“Parrini: il piano sarà approvato. Il tira e molla? Non c’è stato”, Intervista al segretario regionale sul Corriere fiorentino del 17 marzo


Piano del paesaggio. Segretario Parrini, perché questo tira e molla nel partito tra presidente Rossi e consiglieri, dopo quello in giunta tra Marson e Salvadori?
«Nessun tira e molla. C’è una discussione di merito e di sostanza, approfondita e seria. Che coinvolge giunta, consiglieri del Pd e presidente. Tutti accomunati dalla volontà di conciliare salvaguardia del paesaggio e tutela dei posti di lavoro. Una discussione fisiologica, che può apparire strana solo ai professionisti della scomunica esperti nell’arte di demonizzare le posizioni altrui senza nessun rispetto per i fatti e gli atti. Nei giorni scorsi ci sono state troppe parodie e caricature. Sarà tutto più chiaro quando alla fase degli anatemi seguirà la fase dell’analisi dettagliata delle norme».
Qual è la linea del Pd, visto che Rossi è dovuto intervenire pubblicamente già due volte per correggere il Pit, gli emendamenti presentati anche dai vostri consiglieri Pellegrinotti e Tortolini?
«L’obiettivo è dare concretezza alla volontà di tenere insieme difesa dell’ambiente e dello sviluppo. Alla necessità di tutelare senza ingessare, di impedire che venga costruito un castello di vincoli che blocchi tutto: tanto gli interventi dannosi (che giustamente vanno vietati) quanto quelli virtuosi (che non vanno né fermati né ostacolati). La differenza tra ideologismo e ríformismo è tutta qua. In queste materie un partito non si esprime per battute. La posizione ufficiale del Pd sarà quella portata in Consiglio regionale. Ai contestatori in servizio permanente effettivo chiedo solo lo sforzo di leggere prima di giudicare».
Pagate la fase pre elettorale, la ricerca del consenso sul territorio, magari anche dovuta alla nuova legge elettorale che reintroduce le preferenze?
«Queste sono ipotesi prive di fondamento. E tutto molto semplice. A ognuno il suo compito. L’assessore Marson, per il cui lavoro provo profondo rispetto, aveva il dovere di presentare le proposte. I gruppi consiliari quello di esaminarle e se del caso correggerle. E correggere non è stravolgere. Correzioni si sono avute – grazie al Pd, agli amministratori locali e a una consultazione corretta delle parti sociali – anche su altre scelte di pianificazione: penso alla legge urbanistica. Penso alle iniziali norme del Pit sull’agricoltura, che il Pd è fiero di aver contribuito a correggere. Il capogruppo Ivan Ferrucci e il presidente della commissione competente Venturi hanno svolto un’opera preziosa. Loro e tutti i membri Pd della commissione meritano un grazie sentito».
Qualunque sia l’equilibrio trovato, anche con gli alleati e le istanze di Marson, teme di aver contro gli ambientalisti e gli intellettuali?
«Ho grande considerazione del ruolo degli intellettuali nel dibattito pubblico. E non temo nessun confronto, se si basa sui fatti. Se invece si lanciano campagne “contro” basate su pregiudizi e strumentalizzazioni politiche, quelle non vanno temute per definizione: di fronte a ciò serve la fermezza, non il timore. Ma sono convinto che chi ha strumentalizzato si convincerà che non c’è ragione di continuare a farlo».
La mediazione in corso avrà l’ok di Roma?
«Mancherei di rispetto al ministro se dicessi io quale penso che sarà il pronunciamento che spetta a lui. Dico solo che ho grande fiducia nel ministro e grande fiducia nella capacità del presidente Rossi di costruire punti di equilibrio molto avanzati. Sono convinto che abbia agito così anche questa volta».
E il Pit del paesaggio sarà approvato o slitterà alla prossima legislatura?
«Sarà approvato».
Modulo Accettazione candidatura e rinvio scadenza raccolta firme



NUOVO SCADENZARIO CANDIDATURE PD
– Per la raccolta delle firme a sottoscrizione delle proposte di candidatura la nuova scadenza sono le ore 16 di venerdì 27 marzo 2015;
– le candidature dei consiglieri ed assessori uscenti che hanno presentato richiesta di candidatura saranno oggetto di valutazione da parte della Commissione Regionale di Garanzia, entro il 1 aprile 2015;
– le direzioni territoriali per deliberare in merito alla rosa di nomi si riuniranno tra il giorno 7 e il giorno 10 aprile 2015;
– la direzione regionale invece si riunirà tra il 14 e il 17 aprile 2015.
QUI il modulo per l’accettazione della candidatura per la scelta dei candidati nelle liste PD per le elezioni del consiglio regionale 2015, come da regolamento approvato dalla direzione regionale del 27/02/2015: Elezioni consiglio Regionale – MODULO Accettazione candidatura
SCARICA I MODULI:
1) MODULO per sottoscrizione candidatura attraverso firme di ISCRITTI
3) Elezioni consiglio Regionale – MODULO Accettazione candidatura
NORMATIVA:
– Regolamento per la definizione delle candidature nelle liste PD
– Codice etico e finanziario per i candidati
Modulo Accettazione candidatura e rinvio scadenza raccolta firme



NUOVO SCADENZARIO CANDIDATURE PD
– Per la raccolta delle firme a sottoscrizione delle proposte di candidatura la nuova scadenza sono le ore 16 di venerdì 27 marzo 2015;
– le candidature dei consiglieri ed assessori uscenti che hanno presentato richiesta di candidatura saranno oggetto di valutazione da parte della Commissione Regionale di Garanzia, entro il 1 aprile 2015;
– le direzioni territoriali per deliberare in merito alla rosa di nomi si riuniranno tra il giorno 7 e il giorno 10 aprile 2015;
– la direzione regionale invece si riunirà tra il 14 e il 17 aprile 2015.
QUI il modulo per l’accettazione della candidatura per la scelta dei candidati nelle liste PD per le elezioni del consiglio regionale 2015, come da regolamento approvato dalla direzione regionale del 27/02/2015: Elezioni consiglio Regionale – MODULO Accettazione candidatura
SCARICA I MODULI:
1) MODULO per sottoscrizione candidatura attraverso firme di ISCRITTI
3) Elezioni consiglio Regionale – MODULO Accettazione candidatura
NORMATIVA:
– Regolamento per la definizione delle candidature nelle liste PD
– Codice etico e finanziario per i candidati
«Pisa sarà motore dell’intera costa. E non tema Firenze», intervista a Dario Parrini sul Tirreno Pisa del 14 marzo
Parrini: sì alla fusione dei Comuni. Il partito cittadino deve darsi presto una guida autorevole
Intervista di Francesco Loi su Il Tirreno cronaca di Pisa di sabato 14 marzo 2015.
PISA «L’interesse di Pisa non si fa alzando barriere anacronistiche, ma rendendola protagonista delle politiche di sviluppo di una regione che è e resterà plurale, ricca di eccellenze e di differenze. Pisa dovrà essere un motore dell’area vasta costiera che si sviluppa da Massa a Piombino».E poi: «Occorre dare celermente una nuova e autorevole guida al Pd cittadino». A parlare è Dario Parrini, segretario regionale del Partito democratico, sostenitore e uomo di fiducia del premier Matteo Renzi, già sindaco di Vinci e deputato. Il rapporto tra Pisa e Firenze, opinioni e correnti dentro il Pd, le prospettive della città nell’ottica delle elezioni regionali: via con domande e risposte.
Parrini, dopo la “battaglia degli aeroporti” cosa è cambiato dentro il Pd pisano e nei rapporti tra questo e il livello regionale?
«I rapporti non sono cambiati. Sulla questione aeroporti si è svolta una discussione di merito, non ideologica. Con una differenza rispetto al passato: abbiamo distinto tra diritto al dissenso, sacrosanto, e diritto di veto, inopportuno. La diversità di opinioni può produrre compromessi, ma non paralisi. Dopo aver ascoltato tutti, abbiamo deciso e infine applicato la decisione presa. Che è nell’interesse sia di Pisa che di Firenze. Ma soprattutto della Toscana. Difendiamo insieme posti di lavoro, sviluppo e ambiente».
Componente storica dalemiana-cuperliana da una parte e giovani renziani in evidenza dall’altra in evidenza: come pensa di tenere compatto il partito?
«Non c’è niente di spaccato da ricostruire. C’è un dibattito, del tutto fisiologico in un grande partito. Quel che mi preme è che il confronto sia corretto e programmatico, non “organigrammatico”. Dopodiché, l’entrata sulla scena di una nuova generazione di dirigenti è solo una buona notizia. Rafforzerà e rilancerà il Pd pisano. Un partito di governo resta all’altezza della situazione solo se fa del cambiamento una scelta permanente».
Alla luce di tutto ciò, a Pisa in tanti temono la “rapacità” di Firenze (forte del premier Renzi) nei confronti degli interessi della città…
«Paure infondate, alimentate da chi pensa di fare dello scontro di campanile una fonte di rendita politica. Sono vecchi giochetti a cui sono sicuro che tutto il Pd pisano rimarrà estraneo. Si fa l’interesse di Pisa non alzando barriere anacronistiche, ma rendendola protagonista delle politiche di sviluppo di una regione che è e resterà plurale, ricca di eccellenze e di differenze. Pisa dovrà essere un motore dell’area vasta costiera che si sviluppa da Massa a Piombino».
Si metta nei panni dei pisani: grandi aiuti economici statali all’aeroporto di Firenze, medici di punta dell’azienda ospedaliera che lasciano per andare nel capoluogo…
«Sugli aeroporti abbiamo posto fine a uno stallo trentennale e avviato un percorso che farà bene al Galilei in termini di sviluppo, occupazione e competitività. La nuova sanità toscana sarà imperniata su tre poli territoriali e la centralità di Pisa in questo schema è assoluta. I medici fanno scelte che hanno motivazioni personali, non istituzionali».
Le elezioni regionali saranno un banco di prova: quali saranno, dopo, le linee di lavoro in relazione ai rapporti tra le grandi aree della regione, in particolare area metropolitana fiorentina e costa?
«Per Pisa vedo un futuro da capitale toscana dell’innovazione e un nuovo e più proficuo rapporto tra mondo della ricerca e della produzione. Su questo fronte le potenzialità della città e di tutta la provincia sono enormi. Specie se avverrà l’auspicato rafforzamento infrastrutturale: aeroportuale, viario, ferroviario, immateriale».
E il superamento in atto delle Province che ruolo potrà avere?
«Le Province attuali devono assicurare un’ordinata transizione al nuovo ordinamento che scaturirà dalla riforma costituzionale e che sarà senza l’ente Provincia. Penso che scomparendo il livello istituzionale intermedio tra Regioni e Comuni dovrà esserci una più forte unità tra i Comuni, e anche un aumento delle loro dimensioni medie attraverso le fusioni. Possono e devono esserci territori forti anche senza province. Ma questo avverrà solo con dosi massicce di modernizzazione e autoriforma istituzionale. Per la sua conformazione, Pisa può avere in questo processo un ruolo di avanguardia».
Anche in considerazione di tutto questo, come valuta la giunta pisana dopo l’uscita dell’assessore Danti (Sel)?
«Anzitutto l’uscita di Sel è stata, per forme e tempi, un atto di scorrettezza politica con pochi precedenti. Ciò detto, il Pd regionale, attraverso Carmine Zappacosta che fa parte della mia segreteria, ha dato un contributo forte e trasparente alla costruzione di un punto di equilibrio che a me pare avanzato. Filippeschi ha lavorato bene e dopo il riassetto della giunta potrà lavorare anche meglio. Il nuovo ruolo di Ferrante pone semmai un’esigenza di partito: dare celermente una nuova e autorevole guida al Pd cittadino. Su questo so che sono tutti d’accordo».
«Pisa sarà motore dell’intera costa. E non tema Firenze», intervista a Dario Parrini sul Tirreno Pisa del 14 marzo
Parrini: sì alla fusione dei Comuni. Il partito cittadino deve darsi presto una guida autorevole
Intervista di Francesco Loi su Il Tirreno cronaca di Pisa di sabato 14 marzo 2015.
PISA «L’interesse di Pisa non si fa alzando barriere anacronistiche, ma rendendola protagonista delle politiche di sviluppo di una regione che è e resterà plurale, ricca di eccellenze e di differenze. Pisa dovrà essere un motore dell’area vasta costiera che si sviluppa da Massa a Piombino».E poi: «Occorre dare celermente una nuova e autorevole guida al Pd cittadino». A parlare è Dario Parrini, segretario regionale del Partito democratico, sostenitore e uomo di fiducia del premier Matteo Renzi, già sindaco di Vinci e deputato. Il rapporto tra Pisa e Firenze, opinioni e correnti dentro il Pd, le prospettive della città nell’ottica delle elezioni regionali: via con domande e risposte.
Parrini, dopo la “battaglia degli aeroporti” cosa è cambiato dentro il Pd pisano e nei rapporti tra questo e il livello regionale?
«I rapporti non sono cambiati. Sulla questione aeroporti si è svolta una discussione di merito, non ideologica. Con una differenza rispetto al passato: abbiamo distinto tra diritto al dissenso, sacrosanto, e diritto di veto, inopportuno. La diversità di opinioni può produrre compromessi, ma non paralisi. Dopo aver ascoltato tutti, abbiamo deciso e infine applicato la decisione presa. Che è nell’interesse sia di Pisa che di Firenze. Ma soprattutto della Toscana. Difendiamo insieme posti di lavoro, sviluppo e ambiente».
Componente storica dalemiana-cuperliana da una parte e giovani renziani in evidenza dall’altra in evidenza: come pensa di tenere compatto il partito?
«Non c’è niente di spaccato da ricostruire. C’è un dibattito, del tutto fisiologico in un grande partito. Quel che mi preme è che il confronto sia corretto e programmatico, non “organigrammatico”. Dopodiché, l’entrata sulla scena di una nuova generazione di dirigenti è solo una buona notizia. Rafforzerà e rilancerà il Pd pisano. Un partito di governo resta all’altezza della situazione solo se fa del cambiamento una scelta permanente».
Alla luce di tutto ciò, a Pisa in tanti temono la “rapacità” di Firenze (forte del premier Renzi) nei confronti degli interessi della città…
«Paure infondate, alimentate da chi pensa di fare dello scontro di campanile una fonte di rendita politica. Sono vecchi giochetti a cui sono sicuro che tutto il Pd pisano rimarrà estraneo. Si fa l’interesse di Pisa non alzando barriere anacronistiche, ma rendendola protagonista delle politiche di sviluppo di una regione che è e resterà plurale, ricca di eccellenze e di differenze. Pisa dovrà essere un motore dell’area vasta costiera che si sviluppa da Massa a Piombino».
Si metta nei panni dei pisani: grandi aiuti economici statali all’aeroporto di Firenze, medici di punta dell’azienda ospedaliera che lasciano per andare nel capoluogo…
«Sugli aeroporti abbiamo posto fine a uno stallo trentennale e avviato un percorso che farà bene al Galilei in termini di sviluppo, occupazione e competitività. La nuova sanità toscana sarà imperniata su tre poli territoriali e la centralità di Pisa in questo schema è assoluta. I medici fanno scelte che hanno motivazioni personali, non istituzionali».
Le elezioni regionali saranno un banco di prova: quali saranno, dopo, le linee di lavoro in relazione ai rapporti tra le grandi aree della regione, in particolare area metropolitana fiorentina e costa?
«Per Pisa vedo un futuro da capitale toscana dell’innovazione e un nuovo e più proficuo rapporto tra mondo della ricerca e della produzione. Su questo fronte le potenzialità della città e di tutta la provincia sono enormi. Specie se avverrà l’auspicato rafforzamento infrastrutturale: aeroportuale, viario, ferroviario, immateriale».
E il superamento in atto delle Province che ruolo potrà avere?
«Le Province attuali devono assicurare un’ordinata transizione al nuovo ordinamento che scaturirà dalla riforma costituzionale e che sarà senza l’ente Provincia. Penso che scomparendo il livello istituzionale intermedio tra Regioni e Comuni dovrà esserci una più forte unità tra i Comuni, e anche un aumento delle loro dimensioni medie attraverso le fusioni. Possono e devono esserci territori forti anche senza province. Ma questo avverrà solo con dosi massicce di modernizzazione e autoriforma istituzionale. Per la sua conformazione, Pisa può avere in questo processo un ruolo di avanguardia».
Anche in considerazione di tutto questo, come valuta la giunta pisana dopo l’uscita dell’assessore Danti (Sel)?
«Anzitutto l’uscita di Sel è stata, per forme e tempi, un atto di scorrettezza politica con pochi precedenti. Ciò detto, il Pd regionale, attraverso Carmine Zappacosta che fa parte della mia segreteria, ha dato un contributo forte e trasparente alla costruzione di un punto di equilibrio che a me pare avanzato. Filippeschi ha lavorato bene e dopo il riassetto della giunta potrà lavorare anche meglio. Il nuovo ruolo di Ferrante pone semmai un’esigenza di partito: dare celermente una nuova e autorevole guida al Pd cittadino. Su questo so che sono tutti d’accordo».
Maltempo, dopo i danni al Parco della Pace e alla Stele di Sant’Anna di Stazzema contributo del Pd Toscana per la ricostruzione



Qui le coordinate bancarie del conto: IT06L0872670250000000730185- Banca Versilia Lunigiana Garfagnana – Agenzia Pontestazzemese – causale “Salviamo il Parco Nazionale della Pace di Sant’Anna di Stazzema”.
Maltempo, dopo i danni al Parco della Pace e alla Stele di Sant’Anna di Stazzema contributo del Pd Toscana per la ricostruzione



Qui le coordinate bancarie del conto: IT06L0872670250000000730185- Banca Versilia Lunigiana Garfagnana – Agenzia Pontestazzemese – causale “Salviamo il Parco Nazionale della Pace di Sant’Anna di Stazzema”.
Toscana, riforma sanità e legge cave, Parrini: “Due traguardi tagliati dal consiglio regionale”



Il segretario del Pd toscano Dario Parrini esprime la sua soddisfazione su Facebook riguardo i due importante provvedimenti varati dal Consiglio regionale tra ieri sera e oggi.
Toscana, riforma sanità e legge cave, Parrini: “Due traguardi tagliati dal consiglio regionale”



Il segretario del Pd toscano Dario Parrini esprime la sua soddisfazione su Facebook riguardo i due importante provvedimenti varati dal Consiglio regionale tra ieri sera e oggi.
Presidio Collettivi studenteschi contro Giancarlo Caselli, Poli: “Solidarietà al Procuratore, inaccettabile impedirgli di parlare”


Così il responsabile Legalità e Sicurezza del Pd toscano Emiliano Poli deplora il presidio organizzato dai Collettivi per impedire la presenza all’Università di Firenze di Giancarlo Caselli prevista per questa mattina alle 11, e solidarizza col Procuratore dopo la scelta di rinunciare a venire.
“Non permettere ad una persona di parlare è la peggiore sconfitta di una Democrazia ed in questo caso è ancora più grave perché avviene in occasione di un giorno in cui verranno ricordate tante vittime di mafia. Gravissimo che i collettivi considerino la stagione del terrorismo nella quale criminali delle Brigate Rosse hanno ucciso e gambizzato tante persone, come un ‘movimento sociale di operai, studenti e contadini che rivendicavano un cambiamento rivoluzionario verso una società più giusta’. Oggi è una brutta giornata per la democrazia ma siamo sicuri che una piccola parte del movimento universitario non riuscirà mai a sconfiggere quanto di bello tante associazioni studentesche ogni giorno fanno per la difesa della legalità e della democrazia” conclude Poli

