Camp Darby, interrogazione al ministro Patroni Griffi

I deputati pisani del Pd Maria Grazia Gatti e Paolo Fontanelli tornano a chiedere conto al governo degli esuberi alla base di Camp Darby.

Dopo il sottosegretario alla Difesa Filippo Milone, è la volta del ministro per la Pubblica amministrazione e la semplificazione Filippo Patroni Griffi, cui è rivolta l’interrogazione a risposta in commissione che Gatti e Fontanelli hanno presentato nella giornata di martedì.

I deputati pisani sollecitano di nuovo un intervento del governo, in particolare con gli strumenti previsti dalla legge n.98 del 1971 (che prevede ricollocazione nella pubblica amministrazione del personale italiano licenziato dai comandi Usa e Nato per motivi di ristrutturazione degli organismi).

Gatti e Fontanelli promettono il massimo impegno nella vicenda, “pur nella consapevolezza che riattualizzare un legge e spostare la decorrenza dei licenziamenti non è una cosa facile”.

Di seguito il testo integrale dell’interrogazione:

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

Al Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione – per sapere – premesso che:

giovedì 28 giugno scorso il Sottosegretario di Stato per la difesa, dott. Filippo Milone, ha risposto all’interpellanza urgente n. 2-01560, con la quale si sollecitava per l’ennesima volta il Governo a intervenire a tutela dei 55 lavoratori civili italiani impiegati presso la base militare di Camp Darby (Pisa), i quali, a seguito del ridimensionamento della struttura pisana, hanno ricevuto le lettere di licenziamento, previsto per il 30 settembre 2012;

nel summenzionato atto di sindacato ispettivo si chiedeva al Ministro della difesa di “adoperarsi con la massima sollecitudine, vista la delicatezza della vicenda sommariamente descritta in premessa e le drammatiche conseguenze che essa può generare, al fine di porre in essere tutte le iniziative necessarie ad avviare un reale e corretto confronto, con i sindacati e le istituzioni locali, che permetta di valutare soluzioni alternative a quelle sin qui prospettate, evitando ai lavoratori coinvolti di subire la perdita del posto del lavoro o un oneroso trasferimento, non sopportabile in termini umani e professionali, anche assumendo iniziative normative per estendere le disposizioni di cui alla legge n. 98 del 1971”;

il rappresentante governativo nella sua risposta ha dichiarato che il Dicastero della difesa “ha rappresentato la problematica della base di Camp Darby al Ministero per la pubblica amministrazione e la semplificazione, Dipartimento per la funzione pubblica, ai fini degli eventuali adempimenti volti alla riattualizzazione dei benefici previsti dalla legge n. 98 del 1971. Successivamente, il Dicastero ha altresì interessato il medesimo Ministero per la pubblica amministrazione e la semplificazione chiedendo di valutare l’opportunità di un intervento in via legislativa per prorogare i termini, previsti da disposizioni legislative, entro cui i lavoratori devono essere licenziati per poter fruire dei predetti benefici – attualmente fermi al 31 dicembre 2011, come da decreto-legge n. 107 del 12 luglio 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 130 del 2 agosto 2011, di proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia – sottolineando la probabile necessità di un rifinanziamento del Fondo per l’assunzione del personale licenziato”;

gli interroganti ritengono che la vicenda necessiti di decisioni rapide e risolutive, atte a restituire serenità ai lavoratori coinvolti e alle loro famiglie – :

se, anche sulla base della sollecitazione pervenuta dal Ministero della difesa, non intenda adoperarsi con la massima urgenza al fine di porre essere gli adempimenti necessari alla riattualizzazione dei benefici previsti dalla legge n. 98 del 1971, prorogando i termini, previsti da disposizioni legislative, entro cui i lavoratori devono essere licenziati, e attivandosi per provvedere al rifinanziamento del Fondo per l’assunzione del personale licenziato.

Maria Grazia Gatti  – Paolo Fontanelli