“Un’altra Europa”, a Firenze il seminario
che guarda oltre la crisi
Esponenti di partiti progressisti europei, Democratici toscani, studiosi e docenti universitari venerdì 9 dicembre si ritroveranno a Firenze per un seminario che fa il punto sull’Unione Europea, il ruolo e le prospettive. “Un’altra Europa. Dopo la crisi, l’Europa politica” è il titolo, che è anche un auspicio, della giornata di riflessione organizzata dal Gruppo dell’Alleanza Progressista di Socialisti e Democratici (S&D) al Parlamento europeo, cui aderisce il Pd a Bruxelles, in collaborazione con Partito Democratico della Toscana e Giovani Democratici. Giornata che sarà conclusa da una tavola rotonda cui parteciperà il presidente del Gruppo S&D, il tedesco Martin Schulz.
Il seminario si snoderà su più sessioni dal pomeriggio fino alla sera e si terrà alla sala conferenze della Biblioteca delle Oblate (via dell’Oriuolo 26), con inizio alle 14.30 con il saluto del segretario del Pd Metropolitano di Firenze Patrizio Mecacci. Ad aprire i lavori sarà il segretario dei democratici toscani Andrea Manciulli, poi si terrà la prima sessione sulla crisi finanziaria e sul futuro dell’economia europea. A prendere la parola saranno l’eurodeputato del Pd Leonardo Domenici, il capogruppo Pd in consiglio regionale Vittorio Bugli, Massimo D’Antoni, docente presso l’Università di Siena, Emmanuel Lacresse, presidente dell’associazione “Gauche Européenne”, Alessandro Petretto, dell’Università di Firenze e il presidente del Forum Economia del PD nazionale Paolo Guerrieri, docente presso l’Università La Sapienza di Roma.
Con la relazione di Roberto Gualtieri, eurodeputato PD, su “L’Europa politica, l’Europa democratica” si aprirà la seconda sessione che vedrà, coordinati dal segretario dei Giovani Democratici toscani Andrea Giorgio, gli interventi di Raffaello Matarazzo, ricercatore I.A.I., di Miguel Maduro, dell’European University Institute e della docente fiorentina Valeria Fargion. Le conclusioni sono affidate a Claudio Martini, responsabile politiche internazionali del Pd toscano.
Dopo la cena, alle 21 ci sarà la tavola rotonda conclusiva sulle proposte dei progressisti contro la crisi con il presidente del Gruppo S&D Martin Schulz, Leonardo Domenici, il responsabile Esteri del Partito Democratico Lapo Pistelli e il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. A coordinare Andrea Manciulli.
“Quanto stiamo vivendo in questi ultimi mesi – dice Andrea Manciulli presentando il seminario – ci fa vedere quanto sia necessario rilanciare il tema dell’Europa politica, sul quale il Pd deve fare la sua battaglia affinché ci sia un confronto franco e di prospettiva. Il peso dei fenomeni economici della globalizzazione ha reso evidente il disequilibrio tra la decisione democratica e la politica da una parte e i mercati dall’altra. E la sensazione che si ha è che non ci sia un luogo politico nell’Unione che possa decidere allo stesso livello della Banca centrale europea. Di sicuro occorre che gli stati investano sull’Unione Europea con una cessione vera dei poteri per andare verso un luogo politico sovranazionale forte. In che termini e con quale architettura è ciò di cui il 9 dicembre parleremo”.
“E’ più importante che mai – afferma Leonardo Domenici – costruire in Europa un punto di vista alternativo ai governi conservatori. Se dall’Italia, dalla Francia e poi dalla Germania usciranno dalle urne governi di centrosinistra, allora forse sarà possibile costruire una nuova stagione dell’Europa, una stagione che tiene conto della responsabilità dei bilanci ma al tempo stesso mette al centro una prospettiva alternativa di uscita dalla crisi, fatta di investimenti, di creazione di lavoro, di economia sostenibile e soprattutto mantenendo una coesione sociale che altrimenti rischia di essere spazzata via da questa crisi.”
“Il PD toscano affronta con grande apertura e impegno il tema Europa, certamente oggi il più importante in assoluto e quello da cui dipende il successo delle manovre di risanamento dei conti pubblici nazionali – ha detto Claudio Martini -. Non c’è oggi politica possibile, su nessun terreno, al di fuori di una chiara scelta europeista. E soprattutto in economia e sulle questioni sociali ed ambientali ciò che si decide a Bruxelles ha un valore eccezionale su ogni scelta che si fa sul territorio, anche nella dimensione regionale e comunale. Discuteremo venerdì del futuro dell’Euro e dell’esigenza di una Europa politica, unita, integrata, non solo sul piano finanziario e dei mercati ma anche su quello istituzionale, fiscale e sociale. E lo faremo dal punto di vista di una forza progressista e riformatrice, che avanza le proprie proposte per un nuovo Trattato e critica le politiche sbagliate imposte dalla Destra europea, quel mix di austerità a senso unico e di ossessione liberista che sta producendo solo recessione, disuguaglianze e tensioni sociali fortissime”.
“Siamo nella settimana decisiva per il futuro dell’Europa e dell’Eurozona – ricorda Patrizio Mecacci – . Ai progressisti europei spetta il compito di ridisegnare politiche comunitarie efficaci, dopo il fallimento delle ricette della destra italiana e franco-tedesca. E’ importante che da Firenze, città cruciale anche in altre stagioni della sinistra europea e mondiale, nasca una riflessione di questo livello su queste tematiche”.
“Questo seminario – dice Andrea Giorgio – è per noi un momento importante di formazione ed approfondimento: siamo la generazione dell’Erasmus, quelli che sono cresciuti con l’Europa e non riescono ad immaginarsi di vivere senza, ma siamo anche quelli cui spetta il compito di costruirla finalmente, per cancellare la pesante eredità degli ultimi anni in cui è diventata sinonimo di burocrazia e finanza. Vogliamo un’Europa politica, sociale, democratica. Questo sarà lo spazio del nostro agire politico”.