Un’altra Europa
Video – Lacresse
Il presidente dell’Associazione Gauche Européenne, Emmanuel Lacresse, interviene a margine del seminario “Un’altra Europa” alle Oblate di Firenze. “I governi europei pensino di più all’economia reale. La Bce potrebbe perseguire una politica che andasse incontro ai singoli Stati e alle famiglie, abbasando i tassi di interesse e magari lanciando dei Bond nuovi”. “Scelte neoliberiste possono uccidere la zona euro, e l’Unione Europee, che a tutt’oggi non possiamo essere sicuri vengano salvate. Prima di creare la moneta unica, gli Stati membri coordinavano le politiche economiche insieme. Oggi si parla solo di messa in ordine dei conti pubblici. La Germania dovrà usare le sue eccedenze a beneficio degli altri Paesi europei o saranno problemi”.
Un’altra Europa
Video – Domenici
L’eurodeputato S&D, Leonardo Domenici, interviene a margine del seminario “Un’altra Europa” alle Oblate di Firenze. “Continua a mancare in Europa il capitolo sulla crescita, sull’aumento della competitività e degli investimenti, che si devono fare in ogni singolo stato e nell’intera Europa, un’Europa più integrata. E’ questo il risultato della linea politica portata avanti dai governi conservatori europei – e in particolare dal duo Merkel-Sarkozy che ha combinato in Europa un sacco di guai – composta da tre obiettivi: austerità, austerità e austerità. Avremo ancora davanti un periodo molto difficile per l’Ue e per l’euro, così. In questo quadro occorre assolutamente rafforzare l’Europa politica, renderla più integrata, fare in modo che la sua sia una politica coraggiosa di crescita, di lotta alla disoccupazione, di investimenti e coesione sociale. Non esiste altra soluzione alla crisi all’infuori di questa.
Un’altra Europa
Video – Pistelli
Il responsabile Esteri del PD, Lapo Pistelli, interviene a margine del seminario “Un’altra Europa” alle Oblate di Firenze. “L’euro – afferma – non è in crisi, è in crisi la politica nell’Europa governata dalla destra. Rilanciamo il sogno degli Stati Uniti d’Europa, il salto federale. La politica deve trovare questo coraggio o la crisi di ora sarà la puntata di un film che durerà ancora a lungo.”
Un’altra Europa
Video – Martini
Il responsabile Esteri del PD Toscana, Claudio Martini, interviene a margine del seminario “Un’altra Europa” alle Oblate di Firenze: “Basta all’ossessione liberista, mettiamo la crescita al centro di un’iniziativa di lungo periodo. Serve coniugare il rigore con una politica espansiva sul terreno dell’occupazione. Occorre dare maggiore robustezza politica all’Europa, perchè l’unione monetaria, da sola, non basta più. Tutto questo si può fare solo con il centrosinistra al governo“.
Un’altra Europa
Video – Gualtieri
L’eurodeputato S&D, Roberto Gualtieri, interviene a margine del convegno “Un’altra Europa” alle Oblate di Firenze. “Politche di rigore non vadano a scapito della crescita e dello sviluppo. Se si hanno meno margine di intervento a livello nazionale, bisogna dare all’Europa le risorse per fare investimenti. Su questo i risultati dell’ultimo vertice di Bruxelles sono stati deludenti”.
Un’altra Europa
Video – Bugli
Il capogruppo del PD in Regione, Vittorio Bugli, interviene a margine del seminario “Un’altra Europa” alle Oblate di Firenze. “L’Europa deve diventare il DNA del nostro Partito perchè solo con un’ottica europea si può uscire dalla crisi. Alla crisi servono risposte comunitarie, a partire da una tassa una tantum sui grandi patrimoni“.
Un’altra Europa
Video – Mecacci
Il segretario del PD metropolitano di Firenze, Patrizio Mecacci,parla a margine del convegno “Un’altra Europa”: “Firenze ha dato storicamente un contributo alla costruzione di un’altra Europa. E’ stata la sede del Social Forum Europeo e, prima ancora, del vertice della Terza via a metà degli anni 90: dobbiamo ripartire da lì per prendere ciò che c’era di buono e per superare i limiti di quella stagione. In questi giorni il presidente della Regione ha proposto di istituire a Firenze un Centro per gli studi sull’Umanesimo e sul Rinascimento per rilanciare questa prospettiva culturale. Io credo che sia utile collegarlo alla dimensione europea e a basi culturali e politiche nuove, a partire da ciò che Firenze ha rappresentato e può rappresentare per la storia del mondo”.
Un’altra Europa Video – Giorgio
Il segretario regionale dei Giovani Democratici della Toscana, Andrea Giorgio, interviene a margine del seminario “Un’altra Europa” alle Oblate di Firenze. “Siamo europeisti convinti, ma vorremmo un’Europa diversa, un’Europa che la smettesse di parlare solo attraverso le letterine. Un’Europa che rimetta i giovani al centro delle sue politiche“.
Un’altra Europa
Video – Petretto
Il professor Alessandro Petretto, docente dell’Università di Firenze, interviene a margine del seminario “Un’altra Europa” alle Oblate di Firenze. “Nell’ultimo decennio in Italia si è avuto uno tsunami di spesa pubblica: al netto degli interessi, è aumentata del 38,6% quando il Pil è aumentato solo il14%. Crescendo più del Pil, la spesa pubblica risulta insostenibile, la produttività non è aumentata e la crescita non c’è stata. Serve dunque qualificare la spesa pubblica,indirizzarla maggiormente all’investimento pubblico, al capitale umano e meno in spesa corrente“.
Pagliai: “Rafforzare il dibattito di idee
sulla riforma della Giustiza”
“Nell’ambito dell’ultima riunione del Forum Giustizia del PD Toscana sono stati affrontati, con la partecipazione, tra gli altri, dei presidenti degli ordini degli avvocati della Toscana, i temi della revisione delle circoscrizioni giudiziarie, della riforma della professione forense, della riforma dei riti civili nonché la cruciale e drammatica questione dell’emergenza carceri. Tutti questi temi, come promesso in quella sede, ed a conferma che è su queste questioni che si gioca il futuro di una Giustizia efficiente, veramente giusta, a garanzia dei diritti dei cittadini, sono stati oggetto della relazione tenutasi lo scorso 29.11.2011 in Commissione Giustizia del Senato dal nuovo ministro della Giustizia Paola Severino.
Riassumendo quanto è stato dichiarato in quella sede il ministro ha, comprensibilmente, affermato che per quanto concerne le prospettive di riforma dei codici penale e di procedura penale, pur essendo obiettivi condivisibili e apprezzabili, essi risultino difficilmente attuabili, tenuto conto che i tempi necessari per attuare tali riforme mal si conciliano con quelli di durata della legislatura. L’oggettiva impraticabilità di riforme organiche non esclude l’esigenza di un intervento limitato a singoli aspetti, maggiormente funzionali all’attuazione del programma del Governo di risparmio e di contenimento della spesa per il rilancio dell’economia.
Venendo agli argomenti centrali toccati nella propria relazione il Ministro ha ribadito:
1) Risulta prioritario in primo luogo un intervento in materia carceraria. Al fine di affrontare la questione del sovraffollamento, più che il ricorso all’istituto dell’amnistia l’Esecutivo intende valutare il rafforzamento di altri strumenti deflativi. In tale contesto è stata ritenuta però non opportuna l’adozione di provvedimenti “svuota carceri” in ragione del carattere provvisorio e quindi dell’impatto temporalmente circoscritto di tale provvedimento sulla riduzione della popolazione carceraria.
Gli interventi in materia carceraria devono poi essere volti ad un generale rafforzamento dei diritti dei detenuti. Tali diritti risultano a ben vedere fortemente limitati in primo luogo dalla insufficienza e inadeguatezza delle strutture carcerarie. La realizzazione di nuove strutture detentive seppure avviabile richiede tempi lunghi per il completamento. Per fare fronte quindi alla situazione emergenziale attuale appare più opportuno l’implementazione di misure alternative alla detenzione, valutando in primo luogo l’ampliamento dell’ambito applicativo dell’istituto della detenzione domiciliare. Analogamente percorribile appare la via del rafforzamento dell’istituto della messa in prova il quale ha già dato, peraltro nell’ottica del reinserimento sociale, ottimi risultati nella giustizia minorili.
Al fine di alleviare la condizione dei ristretti ritiene necessario istituire una carta dei diritti e dei doveri, da tradursi anche in lingue diverse da quella italiana. Tale piccolo catalogo potrebbe alleviare la sensazione di smarrimento di coloro che entrano in carcere e che, anche per ragioni linguistiche, spesso non sanno cosa sia o meno consentito. Si potrebbe valutare poi prevedere analogo strumento anche per i familiari dei reclusi.
Particolare rilievo sia in termini deflattivi che dei risparmi di spesa potrebbe poi essere svolto dal cosiddetto braccialetto elettronico, il cui uso ad oggi risulta ancora limitato. L’assenso preventivo ad uso del braccialetto potrebbe rappresentare una misure alternativa alla detenzione particolarmente positiva, soprattutto se si considerano i positivi effetti registrati nei paesi in cui esso trova già applicazione.
2) Nella prospettiva del risparmio e dell’efficienza un ruolo centrale deve essere riconosciuto alla giustizia civile, assolutamente funzionale anche al rilancio economico del Paese. Nel riconoscere i positivi interventi posti in essere dal precedente esecutivo sul processo civile, è stato ritenuto necessario un ulteriore rafforzamento dell’efficienza del sistema, anche attraverso il completamento dell’informatizzazione.
3) Un importante fattore per il recupero dell’efficienza e del risparmio è rappresentato poi dalla ridefinizione delle circoscrizioni giudiziarie. Al di là di possibili divergenze sul numero e sulla localizzazione delle circoscrizioni, ritiene che sia esigenza unanimemente condivisibile quella di una riduzione delle stesse. Sul punto è stato ricordato che le premesse per una riforma sono state già dettate dal precedente Esecutivo e che quindi spetta al Governo in carica, nel massimo rispetto di criteri oggettivi, dare attuazione alla delega.
4) Sul tema delle liberalizzazioni è stato sottolineato come esso si inserisca in una chiara cornice normativa in primo luogo comunitaria. Gli interventi posti in essere fino a d oggi rispondevano fra l’altro all’esigenza di dare adeguata attuazione a criteri comunitari. Smentendo i timori palesati dal presidente Berselli è stato osservato come non sia prospettabile nessuna abolizione degli ordini professionali o degli esami di abilitazione. La liberalizzazione implica unicamente l’eliminazione degli ostacoli eccessivi all’accesso e all’esercizio delle professioni. Essa deve essere inoltre accompagnata da un incremento della qualità delle prestazioni professionali rese.
5) E’ stata, altresì, affrontata poi la questione della riforma della magistratura onoraria. Pur riconoscendo l’importante ruolo svolto da essa, risulta condivisibile l’esigenza di una riforma complessiva.
Tali prospettive di riforma ed intervento, per quanto limitate dalla prospettiva temporale che il nuovo Governo si è necessariamente posto – soprattutto a fronte di una troppo lunga stagione nella quale si è parlato solo di leggi ad personam -, hanno trovato il pieno apprezzamento e la disponibilità ad impegnarsi concretamente con proposte precise nel merito da parte della Capogruppo in commissione Giustizia del PD, nonché presidente del Forum PD Toscana, Silvia Della Monica.
In tale direzione, ed anche nella prospettiva delle assemblee programmatiche future sui temi – fra i quali, immancabilmente, la Giustizia, che diverranno oggetto di discussione in vista della costruzione del programma del Partito Democratico per il Governo del Paese riteniamo opportuno che già sui temi indicati dal Ministro, sui quali avevamo già iniziato una discussione a livello regionale, prosegua e si rafforzi quel dibattito di idee e contributi avviato con la riunione del 14.11.2011.
Un caro saluto a tutti
Stefano Pagliai
coordinatore Forum regionale Giustizia
