“ImPosta la ProPosta”. La nuova campagna del Giovani Democratici di Livorno
Livorno, 13 aprile 2013 – I Giovani Democratici di Livorno lanciano la campagna “ImPosta la ProPosta”, convinti della necessità di un rilancio della partecipazione, della creazione di percorsi condivisi di consultazione e di ascolto diretto della proposta politica dei cittadini. I GD raccoglieranno sogni e bisogni, paure e idee dei concittadini, soprattutto dei più giovani, sia con brevi video-interviste che con questionari lampo focalizzati sulla realtà locale: la politica deve avere appieno il proprio significativo etimologico, da polys=città, consentendo una migliore risoluzione dei problemi concreti dei giovani e dei livornesi tutti. Per questo i Giovani Democratici aspettano con una telecamera le riflessioni che chiunque vorrà impostare in senso lato… e per chi vorrà impostarle in senso stretto hanno preparato una grande cassetta di legno, che vedrete sul lungomare, nei locali, davanti alle biblioteche, per le vie del centro etc. L’appuntamento è per domenica 14 aprile dalle ore 17 in zona Terrazza Mascagni, in centro e all’Ipercoop. Per contatti: www.facebook.com/gdlivorno 328 03 55733 gd.livorno@gmail.com @GDLivorno.
“ImPosta la ProPosta”. La nuova campagna del Giovani Democratici di Livorno
Livorno, 13 aprile 2013 – I Giovani Democratici di Livorno lanciano la campagna “ImPosta la ProPosta”, convinti della necessità di un rilancio della partecipazione, della creazione di percorsi condivisi di consultazione e di ascolto diretto della proposta politica dei cittadini. I GD raccoglieranno sogni e bisogni, paure e idee dei concittadini, soprattutto dei più giovani, sia con brevi video-interviste che con questionari lampo focalizzati sulla realtà locale: la politica deve avere appieno il proprio significativo etimologico, da polys=città, consentendo una migliore risoluzione dei problemi concreti dei giovani e dei livornesi tutti. Per questo i Giovani Democratici aspettano con una telecamera le riflessioni che chiunque vorrà impostare in senso lato… e per chi vorrà impostarle in senso stretto hanno preparato una grande cassetta di legno, che vedrete sul lungomare, nei locali, davanti alle biblioteche, per le vie del centro etc. L’appuntamento è per domenica 14 aprile dalle ore 17 in zona Terrazza Mascagni, in centro e all’Ipercoop. Per contatti: www.facebook.com/gdlivorno 328 03 55733 gd.livorno@gmail.com @GDLivorno.
Solidarietà al delegato Rsu da Cantini e Parrini «Atto incivile da non sottovalutare»
Empoli, 13 aprile 2013 – «Non si può accettare la violenza, mai, tantomeno quando si tratta di intimidazione!» così Laura Cantini e Dario Parrini, parlamentari del Pd, sull’aggressione al delegato della Rsu picchiato al’’uscita dall’azienda dopo una giornata di lavoro: «Esprimiamo tutta la nostra solidarietà alla persona aggredita. Si tratta di un episodio molto grave che non consente sottovalutazioni e minimizzazioni e che è tale da richiedere a tutti una risposta forte, corale e unitaria».
Solidarietà al delegato Rsu da Cantini e Parrini «Atto incivile da non sottovalutare»
Empoli, 13 aprile 2013 – «Non si può accettare la violenza, mai, tantomeno quando si tratta di intimidazione!» così Laura Cantini e Dario Parrini, parlamentari del Pd, sull’aggressione al delegato della Rsu picchiato al’’uscita dall’azienda dopo una giornata di lavoro: «Esprimiamo tutta la nostra solidarietà alla persona aggredita. Si tratta di un episodio molto grave che non consente sottovalutazioni e minimizzazioni e che è tale da richiedere a tutti una risposta forte, corale e unitaria».
Scuola. Lastri (Pd): “Numero giorni vacanze non cambia. non e’ apertrua 11/9 a danneggiare operatori turistici” “gli operatori del turismo si aiutano creando lavoro e sostenendo il reddito delle famiglie cosi’ da aumentare i consumi tutto l’anno”



Così la responsabile scuola del Pd toscano Daniela Lastri interviene nel dibattito sulla data scelta dalla Giunta Regionale per il rientro a scuola l’11 settembre in Toscana.
“La data dell’inizio dell’anno scolastico – spiega – è quasi sempre stata scelta in un giorno a metà settimana perché nei vari comuni si devono preparare le strutture e tutti quei servizi di supporto per gli alunni facendoli predisporre dal personale nei giorni feriali antecedenti. Lo ‘spezzare’ la settimana dunque è consuetudine anche per permettere un rientro meno ‘traumatico’ degli studenti che inizierebbero così con una settimana corta di lezioni e non subito con una intera. Inoltre il numero dei giorni dell’anno scolastico, è bene precisarlo, è stabilito per legge e all’autonomia delle regioni è dato solo anticipare o posticipare la chiusura tenendo inalterato il numero di giorni di lezione. Iniziare più tardi la scuola significa finire più tardi o rinunciare nel corso dell’anno a giorni di vacanza per le altre festività o ‘ponti’. Quindi l’apertura l’11 settembre non modifica il numero totale dei giorni di scuola e dunque nemmeno quelli di vacanza. Iniziare prima significa poter andare in vacanza prima l’anno prossimo, ad esempio, a giugno o durante le festività invernali.
Ci rendiamo conto – prosegue la consigliera regionale del Pd – che siamo in un periodo di crisi pesantissima, ma non credo che per rispondere ai problemi degli esercenti o degli operatori turistici ci si possa ritenere soddisfatti con 3 giorni di uno scampolo di fine estate. Anche perché siamo in un momento dove le famiglie fanno meno vacanze a prescindere dalle date.
Io credo – conclude Lastri – che un aiuto a chi opera nel mondo del turismo deve arrivare creando lavoro, sostenendo il reddito delle famiglie, favorendo in sistema produttivo nel suo complesso in modo che aumentino i consumi tutto l’anno. È questo il modo più giusto per rispondere a queste realtà”.
Scuola. Lastri (Pd): “Numero giorni vacanze non cambia. non e’ apertrua 11/9 a danneggiare operatori turistici” “gli operatori del turismo si aiutano creando lavoro e sostenendo il reddito delle famiglie cosi’ da aumentare i consumi tutto l’anno”



Così la responsabile scuola del Pd toscano Daniela Lastri interviene nel dibattito sulla data scelta dalla Giunta Regionale per il rientro a scuola l’11 settembre in Toscana.
“La data dell’inizio dell’anno scolastico – spiega – è quasi sempre stata scelta in un giorno a metà settimana perché nei vari comuni si devono preparare le strutture e tutti quei servizi di supporto per gli alunni facendoli predisporre dal personale nei giorni feriali antecedenti. Lo ‘spezzare’ la settimana dunque è consuetudine anche per permettere un rientro meno ‘traumatico’ degli studenti che inizierebbero così con una settimana corta di lezioni e non subito con una intera. Inoltre il numero dei giorni dell’anno scolastico, è bene precisarlo, è stabilito per legge e all’autonomia delle regioni è dato solo anticipare o posticipare la chiusura tenendo inalterato il numero di giorni di lezione. Iniziare più tardi la scuola significa finire più tardi o rinunciare nel corso dell’anno a giorni di vacanza per le altre festività o ‘ponti’. Quindi l’apertura l’11 settembre non modifica il numero totale dei giorni di scuola e dunque nemmeno quelli di vacanza. Iniziare prima significa poter andare in vacanza prima l’anno prossimo, ad esempio, a giugno o durante le festività invernali.
Ci rendiamo conto – prosegue la consigliera regionale del Pd – che siamo in un periodo di crisi pesantissima, ma non credo che per rispondere ai problemi degli esercenti o degli operatori turistici ci si possa ritenere soddisfatti con 3 giorni di uno scampolo di fine estate. Anche perché siamo in un momento dove le famiglie fanno meno vacanze a prescindere dalle date.
Io credo – conclude Lastri – che un aiuto a chi opera nel mondo del turismo deve arrivare creando lavoro, sostenendo il reddito delle famiglie, favorendo in sistema produttivo nel suo complesso in modo che aumentino i consumi tutto l’anno. È questo il modo più giusto per rispondere a queste realtà”.
Quirinale. Toscana. Sani: “Sarebbe stata preferibile scelta più politica nella designazione dei nomi. Ma nessun retroscena”


Con queste parole Luca Sani, deputato e coordinatore della segreteria del Pd toscano, interviene dopo il voto dell’assemblea toscana per la scelta dei delegati regionali incaricati di partecipare alle votazioni per il nuovo Capo dello Stato.
Quirinale. Toscana. Sani: “Sarebbe stata preferibile scelta più politica nella designazione dei nomi. Ma nessun retroscena”


Con queste parole Luca Sani, deputato e coordinatore della segreteria del Pd toscano, interviene dopo il voto dell’assemblea toscana per la scelta dei delegati regionali incaricati di partecipare alle votazioni per il nuovo Capo dello Stato.
‘Perchè in Toscana serve un nuovo patto per lo sviluppo’



===
L’intervento del Presidente della Regione Rossi sulla situazione della nostra economia merita una discussione che approfondisca i temi posti e la strada da percorrere per uscire dalla situazione che sta attraversando la Toscana.
Per dare un contributo concreto, è perciò importante sviluppare un nuovo patto dello sviluppo nella nostra Regione. E dargli contenuto con l’apporto di tutte le forze economiche, sociali ed istituzionali a partire da alcuni punti: 


– la definizione di strumenti di programmazione nuovi (regionali e territoriali) che diano efficacia alle scelte fatte in questi due anni: poli e distretti tecnologici della ricerca, progetto giovani, legge sulla competitività, sistema delle aree per attrazione degli investimenti e per l’utilizzo a pieno dei fondi europei;
– il sistema infrastrutturale: mobilità (autostrada Fano-Grosseto); interporti; piccoli e grandi porti (Piombino e Livorno) con lo sviluppo della logistica; sistema ferroviario regionale e nazionale; mobilità urbana; sistema aeroportuale.
– un sistema dei servizi che arrivi ad un quadro semplificato della governance per acqua, gas, rifiuti, trasporti.
– un nuovo modello istituzionale locale, con il superamento delle Province e della grande frammentazione degli enti locali, partendo dalla riorganizzazione della pubblica amministrazione, per avere maggior produttività a minor costo.
In questo quadro i quattro punti posti dal presidente di Confindustria sono utili per definire una politica industriale che non può essere solo regionale ma soprattutto nazionale. La nostra economia, infatti, si deve basare su una presenza qualificata del settore industriale, decidendo dove investire, dalla valorizzazione delle grandi, piccole e medie imprese, a un piano infrastrutturale sostenibile caratterizzato anche dalla nostra conformazione geografica (come le autostrade del mare).
Quelli che ho elencato sono solo alcuni punti, a mio avviso determinanti per il sostegno dello stato sociale regionale (sanità e istruzione) su cui non vogliamo passi indietro, ma una nuova programmazione per mantenere il ruolo universalistico, basato sul principio che, per il suo supporto, chi ha di più deve pagare di più. Infine, non meno importante, il fattore della partecipazione, della responsabilità e dei tempi. Serve partecipazione nella stesura del patto, agire con una visione collettiva e non del singolo territorio e in tempi ragionevoli, perchè le non decisioni minano la credibilità della politica e portano nel tempo un danno incalcolabile per i cittadini.
Ivan Ferrucci, responsabile Economia e Lavoro del Pd Toscana
‘Perchè in Toscana serve un nuovo patto per lo sviluppo’



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L’intervento del Presidente della Regione Rossi sulla situazione della nostra economia merita una discussione che approfondisca i temi posti e la strada da percorrere per uscire dalla situazione che sta attraversando la Toscana.
Per dare un contributo concreto, è perciò importante sviluppare un nuovo patto dello sviluppo nella nostra Regione. E dargli contenuto con l’apporto di tutte le forze economiche, sociali ed istituzionali a partire da alcuni punti: 


– la definizione di strumenti di programmazione nuovi (regionali e territoriali) che diano efficacia alle scelte fatte in questi due anni: poli e distretti tecnologici della ricerca, progetto giovani, legge sulla competitività, sistema delle aree per attrazione degli investimenti e per l’utilizzo a pieno dei fondi europei;
– il sistema infrastrutturale: mobilità (autostrada Fano-Grosseto); interporti; piccoli e grandi porti (Piombino e Livorno) con lo sviluppo della logistica; sistema ferroviario regionale e nazionale; mobilità urbana; sistema aeroportuale.
– un sistema dei servizi che arrivi ad un quadro semplificato della governance per acqua, gas, rifiuti, trasporti.
– un nuovo modello istituzionale locale, con il superamento delle Province e della grande frammentazione degli enti locali, partendo dalla riorganizzazione della pubblica amministrazione, per avere maggior produttività a minor costo.
In questo quadro i quattro punti posti dal presidente di Confindustria sono utili per definire una politica industriale che non può essere solo regionale ma soprattutto nazionale. La nostra economia, infatti, si deve basare su una presenza qualificata del settore industriale, decidendo dove investire, dalla valorizzazione delle grandi, piccole e medie imprese, a un piano infrastrutturale sostenibile caratterizzato anche dalla nostra conformazione geografica (come le autostrade del mare).
Quelli che ho elencato sono solo alcuni punti, a mio avviso determinanti per il sostegno dello stato sociale regionale (sanità e istruzione) su cui non vogliamo passi indietro, ma una nuova programmazione per mantenere il ruolo universalistico, basato sul principio che, per il suo supporto, chi ha di più deve pagare di più. Infine, non meno importante, il fattore della partecipazione, della responsabilità e dei tempi. Serve partecipazione nella stesura del patto, agire con una visione collettiva e non del singolo territorio e in tempi ragionevoli, perchè le non decisioni minano la credibilità della politica e portano nel tempo un danno incalcolabile per i cittadini.
Ivan Ferrucci, responsabile Economia e Lavoro del Pd Toscana
