Pisa, il circolo Università e Ricerca del Pd: “Fasce Isee per la mensa, una decisione ragionevole in un contesto di crisi economica”
A partire dal 1° aprile 2012 sono entrate in vigore le nuove tariffe per le mense universitarie toscane, modulate in base alla fascia Isee di appartenenza di ogni studente. La scelta di introdurre la fasciazione della mensa è stata presa dal cda dell’Ardsu Toscana a seguito dell’indirizzo stabilito dalla Giunta Regionale ed è dovuta al calo dei finanziamenti statali per il settore del diritto allo studio e alla conseguente esigenza di limitare e distribuire equamente i costi e le conseguenze delle politiche dell’ultimo governo Berlusconi, in attesa che vengano corrette dal governo Monti.
L’equilibrio economico tenuto negli anni, grazie ad un alto numero di pasti erogati e al contenimento del costo medio del pasto, aveva permesso all’Azienda regionale di garantire fino a ieri un prezzo politico sostenibile e uguale per tutti gli studenti al fine di mantenere e, per quanto possibile, aumentare il numero dei pasti erogati offrendo un servizio di qualità.
“Il circolo Università e Ricerca – afferma Carmelo Mamone, componente dell’esecutivo del Circolo – aveva in passato ricordato gli effetti positivi di questa politica e, in vista di una possibile fasciazione, ha contribuito affinché la stessa venisse realizzata tenendo conto della imprescindibile necessità di non provocare un calo del numero di pasti erogati, perché ciò rappresenterebbe il primo passo verso una crisi irrimediabile del servizio: ad un calo dei pasti erogati e, conseguentemente, ad una rilevante diminuzione di entrate, potrebbe seguire nel prossimo futuro l’aumento generalizzato del costo medio del pasto.”
“Anche grazie all’impegno del Partito Democratico e del Circolo Università e Ricerca di Pisa – precisa Pasqualino Albi, segretario del Circolo – la tipologia di fasciazione adottata dall’Ardsu prevede, per la maggior parte degli studenti, la diminuzione del costo del pasto e per altri, invece, il mantenimento della tariffa preesistente. Solo per gli studenti che hanno un Isee maggiore a 75.000 euro ci sarà un lieve aumento. In una fase tanto critica per le Università e per tutto il sistema del welfare italiano, crediamo che la decisione, in questa forma, rappresenti un sacrificio accettabile e ragionevole. E’ indiscutibile infatti, che le nuove tariffe si fondano, in ogni caso, su un principio di equità, secondo il quale gli studenti contribuiranno al servizio mensa anche in base alle capacità di reddito delle loro famiglie”.
“Ad oggi – continua Carmelo Mamone – non possiamo sapere con certezza se questa misura comporterà effettivamente una diminuzione o un aumento del numero dei pasti erogati. In ogni caso, solo dopo un’attenta valutazione di dati concreti potremo giudicare gli effetti della decisione. In questo senso, intendiamo sottolineare che la fasciazione stabilita, come noi chiedevamo, ha carattere sperimentale”.
Il Circolo Università e Ricerca del Pd continuerà ad analizzare i dati relativi ai nuovi prezzi del pasto in un contesto nazionale nel quale le condizioni economiche delle famiglie stanno cambiando velocemente e in senso negativo. Il Circolo chiede sin d’ora all’Azienda e alla Regione Toscana di monitorarne attentamente l’andamento e individuare, in caso si verifichi un calo del numero di pasti erogati, i dovuti correttivi.