11 Settembre 2012

Piombino, si chiude all’insegna del successo la Festa Democratica nazionale su lavoro ed economia

Si è conclusa domenica 9 la kermesse politica organizzata dal Partito Democratico Federazione Val di Cornia-Elba in stretta collaborazione con il Partito Nazionale. Sono state 15 intense giornate, ricche di dibattiti, spettacoli ed intrattenimenti.

Tanta è stata la partecipazione e l’interesse mostrato per le personalità intervenute e per i temi affrontati. Si sono succeduti sul palco dell’ “Agorà Democratica”, spazio dibattiti, Susanna Camusso, Carla Cantone, Sergio Cofferati, Stefano Fassina, Enrico Rossi, Enrico Letta, esponenti dell’attuale Governo come Claudio De Vincenti Sottosegretario allo Sviluppo Economico e Maria Cecilia Guerra Sottosegretario al Lavoro, tra i registi Giuliano Montaldo e Mimmo Calopresti.

E’ stata un’occasione unica per la città di Piombino che per due settimane ha avuto la possibilità di interloquire direttamente con il Governo e con il PD Nazionale, portando sul tavolo i problemi reali e concreti che è costretta ad affrontare: la crisi industriale del polo siderurgico, la crisi del lavoro, la crisi economico- finanziaria.

“Il bilancio della Festa è nettamente positivo- commenta il Segretario PD Valerio Fabianiil Partito ha collaborato fianco a fianco con gran parte del mondo del sociale e del volontariato; ha saputo raccogliere centinaia di militanti e simpatizzanti che per un mese hanno utilizzato il loro tempo e le loro energie per la realizzazione ed il successo di questa grande festa sulla quale avevamo tutti riposto molte aspettative, aspettative che sono state ampiamente raggiunte se non superate- ed ha proseguito –Un grazie di cuore al Partito Nazionale che ha scelto Piombino quale luogo di svolgimento della più importante Festa Tematica del PD, a Enrico Ceccotti e a Valentino Filippetti del PD Nazionale che ci hanno accompagnato in questo viaggio e grazie soprattutto a Stefano Fassina che, fin da subito ha creduto in Piombino e nella nostra Federazione al quale rivolgiamo pubblicamente la nostra solidarietà per quanto accaduto con il corteo dell’Alcoa, perché Stefano è uno che ci mette sempre la faccia”.

“Una punta alta del modo di far politica – così Enrico Ceccotti coordinatore del Dipartimento Economia PD Nazionale descrive la Federazione di Piombino – Tanti anche i giovani impegnati durante la festa con un loro calendario di importanti iniziative sul lavoro, sulla legalità, sulla resistenza sull’Europa e molto altro ancora a dimostrazione che il rinnovamento è un processo intergenerazionale e non equivale a spazzare tutto e tutti coloro che hanno superato una certa età”.

Piombino vuole scommettere su sé stessa, non ha intenzione di abbandonarsi e questa Festa lo ha chiaramente dimostrato. Susanna Camusso presente all’iniziativa organizzata da l’Unità “III Repubblica: democrazia fondata sul lavoro” ha detto – Piombino è colore, è ricca di lavoratori, è partecipazione, lo è stata stasera come lo era anche 2 anni fa, l’ultima volta che sono stata qui. Non è vero che non c’è voglia di partecipazione tra la gente, il punto è che servono i luoghi e i modi per dare loro la possibilità di partecipare”.

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Arezzo, Pd compatto a Rossi: “Salvaguardare questo territorio”

La Direzione Provinciale di ieri sera, a cui hanno preso parte il Presidente della Regione Enrico Rossi ed il Segretario Regionale Andrea Manciulli, è stata un lungo ed importante momento di confronto, protrattosi fino a tarda notte, in cui il Pd della Provincia di Arezzo e tutte le cariche istituzionali, a partire dai Sindaci, hanno avuto la possibilità di rappresentare al Presidente Rossi le esigenze del territorio aretino.

La grande partecipazione e l’insieme degli interventi sono stati la prova della compattezza di tutto il Pd sull’obiettivo di salvaguardare il ruolo, le prerogative e gli interessi della nostra Provincia a partire dal riconoscimento dei requisiti numerici minimi stabiliti dalla legge. Lo spirito unitario, l’ampio respiro ed il grande senso politico degli interventi che si sono succeduti durante la Direzione da parte dei suoi membri, delle figure istituzionali e dei tanti Sindaci hanno messo ancora di più in risalto la forza e la convinzione del nostro Partito.

Rossi ha riconosciuto la legittimità e compreso le ragioni della battaglia che stiamo combattendo per il riconoscimento dei requisiti numerici previsti dalla legge. Con lui e con il Segretario Manciulli è stata trovata condivisione in merito alla necessità di arrivare in tempi rapidi all’elaborazione di una proposta unitaria che tenga conto di tutte le specificità e le peculiarità dei territori, che rafforzi la Toscana e che la renda più snella e competitiva.

L’impegno del Pd continua ma adesso assume un ruolo centrale la riunione del Consiglio delle Autonomie Locali e l’impegno di tutti i rappresentanti del territorio aretino in sede istituzionale che siamo sicuri non mancherà.

Pd Arezzo

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Arezzo, Pd compatto a Rossi: “Salvaguardare questo territorio”

La Direzione Provinciale di ieri sera, a cui hanno preso parte il Presidente della Regione Enrico Rossi ed il Segretario Regionale Andrea Manciulli, è stata un lungo ed importante momento di confronto, protrattosi fino a tarda notte, in cui il Pd della Provincia di Arezzo e tutte le cariche istituzionali, a partire dai Sindaci, hanno avuto la possibilità di rappresentare al Presidente Rossi le esigenze del territorio aretino.

La grande partecipazione e l’insieme degli interventi sono stati la prova della compattezza di tutto il Pd sull’obiettivo di salvaguardare il ruolo, le prerogative e gli interessi della nostra Provincia a partire dal riconoscimento dei requisiti numerici minimi stabiliti dalla legge. Lo spirito unitario, l’ampio respiro ed il grande senso politico degli interventi che si sono succeduti durante la Direzione da parte dei suoi membri, delle figure istituzionali e dei tanti Sindaci hanno messo ancora di più in risalto la forza e la convinzione del nostro Partito.

Rossi ha riconosciuto la legittimità e compreso le ragioni della battaglia che stiamo combattendo per il riconoscimento dei requisiti numerici previsti dalla legge. Con lui e con il Segretario Manciulli è stata trovata condivisione in merito alla necessità di arrivare in tempi rapidi all’elaborazione di una proposta unitaria che tenga conto di tutte le specificità e le peculiarità dei territori, che rafforzi la Toscana e che la renda più snella e competitiva.

L’impegno del Pd continua ma adesso assume un ruolo centrale la riunione del Consiglio delle Autonomie Locali e l’impegno di tutti i rappresentanti del territorio aretino in sede istituzionale che siamo sicuri non mancherà.

Pd Arezzo

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Finmeccanica, dal Pd la proposta di un’iniziativa nazionale: “Dal Governo risposte chiare”

Sulla questione Finmeccanica i tempi sono maturi per un’iniziativa nazionale, a partire dal Pd ma che coinvolga il Governo, perché sia finalmente in grado di fornire risposte chiare.

Ne sono convinti il senatore Pd Achille Passoni, l’assessore al lavoro Regione Toscana Gianfranco Simoncini, il responsabile lavoro Pd Toscana Ivan Ferrucci, il responsabile lavoro Pd metropolitano Stefano Righeschi, il sindaco di Pistoia Samuele Bertinelli, che ieri alla Festa democratica regionale e metropolitana in corso al Parco delle Cascine hanno partecipato al dibattito “Finmeccanica e la Toscana”.

Da tempo chiediamo risposte, ora ancora più fermamente vogliamo chiamare il Governo alla sua responsabilità, con una pressione parlamentare più forte: solleveremo la questione alla fine di ogni seduta del Senato con apposite interpellanze.- ha sostenuto PassoniTre i punti su cui bisogna fare chiarezza: chi ha impedito a Selex Galileo di partecipare al bando di gara per la realizzazione del satellite Opsis, ritenendo non ci fossero le competenze adatte e offendendo così il prestigio di un’azienda e l’Italia tutta, che fine farà il progetto Tetra, perché si è pensato di dismettere il civile, scindendolo dal militare, a parer mio scelta illogica”.

Dal Governo abbiamo sempre avuto risposte insufficienti, manca la capacità di misurarsi in prospettiva le politiche industriali per ora mirano a tappare le falle più grosse di un sistema in crisi.- ha sottolineato Simoncini – Non riusciamo a aprire un tavolo di interlocuzione con il Governo sulla questione, oltre a capire che vuole l’Amministratore Delegato. Il punto è questo, il nostro paese può fare a meno di un polo strategico manifatturiero? Io penso di no, Ansaldo Breda è strategico non solo per il territorio ma per il Paese”.

Deciso anche il sindaco di Pistoia Bertinelli. “In Ansaldo Breda in 10 anni è cambiato 4 volte il management, sono poco chiare le scelte del gruppo dirigente ma quello che appare è la volontà di disfarsi di quest’azienda: è improcrastinabile una risposta del Governo ed è il momento che il Pd davvero faccia la sua parte non in un’ottica localistica ma nazionale perché di un problema nazionale si tratta”.- ha puntualizzato Bertinelli -“Siamo pronti a discutere e anche ad affrontare una fase difficile ma deve esserci una prospettiva ben delineata e deve essere chiaro che siamo di fronte a un settore strategico”.

Manca una presenza attiva dello Stato nei problemi industriali più grossi, continuiamo a porre al Governo questi temi e a misurarci sia in Parlamento che direttamente con le azienda.– ha sottolineato Ferrucci – Si sostiene da tempo che la mobilità ferroviaria è un settore strategico che non si può abbandonare, per questo ci aspettiamo risposte puntuali e precise”.

Al dibattito, molto partecipato, sono intervenuti anche delegati delle Rsu delle aziende afferenti a Finemeccanica. “Vogliamo vedere un impegno da parte del Governo e delle istituzioni per tutelare un polo d’eccellenza in cui lavora personale altamente qualificato”, ha aggiunto Marcello Corti segretario Fiom Cgil Firenze.

“Tante sono state le iniziative sul tema organizzate sul territorio: è ormai necessario partire da qui e estenderle a livello nazionale, per cercare finalmente di avere un chiarimento”, ha concluso Righeschi.

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Finmeccanica, dal Pd la proposta di un’iniziativa nazionale: “Dal Governo risposte chiare”

Sulla questione Finmeccanica i tempi sono maturi per un’iniziativa nazionale, a partire dal Pd ma che coinvolga il Governo, perché sia finalmente in grado di fornire risposte chiare.

Ne sono convinti il senatore Pd Achille Passoni, l’assessore al lavoro Regione Toscana Gianfranco Simoncini, il responsabile lavoro Pd Toscana Ivan Ferrucci, il responsabile lavoro Pd metropolitano Stefano Righeschi, il sindaco di Pistoia Samuele Bertinelli, che ieri alla Festa democratica regionale e metropolitana in corso al Parco delle Cascine hanno partecipato al dibattito “Finmeccanica e la Toscana”.

Da tempo chiediamo risposte, ora ancora più fermamente vogliamo chiamare il Governo alla sua responsabilità, con una pressione parlamentare più forte: solleveremo la questione alla fine di ogni seduta del Senato con apposite interpellanze.- ha sostenuto PassoniTre i punti su cui bisogna fare chiarezza: chi ha impedito a Selex Galileo di partecipare al bando di gara per la realizzazione del satellite Opsis, ritenendo non ci fossero le competenze adatte e offendendo così il prestigio di un’azienda e l’Italia tutta, che fine farà il progetto Tetra, perché si è pensato di dismettere il civile, scindendolo dal militare, a parer mio scelta illogica”.

Dal Governo abbiamo sempre avuto risposte insufficienti, manca la capacità di misurarsi in prospettiva le politiche industriali per ora mirano a tappare le falle più grosse di un sistema in crisi.- ha sottolineato Simoncini – Non riusciamo a aprire un tavolo di interlocuzione con il Governo sulla questione, oltre a capire che vuole l’Amministratore Delegato. Il punto è questo, il nostro paese può fare a meno di un polo strategico manifatturiero? Io penso di no, Ansaldo Breda è strategico non solo per il territorio ma per il Paese”.

Deciso anche il sindaco di Pistoia Bertinelli. “In Ansaldo Breda in 10 anni è cambiato 4 volte il management, sono poco chiare le scelte del gruppo dirigente ma quello che appare è la volontà di disfarsi di quest’azienda: è improcrastinabile una risposta del Governo ed è il momento che il Pd davvero faccia la sua parte non in un’ottica localistica ma nazionale perché di un problema nazionale si tratta”.- ha puntualizzato Bertinelli -“Siamo pronti a discutere e anche ad affrontare una fase difficile ma deve esserci una prospettiva ben delineata e deve essere chiaro che siamo di fronte a un settore strategico”.

Manca una presenza attiva dello Stato nei problemi industriali più grossi, continuiamo a porre al Governo questi temi e a misurarci sia in Parlamento che direttamente con le azienda.– ha sottolineato Ferrucci – Si sostiene da tempo che la mobilità ferroviaria è un settore strategico che non si può abbandonare, per questo ci aspettiamo risposte puntuali e precise”.

Al dibattito, molto partecipato, sono intervenuti anche delegati delle Rsu delle aziende afferenti a Finemeccanica. “Vogliamo vedere un impegno da parte del Governo e delle istituzioni per tutelare un polo d’eccellenza in cui lavora personale altamente qualificato”, ha aggiunto Marcello Corti segretario Fiom Cgil Firenze.

“Tante sono state le iniziative sul tema organizzate sul territorio: è ormai necessario partire da qui e estenderle a livello nazionale, per cercare finalmente di avere un chiarimento”, ha concluso Righeschi.

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10 Settembre 2012

Marino: “No al ricorso sulla legge 40”. Mancuso: “Balduzzi strumentalizza la sua fede per bloccare diritti civili”

Non trovo logico che il Governo italiano faccia ricorso contro l’Europa. La legge 40 è una legge ingiusta e scientificamente sbagliata, determina l’inaccettabile sofferenza di coppie che tentano di realizzare un progetto di vita, discrimina quelle con minori possibilità economiche che non possono andare all’estero per portarlo a termine. Un governo che si definisce tecnico e europeista in economia allora sia tale anche in sanità pubblica”.

Ad affermarlo è il senatore Ignazio Marino, che ha partecipato ieri alla Festa democratica regionale e metropolitana di Firenze in corso al Parco delle Cascine per il dibattito “Etica e politica: tra inizio e fine vita” insieme a Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia.

Tra gli argomenti trattati, oltre alle legge 40 sulla fecondazione assistita, il testamento biologico, la legge 194 sull’aborto, i matrimoni gay e le questioni sociali in genere.

“Chi si assume la responsabilità di governare deve essere sensibile a temi etici e sociali, abbiamo delle difficoltà a gestire servizi sanitari, scuole, ospedali: l’economia è importante in quanto è al servizio delle persone, non il contrario. – ha proseguito Marino- A questo punto si deve rivedere il piano degli investimenti militari e dire no ai cacciabombardieri. Non possiamo dire che non abbiamo posti negli asili nido o negli ospedali per lunghe degenze e poi avere F35. Nel nostro paese deve essere garantito il diritto di poter indicare il proprio percorso anche in una fase difficile come quella della malattia terminale: una legge su questo non può basarsi sulla volontà di chi ha vinto le elezioni ma deve permettere a ognuno una libera scelta. Per ottenere la legge 194 è stato fatto un percorso difficile, ma altrettanto difficile è la sua applicazione in molte regioni: al giorno d’oggi non possiamo permetterci di tornare indietro di 40 anni”.

L’attuale Ministro della Salute Balduzzi da giurista e consulente del Ministero ha scritto la legge sui Dico, che trovo indegna, impone una sorta di raccomandata con ricevuta di ritorno: oggi come allora, nel suo operato, Balduzzi prende a pretesto la sua fede impedendo che ci siano diritti civili per tutti, un fatto inammissibile in uno stato laico, e lo dico da cattolico. Mi auguro che con un nuovo ministro si apra una stagione diversa”, ha fatto presente Mancuso. “Nei programmi di Hollande e di Obama ci sono i matrimoni gay, vuol dire che loro hanno compreso che c’è una pluralità di soggetti senza diritti all’interno della società che vogliono governare: di questo dobbiamo essere consapevoli, tutti i partiti riformisti del mondo ce lo chiedono.È qui il vero rinnovamento, nelle idee. – ha proseguito Mancuso – C’è la tendenza diffusa ancora oggi, inoltre, a non comprendere l’importanza della prevenzione, diffondendo l’educazione alla sessualità e alla salute”.

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Marino: “No al ricorso sulla legge 40”. Mancuso: “Balduzzi strumentalizza la sua fede per bloccare diritti civili”

Non trovo logico che il Governo italiano faccia ricorso contro l’Europa. La legge 40 è una legge ingiusta e scientificamente sbagliata, determina l’inaccettabile sofferenza di coppie che tentano di realizzare un progetto di vita, discrimina quelle con minori possibilità economiche che non possono andare all’estero per portarlo a termine. Un governo che si definisce tecnico e europeista in economia allora sia tale anche in sanità pubblica”.

Ad affermarlo è il senatore Ignazio Marino, che ha partecipato ieri alla Festa democratica regionale e metropolitana di Firenze in corso al Parco delle Cascine per il dibattito “Etica e politica: tra inizio e fine vita” insieme a Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia.

Tra gli argomenti trattati, oltre alle legge 40 sulla fecondazione assistita, il testamento biologico, la legge 194 sull’aborto, i matrimoni gay e le questioni sociali in genere.

“Chi si assume la responsabilità di governare deve essere sensibile a temi etici e sociali, abbiamo delle difficoltà a gestire servizi sanitari, scuole, ospedali: l’economia è importante in quanto è al servizio delle persone, non il contrario. – ha proseguito Marino- A questo punto si deve rivedere il piano degli investimenti militari e dire no ai cacciabombardieri. Non possiamo dire che non abbiamo posti negli asili nido o negli ospedali per lunghe degenze e poi avere F35. Nel nostro paese deve essere garantito il diritto di poter indicare il proprio percorso anche in una fase difficile come quella della malattia terminale: una legge su questo non può basarsi sulla volontà di chi ha vinto le elezioni ma deve permettere a ognuno una libera scelta. Per ottenere la legge 194 è stato fatto un percorso difficile, ma altrettanto difficile è la sua applicazione in molte regioni: al giorno d’oggi non possiamo permetterci di tornare indietro di 40 anni”.

L’attuale Ministro della Salute Balduzzi da giurista e consulente del Ministero ha scritto la legge sui Dico, che trovo indegna, impone una sorta di raccomandata con ricevuta di ritorno: oggi come allora, nel suo operato, Balduzzi prende a pretesto la sua fede impedendo che ci siano diritti civili per tutti, un fatto inammissibile in uno stato laico, e lo dico da cattolico. Mi auguro che con un nuovo ministro si apra una stagione diversa”, ha fatto presente Mancuso. “Nei programmi di Hollande e di Obama ci sono i matrimoni gay, vuol dire che loro hanno compreso che c’è una pluralità di soggetti senza diritti all’interno della società che vogliono governare: di questo dobbiamo essere consapevoli, tutti i partiti riformisti del mondo ce lo chiedono.È qui il vero rinnovamento, nelle idee. – ha proseguito Mancuso – C’è la tendenza diffusa ancora oggi, inoltre, a non comprendere l’importanza della prevenzione, diffondendo l’educazione alla sessualità e alla salute”.

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9 Settembre 2012

Empoli, inizio anno scolastico senza prof. Rimi e Vannelli: “Trovato l’accordo: entro venerdì 14 le nomine”

Laura Rimi, responsabile forum Scuola Pd Empolese Valdelsa e Silvia Vannelli, segretario Giovani Democratici Empolese Valdelsa e responsabile Scuola e Università Pd Empolese Valdelsa intervengono sulle mancate nomine di docenti con contratto annuale da parte dell’Ufficio provinciale scolastico

«Siamo alla vigilia dell’inizio del nuovo anno scolastico e ci troviamo in clima di profonda incertezza. La questione del ritardo delle nomine ha avuto forti ricadute su tutto il sistema scolastico. In prima battuta sui precari, che solo grazie all’impegno della Cgil sono riusciti ad ottenere la decorrenza giuridica dal primo settembre 2012 e quella economica dal giorno di presa di servizio, ma che comunque non hanno potuto prendere parte agli appuntamenti di inizio anno, essenziali per un’efficiente programmazione didattica.Una decisione che ricadrà negativamente anche sui ragazzi disabili, poiché non sono stati nominati gli insegnanti di sostegno.

Le scuole saranno costrette a diminuire l’orario scolastico per la mancanza di insegnanti, con le conseguenti ripercussioni negative sulla qualità didattica e sull’organizzazione dei servizi. Ovvie e comprensibili le preoccupazioni dei nostri assessori, che si trovano a dover organizzare servizi essenziali come la mensa e il trasporto scolastico, fondamentali per le famiglie nella conciliazione scuola-lavoro.

All’incontro di venerdì fra sindacati e ufficio provinciale scolastico si è trovato l’accordo e le nomine ci saranno entro venerdì 14. Troppo tardi comunque- continuano Vannelli e Rimi– Comprendiamo che tutto ciò è dovuto al forte ridimensionamento del personale, ai ritardi del pagamento degli straordinari ed anche dai provvedimenti della spending Rewiev del Governo che hanno impedito di gestire nei tempi consoni una situazione complessa come quella della Provincia di Firenze. Ma ci sono anche responsabilità del Governo che ha promulgato le direttive sugli organici molto in ritardo. 

Come Partito democratico Empolese Valdelsa appoggiamo la contestazione da parte dell’Ufficio scolastico provinciale, che anche quest’anno si è trovato a dover svolgere un lavoro importantissimo con il personale ridotto e che ha provato a dar risposta al vuoto che in questi anni il mondo della scuola ha subito a causa della Gelmini ed ora, di un Ministro, che pensa ad applicare criteri di merito, senza prima garantire a tutti i bambini la possibilità di accedere alla scuola dell’infanzia. Noi vorremo che l’attuale Governo investisse sul sapere, su ogni grado della conoscenza, per creare dei cittadini consapevoli dei loro diritti e doveri e che facesse sparire la contrapposizione tra precari da vent’anni e nuovi precari (non con un concorso svantaggioso!). Continueremo nella linea del Partito Democratico intrapresa in questi anni sulla scuola e università, ribadendo che la scuola pubblica viene prima di tutto e tutti.».

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Empoli, inizio anno scolastico senza prof. Rimi e Vannelli: “Trovato l’accordo: entro venerdì 14 le nomine”

Laura Rimi, responsabile forum Scuola Pd Empolese Valdelsa e Silvia Vannelli, segretario Giovani Democratici Empolese Valdelsa e responsabile Scuola e Università Pd Empolese Valdelsa intervengono sulle mancate nomine di docenti con contratto annuale da parte dell’Ufficio provinciale scolastico

«Siamo alla vigilia dell’inizio del nuovo anno scolastico e ci troviamo in clima di profonda incertezza. La questione del ritardo delle nomine ha avuto forti ricadute su tutto il sistema scolastico. In prima battuta sui precari, che solo grazie all’impegno della Cgil sono riusciti ad ottenere la decorrenza giuridica dal primo settembre 2012 e quella economica dal giorno di presa di servizio, ma che comunque non hanno potuto prendere parte agli appuntamenti di inizio anno, essenziali per un’efficiente programmazione didattica.Una decisione che ricadrà negativamente anche sui ragazzi disabili, poiché non sono stati nominati gli insegnanti di sostegno.

Le scuole saranno costrette a diminuire l’orario scolastico per la mancanza di insegnanti, con le conseguenti ripercussioni negative sulla qualità didattica e sull’organizzazione dei servizi. Ovvie e comprensibili le preoccupazioni dei nostri assessori, che si trovano a dover organizzare servizi essenziali come la mensa e il trasporto scolastico, fondamentali per le famiglie nella conciliazione scuola-lavoro.

All’incontro di venerdì fra sindacati e ufficio provinciale scolastico si è trovato l’accordo e le nomine ci saranno entro venerdì 14. Troppo tardi comunque- continuano Vannelli e Rimi– Comprendiamo che tutto ciò è dovuto al forte ridimensionamento del personale, ai ritardi del pagamento degli straordinari ed anche dai provvedimenti della spending Rewiev del Governo che hanno impedito di gestire nei tempi consoni una situazione complessa come quella della Provincia di Firenze. Ma ci sono anche responsabilità del Governo che ha promulgato le direttive sugli organici molto in ritardo. 

Come Partito democratico Empolese Valdelsa appoggiamo la contestazione da parte dell’Ufficio scolastico provinciale, che anche quest’anno si è trovato a dover svolgere un lavoro importantissimo con il personale ridotto e che ha provato a dar risposta al vuoto che in questi anni il mondo della scuola ha subito a causa della Gelmini ed ora, di un Ministro, che pensa ad applicare criteri di merito, senza prima garantire a tutti i bambini la possibilità di accedere alla scuola dell’infanzia. Noi vorremo che l’attuale Governo investisse sul sapere, su ogni grado della conoscenza, per creare dei cittadini consapevoli dei loro diritti e doveri e che facesse sparire la contrapposizione tra precari da vent’anni e nuovi precari (non con un concorso svantaggioso!). Continueremo nella linea del Partito Democratico intrapresa in questi anni sulla scuola e università, ribadendo che la scuola pubblica viene prima di tutto e tutti.».

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8 Settembre 2012

Festa Pd Firenze, dibattito su religioni, moschea e libertà di culto: “La politica ha bisogno di scelte coraggiose”

Sappiamo che è nostro diritto costruire la moschea ma prendiamo atto della realtà culturale del nostro paese, e allora stiamo cercando di portare avanti un percorso partecipativo con la cittadinanza e di lavorare per creare una nuova cultura che trasmetta la realtà della società del 2012 e non quella di 50 anni fa”.

Così l’imam e presidente dell’Ucoi Izzedin Elzir si è espresso al riguardo della realizzazione a Firenze della moschea durante l’incontro organizzato alla Festa Democratica in corso al parco delle Cascine di Firenze che aveva a tema, appunto, “Religioni, libertà di culto e moschee” a cui hanno partecipato insieme all’imam Don Andrea Bigalli, Ugo Caffaz, in rappresentanza della comunità ebraica di fiorentina, e il sindaco di Colle Val d’Elsa Paolo Brogioni, venuto a raccontare l’esperienza del suo comune che in questi anni ha vissuto lo stesso dibattito sulla realizzazione di una moschea. Un momento di confronto di stretta attualità, moderato dalla segretaria provinciale dei Giovani Democratici di Firenze Diana Kapo.

Izzedin Elzir ha ricordato che sono 30mila i mussulmani in provincia di Firenze e quanto la nostra società sia “ormai multietnica, multiculturale e multireligiosa. E molti sono stati i tavoli di dialogo interculturale e con la società civile a cui abbiamo preso parte nella direzione di quel percorso partecipativo e di informazione che stiamo perseguendo. Perchè – ha detto Elzir – pur sapendo che la volontà di costruire una moschea a Firenze è un diritto tutelato dal dettato costituzionale, capiamo che non è facile vincere le resistenze culturali. Quindi da parte nostra c’è tutta la sensibilità per fare i passi necessari in modo condiviso e non vogliamo che un nostro diritto danneggi gli altri. La nostra speranza e che la politica vada oltre la campagna elettorale: purtroppo viviamo sotto una campagna elettorale permanente e chi amministra spesso tiene troppo in considerazione le percentuali di gradimento. Le scelte coraggiose vengono fatte da chi ha veramente voglia di governare”.

Dello stesso avviso Don Andrea Bigalli che ha parlato di una politica “che deve avere il coraggio di pre-correre la realtà del tempo forte dei principi sicuri a cui fa riferimento”. Don Bigalli ha parlato della moschea come strumento di coesione sociale: “Se la Costituzione italiana parla di una libertà religiosa di fondo questo si traduce anche in libertà di culto. Allora, forti dell’idea che una moschea non è soltanto un luogo dove si prega ma un luogo attraverso cui si aggrega, si costituiscono reti sociali, si mettono le persone in condizioni di vivere una solidarietà di base, credo che sia fondamentale che si abbia il coraggio di farle fare, anche contro quella che potrebbe essere la difficoltà presente nella cosiddetta pubblica opinione. Questo anche perché tutto sommato dove ci sono non si sono mai avuti problemi di ordine pubblico legato alla moschea. Rientrando in ambito cattolico, non si troverà mai una riga contro la possibilità di costituire un luogo di culto adeguato e significativo all’interno delle nostre città perché se si contesta la libertà religiosa degli altri è inevitabile mettere in discussione quella legata alla propria dimensione religiosa”.

Ugo Caffaz, che ha esordito ricordando che “come ebrei abbiamo una esperienza storica di esclusione e di mancanza di luoghi di culto che abbiamo superato solo in tempi relativamente recenti con l’emancipazione”, ha sostenuto che con le resistenze a far costruire la moschea “si sta rallentando un processo che non è più arrestabile”. “Secondo me – ha detto Caffaz – ci sono degli articoli della Costituzione da rivedere, l’articolo 3 ad esempio dovrebbe limitarsi, in modo più diretto, al ‘tutti i cittadini sono uguali’, senza le specificazioni di razze o religioni. Tutti dobbiamo essere uguali senza pre-condizioni”.

Il Sindaco di Colle Val d’Elsa, sulla scorta del dibattito svilluppato in questi anni nella sua città, ha sottolineato quanto sia “importante che una moschea sorga all’interno del centro urbano e non in zone periferiche proprio affinchè possa essere un luogo vissuto e partecipato, evitando il rischio di ghettizzazione”.

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