Un’altra Europa
Video – Gualtieri
L’eurodeputato S&D, Roberto Gualtieri, interviene a margine del convegno “Un’altra Europa” alle Oblate di Firenze. “Politche di rigore non vadano a scapito della crescita e dello sviluppo. Se si hanno meno margine di intervento a livello nazionale, bisogna dare all’Europa le risorse per fare investimenti. Su questo i risultati dell’ultimo vertice di Bruxelles sono stati deludenti”.
Un’altra Europa
Video – Bugli
Il capogruppo del PD in Regione, Vittorio Bugli, interviene a margine del seminario “Un’altra Europa” alle Oblate di Firenze. “L’Europa deve diventare il DNA del nostro Partito perchè solo con un’ottica europea si può uscire dalla crisi. Alla crisi servono risposte comunitarie, a partire da una tassa una tantum sui grandi patrimoni“.
Un’altra Europa
Video – Mecacci
Il segretario del PD metropolitano di Firenze, Patrizio Mecacci,parla a margine del convegno “Un’altra Europa”: “Firenze ha dato storicamente un contributo alla costruzione di un’altra Europa. E’ stata la sede del Social Forum Europeo e, prima ancora, del vertice della Terza via a metà degli anni 90: dobbiamo ripartire da lì per prendere ciò che c’era di buono e per superare i limiti di quella stagione. In questi giorni il presidente della Regione ha proposto di istituire a Firenze un Centro per gli studi sull’Umanesimo e sul Rinascimento per rilanciare questa prospettiva culturale. Io credo che sia utile collegarlo alla dimensione europea e a basi culturali e politiche nuove, a partire da ciò che Firenze ha rappresentato e può rappresentare per la storia del mondo”.
Un’altra Europa Video – Giorgio
Il segretario regionale dei Giovani Democratici della Toscana, Andrea Giorgio, interviene a margine del seminario “Un’altra Europa” alle Oblate di Firenze. “Siamo europeisti convinti, ma vorremmo un’Europa diversa, un’Europa che la smettesse di parlare solo attraverso le letterine. Un’Europa che rimetta i giovani al centro delle sue politiche“.
Un’altra Europa
Video – Petretto
Il professor Alessandro Petretto, docente dell’Università di Firenze, interviene a margine del seminario “Un’altra Europa” alle Oblate di Firenze. “Nell’ultimo decennio in Italia si è avuto uno tsunami di spesa pubblica: al netto degli interessi, è aumentata del 38,6% quando il Pil è aumentato solo il14%. Crescendo più del Pil, la spesa pubblica risulta insostenibile, la produttività non è aumentata e la crescita non c’è stata. Serve dunque qualificare la spesa pubblica,indirizzarla maggiormente all’investimento pubblico, al capitale umano e meno in spesa corrente“.
Manovra Monti, Manciulli e Ferrucci:
“La nostra sfida perchè sia più equa”


Per questo auspichiamo che si possa correggere nei prossimi giorni sopratutto su alcuni punti: l’innalzamento della soglia oltre la quale scatta il blocco dell`indicizzazione delle pensioni all’inflazione, un passaggio più graduale al nuovo sistema pensionistico e il rispetto degli accordi già siglati tra sindacati e imprenditori per i quali chi è in mobilità coi vecchi requisiti possa andare in pensione. E per quanto riguarda la tassazione sugli immobili l’innalzamento della franchigia per la prima casa. Questo si può fare reperendo le risorse, ad esempio, aumentando ancora la tassazione sui capitali rientrati dall’estero e mettendo a gara le frequenze televisive.
Il momento non è semplice e non pensiamo che possa essere attuato per intero il programma del Pd, vista la composizione della maggioranza che sostiene questo governo. Notiamo però positivamente la tassazione sui capitali e sui prodotti finanziari, le risorse indirizzate ad incentivare l’assunzione di giovani e donne, quelle per il trasporto pubblico, il rifinanziamento della protezione civile e quello per infrastrutture mediante anche la defiscalizzazione. Come anche la reintroduzione di agevolazioni fiscali alle famiglie, lavoratori dipendenti e pensionati; un maggior rigore sull’evasione fiscale e l`assenza di condoni. Ma il dato importante è che il peso di questa manovra fa emergere la drammaticità della situazione del nostro Paese che per tre anni è rimasta nascosta e non è stata affrontata dal governo Berlusconi.
Visto l’impatto delle misure prese, comprendiamo le ragioni dello sciopero e ai sindacati che lo hanno proclamato si deve prestare attenzione e ascolto, e per questo giudichiamo positivamente che Monti abbia convocato le parti sociali per oggi. Anche per questo noi daremo un contributo per rispondere alle attese del mondo del lavoro con l’azione in Parlamento affinché si rafforzi il principio di equità nella richiesta di sacrifici ai cittadini.
È appena iniziata una nuova fase politica e se l’Europa avrà la capacità di avviare una profonda revisione del sistema istituzionale, finanziario ed economico, noi in Italia avremo 12 mesi nei quali questo Governo potrà fare quelle riforme necessarie e nei quali si definisca un nuovo patto sociale. Tutti siamo chiamati a questa sfida, e dobbiamo raccoglierala per il bene del Paese.
Andrea Manciulli segretario regionale Pd Toscana
Ivan Ferrucci responsabile Economia e Lavoro Pd Toscana
Leggi l’articolo pubblicato su l’Unità Toscana domenica 11 dicembre 2011
Manovra Monti, Manciulli e Ferrucci:
“La nostra sfida perchè sia più equa”


Per questo auspichiamo che si possa correggere nei prossimi giorni sopratutto su alcuni punti: l’innalzamento della soglia oltre la quale scatta il blocco dell`indicizzazione delle pensioni all’inflazione, un passaggio più graduale al nuovo sistema pensionistico e il rispetto degli accordi già siglati tra sindacati e imprenditori per i quali chi è in mobilità coi vecchi requisiti possa andare in pensione. E per quanto riguarda la tassazione sugli immobili l’innalzamento della franchigia per la prima casa. Questo si può fare reperendo le risorse, ad esempio, aumentando ancora la tassazione sui capitali rientrati dall’estero e mettendo a gara le frequenze televisive.
Il momento non è semplice e non pensiamo che possa essere attuato per intero il programma del Pd, vista la composizione della maggioranza che sostiene questo governo. Notiamo però positivamente la tassazione sui capitali e sui prodotti finanziari, le risorse indirizzate ad incentivare l’assunzione di giovani e donne, quelle per il trasporto pubblico, il rifinanziamento della protezione civile e quello per infrastrutture mediante anche la defiscalizzazione. Come anche la reintroduzione di agevolazioni fiscali alle famiglie, lavoratori dipendenti e pensionati; un maggior rigore sull’evasione fiscale e l`assenza di condoni. Ma il dato importante è che il peso di questa manovra fa emergere la drammaticità della situazione del nostro Paese che per tre anni è rimasta nascosta e non è stata affrontata dal governo Berlusconi.
Visto l’impatto delle misure prese, comprendiamo le ragioni dello sciopero e ai sindacati che lo hanno proclamato si deve prestare attenzione e ascolto, e per questo giudichiamo positivamente che Monti abbia convocato le parti sociali per oggi. Anche per questo noi daremo un contributo per rispondere alle attese del mondo del lavoro con l’azione in Parlamento affinché si rafforzi il principio di equità nella richiesta di sacrifici ai cittadini.
È appena iniziata una nuova fase politica e se l’Europa avrà la capacità di avviare una profonda revisione del sistema istituzionale, finanziario ed economico, noi in Italia avremo 12 mesi nei quali questo Governo potrà fare quelle riforme necessarie e nei quali si definisca un nuovo patto sociale. Tutti siamo chiamati a questa sfida, e dobbiamo raccoglierala per il bene del Paese.
Andrea Manciulli segretario regionale Pd Toscana
Ivan Ferrucci responsabile Economia e Lavoro Pd Toscana
Leggi l’articolo pubblicato su l’Unità Toscana domenica 11 dicembre 2011
Legge elettorale: “Collegi o preferenze,
va cambiata. Il Pd ci sta lavorando”



Il segretario regionale del Pd Toscana, Andrea Manciulli, interviene ai microfoni di Rtv38 intervistato da Massimo Sandrelli.
“La maggioranza del Pd – spiega Manciulli – propende più per il ritorno ai collegi, perché alla fine il collegio è la cosa che più di tutte crea un legame con il territorio”.
Il segretario si dice però “favorevole anche alle preferenze, del resto io stesso sono stato eletto la prima volta in consiglio regionale con questo sistema”.
“Ciò nonostante – precisa – le primarie, nelle circostanze in cui non ci sono le preferenze, le vedo come uno strumento di grande necessità“.
Uno sguardo poi alla Toscana del futuro. “La storia della nostra regione – afferma il segretario democratico – è la storia di tanti particolarismi, che però sono riusciti a pesare nella storia dell’umanità perché su grandi questioni di fondo avevano uno spirito comune, per esempio l’apertura al sapere e la grande capacità di innovare”.
“La Toscana del Rinascimento – prosegue Manciulli – era una Toscana che scommetteva sulle intelligenze ed era capace di trasformare le proprie città. Ecco, io mi immagino che la Toscana del futuro, guidata dal Pd, diventi un po’ questo“.
Legge elettorale: “Collegi o preferenze,
va cambiata. Il Pd ci sta lavorando”



Il segretario regionale del Pd Toscana, Andrea Manciulli, interviene ai microfoni di Rtv38 intervistato da Massimo Sandrelli.
“La maggioranza del Pd – spiega Manciulli – propende più per il ritorno ai collegi, perché alla fine il collegio è la cosa che più di tutte crea un legame con il territorio”.
Il segretario si dice però “favorevole anche alle preferenze, del resto io stesso sono stato eletto la prima volta in consiglio regionale con questo sistema”.
“Ciò nonostante – precisa – le primarie, nelle circostanze in cui non ci sono le preferenze, le vedo come uno strumento di grande necessità“.
Uno sguardo poi alla Toscana del futuro. “La storia della nostra regione – afferma il segretario democratico – è la storia di tanti particolarismi, che però sono riusciti a pesare nella storia dell’umanità perché su grandi questioni di fondo avevano uno spirito comune, per esempio l’apertura al sapere e la grande capacità di innovare”.
“La Toscana del Rinascimento – prosegue Manciulli – era una Toscana che scommetteva sulle intelligenze ed era capace di trasformare le proprie città. Ecco, io mi immagino che la Toscana del futuro, guidata dal Pd, diventi un po’ questo“.
“Un’altra Europa”, a Firenze il seminario
che guarda oltre la crisi


Il seminario si snoderà su più sessioni dal pomeriggio fino alla sera e si terrà alla sala conferenze della Biblioteca delle Oblate (via dell’Oriuolo 26), con inizio alle 14.30 con il saluto del segretario del Pd Metropolitano di Firenze Patrizio Mecacci. Ad aprire i lavori sarà il segretario dei democratici toscani Andrea Manciulli, poi si terrà la prima sessione sulla crisi finanziaria e sul futuro dell’economia europea. A prendere la parola saranno l’eurodeputato del Pd Leonardo Domenici, il capogruppo Pd in consiglio regionale Vittorio Bugli, Massimo D’Antoni, docente presso l’Università di Siena, Emmanuel Lacresse, presidente dell’associazione “Gauche Européenne”, Alessandro Petretto, dell’Università di Firenze e il presidente del Forum Economia del PD nazionale Paolo Guerrieri, docente presso l’Università La Sapienza di Roma.
Con la relazione di Roberto Gualtieri, eurodeputato PD, su “L’Europa politica, l’Europa democratica” si aprirà la seconda sessione che vedrà, coordinati dal segretario dei Giovani Democratici toscani Andrea Giorgio, gli interventi di Raffaello Matarazzo, ricercatore I.A.I., di Miguel Maduro, dell’European University Institute e della docente fiorentina Valeria Fargion. Le conclusioni sono affidate a Claudio Martini, responsabile politiche internazionali del Pd toscano.
Dopo la cena, alle 21 ci sarà la tavola rotonda conclusiva sulle proposte dei progressisti contro la crisi con il presidente del Gruppo S&D Martin Schulz, Leonardo Domenici, il responsabile Esteri del Partito Democratico Lapo Pistelli e il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. A coordinare Andrea Manciulli.
“Quanto stiamo vivendo in questi ultimi mesi – dice Andrea Manciulli presentando il seminario – ci fa vedere quanto sia necessario rilanciare il tema dell’Europa politica, sul quale il Pd deve fare la sua battaglia affinché ci sia un confronto franco e di prospettiva. Il peso dei fenomeni economici della globalizzazione ha reso evidente il disequilibrio tra la decisione democratica e la politica da una parte e i mercati dall’altra. E la sensazione che si ha è che non ci sia un luogo politico nell’Unione che possa decidere allo stesso livello della Banca centrale europea. Di sicuro occorre che gli stati investano sull’Unione Europea con una cessione vera dei poteri per andare verso un luogo politico sovranazionale forte. In che termini e con quale architettura è ciò di cui il 9 dicembre parleremo”.
“E’ più importante che mai – afferma Leonardo Domenici – costruire in Europa un punto di vista alternativo ai governi conservatori. Se dall’Italia, dalla Francia e poi dalla Germania usciranno dalle urne governi di centrosinistra, allora forse sarà possibile costruire una nuova stagione dell’Europa, una stagione che tiene conto della responsabilità dei bilanci ma al tempo stesso mette al centro una prospettiva alternativa di uscita dalla crisi, fatta di investimenti, di creazione di lavoro, di economia sostenibile e soprattutto mantenendo una coesione sociale che altrimenti rischia di essere spazzata via da questa crisi.”
“Il PD toscano affronta con grande apertura e impegno il tema Europa, certamente oggi il più importante in assoluto e quello da cui dipende il successo delle manovre di risanamento dei conti pubblici nazionali – ha detto Claudio Martini -. Non c’è oggi politica possibile, su nessun terreno, al di fuori di una chiara scelta europeista. E soprattutto in economia e sulle questioni sociali ed ambientali ciò che si decide a Bruxelles ha un valore eccezionale su ogni scelta che si fa sul territorio, anche nella dimensione regionale e comunale. Discuteremo venerdì del futuro dell’Euro e dell’esigenza di una Europa politica, unita, integrata, non solo sul piano finanziario e dei mercati ma anche su quello istituzionale, fiscale e sociale. E lo faremo dal punto di vista di una forza progressista e riformatrice, che avanza le proprie proposte per un nuovo Trattato e critica le politiche sbagliate imposte dalla Destra europea, quel mix di austerità a senso unico e di ossessione liberista che sta producendo solo recessione, disuguaglianze e tensioni sociali fortissime”.
“Siamo nella settimana decisiva per il futuro dell’Europa e dell’Eurozona – ricorda Patrizio Mecacci – . Ai progressisti europei spetta il compito di ridisegnare politiche comunitarie efficaci, dopo il fallimento delle ricette della destra italiana e franco-tedesca. E’ importante che da Firenze, città cruciale anche in altre stagioni della sinistra europea e mondiale, nasca una riflessione di questo livello su queste tematiche”.
“Questo seminario – dice Andrea Giorgio – è per noi un momento importante di formazione ed approfondimento: siamo la generazione dell’Erasmus, quelli che sono cresciuti con l’Europa e non riescono ad immaginarsi di vivere senza, ma siamo anche quelli cui spetta il compito di costruirla finalmente, per cancellare la pesante eredità degli ultimi anni in cui è diventata sinonimo di burocrazia e finanza. Vogliamo un’Europa politica, sociale, democratica. Questo sarà lo spazio del nostro agire politico”.
