7 Luglio 2012

“Pisa al futuro”, il sindaco Filippeschi e la giunta incontrano i cittadini – Il ciclo di appuntamenti

Si intitola “Pisa al futuro – Verso gli stati generali della città di domani” il tour nei quartieri organizzato dai partiti di maggioranza che sostengono l’esperienza di governo di Marco Filippeschi e della sua giunta, che partirà lunedì 9 luglio alle 18 al dopolavoro ferroviario in piazza della Stazione e culminerà con l’assemblea cittadina in programma martedì 17 alla Corte Sanac.

Due gli obiettivi dell’iniziativa, che si strutturerà in un totale di 9 incontri pubblici: fare il punto, insieme ai cittadini, sulle realizzazioni di 4 anni di mandato, e cominciare a delineare gli scenari programmatici in vista delle elezioni amministrative del 2013. Quindi, non solo – come negli anni passati – un resoconto e un rilancio delle cose fatte, ma anche e soprattutto l’avvio della costruzione delle linee di fondo del programma per il prossimo mandato amministrativo, una base utile anche per il confronto politico.

Faremo un percorso d’ascolto nei quartieri – spiega il sindaco Marco Filippeschi – e poi introdurrò l’incontro cittadino del 17 proponendo dieci punti per sviluppare il nuovo programma di mandato, nel confronto più aperto con la città e rivolti anche oltre alle forze che oggi sostengono la maggioranza. Ci saranno molte idee nuove e progetti di prospettiva, molto concreti, svilupperemo le iniziative che già hanno fatto di Pisa una città dinamica e di alta qualità culturale, ambientale e sociale”.

“Non v’è dubbio, girando semplicemente gli occhi, che Pisa si sia grandemente rinnovata e sia cresciuta notevolmente in termini di realizzazioni materiali ed immateriali – osserva Rolando Vivaldi, segretario comunale del Partito Socialista – Ciò ci spinge a riconfermare la fiducia al sindaco Filippeschi ed alla sua giunta proponendoci come partner leali e collaborativi. Naturalmente non tutto è stato compiutamente realizzato: la nuova amministrazione dovrà dare slancio a proposte e progetti legati soprattutto al consolidamento del risanamento economico del Comune con la piena operatività della holding che stiamo abbozzando, la costituzione di un ente esterno per la gestione delle manifestazioni storiche pisane che stanno raggiungendo livelli lusinghieri di successo, nonché l’avvio della fase realmente operativa dell’area vasta intesa come rete interconnessa di servizi ed opportunità”.

“Incontreremo i cittadini – dice Andrea Ferrante, segretario comunale del Partito Democratico – perché crediamo che l’antidoto migliore contro l’antipolitica sia stimolare la partecipazione. Dal punto di vista politico, il nostro giudizio su questi 4 anni è largamente positivo: un’esperienza che merita di proseguire. Pisa si è dimostrata un solido presidio contro la crisi, esempio di valenza nazionale di città che va in controtendenza e contribuisce al rilancio dell’economia. Ci sono realizzazioni importanti, con investimenti pubblici e privati e il fiore all’occhiello di Ikea. Il livello dei servizi è stato mantenuto nonostante i tagli e la pressione fiscale è al minimo: si è lavorato per garantire tenuta e coesione sociale e proteggere famiglie e fasce sociali più deboli. Resta molto da fare, soprattutto sul fronte della sicurezza, con la necessaria compartecipazione del governo nazionale, e della riqualificazione urbana, nei quartieri e sul litorale, ma ne siamo consapevoli e sono già molti gli interventi programmati”.

“Questi incontri rappresentano un momento di autovalutazione importante e un indispensabile punto di transito nel percorso partecipativo avviato da questa amministrazione – spiega Eleuterio Baris, coordinatore cittadino dell’Italia dei Valori – dalla partecipazione del cittadino, anche critica, e dalla sua centralità come soggetto del programma amministrativo, deve scaturire sia l’indicazione a nuovi obiettivi programmatici, sia uno stimolo forte al miglioramento, con cui affrontare la prossima sfida elettorale.”

“In quanto Lista Civica, orientata ai risultati per Pisa e senza pregiudiziali ideologiche – osserva il segretario della Lista Civica in Lista per Pisa Piero Torrigiani – la nostra delegazione in Comune, principalmente nella persona del vicesindaco Paolo Ghezzi e dei consiglieri Gorreri e Ventura, ha operato nel quadro generale del governo della città puntando sull’efficacia e sull’efficienza, ottenendo risultati di grande rilievo nell’organizzazione della Protezione Civile, del verde pubblico, sia in città che sul Litorale, risanando vecchie inefficienze, restituendo a Pisa un Teatro che opera in grande e in attivo, intaccando i vecchi feudi della politica partitica con la costituzione della holding della partecipazioni comunali che sotto la guida del futuro sindaco risponderà direttamente al Consiglio Comunale per le attività dei servizi in house. Così Pisa può guardare al futuro su una base seria e concreta. Programmiamolo insieme.”

Il ciclo di incontri comincia dunque lunedì 9 luglio alle 18 al dopolavoro ferroviario di piazza della Stazione (civico 16), sono invitati a partecipare i cittadini dei quartieri di Sant’Antonio, San Martino, Stazione, Leopolda e La Cella.

L’assemblea cittadina è in programma invece martedì 17 alla Corte Sanac di Porta a Mare (via del Chiassatello). Il programma prevede alle 17 l’introduzione del sindaco e a seguire dibattito, che proseguirà anche dopo cena, con una pausa buffet alle 20.

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Toscana Pride, l’adesione dei Gd pisani

I GD Pisa hanno aderito, in maniera convinta, al Toscana Pride in programma il 7 Luglio a Viareggio.

Come Giovanile ci siamo sempre dimostrati sensibili al tema dei diritti civili, e crediamo che in un periodo di profonda crisi economica, essa non debba essere strumentalizzata e presa a pretesto per accantonare questo tema; affrontare la crisi economica e lottare per il diritto al lavoro non sono in contrapposizione con la lotta per la libertà e la dignità di qualsiasi tipo di unione. Non ci sono diritti di serie A e diritti di serie B, e la difficile situazione economica non ci deve far cadere nella volgare disputa tra ciò che è prioritario e ciò che non lo è , né ci deve far dimenticare che omosessuali e transessuali sono cittadini senza diritti, costretti da quarant’anni a scendere in piazza.

In tutto il mondo le forse progressiste, dal presidente Obama in America, al neo-eletto Hollande in Francia, si stanno battendo per garantire pari diritti e pari opportunità di vita a qualsiasi persona, indipendentemente dal suo orientamento sessuale, mentre l’Italia è l’unico Paese in Europa in cui l’omofobia non è riconosciuta come reato.

Noi Giovani Democratici vogliamo che si inauguri una nuova stagione di diritti: politici, sociali e civili. Vogliamo rimettere la persona e i suoi diritti al centro, come fulcro imprescindibile della discussione politica: il diritto al lavoro e la sua tutela, il diritto ad un’istruzione pubblica accessibile e di qualità, il diritto all’accesso alle cure sanitarie per tutti, il diritto alla cittadinanza per i figli di immigrati, il diritto di avere il testamento biologico e il diritto di ogni amore di avere pari dignità e pari tutele, perché l’amore, qualsiasi tipo di amore, è un diritto umano!

Anche il Parlamento Europeo ha invitato gli Stati membri a riconoscere i diritti delle coppie omosessuali, ma l’Italia finora è tra i Paesi più conservatori d’Europa, soffrendo di un grave ritardo sul fronte dei diritti.

Per questo noi GD aderiamo al Toscana Pride e chiediamo a tutte le istituzioni della Toscana di essere presenti, o di dare un segnale, esponendo il 7 luglio la bandiera rainbow nelle sedi Comuni, delle Province, della Regione, per dare un segno di solidarietà e di condivisione di questa battaglia.

Stiamo lottando, e continueremo a farlo, perché quelli che spesso vengono definiti “Pseudodiritti” diventino diritti a tutti gli effetti, perché solo così il nostro Paese potrà fare un decisivo passo in avanti sul piano della tutela dei cittadini e della piena affermazione del principio di uguaglianza, e ci auguriamo che il Partito Democratico sia in prima fila in questa lotta, dimostrando di avere quel coraggio che troppo spesso manca alla politica.

Giovani Democratici Pisa

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Toscana Pride, l’adesione dei Gd pisani

I GD Pisa hanno aderito, in maniera convinta, al Toscana Pride in programma il 7 Luglio a Viareggio.

Come Giovanile ci siamo sempre dimostrati sensibili al tema dei diritti civili, e crediamo che in un periodo di profonda crisi economica, essa non debba essere strumentalizzata e presa a pretesto per accantonare questo tema; affrontare la crisi economica e lottare per il diritto al lavoro non sono in contrapposizione con la lotta per la libertà e la dignità di qualsiasi tipo di unione. Non ci sono diritti di serie A e diritti di serie B, e la difficile situazione economica non ci deve far cadere nella volgare disputa tra ciò che è prioritario e ciò che non lo è , né ci deve far dimenticare che omosessuali e transessuali sono cittadini senza diritti, costretti da quarant’anni a scendere in piazza.

In tutto il mondo le forse progressiste, dal presidente Obama in America, al neo-eletto Hollande in Francia, si stanno battendo per garantire pari diritti e pari opportunità di vita a qualsiasi persona, indipendentemente dal suo orientamento sessuale, mentre l’Italia è l’unico Paese in Europa in cui l’omofobia non è riconosciuta come reato.

Noi Giovani Democratici vogliamo che si inauguri una nuova stagione di diritti: politici, sociali e civili. Vogliamo rimettere la persona e i suoi diritti al centro, come fulcro imprescindibile della discussione politica: il diritto al lavoro e la sua tutela, il diritto ad un’istruzione pubblica accessibile e di qualità, il diritto all’accesso alle cure sanitarie per tutti, il diritto alla cittadinanza per i figli di immigrati, il diritto di avere il testamento biologico e il diritto di ogni amore di avere pari dignità e pari tutele, perché l’amore, qualsiasi tipo di amore, è un diritto umano!

Anche il Parlamento Europeo ha invitato gli Stati membri a riconoscere i diritti delle coppie omosessuali, ma l’Italia finora è tra i Paesi più conservatori d’Europa, soffrendo di un grave ritardo sul fronte dei diritti.

Per questo noi GD aderiamo al Toscana Pride e chiediamo a tutte le istituzioni della Toscana di essere presenti, o di dare un segnale, esponendo il 7 luglio la bandiera rainbow nelle sedi Comuni, delle Province, della Regione, per dare un segno di solidarietà e di condivisione di questa battaglia.

Stiamo lottando, e continueremo a farlo, perché quelli che spesso vengono definiti “Pseudodiritti” diventino diritti a tutti gli effetti, perché solo così il nostro Paese potrà fare un decisivo passo in avanti sul piano della tutela dei cittadini e della piena affermazione del principio di uguaglianza, e ci auguriamo che il Partito Democratico sia in prima fila in questa lotta, dimostrando di avere quel coraggio che troppo spesso manca alla politica.

Giovani Democratici Pisa

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5 Luglio 2012

Disagi Trenitalia, l’intervento dell’onorevole Velo

Dopo l’odissea vissuta da 350 passeggeri in viaggio sulla linea Roma Termini-Genova a bordo della Frecciabianca 9770, l’onorevole Silvia Velo interviene per sollecitare l’iniziativa di Trenitalia al fine di risolvere il grave disagio che molti passeggeri e lavoratori pendolari hanno subito domenica 1 luglio per un guasto del treno che ha costretto il convoglio a bloccarsi per tre ore sotto il sole cocente a pochi chilometri dalla stazione di Roma Termini.

“Alcuni passeggeri sono addirittura stati colpiti da malori – sottolinea l’On. Velo – , e come se ciò non fosse bastato i passeggeri una volta scesi hanno dovuto attendere altre due ore prima di poter risalire su un Intercity diretto a Genova, mentre da parte di Trenitalia non arrivavano informazioni né tantomeno l’assistenza che ci si sarebbe aspettati in una situazione simile con temperature che superavano i 40 gradi”.

Gli episodi di grave disservizio non si sono limitati alla sola giornata di domenica ma si sono ripetuti nel corso dell’ intera settimana creando disagi gravissimi su tutta la tratta “Tirrenica”. “Con il sensibile innalzamento delle tariffe, in particolare con l’introduzione del servizio «Frecciabianca», prosegue l’Onorevole Silvia Velo, i cittadini quanto meno si sarebbero aspettati un servizio migliore ed un agevolazione dei collegamenti”.

“E’ necessario capire quali misure Trenitalia intenda adottare al fine di garantire il diritto alla mobilità dei cittadini e chiarire le dinamiche della giornata di domenica, conclude l’On. Velo, Quanto accaduto non può certamente passare inosservato, sia per la situazione creatasi che avrebbe potuto avere risvolti più drammatici per la salute dei passeggeri, sia per la lentezza di risposta dimostrata da Trenitalia nell’emergenza”.

 

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Disagi Trenitalia, l’intervento dell’onorevole Velo

Dopo l’odissea vissuta da 350 passeggeri in viaggio sulla linea Roma Termini-Genova a bordo della Frecciabianca 9770, l’onorevole Silvia Velo interviene per sollecitare l’iniziativa di Trenitalia al fine di risolvere il grave disagio che molti passeggeri e lavoratori pendolari hanno subito domenica 1 luglio per un guasto del treno che ha costretto il convoglio a bloccarsi per tre ore sotto il sole cocente a pochi chilometri dalla stazione di Roma Termini.

“Alcuni passeggeri sono addirittura stati colpiti da malori – sottolinea l’On. Velo – , e come se ciò non fosse bastato i passeggeri una volta scesi hanno dovuto attendere altre due ore prima di poter risalire su un Intercity diretto a Genova, mentre da parte di Trenitalia non arrivavano informazioni né tantomeno l’assistenza che ci si sarebbe aspettati in una situazione simile con temperature che superavano i 40 gradi”.

Gli episodi di grave disservizio non si sono limitati alla sola giornata di domenica ma si sono ripetuti nel corso dell’ intera settimana creando disagi gravissimi su tutta la tratta “Tirrenica”. “Con il sensibile innalzamento delle tariffe, in particolare con l’introduzione del servizio «Frecciabianca», prosegue l’Onorevole Silvia Velo, i cittadini quanto meno si sarebbero aspettati un servizio migliore ed un agevolazione dei collegamenti”.

“E’ necessario capire quali misure Trenitalia intenda adottare al fine di garantire il diritto alla mobilità dei cittadini e chiarire le dinamiche della giornata di domenica, conclude l’On. Velo, Quanto accaduto non può certamente passare inosservato, sia per la situazione creatasi che avrebbe potuto avere risvolti più drammatici per la salute dei passeggeri, sia per la lentezza di risposta dimostrata da Trenitalia nell’emergenza”.

 

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Pd Arezzo: “Arretrato chi manderebbe la città in emergenza rifiuti”

“Nonostante il diluvio di comunicati stampa che si sono succeduti in queste settimane, a cui è impossibile ed inutile cercare di far fronte, riteniamo, stavolta, di dover rispondere alle dichiarazioni che vengono dal Partito della Rifondazione Comunista.

Crediamo sia inaccettabile l’attacco portato alla Provincia di Arezzo sul tema dei rifiuti, visto l’azione difficile ma coraggiosa e doverosa portata avanti in questi anni in difesa degli interessi di tutto il territorio e di tutti i cittadini aretini. Esprimiamo un sostegno pieno al lavoro dell’amministrazione provinciale e della maggioranza consiliare che la sostiene, così come nei confronti di tutti i nostri amministratori ad ogni livello impegnati su questo tema, e crediamo che le uniche posizioni arretrate siano quelle di chi, per motivazioni esclusivamente ideologiche e agendo in maniera demagogica, provocherebbe ad Arezzo una vera e propria emergenza rifiuti. E’ importante, come sostiene il Presidente della Provincia, che si continui sulla strada tracciata, si potenzi l’azione per ridurre la produzione dei rifiuti e la raccolta differenziata, fino a creare le condizioni per  la dismissione di discariche e inceneritori, perché questo va nell’interesse di tutto il territorio provinciale; ed è il motivo per cui i cittadini hanno scelto, in Provincia e in quasi tutti i Comuni aretini, le amministrazioni del Pd, mentre altri registrano un rapporto inversamente proporzionale tra numero di comunicati stampa e consensi elettorali”.

Pd Arezzo

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Pd Arezzo: “Arretrato chi manderebbe la città in emergenza rifiuti”

“Nonostante il diluvio di comunicati stampa che si sono succeduti in queste settimane, a cui è impossibile ed inutile cercare di far fronte, riteniamo, stavolta, di dover rispondere alle dichiarazioni che vengono dal Partito della Rifondazione Comunista.

Crediamo sia inaccettabile l’attacco portato alla Provincia di Arezzo sul tema dei rifiuti, visto l’azione difficile ma coraggiosa e doverosa portata avanti in questi anni in difesa degli interessi di tutto il territorio e di tutti i cittadini aretini. Esprimiamo un sostegno pieno al lavoro dell’amministrazione provinciale e della maggioranza consiliare che la sostiene, così come nei confronti di tutti i nostri amministratori ad ogni livello impegnati su questo tema, e crediamo che le uniche posizioni arretrate siano quelle di chi, per motivazioni esclusivamente ideologiche e agendo in maniera demagogica, provocherebbe ad Arezzo una vera e propria emergenza rifiuti. E’ importante, come sostiene il Presidente della Provincia, che si continui sulla strada tracciata, si potenzi l’azione per ridurre la produzione dei rifiuti e la raccolta differenziata, fino a creare le condizioni per  la dismissione di discariche e inceneritori, perché questo va nell’interesse di tutto il territorio provinciale; ed è il motivo per cui i cittadini hanno scelto, in Provincia e in quasi tutti i Comuni aretini, le amministrazioni del Pd, mentre altri registrano un rapporto inversamente proporzionale tra numero di comunicati stampa e consensi elettorali”.

Pd Arezzo

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Camp Darby, interrogazione al ministro Patroni Griffi

I deputati pisani del Pd Maria Grazia Gatti e Paolo Fontanelli tornano a chiedere conto al governo degli esuberi alla base di Camp Darby.

Dopo il sottosegretario alla Difesa Filippo Milone, è la volta del ministro per la Pubblica amministrazione e la semplificazione Filippo Patroni Griffi, cui è rivolta l’interrogazione a risposta in commissione che Gatti e Fontanelli hanno presentato nella giornata di martedì.

I deputati pisani sollecitano di nuovo un intervento del governo, in particolare con gli strumenti previsti dalla legge n.98 del 1971 (che prevede ricollocazione nella pubblica amministrazione del personale italiano licenziato dai comandi Usa e Nato per motivi di ristrutturazione degli organismi).

Gatti e Fontanelli promettono il massimo impegno nella vicenda, “pur nella consapevolezza che riattualizzare un legge e spostare la decorrenza dei licenziamenti non è una cosa facile”.

Di seguito il testo integrale dell’interrogazione:

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

Al Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione – per sapere – premesso che:

giovedì 28 giugno scorso il Sottosegretario di Stato per la difesa, dott. Filippo Milone, ha risposto all’interpellanza urgente n. 2-01560, con la quale si sollecitava per l’ennesima volta il Governo a intervenire a tutela dei 55 lavoratori civili italiani impiegati presso la base militare di Camp Darby (Pisa), i quali, a seguito del ridimensionamento della struttura pisana, hanno ricevuto le lettere di licenziamento, previsto per il 30 settembre 2012;

nel summenzionato atto di sindacato ispettivo si chiedeva al Ministro della difesa di “adoperarsi con la massima sollecitudine, vista la delicatezza della vicenda sommariamente descritta in premessa e le drammatiche conseguenze che essa può generare, al fine di porre in essere tutte le iniziative necessarie ad avviare un reale e corretto confronto, con i sindacati e le istituzioni locali, che permetta di valutare soluzioni alternative a quelle sin qui prospettate, evitando ai lavoratori coinvolti di subire la perdita del posto del lavoro o un oneroso trasferimento, non sopportabile in termini umani e professionali, anche assumendo iniziative normative per estendere le disposizioni di cui alla legge n. 98 del 1971”;

il rappresentante governativo nella sua risposta ha dichiarato che il Dicastero della difesa “ha rappresentato la problematica della base di Camp Darby al Ministero per la pubblica amministrazione e la semplificazione, Dipartimento per la funzione pubblica, ai fini degli eventuali adempimenti volti alla riattualizzazione dei benefici previsti dalla legge n. 98 del 1971. Successivamente, il Dicastero ha altresì interessato il medesimo Ministero per la pubblica amministrazione e la semplificazione chiedendo di valutare l’opportunità di un intervento in via legislativa per prorogare i termini, previsti da disposizioni legislative, entro cui i lavoratori devono essere licenziati per poter fruire dei predetti benefici – attualmente fermi al 31 dicembre 2011, come da decreto-legge n. 107 del 12 luglio 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 130 del 2 agosto 2011, di proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia – sottolineando la probabile necessità di un rifinanziamento del Fondo per l’assunzione del personale licenziato”;

gli interroganti ritengono che la vicenda necessiti di decisioni rapide e risolutive, atte a restituire serenità ai lavoratori coinvolti e alle loro famiglie – :

se, anche sulla base della sollecitazione pervenuta dal Ministero della difesa, non intenda adoperarsi con la massima urgenza al fine di porre essere gli adempimenti necessari alla riattualizzazione dei benefici previsti dalla legge n. 98 del 1971, prorogando i termini, previsti da disposizioni legislative, entro cui i lavoratori devono essere licenziati, e attivandosi per provvedere al rifinanziamento del Fondo per l’assunzione del personale licenziato.

Maria Grazia Gatti  – Paolo Fontanelli

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Camp Darby, interrogazione al ministro Patroni Griffi

I deputati pisani del Pd Maria Grazia Gatti e Paolo Fontanelli tornano a chiedere conto al governo degli esuberi alla base di Camp Darby.

Dopo il sottosegretario alla Difesa Filippo Milone, è la volta del ministro per la Pubblica amministrazione e la semplificazione Filippo Patroni Griffi, cui è rivolta l’interrogazione a risposta in commissione che Gatti e Fontanelli hanno presentato nella giornata di martedì.

I deputati pisani sollecitano di nuovo un intervento del governo, in particolare con gli strumenti previsti dalla legge n.98 del 1971 (che prevede ricollocazione nella pubblica amministrazione del personale italiano licenziato dai comandi Usa e Nato per motivi di ristrutturazione degli organismi).

Gatti e Fontanelli promettono il massimo impegno nella vicenda, “pur nella consapevolezza che riattualizzare un legge e spostare la decorrenza dei licenziamenti non è una cosa facile”.

Di seguito il testo integrale dell’interrogazione:

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

Al Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione – per sapere – premesso che:

giovedì 28 giugno scorso il Sottosegretario di Stato per la difesa, dott. Filippo Milone, ha risposto all’interpellanza urgente n. 2-01560, con la quale si sollecitava per l’ennesima volta il Governo a intervenire a tutela dei 55 lavoratori civili italiani impiegati presso la base militare di Camp Darby (Pisa), i quali, a seguito del ridimensionamento della struttura pisana, hanno ricevuto le lettere di licenziamento, previsto per il 30 settembre 2012;

nel summenzionato atto di sindacato ispettivo si chiedeva al Ministro della difesa di “adoperarsi con la massima sollecitudine, vista la delicatezza della vicenda sommariamente descritta in premessa e le drammatiche conseguenze che essa può generare, al fine di porre in essere tutte le iniziative necessarie ad avviare un reale e corretto confronto, con i sindacati e le istituzioni locali, che permetta di valutare soluzioni alternative a quelle sin qui prospettate, evitando ai lavoratori coinvolti di subire la perdita del posto del lavoro o un oneroso trasferimento, non sopportabile in termini umani e professionali, anche assumendo iniziative normative per estendere le disposizioni di cui alla legge n. 98 del 1971”;

il rappresentante governativo nella sua risposta ha dichiarato che il Dicastero della difesa “ha rappresentato la problematica della base di Camp Darby al Ministero per la pubblica amministrazione e la semplificazione, Dipartimento per la funzione pubblica, ai fini degli eventuali adempimenti volti alla riattualizzazione dei benefici previsti dalla legge n. 98 del 1971. Successivamente, il Dicastero ha altresì interessato il medesimo Ministero per la pubblica amministrazione e la semplificazione chiedendo di valutare l’opportunità di un intervento in via legislativa per prorogare i termini, previsti da disposizioni legislative, entro cui i lavoratori devono essere licenziati per poter fruire dei predetti benefici – attualmente fermi al 31 dicembre 2011, come da decreto-legge n. 107 del 12 luglio 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 130 del 2 agosto 2011, di proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia – sottolineando la probabile necessità di un rifinanziamento del Fondo per l’assunzione del personale licenziato”;

gli interroganti ritengono che la vicenda necessiti di decisioni rapide e risolutive, atte a restituire serenità ai lavoratori coinvolti e alle loro famiglie – :

se, anche sulla base della sollecitazione pervenuta dal Ministero della difesa, non intenda adoperarsi con la massima urgenza al fine di porre essere gli adempimenti necessari alla riattualizzazione dei benefici previsti dalla legge n. 98 del 1971, prorogando i termini, previsti da disposizioni legislative, entro cui i lavoratori devono essere licenziati, e attivandosi per provvedere al rifinanziamento del Fondo per l’assunzione del personale licenziato.

Maria Grazia Gatti  – Paolo Fontanelli

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Empoli, dai Giovani Democratici raccolti mille euro per l’Emilia

Alla cena di solidarietà organizzata alla Festa democratica di Brusciana (Empoli) lunedì scorso 2 luglio dai Giovani democratici Empolese Valdelsa, Uni coop Firenze, Cgil e Arci sono stati raccolti 1000 euro che verranno devoluti ai terremotati del’Emilia.

In particolare la campagna dei Giovani Democratici della Toscana e dell´Emilia “Adottiamo una scuola”, promossa dai Giovani democratici di Modena, ha lo scopo di adottare le scuole. Nella fattispecie i soldi raccolti serviranno a ricostruire la scuola nel comune di Camposanto, in provincia di Modena, luogo duramente colpito dalle scosse del 20 e 29 maggio.

“Adottare le scuole di Camposanto significa ripartire guardando al futuro- dichiara Silvia Vannelli, segretaria Gd Empolese Valdelsa-  significa ridare a quelle famiglie e a quei bambini la possibilità di crescere, di imparare e riavere una vita normale. Significa intervenire con un piccolo gesto in un momento di estrema difficoltà, anche per le istituzioni. La scuola pubblica da troppi anni è soggetta a riforme sbagliate, ed i governi locali non ce la fanno più a colmare le voci di spesa ordinaria, figuriamoci quelle dovute al terremoto!”

Come Giovani democratici- continua Vannelli-  ringraziamo i volontari della festa democratica che oltre ad aderire al progetto, hanno organizzato e contribuito economicamente alla cena, senza di loro non saremmo riusciti a raggiungere questo obiettivo. Ringraziamo la sezione soci Coop di Empoli, per il contributo e tutti quelli che hanno voluto partecipare e che ogni giorno compiono gesti di vera solidarietà per l’Emilia”.

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