5 Maggio 2015

Elezioni regionali 31 maggio 2015 – IL PROGRAMMA

logo-pd-toscana-3Elezioni regionali 31 maggio 2015

Scarica, leggi e diffondi,  il nostro PROGRAMMA per i prossimi 5 anni di mandato

 

 

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“Così termina il decennio della palude”, intervento di Dario Parrini sul Tirreno del 5 maggio

parrini italicum tirrenoIntervento di Dario Parrini sul Tirreno del 5 maggio 2015

La riforma elettorale non è un granché e si poteva fare meglio, ha scritto su questo giornale Emanuele Rossi. Non condivido. L’Italicum è una legge molto buona e francamente non me la sento di iscrivermi al club del “si poteva fare di più”. L’immobilismo durato un decennio, il decennio 2005-15 dei grandi propositi inattuati, è per fortuna terminato. L’Italicum approvato ieri definitivamente dalla Camera dei deputati ha svariati pregi: la maggioranza di governo sarà scelta direttamente dai cittadini col voto e non frutto di tira e molla post-elettorali tra i partiti; non ci saranno mai più inciuci o larghe intese; oltre due terzi dei deputati di maggioranza saranno eletti con le preferenze; il premio sarà sempre ampiamente legittimato, perché andrà a chi otterrà almeno il 40% dei voti validi al primo turno o più del 50% al ballottaggio; sarà garantito per la prima volta l’equilibrio di genere; il premio alla lista impedirà la nascita di coalizioni rissose capaci di vincere ma incapaci di governare e incentiverà la riduzione della frammentazione spingendo a creare grandi aggregazioni; come nelle regioni e nei comuni, chi vince governa cinque anni, al termine dei quali va a casa o viene confermato a seconda che abbia male o bene operato. Questo è l’Italicum: stabilità, chiarezza e responsabilità. L’opposto del Porcellum. Altro che un suo aggiustamento. Non è infine vero che “quasi nessuno” degli eletti dei partiti minori sarà scelto con le preferenze. Per essere sicuri dell’elezione dei loro dirigenti principali, è certo che i partiti minori ricorreranno massicciamente alle pluricandidature. Motivo per cui avranno anch’essi non pochi eletti con le preferenze. In un quadro del genere, non è il capolista a decidere “chi fare entrare e chi no”: se, per esempio, risulterà eletto in cinque collegi, il capolista non sceglierà i quattro deputati che saranno eletti nei collegi non oggetto della propria opzione. In quei quattro casi, a contare saranno le preferenze. Dedico un’ultima considerazione a un errore che a mio avviso molti costituzionalisti, non Rossi a dire il vero, hanno compiuto discutendo di Italicum. Insegna la politologia che dei sistemi elettorali va valutato il prevedibile funzionamento. Almanaccare sui casi-limite, per definizione altamente improbabili, è esercizio poco costruttivo. Ne è riprova la furibonda polemica di qualche mese fa sugli effetti del listino bloccato facoltativo della nuova legge elettorale toscana. I suoi più faziosi detrattori sostenevano che avrebbe prodotto un consiglio regionale con la metà o un terzo di eletti senza preferenze. Quel giudizio, lo dicemmo subito, non aveva valore, perché fondato su irrealistiche ipotesi di scuola che trascuravano il peso delle concrete scelte politiche già in quel momento largamente prevedibili. Ora che le liste sono depositate, si può facilmente constatare che di consiglieri regionali eletti col listino ce ne sarà uno soltanto su quaranta, due al massimo. Tanto rumore per nulla, verrebbe da dire.

Dario Parrini,

deputato e segretario toscano del Pd

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“Così termina il decennio della palude”, intervento di Dario Parrini sul Tirreno del 5 maggio

parrini italicum tirrenoIntervento di Dario Parrini sul Tirreno del 5 maggio 2015

La riforma elettorale non è un granché e si poteva fare meglio, ha scritto su questo giornale Emanuele Rossi. Non condivido. L’Italicum è una legge molto buona e francamente non me la sento di iscrivermi al club del “si poteva fare di più”. L’immobilismo durato un decennio, il decennio 2005-15 dei grandi propositi inattuati, è per fortuna terminato. L’Italicum approvato ieri definitivamente dalla Camera dei deputati ha svariati pregi: la maggioranza di governo sarà scelta direttamente dai cittadini col voto e non frutto di tira e molla post-elettorali tra i partiti; non ci saranno mai più inciuci o larghe intese; oltre due terzi dei deputati di maggioranza saranno eletti con le preferenze; il premio sarà sempre ampiamente legittimato, perché andrà a chi otterrà almeno il 40% dei voti validi al primo turno o più del 50% al ballottaggio; sarà garantito per la prima volta l’equilibrio di genere; il premio alla lista impedirà la nascita di coalizioni rissose capaci di vincere ma incapaci di governare e incentiverà la riduzione della frammentazione spingendo a creare grandi aggregazioni; come nelle regioni e nei comuni, chi vince governa cinque anni, al termine dei quali va a casa o viene confermato a seconda che abbia male o bene operato. Questo è l’Italicum: stabilità, chiarezza e responsabilità. L’opposto del Porcellum. Altro che un suo aggiustamento. Non è infine vero che “quasi nessuno” degli eletti dei partiti minori sarà scelto con le preferenze. Per essere sicuri dell’elezione dei loro dirigenti principali, è certo che i partiti minori ricorreranno massicciamente alle pluricandidature. Motivo per cui avranno anch’essi non pochi eletti con le preferenze. In un quadro del genere, non è il capolista a decidere “chi fare entrare e chi no”: se, per esempio, risulterà eletto in cinque collegi, il capolista non sceglierà i quattro deputati che saranno eletti nei collegi non oggetto della propria opzione. In quei quattro casi, a contare saranno le preferenze. Dedico un’ultima considerazione a un errore che a mio avviso molti costituzionalisti, non Rossi a dire il vero, hanno compiuto discutendo di Italicum. Insegna la politologia che dei sistemi elettorali va valutato il prevedibile funzionamento. Almanaccare sui casi-limite, per definizione altamente improbabili, è esercizio poco costruttivo. Ne è riprova la furibonda polemica di qualche mese fa sugli effetti del listino bloccato facoltativo della nuova legge elettorale toscana. I suoi più faziosi detrattori sostenevano che avrebbe prodotto un consiglio regionale con la metà o un terzo di eletti senza preferenze. Quel giudizio, lo dicemmo subito, non aveva valore, perché fondato su irrealistiche ipotesi di scuola che trascuravano il peso delle concrete scelte politiche già in quel momento largamente prevedibili. Ora che le liste sono depositate, si può facilmente constatare che di consiglieri regionali eletti col listino ce ne sarà uno soltanto su quaranta, due al massimo. Tanto rumore per nulla, verrebbe da dire.

Dario Parrini,

deputato e segretario toscano del Pd

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4 Maggio 2015

Italicum, Parrini “Termina decennio dell’immobilismo. Avanti con orgoglio”

PARRINI DEF4 MAGGIO 2015 – “Da pochi secondi l’Italia ha una nuova e molto buona legge elettorale: mai più larghe intese, inciuci e coalizioni litigiose; maggioranza di governo scelta dai cittadini col voto; oltre due terzi dei deputati di maggioranza selezionati con le preferenze; stabilità di governo garantita. Sono fiero di questo risultato. Termina il decennio dell’immobilismo. Finisce la palude. L’onta del Porcellum è lavata. Da domani potremo occuparci con più efficacia delle altre riforme economiche e sociali.‪#‎avanticonorgoglio‬”

Con questo post scritto sul suo profilo Facebook appena approvato l’Italicum Dario Parrini, deputato e segretario regionale del Pd della Toscana, plaude al varo della nuova legge elettorale.

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Italicum, Parrini “Termina decennio dell’immobilismo. Avanti con orgoglio”

PARRINI DEF4 MAGGIO 2015 – “Da pochi secondi l’Italia ha una nuova e molto buona legge elettorale: mai più larghe intese, inciuci e coalizioni litigiose; maggioranza di governo scelta dai cittadini col voto; oltre due terzi dei deputati di maggioranza selezionati con le preferenze; stabilità di governo garantita. Sono fiero di questo risultato. Termina il decennio dell’immobilismo. Finisce la palude. L’onta del Porcellum è lavata. Da domani potremo occuparci con più efficacia delle altre riforme economiche e sociali.‪#‎avanticonorgoglio‬”

Con questo post scritto sul suo profilo Facebook appena approvato l’Italicum Dario Parrini, deputato e segretario regionale del Pd della Toscana, plaude al varo della nuova legge elettorale.

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1 Maggio 2015

Elezioni, Approvate le liste dei candidati Pd in consiglio regionale. Parrini: “Liste forti e aperte rinnovamento”

fotoFirenze, 18 aprile 2015 – Approvate con 109 voti a favore, 5 contrari e 6 astenuti le liste dei candidati al consiglio regionale toscano per il Partito Democratico: “Liste forti e aperte al rinnovamento che aiuteranno a garantire alla Toscana altri cinque anni di buongoverno”, questo il primo commento del segretario regionale Dario Parrini.

La Direzione del Pd della Toscana si è riunita oggi a Firenze e ha votato le liste che presenterà nei 13 collegi, Parrini nel suo intervento ha sottolineato che le 80 candidature, 40 uomini e 40 donne, età media 45 anni, rispecchiano il pluralismo emerso nell’ultimo congresso del partito e il valore dell’ampia legittimazione territoriale delle scelte, che ha visto oltre 700 dirigenti locali del Pd partecipare alle direzioni provinciali che hanno avanzato le proposte oggi in larghissima misura convalidate dalla direzione regionale.

Sui capilista la proposta avanzata dal segretario regionale e accolta con oltre il 90% dei consensi dalla direzione regionale è stata “nel senso dell’equilibrio di genere (non obbligatorio per legge) e dell’innovazione”. Da ciò è scaturita l’idea di affidare, tranne che nel caso degli assessori regionali uscenti Saccardi e Ceccarelli, numeri uno della lista nei collegi di Firenze città e Arezzo, il ruolo di capilista a donne e uomini del partito che non ricoprono funzioni di vertice nei singoli collegi “ma che tuttavia si stanno facendo le ossa o sono stati in prima fila nell’attività di partito nel territorio o nelle amministrazioni locali”. “Mi pare di grande importanza – ha anche detto Parrini – aver messo in primo piano la questione di genere anche nei capilista. Meritano un plauso, tra i candidati non capilista, i 9 consiglieri regionali uscenti, i 4 segretari di federazione e i 4 presidenti o ex presidenti di provincia. Ognuno di loro poteva essere un ottimo e naturale capolista. E tuttavia, con generosità e spirito di squadra, si sono messi al servizio di una scelta generale non scontata. Li ringrazio tutti di cuore: è con gesti così che una comunità politica dà buoni esempi di apertura e di innovazione e diventa più forte”.

I Capolista: nel collegio di Arezzo Vincenzo Ceccarelli, nel collegio Firenze 1 (Firenze città) Stefania Saccardi, nel collegio Firenze 2 (Mugello-Valdarno-Chianti) Fiammetta Capirossi, nel Firenze 3 (empolese-valdelsa) Serena Buti, nel Firenze 4 (piana fiorentina) Monia Monni, nel collegio della provincia di Grosseto Valentina Culicchi, in quello della provincia di Livorno Gianni Anselmi, a Lucca Ilaria Giovannetti, Giacomo Bugliani a Massa Carrara, Antonio Mazzeo a Pisa, Massimo Baldi a Pistoia, Nicola Ciolini a Prato e Stefano Scaramelli a Siena.

QUI L’ELENCO COMPLETO DEI CANDIDATI NELL’ORDINE DI LISTA COLLEGIO PER COLLEGIO

(L’ORDINE DEI CANDIDATI DOPO I CAPILISTA E’ STATO ESTRATTO A SORTE)

AREZZO
Vincenzo Ceccarelli
Lucia De Robertis
Simone Tartaro
Lara Chiarini
Andrea Cutini
Sara Rapini
Andrea Vignini
Valentina Vadi

 

FIRENZE 1 – città
Stefania Saccardi
Eugenio Giani
Elisabetta Meucci
Andrea Barducci
Donata Bianchi
Leonardo Bieber
Marta Rapallini
Andrea Giorgio

 

FIRENZE 2 – est (Mugello, Valdarno, Valdisieve, Chianti)
Fiammetta Capirossi
Stefano Prosperi
Maria Grazia Esposito
Luciano Bartolini
Serena Spinelli
Daniele Lorenzini

 

FIRENZE 3 – Empolese-valdelsa
Serena Buti
Luca Belcari
Denise Latini
Enrico Sostegni

 

FIRENZE 4 – ovest (Scandicci e Piana)
Monia Monni
Paolo Bambagioni
Vanessa Boretti
Simone Naldoni

 

GROSSETO
Valentina Culicchi
Leonardo Marras
Barbara Pinzuti
Francesco Rustici

 

LIVORNO
Gianni Anselmi
Michela Cecchi
Francesco Gazzetti
Serena Biserni
Simone Franchi
Maria Gloria Giani
Valter Ulivieri
Carla Maestrini

 

LUCCA
Ilaria Giovannetti
Mario Puppa
Cecilia Carmassi
Stefano Baccelli
Maria Cristina Marcucci
Ettore Neri
Lia Chiara Miccichè
Michele Silicani

 

MASSA CARRARA
Giacomo Bugliani
Milene Mucci
Loris Rossetti
Maria Cristina Volontè

 

PISA
Antonio Mazzeo
Patrizia Bongiovanni
Francesco Nocchi
Anna Batini
Ivan Ferrucci
Cristina Conti
Andrea Pieroni
Alessandra Nardini

 

PISTOIA
Massimo Baldi
Alice Giampaoli
Marco Niccolai
Federica Fratoni
Fabrizio Masini
Sabrina Innocenti

 

PRATO
Nicola Ciolini
Aurora Castellani
Rudi Russo
Ilaria Bugetti
Lorenzo Marchi
Luisa Peris

 

SIENA
Stefano Scaramelli
Angela Pagni
Marco Spinelli
Rosa Cottone
Simone Bezzini
Alice Raspanti

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Elezioni, Approvate le liste dei candidati Pd in consiglio regionale. Parrini: “Liste forti e aperte rinnovamento”

fotoFirenze, 18 aprile 2015 – Approvate con 109 voti a favore, 5 contrari e 6 astenuti le liste dei candidati al consiglio regionale toscano per il Partito Democratico: “Liste forti e aperte al rinnovamento che aiuteranno a garantire alla Toscana altri cinque anni di buongoverno”, questo il primo commento del segretario regionale Dario Parrini.

La Direzione del Pd della Toscana si è riunita oggi a Firenze e ha votato le liste che presenterà nei 13 collegi, Parrini nel suo intervento ha sottolineato che le 80 candidature, 40 uomini e 40 donne, età media 45 anni, rispecchiano il pluralismo emerso nell’ultimo congresso del partito e il valore dell’ampia legittimazione territoriale delle scelte, che ha visto oltre 700 dirigenti locali del Pd partecipare alle direzioni provinciali che hanno avanzato le proposte oggi in larghissima misura convalidate dalla direzione regionale.

Sui capilista la proposta avanzata dal segretario regionale e accolta con oltre il 90% dei consensi dalla direzione regionale è stata “nel senso dell’equilibrio di genere (non obbligatorio per legge) e dell’innovazione”. Da ciò è scaturita l’idea di affidare, tranne che nel caso degli assessori regionali uscenti Saccardi e Ceccarelli, numeri uno della lista nei collegi di Firenze città e Arezzo, il ruolo di capilista a donne e uomini del partito che non ricoprono funzioni di vertice nei singoli collegi “ma che tuttavia si stanno facendo le ossa o sono stati in prima fila nell’attività di partito nel territorio o nelle amministrazioni locali”. “Mi pare di grande importanza – ha anche detto Parrini – aver messo in primo piano la questione di genere anche nei capilista. Meritano un plauso, tra i candidati non capilista, i 9 consiglieri regionali uscenti, i 4 segretari di federazione e i 4 presidenti o ex presidenti di provincia. Ognuno di loro poteva essere un ottimo e naturale capolista. E tuttavia, con generosità e spirito di squadra, si sono messi al servizio di una scelta generale non scontata. Li ringrazio tutti di cuore: è con gesti così che una comunità politica dà buoni esempi di apertura e di innovazione e diventa più forte”.

I Capolista: nel collegio di Arezzo Vincenzo Ceccarelli, nel collegio Firenze 1 (Firenze città) Stefania Saccardi, nel collegio Firenze 2 (Mugello-Valdarno-Chianti) Fiammetta Capirossi, nel Firenze 3 (empolese-valdelsa) Serena Buti, nel Firenze 4 (piana fiorentina) Monia Monni, nel collegio della provincia di Grosseto Valentina Culicchi, in quello della provincia di Livorno Gianni Anselmi, a Lucca Ilaria Giovannetti, Giacomo Bugliani a Massa Carrara, Antonio Mazzeo a Pisa, Massimo Baldi a Pistoia, Nicola Ciolini a Prato e Stefano Scaramelli a Siena.

QUI L’ELENCO COMPLETO DEI CANDIDATI NELL’ORDINE DI LISTA COLLEGIO PER COLLEGIO

(L’ORDINE DEI CANDIDATI DOPO I CAPILISTA E’ STATO ESTRATTO A SORTE)

AREZZO
Vincenzo Ceccarelli
Lucia De Robertis
Simone Tartaro
Lara Chiarini
Andrea Cutini
Sara Rapini
Andrea Vignini
Valentina Vadi

 

FIRENZE 1 – città
Stefania Saccardi
Eugenio Giani
Elisabetta Meucci
Andrea Barducci
Donata Bianchi
Leonardo Bieber
Marta Rapallini
Andrea Giorgio

 

FIRENZE 2 – est (Mugello, Valdarno, Valdisieve, Chianti)
Fiammetta Capirossi
Stefano Prosperi
Maria Grazia Esposito
Luciano Bartolini
Serena Spinelli
Daniele Lorenzini

 

FIRENZE 3 – Empolese-valdelsa
Serena Buti
Luca Belcari
Denise Latini
Enrico Sostegni

 

FIRENZE 4 – ovest (Scandicci e Piana)
Monia Monni
Paolo Bambagioni
Vanessa Boretti
Simone Naldoni

 

GROSSETO
Valentina Culicchi
Leonardo Marras
Barbara Pinzuti
Francesco Rustici

 

LIVORNO
Gianni Anselmi
Michela Cecchi
Francesco Gazzetti
Serena Biserni
Simone Franchi
Maria Gloria Giani
Valter Ulivieri
Carla Maestrini

 

LUCCA
Ilaria Giovannetti
Mario Puppa
Cecilia Carmassi
Stefano Baccelli
Maria Cristina Marcucci
Ettore Neri
Lia Chiara Miccichè
Michele Silicani

 

MASSA CARRARA
Giacomo Bugliani
Milene Mucci
Loris Rossetti
Maria Cristina Volontè

 

PISA
Antonio Mazzeo
Patrizia Bongiovanni
Francesco Nocchi
Anna Batini
Ivan Ferrucci
Cristina Conti
Andrea Pieroni
Alessandra Nardini

 

PISTOIA
Massimo Baldi
Alice Giampaoli
Marco Niccolai
Federica Fratoni
Fabrizio Masini
Sabrina Innocenti

 

PRATO
Nicola Ciolini
Aurora Castellani
Rudi Russo
Ilaria Bugetti
Lorenzo Marchi
Luisa Peris

 

SIENA
Stefano Scaramelli
Angela Pagni
Marco Spinelli
Rosa Cottone
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30 Aprile 2015

1 maggio, Parrini: “Occasione per ribadire centralità Lavoro per Pd. Accordo Piombino simbolo impegno profuso da Regione in questi anni”

1maggioFirenze, 30 aprile 2015 – “Domani Festa dei Lavoratori. Occasione per ribadire che nell’agenda del Pd il lavoro è centrale, far ripartire l’occupazione è il nostro primo obiettivo”, ed “è positivo, anche sul piano simbolico, che alla vigilia del Primo Maggio sia arrivata una schiarita da Piombino. Piombino è il simbolo del grande impegno per il lavoro profuso in questi anni dalla Regione. L’emblema di una buona pratica di governo e di una buona politica industriale. Un esempio di cui tener conto sempre”. Così il segretario del Pd della Toscana Dario Parrini si esprime in vista della ricorrenza del 1° maggio con un post sul suo profilo Facebook.
“Rompendo un lungo immobilismo – scrive Parrini riferendosi all’azione del Governo – abbiamo ridotto drasticamente il costo del lavoro e le tasse a milioni di lavoratori dipendenti. Da alcune settimane vige una riforma pensata per favorire le assunzioni stabili e dare tutela a un maggior numero di persone in caso di perdita del posto di lavoro. Ci sono segnali positivi: Pil, ordini e fatturato dell’industria, aumento della percentuale di contratti a tempo indeterminato sul totale dei contratti attivati, export, fiducia di consumatori e imprese. Ma certamente, come dimostra l’odierno dato Istat sulla disoccupazione, il cammino della ripresa non è né in discesa né privo di incognite. Solo tra qualche mese potremo credibilmente misurare gli effetti dei provvedimenti assunti. Tuttavia è chiaro fin d’ora che occorre che non ci fermiamo. Bene quel che si è fatto. Ma dobbiamo fare ancora di più: ancora meno tasse su lavoro e imprese, meno burocrazia, più investimenti. Sappiamo che c’è chi critica le nostre scelte. Rispettiamo le critiche. E ci confrontiamo con chi ce le rivolge. Francamente – continua il segretario regionale del Pd toscano – le riteniamo errate. Perché di un impegno così forte per la crescita e per il lavoro non ci sono precedenti negli ultimi vent’anni in Italia. Infine un’annotazione tutta toscana: è positivo, anche sul piano simbolico, che alla vigilia del Primo Maggio sia arrivata una schiarita da Piombino, con l’accordo tra Cevital e sindacati per la riassunzione di tutti gli ex dipendenti Lucchini entro l’inizio del 2017. Piombino è il simbolo del grande impegno per il lavoro profuso in questi anni dalla Regione. L’emblema di una buona pratica di governo e di una buona politica industriale. Un esempio di cui tener conto sempre” conclude Parrini

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1 maggio, Parrini: “Occasione per ribadire centralità Lavoro per Pd. Accordo Piombino simbolo impegno profuso da Regione in questi anni”

1maggioFirenze, 30 aprile 2015 – “Domani Festa dei Lavoratori. Occasione per ribadire che nell’agenda del Pd il lavoro è centrale, far ripartire l’occupazione è il nostro primo obiettivo”, ed “è positivo, anche sul piano simbolico, che alla vigilia del Primo Maggio sia arrivata una schiarita da Piombino. Piombino è il simbolo del grande impegno per il lavoro profuso in questi anni dalla Regione. L’emblema di una buona pratica di governo e di una buona politica industriale. Un esempio di cui tener conto sempre”. Così il segretario del Pd della Toscana Dario Parrini si esprime in vista della ricorrenza del 1° maggio con un post sul suo profilo Facebook.
“Rompendo un lungo immobilismo – scrive Parrini riferendosi all’azione del Governo – abbiamo ridotto drasticamente il costo del lavoro e le tasse a milioni di lavoratori dipendenti. Da alcune settimane vige una riforma pensata per favorire le assunzioni stabili e dare tutela a un maggior numero di persone in caso di perdita del posto di lavoro. Ci sono segnali positivi: Pil, ordini e fatturato dell’industria, aumento della percentuale di contratti a tempo indeterminato sul totale dei contratti attivati, export, fiducia di consumatori e imprese. Ma certamente, come dimostra l’odierno dato Istat sulla disoccupazione, il cammino della ripresa non è né in discesa né privo di incognite. Solo tra qualche mese potremo credibilmente misurare gli effetti dei provvedimenti assunti. Tuttavia è chiaro fin d’ora che occorre che non ci fermiamo. Bene quel che si è fatto. Ma dobbiamo fare ancora di più: ancora meno tasse su lavoro e imprese, meno burocrazia, più investimenti. Sappiamo che c’è chi critica le nostre scelte. Rispettiamo le critiche. E ci confrontiamo con chi ce le rivolge. Francamente – continua il segretario regionale del Pd toscano – le riteniamo errate. Perché di un impegno così forte per la crescita e per il lavoro non ci sono precedenti negli ultimi vent’anni in Italia. Infine un’annotazione tutta toscana: è positivo, anche sul piano simbolico, che alla vigilia del Primo Maggio sia arrivata una schiarita da Piombino, con l’accordo tra Cevital e sindacati per la riassunzione di tutti gli ex dipendenti Lucchini entro l’inizio del 2017. Piombino è il simbolo del grande impegno per il lavoro profuso in questi anni dalla Regione. L’emblema di una buona pratica di governo e di una buona politica industriale. Un esempio di cui tener conto sempre” conclude Parrini

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27 Aprile 2015

Italicum, Lettera aperta dei segretari regionali ai Deputati Pd

parlamento27 aprile 2015 – Lettera/Appello dei 20 segretari regionali del Pd ai Deputati in vista del voto sulla Legge elettorale.

Care Deputate, cari Deputati,
sulla legge elettorale il Pd sarà chiamato a offrire al Paese una grande dimostrazione di serietà. Se l’Italicum dovesse essere vanificato da imboscate a voto segreto, metteremmo a rischio la tenuta del governo che il Pd sta guidando. Da mesi discutiamo delle norme necessarie per modernizzare le nostre istituzioni e renderle più in grado di prendere decisioni utili alla collettività. I cittadini vogliono una politica finalmente capace di realizzare concreti cambiamenti. Di questa aspettativa, oggi piu’ che mai, e’ tenuto a farsi carico il Pd. Per superare tale prova il nostro partito deve mettere in campo il massimo possibile di compattezza e di senso di responsabilita’ nazionale.

Se il Pd che il 41% degli elettori ha votato fallisse il colpo, perderebbe la dignita’ oggi e le elezioni domani. Lo spirito unitario che ha segnato le pagine migliori del nostro passato non puo’ venir meno in questa cruciale circostanza. Come abbiamo sempre fatto e come continueremo a fare, abbiamo discusso, ci siamo ascoltati, abbiamo corretto, abbiamo piu’ volte votato negli organismi direttivi del partito e dei gruppi parlamentari. Siamo infine giunti a un testo di riforma che rappresenta un indubbio passo avanti: un punto di equilibrio che tutti noi possiamo rivendicare come un risultato rilevante, quali che siano le nostre opinioni su singole questioni. Se un processo di confronto democratico cosi’ ampio, e dagli esiti cosi’ positivi, dovesse essere vanificato da imboscate a voto segreto, metteremmo a rischio la tenuta del governo che il Pd sta guidando, e, insieme ad essa, una cosa che e’ altrettanto essenziale per la nostra comunità politica, per i milioni di uomini e di donne che tutti noi, collettivamente, abbiamo l’onore e il dovere di rappresentare. A voi che siete i nostri deputati e le nostre deputate  a tutti indistintamente, rivolgiamo un appello: adoperatevi affinchè le riforme, a partire da quella elettorale, non vengano fermate e vadano in porto senza nessun altro indugio. Perche’ cio’ accada c’e’ bisogno di tutto il vostro impegno, di tutto il vostro senso del partito, di tutta la vostra capacita’ di agire al servizio dell’interesse generale”.

Così i venti segretari regionali del Pd in una lettera aperta ai deputati del Partito democratico sulla legge elettorale. Le firme sono di

Fulvio Centoz, Segretario regionale Valle d’Aosta,

Davide Gariglio, Segretario regionale Piemonte,

Giovanni Lunardon, Segretario regionale Liguria,

Alessandro Alfieri, Segretario regionale Lombardia,

Roger De Menech, Segretario regionale Veneto,

Liliana Di Fede, Segretario regionale Alto Adige,

Giulia Robol, Segretario regionale Trentino,

Antonella Grim, Segretario regionale Friuli Venezia Giulia,

Stefano Bonaccini, Segretario regionale Emilia-Romagna,

Dario Parrini, Segretario regionale Toscana,

Francesco Comi, Segretario regionale Marche,

Giacomo Leonelli, Segretario regionale Umbria,

Fabio Melilli, Segretario regionale Lazio,

Marco Rapino, Segretario regionale Abruzzo,

Micaela Fanelli, Segretario regionale Molise,

Assunta Tartaglione, Segretario regionale Campania,

Michele Emiliano, Segretario regionale Puglia,

Ernesto Magorno, Segretario regionale Calabria,

Fausto Raciti, Segretario regionale Sicilia,

Renato Soru, Segretario regionale Sardegna.

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