6 Dicembre 2011

Manovra, Pinzuti: “Province fondamentali
per territori come il nostro”

«La manovra Monti – dichiara la segretaria del Pd maremmano, Barbara Pinzuti – è la conseguenza diretta di anni di negazione dei problemi reali del Paese da parte del governo Berlusconi. Il provvedimento che sarà discusso in Parlamento dà alcune risposte in termini di entrate, ma tende ad essere sbilanciato a discapito di chi le tasse in questi anni le ha sempre pagate. Per questo le organizzazioni territoriali del Partito democratico, come la nostra di Grosseto, hanno chiesto ai gruppi parlamentari di lavorare per dare più equità alla manovra finanziaria aggiuntiva introducendo un prelievo che incida maggiormente sulle rendite patrimoniali e non solo su barche, Suv e auto di lusso. La manovra, così com’è strutturata, infatti, ad oggi colpisce soprattutto i pensionati e i possessori di prima casa, ed è decisamente troppo benevola con chi ha scudato i capitali esportati illecitamente.

C’è poi – aggiunge Pinzuti – il tema della riforma dello Stato che è stato affrontato in modo estemporaneo e demagogico. La Provincia, a maggior ragione in una realtà come la nostra, è un Ente che costituisce un riferimento reale per imprese e cittadini, e non si può pensare di cancellarne il ruolo con un tratto di penna, senza fare un ragionamento serio sulla giusta collocazione di competenze e funzioni di area vasta nell’ambito di una riorganizzazione dello Stato. Noi, come Pd, inoltre, non condividiamo l’azzeramento della rappresentanza politica di un territorio che non potrà mai essere governato direttamente da Firenze, né da un gruppo di dirigenti a capo di uffici decentrati della Regione».

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5 Dicembre 2011

‘Ndrangheta a Milano, per Federico Gelli
anche in Toscana la minaccia è concreta

“Il blitz della Magistratura tra Milano e Reggio Calabria di mercoledì scorso con 10 arresti eccellenti e il maxiprocesso alle cosche calabresi scoperte in Lombardia, sono un monito per non abbassare la guardia anche in Toscana dove sono già troppi e inquietanti i segnali della presenza mafiosa in particolare nel settore degli appalti pubblici e nel mondo economico”. Lo ha detto Federico Gelli, responsabile del Forum Legalità del Pd Toscana, durante l’incontro “Il sapore della legalità” che si è svolto il 3 dicembre a Lastra a Signa (Firenze) presso il Teatro delle Arti, dove i ragazzi delle scuole medie hanno incontrato i rappresentati delle istituzioni (tra questi il sindaco di Lastra Carlo Nannetti e l’assessore alla comunicazione Marco Capaccioli), delle associazioni impegnate nelle terre confiscate alla mafie come Arci e Libera, e Pietro Suchan, magistrato della Direzione Distrettuale Antimafia.

“Se questi fatti sono successi in una regione ricca come la Lombardia, qualcosa di simile potrebbe succedere anche da noi – ha ammonito Gelli – ed è l’ora di finirla con quelli che continuano a non voler vedere il legame tra criminalità organizzata, politica e imprenditoria. Invece i dati dicono che in Toscana la mafia esiste anche se per fortuna non controlla il territorio. L’ultimo dato preoccupante è quello che riguarda le certificazioni antimafia alle imprese. Nel 2010 nella nostra regione ci sono state 10 società, quasi tutte con sede legale nelle regioni del sud ma anche toscane e che operano nel settore degli appalti pubblici, a cui è stata revocata la certificazione antimafia, in altre parole sospettate di convivenza con la criminalità organizzata”.

La mafia in Toscana è molto pericolosa – ha detto il giudice Suchan – perché capace di occultarsi e nascondersi sotto una apparente legalità. Questo rende il lavoro di indagine più difficile e delicato”. “Per quanto riguarda invece gli appalti pubblici – ha continuato Gelli – nella nostra regione esiste una normativa che, se pienamente applicata e attualmente non lo è, ci potrebbe difendere meglio dalle infiltrazioni mafiose. Una normativa che prevede l’offerta economica più vantaggiosa, contro quella più utilizzata del massimo ribasso, e una regolamentazione del sub appalto in modo di premiare le imprese più virtuose. A questo proposito ci piacerebbe anche sapere – ha voluto sottolineare l’esponente del Pd – che fine ha fatto il Patto per la sicurezza e la legalità del lavoro in Toscana sottoscritto nel 2007 tra Regione, Province e Comuni insieme a tutte le associazioni di categoria. L’abbassamento del livello di guardia delle nostre istituzioni nel contrasto alle mafie e ai sodalizi criminali è un atteggiamento pericoloso quando invece, complice anche la grave crisi economica, è necessaria – ha concluso – una più grande mobilitazione e impegno per la legalità”.

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Fucecchio, “Tutti a scuola insieme”:
il diritto all’istruzione dei bimbi disabili

“Tutti a scuola tutti insieme” è questo il titolo dell’assemblea pubblica che si terrà mercoledì 7 dicembre, alle 21 presso la Fondazione I Care di Fucecchio.
A promuovere la serata il Partito democratico di Fucecchio e dell’Empolese Valdelsa, per porre l’attenzione su ciò che sta accadendo dentro le scuole pubbliche del territorio a causa della drastica riduzione di risorse voluta dal governo Berlusconi, le cui conseguenze si ripercuotono sulla qualità dell’istruzione di tutti i bambini, ma con particolare vigore sui bambini con disabilità. Infatti la riduzione del numero degli insegnanti di sostegno alla classe penalizza il lavoro del corpo insegnante nella valorizzazione della diversità come elemento di crescita della comunità scolastica, con un’adeguata accoglienza della disabilità, rischiando di rendere vano ogni sforzo di insegnanti e genitori per l’istruzione dei bambini disabili, per la loro emancipazione attraverso la conquista di spazi di vita indipendente.

«Noi abbiamo raccolto il messaggio lanciato dal presidente di Autismo Toscana Marino Lupi il quale, in una lettera aperta inviata ai mezzi di comunicazione, denunciava responsabilità gravi da parte di chi dovrebbe garantire l’accesso alla scuola a tutti i bambini, che siano senza o con disabilità», afferma Eluisa Lo Presti, segretaria del Pd Fucecchio, che aggiunge: «E’ compito di tutta la società indignarsi di fronte a diritti calpestati e contribuire a costruire la cultura del valore della diversità . Ecco perché abbiamo convocato le associazioni dei genitori, che hanno figli disabili e con loro abbiamo instaurato un rapporto che ha dato vita a questa iniziativa, in cui sarà presentato il Manifesto del diritto all’istruzione dei bambini e delle bambine con disabilità, sottoscritto da associazioni e cittadini».

La serata vedrà gli autorevoli interventi di Giovanni Di Fede, assessore alla Pubblica Istruzione della provincia di Firenze, Massimo Toschi, consulente del Presidente della Regione Toscana per le politiche di aiuto alle persone disabili, Brenda Barnini, segretaria del Pd Empolese Valdelsa, e dei rappresentanti delle associazioni.
Inoltre, all’assemblea sono invitati tutti gli assessori alla Pubblica Istruzione dei comuni sia del Circondario che del Valdarno Inferiore. «Partecipare a questo evento permetterà ai cittadini di sostenere un processo di costruzione di una società più giusta», conclude Lo Presti.

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2 Dicembre 2011

Dsu, Gd: “Dall’ex direttore Peruzzi
attacchi strumentali a diritti studenti”

“Le critiche al DSU toscano, che abbiamo letto in questi giorni sulle pagine dei quotidiani, ci sembrano strumentali e faziose e confondono questioni personali e politiche. Non entriamo nel merito delle scelte dell’azienda per quanto riguarda gli incarichi dirigenziali, vorremmo però porre l’attenzione su alcune questioni fondamentali che riguardano gli studenti”. Così in una nota il segretario dei Giovani Democratici della Toscana, Andrea Giorgio, e il responsabile università dei Giovani Democratici, Gaetano Caravella.

“L’ex direttore dell’Ardsu Enrico Maria Peruzzi fa riferimento ad una presunta mancanza di meritocrazia nell’assegnazione della borsa, ma non è così: esistono soglie importanti rispetto al numero di Crediti Formativi Universitari necessari al mantenimento della borsa di studio, soglie peraltro innalzate nel recente bando pubblicato a luglio. Rispunta poi l’idea di considerare la media come criterio di merito, un’idea contro cui ci siamo battuti già, data la difficoltà di istituire una media unica per tutte le facoltà senza tenere conto dei differenti carichi di studio. Peraltro lo strumento della media non è presente neanche nelle linee guida nazionali. Le considerazioni di Peruzzi sulla resa degli studenti borsisti sono palesemente smentite dal decimo rapporto Irpet sul sistema universitario in Toscana, che rivela come i borsisti abbiano performance migliori degli altri studenti in termini di esami sostenuti e tempi di conseguimento del diploma.

Per quanto riguarda poi la questione degli studenti stranieri, che sono circa il 13% sul totale dei vincitori della borsa di studio in Toscana, Peruzzi pare aprire all’idea delle quote: un’ipotesi inaccettabile, mentre crediamo che sia giusta l’idea, che gia’ abbiamo portato avanti in varie sedi, della stipulazione di accordi coi Paesi di provenienza per l’istituzione di fondi di garanzia che coprano il DSU in caso di impossibilità  di recuperare gli importi erogati e non restituiti. Sulla questione dei controlli e degli sprechi ci limitiamo a sottolineare che chi li rileva oggi sulla stampa è stato per anni direttore dell’Azienda.

Non possiamo accettare un attacco del genere al diritto allo studio, probabilmente dettato da questioni personali che però rischiano di portare all’ennesima messa in discussione di uno strumento che in Toscana più che nel resto del Paese è garanzia di uguaglianza e mobilità sociale. Il diritto allo studio non può essere ridotto a mero investimento economico ma va considerato come investimento sociale. Così come lo studente non puo’ essere una voce di spesa in bilancio ma un protagonista del futuro della nostra societa’” concludono i Giovani Democratici.

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Dsu, Gd: “Dall’ex direttore Peruzzi
attacchi strumentali a diritti studenti”

“Le critiche al DSU toscano, che abbiamo letto in questi giorni sulle pagine dei quotidiani, ci sembrano strumentali e faziose e confondono questioni personali e politiche. Non entriamo nel merito delle scelte dell’azienda per quanto riguarda gli incarichi dirigenziali, vorremmo però porre l’attenzione su alcune questioni fondamentali che riguardano gli studenti”. Così in una nota il segretario dei Giovani Democratici della Toscana, Andrea Giorgio, e il responsabile università dei Giovani Democratici, Gaetano Caravella.

“L’ex direttore dell’Ardsu Enrico Maria Peruzzi fa riferimento ad una presunta mancanza di meritocrazia nell’assegnazione della borsa, ma non è così: esistono soglie importanti rispetto al numero di Crediti Formativi Universitari necessari al mantenimento della borsa di studio, soglie peraltro innalzate nel recente bando pubblicato a luglio. Rispunta poi l’idea di considerare la media come criterio di merito, un’idea contro cui ci siamo battuti già, data la difficoltà di istituire una media unica per tutte le facoltà senza tenere conto dei differenti carichi di studio. Peraltro lo strumento della media non è presente neanche nelle linee guida nazionali. Le considerazioni di Peruzzi sulla resa degli studenti borsisti sono palesemente smentite dal decimo rapporto Irpet sul sistema universitario in Toscana, che rivela come i borsisti abbiano performance migliori degli altri studenti in termini di esami sostenuti e tempi di conseguimento del diploma.

Per quanto riguarda poi la questione degli studenti stranieri, che sono circa il 13% sul totale dei vincitori della borsa di studio in Toscana, Peruzzi pare aprire all’idea delle quote: un’ipotesi inaccettabile, mentre crediamo che sia giusta l’idea, che gia’ abbiamo portato avanti in varie sedi, della stipulazione di accordi coi Paesi di provenienza per l’istituzione di fondi di garanzia che coprano il DSU in caso di impossibilità  di recuperare gli importi erogati e non restituiti. Sulla questione dei controlli e degli sprechi ci limitiamo a sottolineare che chi li rileva oggi sulla stampa è stato per anni direttore dell’Azienda.

Non possiamo accettare un attacco del genere al diritto allo studio, probabilmente dettato da questioni personali che però rischiano di portare all’ennesima messa in discussione di uno strumento che in Toscana più che nel resto del Paese è garanzia di uguaglianza e mobilità sociale. Il diritto allo studio non può essere ridotto a mero investimento economico ma va considerato come investimento sociale. Così come lo studente non puo’ essere una voce di spesa in bilancio ma un protagonista del futuro della nostra societa’” concludono i Giovani Democratici.

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1 Dicembre 2011

«Flessibilità sì, ma anche da parte delle aziende»

“La politica deve scoprire un ruolo nuovo nei rapporti con le forze economiche. Se siamo nell’attuale crisi, anche nel Comune di Lucca, non è solo per colpa dei mercati finanziari, ma anche per la totale assenza di una politica economica e industriale.
Le istituzioni, quindi la democrazia, non possono essere ancelle povere del mercato. C’è bisogno di una politica, di uno stato leggero, capace di essere garante delle regole e dell’equità sociale all’interno del contesto del libero mercato. Parliamo, per esempio, dei rapporti tra lavoratori ed aziende. Per garantire lavoro e presenza dei capitali sul territorio, dobbiamo chiedere flessibilità sia al lavoratore sia alle aziende (flessibilità che non può più essere precarietà). Cambiare più volte lavoro nell’arco della propria esistenza con la possibilità di essere retribuiti adeguatamente quando si è senza occupazione o avere l’opportunità di riqualificarsi professionalmente è a mio avviso un buon modo per chiedere flessibilità sia al capitale sia al lavoro.
Al lavoratore flessibile però, si deve garantire uno stipendio più alto. E’ una sfida che la politica deve impostare, dove possibile, anche a partire dai nostri territori. Possiamo forse immaginare un mondo in cui tutti si lavora a tempo indeterminato per tutta la vita? Sarebbe il mondo ideale, ma oggi porterebbe solo allo stallo ed alla totale disoccupazione giovanile. E’ preferibile un mondo in cui il lavoratore è schiavo e senza diritti? Certamente no, per questo anche dalle aziende è giusto e imprescindibile pretendere flessibilità”.

 

Patrizio Andreuccetti, segretario provinciale del PD di Lucca

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30 Novembre 2011

Festa della Toscana, 225 anni
senza la pena di morte

225 anni di civiltà. Era il 30 novembre del 1786 quando il Graduca Pietro Leopoldo abolì la pena di morte in Toscana. A distanza di oltre due secoli, tutta la regione, con la Festa della Toscana, ricorda quella conquista di civiltà, le sue radici di pace e di giustizia da trasmettere alle giovani generazioni.

La Festa, istituita nel 2000, quest’anno è dedicata al tema “Una storia, tante diversità”, e prevede molte iniziative su tutto il territorio regionale organizzate dal Consiglio regionale, da associazioni e enti locali.

Segui la Festa sul sito del Consiglio Regionale

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Festa della Toscana, 225 anni
senza la pena di morte

225 anni di civiltà. Era il 30 novembre del 1786 quando il Graduca Pietro Leopoldo abolì la pena di morte in Toscana. A distanza di oltre due secoli, tutta la regione, con la Festa della Toscana, ricorda quella conquista di civiltà, le sue radici di pace e di giustizia da trasmettere alle giovani generazioni.

La Festa, istituita nel 2000, quest’anno è dedicata al tema “Una storia, tante diversità”, e prevede molte iniziative su tutto il territorio regionale organizzate dal Consiglio regionale, da associazioni e enti locali.

Segui la Festa sul sito del Consiglio Regionale

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28 Novembre 2011

Manciulli: “Sacrifici necessari
Ma non possono farli sempre i soliti”

Il direttore di Toscana Tv, Daniele Magrini, intervista
il segretario del Pd toscano, Andrea Manciulli,
durante la trasmissione “Metropolis” andata in onda
giovedì 24 novembre 2011.

 

“Il governo Monti – dice Manciulli – è stata una svolta. Il Pd giudicherà sulla base del merito delle cose proposte”. “I sacrifici  – aggiunge il segretario – sono necessari, ma il conto lo deve pagare chi se lo può permettere e non sempre i soliti. Il futuro delle giovani generazioni deve essere la priorità”.

 

“Basta con un governo europeo fatto alla meno – prosegue il segretario democratico -. O si realizza anche un’Europa politica, o altrimenti il suo declino sarà inevitabile”

“In Toscana – aggiunge Manciulli – si muovono tante cose positive, la regione e le nostre città sono amministrate bene. Non è vero che siamo fermi”.

“Lucca sarà una sfida difficile – continua il segretario, riferendosi all’appuntamento con le amministrative che in primavera chiamerà alla urne la città delle Mura -. Ma ce la dobbiamo mettere tutta. Insieme a Prato è la madre di tutte le battaglie”.

“Nel Pd toscano ci sono dirigenti bravi ad andare sulla fascia e a saltare l’uomo, chi è molto bravo a finalizzare e poi chi, come me, cerca di cucire la squadra dando un po’ i tempi dei passaggi. Ma nessuno si tiene la palla tutta per sé”. Così, infine, Manciulli risponde alla domanda del direttore Magrini sulle diverse personalità forti che fanno parte del Pd. E sul rinnovamento: “Non basta dirlo, va fatto. E in questi anni noi l’abbiamo fatto”.

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Manciulli: “Sacrifici necessari
Ma non possono farli sempre i soliti”

Il direttore di Toscana Tv, Daniele Magrini, intervista
il segretario del Pd toscano, Andrea Manciulli,
durante la trasmissione “Metropolis” andata in onda
giovedì 24 novembre 2011.

 

“Il governo Monti – dice Manciulli – è stata una svolta. Il Pd giudicherà sulla base del merito delle cose proposte”. “I sacrifici  – aggiunge il segretario – sono necessari, ma il conto lo deve pagare chi se lo può permettere e non sempre i soliti. Il futuro delle giovani generazioni deve essere la priorità”.

 

“Basta con un governo europeo fatto alla meno – prosegue il segretario democratico -. O si realizza anche un’Europa politica, o altrimenti il suo declino sarà inevitabile”

“In Toscana – aggiunge Manciulli – si muovono tante cose positive, la regione e le nostre città sono amministrate bene. Non è vero che siamo fermi”.

“Lucca sarà una sfida difficile – continua il segretario, riferendosi all’appuntamento con le amministrative che in primavera chiamerà alla urne la città delle Mura -. Ma ce la dobbiamo mettere tutta. Insieme a Prato è la madre di tutte le battaglie”.

“Nel Pd toscano ci sono dirigenti bravi ad andare sulla fascia e a saltare l’uomo, chi è molto bravo a finalizzare e poi chi, come me, cerca di cucire la squadra dando un po’ i tempi dei passaggi. Ma nessuno si tiene la palla tutta per sé”. Così, infine, Manciulli risponde alla domanda del direttore Magrini sulle diverse personalità forti che fanno parte del Pd. E sul rinnovamento: “Non basta dirlo, va fatto. E in questi anni noi l’abbiamo fatto”.

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