Scuola. Lastri (Pd): “Numero giorni vacanze non cambia. non e’ apertrua 11/9 a danneggiare operatori turistici” “gli operatori del turismo si aiutano creando lavoro e sostenendo il reddito delle famiglie cosi’ da aumentare i consumi tutto l’anno”
12 aprile 2013 – “La polemica da parte di alcuni anche sul giorno del ritorno sui banchi a scuola francamente mi pare strumentale”.
Così la responsabile scuola del Pd toscano Daniela Lastri interviene nel dibattito sulla data scelta dalla Giunta Regionale per il rientro a scuola l’11 settembre in Toscana.
“La data dell’inizio dell’anno scolastico – spiega – è quasi sempre stata scelta in un giorno a metà settimana perché nei vari comuni si devono preparare le strutture e tutti quei servizi di supporto per gli alunni facendoli predisporre dal personale nei giorni feriali antecedenti. Lo ‘spezzare’ la settimana dunque è consuetudine anche per permettere un rientro meno ‘traumatico’ degli studenti che inizierebbero così con una settimana corta di lezioni e non subito con una intera. Inoltre il numero dei giorni dell’anno scolastico, è bene precisarlo, è stabilito per legge e all’autonomia delle regioni è dato solo anticipare o posticipare la chiusura tenendo inalterato il numero di giorni di lezione. Iniziare più tardi la scuola significa finire più tardi o rinunciare nel corso dell’anno a giorni di vacanza per le altre festività o ‘ponti’. Quindi l’apertura l’11 settembre non modifica il numero totale dei giorni di scuola e dunque nemmeno quelli di vacanza. Iniziare prima significa poter andare in vacanza prima l’anno prossimo, ad esempio, a giugno o durante le festività invernali.
Ci rendiamo conto – prosegue la consigliera regionale del Pd – che siamo in un periodo di crisi pesantissima, ma non credo che per rispondere ai problemi degli esercenti o degli operatori turistici ci si possa ritenere soddisfatti con 3 giorni di uno scampolo di fine estate. Anche perché siamo in un momento dove le famiglie fanno meno vacanze a prescindere dalle date.
Io credo – conclude Lastri – che un aiuto a chi opera nel mondo del turismo deve arrivare creando lavoro, sostenendo il reddito delle famiglie, favorendo in sistema produttivo nel suo complesso in modo che aumentino i consumi tutto l’anno. È questo il modo più giusto per rispondere a queste realtà”.