2 Aprile 2012

Pisa, il circolo Università e Ricerca del Pd: “Fasce Isee per la mensa, una decisione ragionevole in un contesto di crisi economica”

A partire dal 1° aprile 2012 sono entrate in vigore le nuove tariffe per le mense universitarie toscane, modulate in base alla fascia Isee di appartenenza di ogni studente. La scelta di introdurre la fasciazione della mensa è stata presa dal cda dell’Ardsu Toscana a seguito dell’indirizzo stabilito dalla Giunta Regionale ed è dovuta al calo dei finanziamenti statali per il settore del diritto allo studio e alla conseguente esigenza di limitare e distribuire equamente i costi e le conseguenze delle politiche dell’ultimo governo Berlusconi, in attesa che vengano corrette dal governo Monti. 

L’equilibrio economico tenuto negli anni, grazie ad un alto numero di pasti erogati e al contenimento del costo medio del pasto,  aveva permesso all’Azienda regionale di garantire fino a ieri un prezzo politico sostenibile e uguale per tutti gli studenti al fine di mantenere e, per quanto possibile, aumentare il numero dei pasti erogati offrendo un servizio di qualità.

“Il circolo Università e Ricerca – afferma Carmelo Mamone, componente dell’esecutivo del Circolo – aveva in passato ricordato gli effetti positivi di questa politica e, in vista di una possibile fasciazione, ha contribuito affinché la stessa venisse realizzata tenendo conto della imprescindibile necessità di non provocare un calo del numero di pasti erogati, perché ciò rappresenterebbe il primo passo verso una crisi irrimediabile del servizio: ad un calo dei pasti erogati e, conseguentemente, ad una rilevante diminuzione di entrate, potrebbe seguire nel prossimo futuro l’aumento generalizzato del costo medio del pasto.”

Anche grazie all’impegno del Partito Democratico e del Circolo Università e Ricerca di Pisa – precisa Pasqualino Albi, segretario del Circolo – la tipologia di fasciazione adottata dall’Ardsu prevede, per la maggior parte degli studenti, la diminuzione del costo del pasto e per altri, invece, il mantenimento della tariffa preesistente. Solo per gli studenti che hanno un Isee maggiore a 75.000 euro ci sarà un lieve aumento. In una fase tanto critica per le Università e per tutto il sistema del welfare italiano, crediamo che la decisione, in questa forma, rappresenti un sacrificio accettabile e ragionevole. E’ indiscutibile infatti, che le nuove tariffe si fondano, in ogni caso, su un principio di equità, secondo il quale gli studenti contribuiranno al servizio mensa anche in base alle capacità di reddito delle loro famiglie”.

“Ad oggi – continua Carmelo Mamone – non possiamo sapere con certezza se questa misura comporterà effettivamente una diminuzione o un aumento del numero dei pasti erogati. In ogni caso, solo dopo un’attenta valutazione di dati concreti potremo giudicare gli effetti della decisione. In questo senso, intendiamo sottolineare che la fasciazione stabilita, come noi chiedevamo, ha carattere sperimentale”.

Il Circolo Università e Ricerca del Pd continuerà ad analizzare i dati relativi ai nuovi prezzi del pasto in un contesto nazionale nel quale le condizioni economiche delle famiglie stanno cambiando velocemente e in senso negativo. Il Circolo chiede sin d’ora all’Azienda e alla Regione Toscana di monitorarne attentamente l’andamento e individuare, in caso si verifichi un calo del numero di pasti erogati, i dovuti correttivi.

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Giustizia, l’intervento del coordinatore del forum del Pd metropolitano di Firenze Massimiliano Annetta alla Conferenza nazionale sul tema

Massimiliano Annetta, responsabile del forum Giustizia del Pd metropolitano di Firenze, è intervenuto alla Conferenza sulla giustizia organizzata dal partito nazionale. Qui il video del suo intervento:

 

         

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Europa, Manciulli: “I progressisti possono aprire
una stagione in cui i cittadini contano di più”

“C’è da lottare per un’Europa politica. Per questo credo sia importante il manifesto firmato a Parigi dai partiti progressisti europei, perché per uscire da questa crisi c’è bisogno di prendere decisioni”.
A margine dell’incontro “L’Europa domani mattina: un’Unione senza Stati sovrani?” organizzato il 30 marzo dal coordinamento provinciale del Pd di Prato, il segretario regionale Andrea Manciulli parla al Tgr Toscana: “Il Partito Democratico e gli altri partiti progressisti d’Europa possono essere gli apripista di una nuova stagione in cui i cittadini e la politica contano di più”.

 

      

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Europa, Manciulli: “I progressisti possono aprire
una stagione in cui i cittadini contano di più”

“C’è da lottare per un’Europa politica. Per questo credo sia importante il manifesto firmato a Parigi dai partiti progressisti europei, perché per uscire da questa crisi c’è bisogno di prendere decisioni”.
A margine dell’incontro “L’Europa domani mattina: un’Unione senza Stati sovrani?” organizzato il 30 marzo dal coordinamento provinciale del Pd di Prato, il segretario regionale Andrea Manciulli parla al Tgr Toscana: “Il Partito Democratico e gli altri partiti progressisti d’Europa possono essere gli apripista di una nuova stagione in cui i cittadini e la politica contano di più”.

 

      

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Giustizia, le proposte del Pd della Toscana
sulla riorganizzazione degli uffici giudiziari

Durante la Conferenza del Pd nazionale sulla Giustizia, la senatrice Silvia Della Monica ha presentato le proposte dei Democratici toscani sulla riforma della geografia giudiziaria.

        

 

Leggi l’intervento integrale della senatrice Della Monica

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Giustizia, le proposte del Pd della Toscana
sulla riorganizzazione degli uffici giudiziari

Durante la Conferenza del Pd nazionale sulla Giustizia, la senatrice Silvia Della Monica ha presentato le proposte dei Democratici toscani sulla riforma della geografia giudiziaria.

        

 

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1 Aprile 2012

Scomparsa Omar Calabrese,
il cordoglio del Pd Toscana

“Il Partito Democratico della Toscana esprime il suo cordoglio per la scomparsa di Omar Calabrese. Se ne va un intellettuale, uno degli studiosi più importanti del paese e non solo, che con la sua attività ha dato prestigio alle nostre università. Se ne va una figura che anche alla politica e alle istituzioni non ha mancato di dare il suo contributo”. Così Andrea Manciulli, segretario del Pd della Toscana, appresa la notizia della scomparsa improvvisa di Omar Calabrese.

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Scomparsa Omar Calabrese,
il cordoglio del Pd Toscana

“Il Partito Democratico della Toscana esprime il suo cordoglio per la scomparsa di Omar Calabrese. Se ne va un intellettuale, uno degli studiosi più importanti del paese e non solo, che con la sua attività ha dato prestigio alle nostre università. Se ne va una figura che anche alla politica e alle istituzioni non ha mancato di dare il suo contributo”. Così Andrea Manciulli, segretario del Pd della Toscana, appresa la notizia della scomparsa improvvisa di Omar Calabrese.

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31 Marzo 2012

Lavoro, Ivan Ferrucci: “Una riforma da cambiare.
Sull’articolo 18 ci sarà da lavorare in Parlamento”

Intervento pubblicato da l’Unità-Toscana il 31 marzo 2012.

 

La riforma del mercato del lavoro è una riforma necessaria per la modernizzazione della società, perché, insieme al sistema sociosanitario e all’istruzione, è uno dei tre pilastri dello stato sociale che vogliamo sia migliorato. Uno stato sociale efficiente e inclusivo è la condizione per  una società multiculturale e per essere protagonisti dello sviluppo nella globalizzazione.  

Nell’attuale quadro economico, l’elaborazione di questa riforma ha bisogno della responsabilità e dell’impegno da parte di tutti a ricercare coesione sociale. Per questo penso che sia un fatto importante l’intesa che i sindacati avevano raggiunto sulla modifica dell’articolo 18 e con la quale si erano presentati al confronto col governo. E va inoltre riconosciuto il contributo che i sindacati e le categorie economiche hanno portato sulle politiche attive e sugli ammortizzatori sociali.

La proposta di riforma complessiva che il governo ha comunicato, in attesa dell’articolato che ad oggi ancora non abbiamo, definisce una serie di nuove norme su cui occorrerà confrontarsi per migliorarle, a partire dall’estensione della durata degli ammortizzatori sociali e delle tipologie contrattuali per le quali prevedere il nuovo sistema.
Il passaggio parlamentare dovrà servire a questo, ponendo con forza anche la questione degli ‘esodati’: occorre trovare le necessarie risorse per consentire di andare in pensione agli oltre 300mila lavoratori rimasti a casa senza stipendio.

Anche sull’articolo 18 ci sarà da lavorare in Parlamento. L’ipotesi proposta dal governo, così com’è, non va: deve essere modificata prevedendo la possibilità di reintegro del lavoratore anche per la causa economica.
Per questo condivido le motivazioni dello sciopero sulle pensioni del 13 aprile e delle manifestazioni e presidii delle tante Rsu che si sono svolti in questi giorni nella nostra Regione.

Non possiamo in questa fase ridurre il sistema dei diritti, casomai dobbiamo discutere nel merito come migliorarlo.
Ad esempio, si potrebbe pensare ad una relazione diversa azienda/sindacati come è in Germania, dove le rappresentanze sindacali sono parte della governance aziendale e in quella sede avviene la concertazione delle scelte. Se l’obiezione fosse che in Germania c’è un solo sindacato e in Italia più d’uno, propongo di cogliere l’occasione per una discussione sulle rappresentanze sociali in questo Paese. Una questione che oggi i sindacati, a prescindere dalla riforma del mercato del lavoro, si devono comunque porre per affrontare i cambiamenti della società europea. Così come se la sono posta il sistema delle piccole e medie imprese, che infatti ha dato vita a Rete Impresa Italia, e il sistema delle cooperative, con la costituzione dell’Alleanza delle cooperative.

Mi auguro che nei prossimi anni entrambe le realtà procedano con vere e proprie fusioni che definiranno nuove e autorevoli rappresentanze economiche. Il governo ha una grande responsabiltà: garantire la coesione sociale e impegnarsi perchè tutti concordino sui contenuti della riforma.

 

Ivan Ferrucci
responsabile Economia e Lavoro Pd Toscana

 

Scarica l’intervento in formato pdf

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Lavoro, Ivan Ferrucci: “Una riforma da cambiare.
Sull’articolo 18 ci sarà da lavorare in Parlamento”

Intervento pubblicato da l’Unità-Toscana il 31 marzo 2012.

 

La riforma del mercato del lavoro è una riforma necessaria per la modernizzazione della società, perché, insieme al sistema sociosanitario e all’istruzione, è uno dei tre pilastri dello stato sociale che vogliamo sia migliorato. Uno stato sociale efficiente e inclusivo è la condizione per  una società multiculturale e per essere protagonisti dello sviluppo nella globalizzazione.  

Nell’attuale quadro economico, l’elaborazione di questa riforma ha bisogno della responsabilità e dell’impegno da parte di tutti a ricercare coesione sociale. Per questo penso che sia un fatto importante l’intesa che i sindacati avevano raggiunto sulla modifica dell’articolo 18 e con la quale si erano presentati al confronto col governo. E va inoltre riconosciuto il contributo che i sindacati e le categorie economiche hanno portato sulle politiche attive e sugli ammortizzatori sociali.

La proposta di riforma complessiva che il governo ha comunicato, in attesa dell’articolato che ad oggi ancora non abbiamo, definisce una serie di nuove norme su cui occorrerà confrontarsi per migliorarle, a partire dall’estensione della durata degli ammortizzatori sociali e delle tipologie contrattuali per le quali prevedere il nuovo sistema.
Il passaggio parlamentare dovrà servire a questo, ponendo con forza anche la questione degli ‘esodati’: occorre trovare le necessarie risorse per consentire di andare in pensione agli oltre 300mila lavoratori rimasti a casa senza stipendio.

Anche sull’articolo 18 ci sarà da lavorare in Parlamento. L’ipotesi proposta dal governo, così com’è, non va: deve essere modificata prevedendo la possibilità di reintegro del lavoratore anche per la causa economica.
Per questo condivido le motivazioni dello sciopero sulle pensioni del 13 aprile e delle manifestazioni e presidii delle tante Rsu che si sono svolti in questi giorni nella nostra Regione.

Non possiamo in questa fase ridurre il sistema dei diritti, casomai dobbiamo discutere nel merito come migliorarlo.
Ad esempio, si potrebbe pensare ad una relazione diversa azienda/sindacati come è in Germania, dove le rappresentanze sindacali sono parte della governance aziendale e in quella sede avviene la concertazione delle scelte. Se l’obiezione fosse che in Germania c’è un solo sindacato e in Italia più d’uno, propongo di cogliere l’occasione per una discussione sulle rappresentanze sociali in questo Paese. Una questione che oggi i sindacati, a prescindere dalla riforma del mercato del lavoro, si devono comunque porre per affrontare i cambiamenti della società europea. Così come se la sono posta il sistema delle piccole e medie imprese, che infatti ha dato vita a Rete Impresa Italia, e il sistema delle cooperative, con la costituzione dell’Alleanza delle cooperative.

Mi auguro che nei prossimi anni entrambe le realtà procedano con vere e proprie fusioni che definiranno nuove e autorevoli rappresentanze economiche. Il governo ha una grande responsabiltà: garantire la coesione sociale e impegnarsi perchè tutti concordino sui contenuti della riforma.

 

Ivan Ferrucci
responsabile Economia e Lavoro Pd Toscana

 

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