con fondi europei e di strategica importanza per la sicurezza nazionale, ma le risorse previste sono state destinate dal Governo,  genericamente, alle casse ‘dell’erario’.

“Il Partito Democratico – dichiarano il responsabile Economia e Lavoro del Pd Toscana, Ivan Ferrucci, e il segretario Metropolitano del Pd di Firenze, Patrizio Mecacci – è a fianco dei lavoratori della Selex-Elsag per evitare l’ennesimo tentativo di affossare un’azienda di eccellenza nel panorama nazionale e che occupa nella sede fiorentina 500 persone. Il progetto Tetra è di grande rilievo per il sistema della sicurezza nazionale e per questo il Pd al Senato sta cercando con degli emendamenti di evitare quello che è un vero e proprio scippo ai danni dei lavoratori e del Paese che il Governo, come previsto nell’attuale testo della Legge di Stabilità, vuole compiere sottraendo le risorse destinate dai fondi europei per questo progetto. Il Pd toscano e quello fiorentino sostengono la battaglia del Gruppo Pd in Senato affinché venga stralciata quella parte dal comma 22 dell’articolo 4 del disegno di legge di stabilità, in discussione alla Commissione bilancio, che priverebbe Selex del finanziamento previsto per il progetto Tetra e quindi la perdita di una commessa importante per l’azienda che metterebbe in seria difficoltà la sua attività”.

“Questo – sostengono Ferrucci e Mecacci – è l’ennesimo segnale di una totale mancanza di disegno industriale di tutto il Gruppo Finmeccanica ed è il momento che il Governo faccia chiarezza sulla strategia dell’azienda che sul nostro territorio vede la significativa presenza di eccellenze tecnologiche da favorire e non ridimensionare. È inaccettabile il progressivo disinvestimento degli insediamenti produttivi in Toscana, perdendo competitività e fette di mercato a scapito della concorrenza. Viene da chiedersi – concludono – se il comportamento del Governo sarebbe stato lo stesso se anziché in questa, le società e gli stabilimenti interessati fossero stati in altre regioni”.

 

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