Pagliai: “Rafforzare il dibattito di idee
sulla riforma della Giustiza”

“Nell’ambito dell’ultima riunione del Forum Giustizia del PD Toscana sono stati affrontati, con la partecipazione, tra gli altri, dei presidenti degli ordini degli avvocati della Toscana, i temi della revisione delle circoscrizioni giudiziarie, della riforma della professione forense, della riforma dei riti civili nonché la cruciale e drammatica questione dell’emergenza carceri. Tutti questi temi, come promesso in quella sede, ed a conferma che è su queste questioni che si gioca il futuro di una Giustizia efficiente, veramente giusta, a garanzia dei diritti dei cittadini, sono stati oggetto della relazione tenutasi lo scorso 29.11.2011 in Commissione Giustizia del Senato dal nuovo ministro della Giustizia Paola Severino.

Riassumendo quanto è stato dichiarato in quella sede il ministro ha, comprensibilmente, affermato che per quanto concerne le prospettive di riforma dei codici penale e di procedura penale, pur essendo obiettivi condivisibili e apprezzabili, essi risultino difficilmente attuabili, tenuto conto che i tempi necessari per attuare tali riforme mal si conciliano con quelli di durata della legislatura. L’oggettiva impraticabilità di riforme organiche non esclude l’esigenza di un intervento limitato a singoli aspetti, maggiormente funzionali all’attuazione del programma del Governo di risparmio e di contenimento della spesa per il rilancio dell’economia.

 

Venendo agli argomenti centrali toccati nella propria relazione il Ministro ha ribadito:

1) Risulta prioritario in primo luogo un intervento in materia carceraria. Al fine di affrontare la questione del sovraffollamento, più che il ricorso all’istituto dell’amnistia l’Esecutivo intende valutare il rafforzamento di altri strumenti deflativi. In tale contesto è stata ritenuta però non opportuna l’adozione di provvedimenti “svuota carceri” in ragione del carattere provvisorio e quindi dell’impatto temporalmente circoscritto di tale provvedimento sulla riduzione della popolazione carceraria.

Gli interventi in materia carceraria devono poi essere volti ad un generale rafforzamento dei diritti dei detenuti. Tali diritti risultano a ben vedere fortemente limitati in primo luogo dalla insufficienza e inadeguatezza delle strutture carcerarie. La realizzazione di nuove strutture detentive seppure avviabile richiede tempi lunghi per il completamento. Per fare fronte quindi alla situazione emergenziale attuale appare più opportuno l’implementazione di misure alternative alla detenzione, valutando in primo luogo l’ampliamento dell’ambito applicativo dell’istituto della detenzione domiciliare. Analogamente percorribile appare la via del rafforzamento dell’istituto della messa in prova il quale ha già dato, peraltro nell’ottica del reinserimento sociale, ottimi risultati nella giustizia minorili.

Al fine di alleviare la condizione dei ristretti ritiene necessario istituire una carta dei diritti e dei doveri, da tradursi anche in lingue diverse da quella italiana. Tale piccolo catalogo potrebbe alleviare la sensazione di smarrimento di coloro che entrano in carcere e che, anche per ragioni linguistiche, spesso non sanno cosa sia o meno consentito. Si potrebbe valutare poi prevedere analogo strumento anche per i familiari dei reclusi.

Particolare rilievo sia in termini deflattivi che dei risparmi di spesa potrebbe poi essere svolto dal cosiddetto braccialetto elettronico, il cui uso ad oggi risulta ancora limitato. L’assenso preventivo ad uso del braccialetto potrebbe rappresentare una misure alternativa alla detenzione particolarmente positiva, soprattutto se si considerano i positivi effetti registrati nei paesi in cui esso trova già applicazione.

2) Nella prospettiva del risparmio e dell’efficienza un ruolo centrale deve essere riconosciuto alla giustizia civile, assolutamente funzionale anche al rilancio economico del Paese. Nel riconoscere i positivi interventi posti in essere dal precedente esecutivo sul processo civile, è stato ritenuto necessario un ulteriore rafforzamento dell’efficienza del sistema, anche attraverso il completamento dell’informatizzazione.

3) Un importante fattore per il recupero dell’efficienza e del risparmio è rappresentato poi dalla ridefinizione delle circoscrizioni giudiziarie. Al di là di possibili divergenze sul numero e sulla localizzazione delle circoscrizioni, ritiene che sia esigenza unanimemente condivisibile quella di una riduzione delle stesse. Sul punto è stato ricordato che le premesse per una riforma sono state già dettate dal precedente Esecutivo e che quindi spetta al Governo in carica, nel massimo rispetto di criteri oggettivi, dare attuazione alla delega.

4) Sul tema delle liberalizzazioni è stato sottolineato come esso si inserisca in una chiara cornice normativa in primo luogo comunitaria. Gli interventi posti in essere fino a d oggi rispondevano fra l’altro all’esigenza di dare adeguata attuazione a criteri comunitari. Smentendo i timori palesati dal presidente Berselli è stato osservato come non sia prospettabile nessuna abolizione degli ordini professionali o degli esami di abilitazione. La liberalizzazione implica unicamente l’eliminazione degli ostacoli eccessivi all’accesso e all’esercizio delle professioni. Essa deve essere inoltre accompagnata da un incremento della qualità delle prestazioni professionali rese.

5) E’ stata, altresì, affrontata poi la questione della riforma della magistratura onoraria. Pur riconoscendo l’importante ruolo svolto da essa, risulta condivisibile l’esigenza di una riforma complessiva.

Tali prospettive di riforma ed intervento, per quanto limitate dalla prospettiva temporale che il nuovo Governo si è necessariamente posto – soprattutto a fronte di una troppo lunga stagione nella quale si è parlato solo di leggi ad personam -, hanno trovato il pieno apprezzamento e la disponibilità ad impegnarsi concretamente con proposte precise nel merito da parte della Capogruppo in commissione Giustizia del PD, nonché presidente del Forum PD Toscana, Silvia Della Monica.

In  tale direzione, ed anche nella prospettiva delle assemblee programmatiche future sui temi – fra i quali, immancabilmente, la Giustizia, che diverranno oggetto di discussione in vista della costruzione del programma del Partito Democratico per il Governo del Paese riteniamo opportuno che già sui temi indicati dal Ministro, sui quali avevamo già iniziato una discussione a livello regionale, prosegua e si rafforzi quel dibattito di idee e contributi avviato con la riunione del 14.11.2011.

 

Un caro saluto a tutti

Stefano Pagliai
coordinatore Forum regionale Giustizia