5 Giugno 2014

Ballottaggi. Appello al voto del segretario del PD toscano Dario Parrini “Con i ballottaggi tutti i comuni sopra 15mila abitanti della Toscana al centrosinistra”

elezioni5 giugno 2014 – “I risultati delle elezioni europee e delle amministrative al primo turno sono stati senza dubbio entusiasmanti per il PD nazionale e toscano. Ma ancora non è finita.  
Domenica si vota per otto ballottaggi in Toscana. Tutti questi comuni vedono il candidato del centrosinistra in largo vantaggio al primo turno, siamo fiduciosi certo, ma non vogliamo e non dobbiamo dare niente per scontato. Si tratta di completare qui in Toscana un quadro davvero positivo per il PD, un partito che per la prima volta ha avuto la maggioranza assoluta in questa regione e che con questi ballottaggi può raggiungere un altro risultato storico: tutti i comuni sopra 15mila abitanti saranno governati da sindaci di centrosinistra. E allora faccio appello ai nostri militanti ed elettori perchè si impegnino in queste ultime ore a convincere i propri concittadini ad andare a votare, da Livorno, il comune più grande, fino a quelli più vicini ai 15mila abitanti”.
Così il segretario regionale del PD della Toscana, Dario Parrini, nell’appello al voto a pochi giorni dal ballottaggio per le elezioni amministrative.
“I toscani sapranno ben riconoscere anche quelle alleanze di comodo, spesso fantasiose, che si sono formate in questi ballottaggi attorno ai candidati opposti al centrosinistra. Così come oramai sono chiare le ragioni del fare, rispetto al gridare a vuoto – conclude Parrini -. Livorno, Certaldo, San Giuliano Terme, San Giovanni Valdarno, Colle Val D’Elsa, Follonica, Cecina, Montecatini Terme: in tutti questi comuni i nostri candidati sono andati tra la gente, a capire le loro ragioni, forti anche di un lavoro a livello nazionale e di risultati che portano il nome del nostro partito. Perchè il Pd è una squadra, che parte dal presidente del consiglio Matteo Renzi e arriva fino alle amministrazioni più piccole”.
 

Continua a leggere

31 Maggio 2014

“Per il terzo polo aeroportuale italiano un hub unico toscano con due nodi: il Galilei e il Vespucci”, documento della Direzione regionale

aeroporto-peretola-firenze31 maggio 2014 – La Direzione regionale riunitasi oggi a Firenze ha approvato un documento sul sistema aeroportuale toscano. Qui di seguito il testo:

 

L’integrazione del sistema aeroportuale toscano basata sulla valorizzazione delle specificità delle funzioni di rilevanza internazionale e del low cost del Galilei di Pisa e di city airport del Vespucci di Firenze, quest’ultima incernierata ad un’idea di sviluppo legata al traffico “point to point” verso le capitali europee e rivolto prevalentemente ad una clientela business, è non solo un obiettivo prefissato da anni ma un impegno su cui il PD Toscano ha fondato buona parte della propria proposta politica in ambito infrastrutturale. Non a caso in tale direzione si possono rilevare diversi pronunciamenti e atti delle Istituzioni nelle quali siamo forza di Governo, a partire dal programma di mandato con cui abbiamo vinto le elezioni regionali del 2010, per passare poi alle molteplici delibere del Consiglio e della Giunta Regionale e ai diversi ordini del giorno dei Comuni di Firenze e di Pisa.
L’ipotesi di partenza è sempre stata l’esigenza di potenziare la capacità recettiva del sistema aeroportuale toscano a fronte di un potenziale numero di passeggeri superiore ad 11 milioni, cifra per la quale non si può prescindere da uno sviluppo correlato dei due aeroporti che tenendo ben salde le questioni ambientali, da sempre prerogativa zero per il nostro partito, hanno portato in maniera logica oltre che politica alla tesi che vede da una parte la messa in sicurezza dell’aeroporto fiorentino e una sua prospettiva di traffico di 4,5 milioni di passeggeri, dall’altra un potenziamento dello scalo pisano che lo possa portare a 7 milioni di passeggeri partendo da una situazione sicuramente lodevole e frutto di buon governo, ma ancora bisognosa di interventi per poter competere fino in fondo in ambito internazionale e raggiungere gli standard delle “porte aeroportuali” più importanti in Europa e nel mondo, così come dimostrato dal piano di investimenti già in atto che dovrà essere garantito senza esitazioni e con la massima convinzione.
Non a caso nel gennaio 2014 il Ministero per le infrastrutture e i trasporti ha reso pubblica una informativa nel Consiglio dei Ministri sul futuro piano nazionale degli aeroporti in cui sono definiti dieci bacini di traffico ciascuno con un proprio aeroporto strategico ad eccezione di quello del Centro Nord dove, oltre a Bologna, viene ritenuto strategico anche quello di Firenze e Pisa, previa la gestione unica.
Quanto detto è una sintetica descrizione della cornice di un quadro che vede i suoi tratti delineati all’interno del PIT, già adottato in seno al Consiglio Regionale della Toscana e nel quale è stato individuato un giusto equilibrio che guarda ad uno sviluppo infrastrutturale dell’intera Regione improcrastinabile e basato su una visione della mobilità intermodale e secondo uno schema progettuale che prevede tra le altre scelte: il rafforzamento della viabilità della costa con l’interno lungo due direttrici, il potenziamento della viabilità e della linea ferroviaria lungo la costa, l’adeguamento della linea ferroviaria Prato – Pistoia – Lucca, ulteriori migliorie sul nodo toscano della linea dell’alta velocità ferroviaria, il sistema portuale toscano, oltre agli interventi di ricucitura infrastrutturale e di innovativa accessibilità ai nodi intermodali di collegamento, quali ad esempio il People Mover previsto nella stessa città di Pisa.
L’equilibrio del PIT in questi ultimi mesi e giorni è stato più volte messo ingiustificatamente in discussione e a fronte delle “fughe in avanti e indietro”, troppo spesso forse dettate anche dagli eccessi della campagna elettorale, il PD della Toscana ribadisce che mai ha cambiato idea e che lo sviluppo dell’intera Regione non può più attendere.
Oggi, però, siamo chiamati anche a riflettere con le dovute attenzioni del rapporto pubblico privato in contesti come quello degli aeroporti. Anche in questo caso non possiamo dare alcuna cittadinanza a letture diffidenti che si basano sul fatto che l’intervento del privato celi una strategia occulta rivolta a ribaltare l’idea di sviluppo dei due scali in maniera sinergica e con gli obiettivi sopra richiamati. Occorre entrare nel merito ripartendo dalle linee politiche che da sempre il nostro partito elabora in materia: perfino nelle utilities pubbliche da anni il PD ha posto l’attenzione sul ruolo di controllo, regolazione e di indirizzo che il pubblico dovrebbe svolgere lasciando al privato quello della gestione; anche il Presidente dell’Anci nazionale, Piero Fassino, in questi ultimi giorni ha richiamato l’argomento lanciando nuovamente l’esigenza di rivedere il ruolo degli Enti Locali nelle proprie partecipazioni auspicando una sensibile riduzione delle proprie quote. In ambito regionale, soprattutto negli ultimi anni, si è data vita proprio su spinta del PD ad una grande stagione di riorganizzazione delle utilities regionali ricorrendo a processi di gara, di integrazione, di fusione e anche di alienazione di parte o in toto del proprio azionariato. Inoltre, da sempre abbiamo considerato che avere un progetto di sviluppo della Toscana capace di attrarre l’interesse a investire di operatori industriali privati costituisce una grande opportunità, non un problema. Su questa linea la politica di marketing d’area che da sempre poniamo nei nostri programmi elettorali ha sempre fatto riferimento al problema di essere capaci di attrarre investimenti sui nostri territori e di non limitarci a vendere il frutto della formazione e della professionalità su cui tanto investiamo nella nostra regione, come spesso avviene nell’ambito dell’innovazione. Di fronte abbiamo un investimento che non può non rimanere nella nostra Regione e che dovrebbe portare a un grande sviluppo, innanzitutto turistico, con tutte le considerazioni del caso sull’indotto. Sicuramente non vi sono posizioni pregiudiziali neanche da parte di coloro che nel nostro partito stanno assumendo una posizione critica a riguardo, ne è una dimostrazione il fatto che alcuni di loro nel 2002 si erano già espressi positivamente su un indirizzo di privatizzazione del Galilei, ma se vi sono problematiche di garanzie il PD regionale sta facendo e farà la sua parte. La posta in gioco però impone innanzitutto ai nostri rappresentanti nelle Istituzioni il principio che se si accetta di stare nel mondo delle quotate occorre muoversi anche secondo le logiche che questo impone cercando di essere sempre all’altezza nell’interesse dei cittadini di dialogare anche con gli investitori privati e nella convinzione che l’interesse pubblico è la prerogativa fondamentale per la quale si muovono tutti i dirigenti del nostro partito e tutti i nostri rappresentanti istituzionali.
Le decisioni sull’entità della presenza del privato nel nostro sistema aeroportuale devono tener di conto dello sviluppo della Toscana, ovvero non possiamo permetterci di perdere apriori un interesse di investimento solido se non si ravvedono elementi di poca affidabilità, di incongruenza con gli indirizzi strategici finora portati avanti, o per temporeggiamenti che troppo spesso la politica interpone rispetto alla capacità di cogliere le occasioni più importanti. Il fattore tempo in queste vicende è sempre molto importante e cogliere le occasioni non sono una sconfitta politica rispetto alla lentezza che fisiologicamente troppo spesso accompagna le grandi trasformazioni gestite dal pubblico: l’accelerazione che può imprimere al processo di integrazione il ruolo del socio industriale non può non essere tenuta di conto con la massima attenzione, senza ovviamente prescindere da tutte le altre valutazioni del caso.
Alla luce di quanto detto il PD della Toscana, in virtù anche delle responsabilità assegnateci nell’ultima tornata elettorale in cui è chiaro che nel nostro paese vi è una grande sete di fare scelte e concretizzarle:
ribadisce la netta convinzione che il giusto equilibrio strutturale del sistema aeroportuale toscano è quello previsto dal PIT e dai vincoli principali in esso contenuti nella versione già adottata, a partire dalla questione dei 2000 m della pista prevista a Peretola e della sua monodirezionalità (a riguardo si ricorda che il confronto con le lunghezze delle due piste del Galilei certificherebbe l’assenza di qualsiasi pericolo di creare doppioni);
si attiverà, nei limiti del proprio ruolo, affinchè il PIT venga approvato in via definitiva nei tempi più veloci possibili e che i master plan dei due scali vengano modificati in coerenza con esso;
invita tutti i propri dirigenti e i propri rappresentanti istituzionali ad attivarsi affinché si realizzi il sistema aeroportuale toscano nei tempi più stretti possibili e con tutte le garanzie coerenti con uno sviluppo correlato dei due scali che guardi all’obiettivo di 7 milioni di passeggeri per il Galilei e di 4,5 milioni per il Vespucci sempre nel massimo rispetto dei vincoli di impatto ambientale e con l’obiettivo di produrre lavoro;
lavorerà costantemente affinché non si perda l’occasione riconosciuta anche a livello istituzionale nazionale di gettare le basi per il terzo polo aeroportuale italiano in contrasto ad una logica di lasciare tutto alla libera competizione del mercato che potrebbe portare ad un indebolimento del Galilei, ad un potenziamento autonomo e senza strategia del Vespucci e a uno sviluppo smodato di Bologna, l’altro aeroporto considerato strategico nel bacino del Centro Nord;
garantirà il massimo sforzo affinché la complementarietà dei due scali passi attraverso lo sviluppo equilibrato di entrambi e che le risorse accumulate da ciascuno di essi saranno reinvestite nelle rispettive strutture;
esprime la propria massima fiducia nei confronti di tutti i propri rappresentanti istituzionali richiamando i principi costituzionali che garantiscono la loro libertà e autonomia decisionale nell’ambito delle scelte amministrative;
chiede a tutti i propri esponenti politici coinvolti di valutare con la massima attenzione il ruolo positivo che potrebbe svolgere l’investitore industriale in particolare in merito all’accelerazione del processo di integrazione e anche secondo quelle che sono le linee elaborate in materia dal partito, evitando in ogni caso oneri aggiuntivi per le Istituzioni coinvolte;
vigilerà, come sempre, sull’utilizzo delle risorse pubbliche secondo criteri di priorità e di equilibrio territoriale regionale;
aprirà un ulteriore percorso di partecipazione per la fase di progettazione definitiva ed esecutiva dell’adeguamento del Vespucci che, ferma restando la pista convergente di 2000 m, consenta ai territori della piana, della città di Prato e di Firenze di individuare tutti gli elementi di cucitura e compensazione infrastrutturale più idonei e di minor impatto ambientale.

Continua a leggere

“Per il terzo polo aeroportuale italiano un hub unico toscano con due nodi: il Galilei e il Vespucci”, documento della Direzione regionale

aeroporto-peretola-firenze31 maggio 2014 – La Direzione regionale riunitasi oggi a Firenze ha approvato un documento sul sistema aeroportuale toscano. Qui di seguito il testo:

 

L’integrazione del sistema aeroportuale toscano basata sulla valorizzazione delle specificità delle funzioni di rilevanza internazionale e del low cost del Galilei di Pisa e di city airport del Vespucci di Firenze, quest’ultima incernierata ad un’idea di sviluppo legata al traffico “point to point” verso le capitali europee e rivolto prevalentemente ad una clientela business, è non solo un obiettivo prefissato da anni ma un impegno su cui il PD Toscano ha fondato buona parte della propria proposta politica in ambito infrastrutturale. Non a caso in tale direzione si possono rilevare diversi pronunciamenti e atti delle Istituzioni nelle quali siamo forza di Governo, a partire dal programma di mandato con cui abbiamo vinto le elezioni regionali del 2010, per passare poi alle molteplici delibere del Consiglio e della Giunta Regionale e ai diversi ordini del giorno dei Comuni di Firenze e di Pisa.
L’ipotesi di partenza è sempre stata l’esigenza di potenziare la capacità recettiva del sistema aeroportuale toscano a fronte di un potenziale numero di passeggeri superiore ad 11 milioni, cifra per la quale non si può prescindere da uno sviluppo correlato dei due aeroporti che tenendo ben salde le questioni ambientali, da sempre prerogativa zero per il nostro partito, hanno portato in maniera logica oltre che politica alla tesi che vede da una parte la messa in sicurezza dell’aeroporto fiorentino e una sua prospettiva di traffico di 4,5 milioni di passeggeri, dall’altra un potenziamento dello scalo pisano che lo possa portare a 7 milioni di passeggeri partendo da una situazione sicuramente lodevole e frutto di buon governo, ma ancora bisognosa di interventi per poter competere fino in fondo in ambito internazionale e raggiungere gli standard delle “porte aeroportuali” più importanti in Europa e nel mondo, così come dimostrato dal piano di investimenti già in atto che dovrà essere garantito senza esitazioni e con la massima convinzione.
Non a caso nel gennaio 2014 il Ministero per le infrastrutture e i trasporti ha reso pubblica una informativa nel Consiglio dei Ministri sul futuro piano nazionale degli aeroporti in cui sono definiti dieci bacini di traffico ciascuno con un proprio aeroporto strategico ad eccezione di quello del Centro Nord dove, oltre a Bologna, viene ritenuto strategico anche quello di Firenze e Pisa, previa la gestione unica.
Quanto detto è una sintetica descrizione della cornice di un quadro che vede i suoi tratti delineati all’interno del PIT, già adottato in seno al Consiglio Regionale della Toscana e nel quale è stato individuato un giusto equilibrio che guarda ad uno sviluppo infrastrutturale dell’intera Regione improcrastinabile e basato su una visione della mobilità intermodale e secondo uno schema progettuale che prevede tra le altre scelte: il rafforzamento della viabilità della costa con l’interno lungo due direttrici, il potenziamento della viabilità e della linea ferroviaria lungo la costa, l’adeguamento della linea ferroviaria Prato – Pistoia – Lucca, ulteriori migliorie sul nodo toscano della linea dell’alta velocità ferroviaria, il sistema portuale toscano, oltre agli interventi di ricucitura infrastrutturale e di innovativa accessibilità ai nodi intermodali di collegamento, quali ad esempio il People Mover previsto nella stessa città di Pisa.
L’equilibrio del PIT in questi ultimi mesi e giorni è stato più volte messo ingiustificatamente in discussione e a fronte delle “fughe in avanti e indietro”, troppo spesso forse dettate anche dagli eccessi della campagna elettorale, il PD della Toscana ribadisce che mai ha cambiato idea e che lo sviluppo dell’intera Regione non può più attendere.
Oggi, però, siamo chiamati anche a riflettere con le dovute attenzioni del rapporto pubblico privato in contesti come quello degli aeroporti. Anche in questo caso non possiamo dare alcuna cittadinanza a letture diffidenti che si basano sul fatto che l’intervento del privato celi una strategia occulta rivolta a ribaltare l’idea di sviluppo dei due scali in maniera sinergica e con gli obiettivi sopra richiamati. Occorre entrare nel merito ripartendo dalle linee politiche che da sempre il nostro partito elabora in materia: perfino nelle utilities pubbliche da anni il PD ha posto l’attenzione sul ruolo di controllo, regolazione e di indirizzo che il pubblico dovrebbe svolgere lasciando al privato quello della gestione; anche il Presidente dell’Anci nazionale, Piero Fassino, in questi ultimi giorni ha richiamato l’argomento lanciando nuovamente l’esigenza di rivedere il ruolo degli Enti Locali nelle proprie partecipazioni auspicando una sensibile riduzione delle proprie quote. In ambito regionale, soprattutto negli ultimi anni, si è data vita proprio su spinta del PD ad una grande stagione di riorganizzazione delle utilities regionali ricorrendo a processi di gara, di integrazione, di fusione e anche di alienazione di parte o in toto del proprio azionariato. Inoltre, da sempre abbiamo considerato che avere un progetto di sviluppo della Toscana capace di attrarre l’interesse a investire di operatori industriali privati costituisce una grande opportunità, non un problema. Su questa linea la politica di marketing d’area che da sempre poniamo nei nostri programmi elettorali ha sempre fatto riferimento al problema di essere capaci di attrarre investimenti sui nostri territori e di non limitarci a vendere il frutto della formazione e della professionalità su cui tanto investiamo nella nostra regione, come spesso avviene nell’ambito dell’innovazione. Di fronte abbiamo un investimento che non può non rimanere nella nostra Regione e che dovrebbe portare a un grande sviluppo, innanzitutto turistico, con tutte le considerazioni del caso sull’indotto. Sicuramente non vi sono posizioni pregiudiziali neanche da parte di coloro che nel nostro partito stanno assumendo una posizione critica a riguardo, ne è una dimostrazione il fatto che alcuni di loro nel 2002 si erano già espressi positivamente su un indirizzo di privatizzazione del Galilei, ma se vi sono problematiche di garanzie il PD regionale sta facendo e farà la sua parte. La posta in gioco però impone innanzitutto ai nostri rappresentanti nelle Istituzioni il principio che se si accetta di stare nel mondo delle quotate occorre muoversi anche secondo le logiche che questo impone cercando di essere sempre all’altezza nell’interesse dei cittadini di dialogare anche con gli investitori privati e nella convinzione che l’interesse pubblico è la prerogativa fondamentale per la quale si muovono tutti i dirigenti del nostro partito e tutti i nostri rappresentanti istituzionali.
Le decisioni sull’entità della presenza del privato nel nostro sistema aeroportuale devono tener di conto dello sviluppo della Toscana, ovvero non possiamo permetterci di perdere apriori un interesse di investimento solido se non si ravvedono elementi di poca affidabilità, di incongruenza con gli indirizzi strategici finora portati avanti, o per temporeggiamenti che troppo spesso la politica interpone rispetto alla capacità di cogliere le occasioni più importanti. Il fattore tempo in queste vicende è sempre molto importante e cogliere le occasioni non sono una sconfitta politica rispetto alla lentezza che fisiologicamente troppo spesso accompagna le grandi trasformazioni gestite dal pubblico: l’accelerazione che può imprimere al processo di integrazione il ruolo del socio industriale non può non essere tenuta di conto con la massima attenzione, senza ovviamente prescindere da tutte le altre valutazioni del caso.
Alla luce di quanto detto il PD della Toscana, in virtù anche delle responsabilità assegnateci nell’ultima tornata elettorale in cui è chiaro che nel nostro paese vi è una grande sete di fare scelte e concretizzarle:
ribadisce la netta convinzione che il giusto equilibrio strutturale del sistema aeroportuale toscano è quello previsto dal PIT e dai vincoli principali in esso contenuti nella versione già adottata, a partire dalla questione dei 2000 m della pista prevista a Peretola e della sua monodirezionalità (a riguardo si ricorda che il confronto con le lunghezze delle due piste del Galilei certificherebbe l’assenza di qualsiasi pericolo di creare doppioni);
si attiverà, nei limiti del proprio ruolo, affinchè il PIT venga approvato in via definitiva nei tempi più veloci possibili e che i master plan dei due scali vengano modificati in coerenza con esso;
invita tutti i propri dirigenti e i propri rappresentanti istituzionali ad attivarsi affinché si realizzi il sistema aeroportuale toscano nei tempi più stretti possibili e con tutte le garanzie coerenti con uno sviluppo correlato dei due scali che guardi all’obiettivo di 7 milioni di passeggeri per il Galilei e di 4,5 milioni per il Vespucci sempre nel massimo rispetto dei vincoli di impatto ambientale e con l’obiettivo di produrre lavoro;
lavorerà costantemente affinché non si perda l’occasione riconosciuta anche a livello istituzionale nazionale di gettare le basi per il terzo polo aeroportuale italiano in contrasto ad una logica di lasciare tutto alla libera competizione del mercato che potrebbe portare ad un indebolimento del Galilei, ad un potenziamento autonomo e senza strategia del Vespucci e a uno sviluppo smodato di Bologna, l’altro aeroporto considerato strategico nel bacino del Centro Nord;
garantirà il massimo sforzo affinché la complementarietà dei due scali passi attraverso lo sviluppo equilibrato di entrambi e che le risorse accumulate da ciascuno di essi saranno reinvestite nelle rispettive strutture;
esprime la propria massima fiducia nei confronti di tutti i propri rappresentanti istituzionali richiamando i principi costituzionali che garantiscono la loro libertà e autonomia decisionale nell’ambito delle scelte amministrative;
chiede a tutti i propri esponenti politici coinvolti di valutare con la massima attenzione il ruolo positivo che potrebbe svolgere l’investitore industriale in particolare in merito all’accelerazione del processo di integrazione e anche secondo quelle che sono le linee elaborate in materia dal partito, evitando in ogni caso oneri aggiuntivi per le Istituzioni coinvolte;
vigilerà, come sempre, sull’utilizzo delle risorse pubbliche secondo criteri di priorità e di equilibrio territoriale regionale;
aprirà un ulteriore percorso di partecipazione per la fase di progettazione definitiva ed esecutiva dell’adeguamento del Vespucci che, ferma restando la pista convergente di 2000 m, consenta ai territori della piana, della città di Prato e di Firenze di individuare tutti gli elementi di cucitura e compensazione infrastrutturale più idonei e di minor impatto ambientale.

Continua a leggere

30 Maggio 2014

Antonio Mazzeo ospite di Passioni&Politica di ToscanaMedia

mazzeo-politica&passioni-3giugno2014Il responsabile Organizzazione del Pd toscano Antonio Mazzeo ospite della trasmissione Passione & Politica di ToscanaMedia del 3 giugno 2014 per fare un bilancio post elezioni europee e amministrative e in vista dei ballottaggi di domenica 8 giugno.

Guarda PRIMA PARTESECONDA PARTE

Continua a leggere

Antonio Mazzeo ospite di Passioni&Politica di ToscanaMedia

mazzeo-politica&passioni-3giugno2014Il responsabile Organizzazione del Pd toscano Antonio Mazzeo ospite della trasmissione Passione & Politica di ToscanaMedia del 3 giugno 2014 per fare un bilancio post elezioni europee e amministrative e in vista dei ballottaggi di domenica 8 giugno.

Guarda PRIMA PARTESECONDA PARTE

Continua a leggere

28 Maggio 2014

Il Pd dei record. Il 56,35% dei voti in Toscana alle europee e la riconquista di Prato

conf-stampa-europee28 maggio 2014 – Alle elezioni di domenica 25 maggio il Pd in Toscana ha raggiunto un livello di consenso senza pari nella nostra regione: mai nessun partito aveva superato il 50% dei voti e il Pd alle europee ha addirittura raccolto il consenso del 56,35% dei toscani andati alle urne. Un risultato che pone il Pd della Toscana il primo Pd d’Italia.
E nella stessa giornata per il voto nei 204 comuni chiamati a rieleggere il sindaco, il centrosinistra ha vinto nella stragrande maggioranza con l’importante risultato della riconquista del comune di Prato con Matteo Biffoni.
Rimanendo in attesa del voto di ballottaggio degli 8 comuni andati al secondo turno, se riusciremo a prevalere in tutti e 8 avremo un quadro definitivo che vedrà la totalità dei comuni capoluogo e la totalità dei comuni sopra i 15mila abitanti amministrati dal centrosinistra. Un risultato storico.

TUTTI I RISULTATI: EUROPEE AMMINISTRATIVE

 

  • Circ. ITALIA CENTRALE                        2.652.510 voti                   46,58%
  • Regione TOSCANA                                     1.069.179 voti                  56,35%
  • Provincia di MASSA-CARRARA           43.052 voti                        47,29%
  • Provincia di LUCCA                                   90.011 voti                        48,98%
  • Provincia di PISTOIA                               81.796 voti                         55,90%
  • Provincia di PRATO                                   70.061 voti                        57,43%
  • Provincia di FIRENZE                              324.962 voti                       61,83%
  • Provincia di AREZZO                                101.676 voti                      57,31%
  • Provincia di SIENA                                     87.667 voti                       61,04%
  • Provincia di GROSSETO                              55.436 voti                      50,16%
  • Provincia di PISA                                      117.036 voti                       54,56%
  • Provincia di LIVORNO                               97.482 voti                       53,38%

 

 

Continua a leggere

Il Pd dei record. Il 56,35% dei voti in Toscana alle europee e la riconquista di Prato

conf-stampa-europee28 maggio 2014 – Alle elezioni di domenica 25 maggio il Pd in Toscana ha raggiunto un livello di consenso senza pari nella nostra regione: mai nessun partito aveva superato il 50% dei voti e il Pd alle europee ha addirittura raccolto il consenso del 56,35% dei toscani andati alle urne. Un risultato che pone il Pd della Toscana il primo Pd d’Italia.
E nella stessa giornata per il voto nei 204 comuni chiamati a rieleggere il sindaco, il centrosinistra ha vinto nella stragrande maggioranza con l’importante risultato della riconquista del comune di Prato con Matteo Biffoni.
Rimanendo in attesa del voto di ballottaggio degli 8 comuni andati al secondo turno, se riusciremo a prevalere in tutti e 8 avremo un quadro definitivo che vedrà la totalità dei comuni capoluogo e la totalità dei comuni sopra i 15mila abitanti amministrati dal centrosinistra. Un risultato storico.

TUTTI I RISULTATI: EUROPEE AMMINISTRATIVE

 

  • Circ. ITALIA CENTRALE                        2.652.510 voti                   46,58%
  • Regione TOSCANA                                     1.069.179 voti                  56,35%
  • Provincia di MASSA-CARRARA           43.052 voti                        47,29%
  • Provincia di LUCCA                                   90.011 voti                        48,98%
  • Provincia di PISTOIA                               81.796 voti                         55,90%
  • Provincia di PRATO                                   70.061 voti                        57,43%
  • Provincia di FIRENZE                              324.962 voti                       61,83%
  • Provincia di AREZZO                                101.676 voti                      57,31%
  • Provincia di SIENA                                     87.667 voti                       61,04%
  • Provincia di GROSSETO                              55.436 voti                      50,16%
  • Provincia di PISA                                      117.036 voti                       54,56%
  • Provincia di LIVORNO                               97.482 voti                       53,38%

 

 

Continua a leggere

Amministrative. Intervista a Dario Parrini sul Tirreno del 27 maggio

intervista-parrini-Tirreno-28maggio

Intervista di Stefano Bartoli al segretario regionale del Pd toscano Dario Parrini sul Tirreno del 27 maggio 2014

«Abbiamo stabilito dei veri e propri record con tre Comuni in testa alla classifica nazionale: Pontassieve con il 69,8 per cento, Castelfiorentino con il 69,7, Montaione a quota 69. E poi questa Toscana al 56 per cento, una percentuale mai raggiunta neanche dal Pci di Enrico Berlinguer».

A Livorno invece le cose non sembrano essere andate così bene e ci sarà il ballottaggio con il candidato grillino…

«Beh, nel voto amministrativo ci sono anche ragioni di carattere locale: nei prossimi quindici giorni parleremo con la gente per capire le loro ragioni, e poi anche con le liste civiche a noi vicine».

È quasi incontenibile l’entusiasmo di Dario Parrini, segretario toscano del Partito democratico e renziano della prima ora: i consensi sono arrivati a valanga e il “buco” di Livorno non sembra turbarlo più di tanto. Dunque, come giudica il risultato toscano?

«È un risultato eccezionale, come dicevo mai raggiunto, neanche nelle amministrative del 1975, che fu l’anno del balzo in avanti. Tra l’altro mi piace sottolineare che in otto province su dieci siamo andati oltre il 50 per cento e nelle altre due, cioè Lucca e Massa Carrara, siamo intorno al 48-49».

Veniamo ai due casi locali più eclatanti. Il primo è Prato con Matteo Biffoni che è il simbolo di una riscossa.

«Si tratta di un risultato molto significativo. Avevamo sondaggi che ci dicevano che ce la potevamo fare al primo turno e ce l’abbiamo fatta con quasi il 60 per cento. Ma voglio sottolineare che, in una grande città come quella, non si trattava affatto di un risultato scontato».

Livorno vi ha riservato invece una brutta sorpresa: la città dove è nato il Pci manda al secondo turno il candidato del Pd. Cosa che non è accaduta a Piombino dove anche lì la crisi certamente non ha scherzato.

«A Livorno gli elettori hanno mandato al Pd un segnale che deve essere preso in considerazione. Per quanto riguarda il risultato del ballottaggio io sono fiducioso, soprattutto perché comunque il vantaggio rispetto al candidato arrivato al secondo posto, quello del Movimento 5 Stelle, è di almeno 20 punti. Credo però che si debba parlare con le persone per capire il perché di questa scelta e che si possa aprire un dialogo con le altre forze della sinistra e con le liste civiche che ci hanno mandato al ballottaggio. Da sottolineare però che abbiamo riconquistato Pescia al primo turno, Montale, Montecatini va al ballottaggio, e ottimi risultati sono arrivati anche dalla montagna pistoiese. Purtroppo, abbiamo invece perso Fiesole, certamente per ragioni locali, così come è accaduto a Livorno».

Voi avete parlato sempre di rinnovamento. Crede che il successo sia dovuto ad un effettivo ricambio, oppure il carisma di Renzi ha oscurato anche i problemi del partito?

«Io penso che ci sia stato un grandissimo rinnovamento. Bastava guardare la conferenza stampa di domenica sera dalla sede nazionale del Pd, per vedere quasi tutte facce sconosciute fino a poco tempo fa. C’è veramente una nuova classe dirigente che, insieme a Renzi, sta facendo cose difficili con risultati entusiasmanti. E non è una questione anagrafica perché abbiamo saputo coordinare la gioventù con l’esperienza, un obiettivo raggiunto grazie al metodo delle primarie». ©RIPRODUZIONE RISERVATA

Continua a leggere

Amministrative. Intervista a Dario Parrini sul Tirreno del 27 maggio

intervista-parrini-Tirreno-28maggio

Intervista di Stefano Bartoli al segretario regionale del Pd toscano Dario Parrini sul Tirreno del 27 maggio 2014

«Abbiamo stabilito dei veri e propri record con tre Comuni in testa alla classifica nazionale: Pontassieve con il 69,8 per cento, Castelfiorentino con il 69,7, Montaione a quota 69. E poi questa Toscana al 56 per cento, una percentuale mai raggiunta neanche dal Pci di Enrico Berlinguer».

A Livorno invece le cose non sembrano essere andate così bene e ci sarà il ballottaggio con il candidato grillino…

«Beh, nel voto amministrativo ci sono anche ragioni di carattere locale: nei prossimi quindici giorni parleremo con la gente per capire le loro ragioni, e poi anche con le liste civiche a noi vicine».

È quasi incontenibile l’entusiasmo di Dario Parrini, segretario toscano del Partito democratico e renziano della prima ora: i consensi sono arrivati a valanga e il “buco” di Livorno non sembra turbarlo più di tanto. Dunque, come giudica il risultato toscano?

«È un risultato eccezionale, come dicevo mai raggiunto, neanche nelle amministrative del 1975, che fu l’anno del balzo in avanti. Tra l’altro mi piace sottolineare che in otto province su dieci siamo andati oltre il 50 per cento e nelle altre due, cioè Lucca e Massa Carrara, siamo intorno al 48-49».

Veniamo ai due casi locali più eclatanti. Il primo è Prato con Matteo Biffoni che è il simbolo di una riscossa.

«Si tratta di un risultato molto significativo. Avevamo sondaggi che ci dicevano che ce la potevamo fare al primo turno e ce l’abbiamo fatta con quasi il 60 per cento. Ma voglio sottolineare che, in una grande città come quella, non si trattava affatto di un risultato scontato».

Livorno vi ha riservato invece una brutta sorpresa: la città dove è nato il Pci manda al secondo turno il candidato del Pd. Cosa che non è accaduta a Piombino dove anche lì la crisi certamente non ha scherzato.

«A Livorno gli elettori hanno mandato al Pd un segnale che deve essere preso in considerazione. Per quanto riguarda il risultato del ballottaggio io sono fiducioso, soprattutto perché comunque il vantaggio rispetto al candidato arrivato al secondo posto, quello del Movimento 5 Stelle, è di almeno 20 punti. Credo però che si debba parlare con le persone per capire il perché di questa scelta e che si possa aprire un dialogo con le altre forze della sinistra e con le liste civiche che ci hanno mandato al ballottaggio. Da sottolineare però che abbiamo riconquistato Pescia al primo turno, Montale, Montecatini va al ballottaggio, e ottimi risultati sono arrivati anche dalla montagna pistoiese. Purtroppo, abbiamo invece perso Fiesole, certamente per ragioni locali, così come è accaduto a Livorno».

Voi avete parlato sempre di rinnovamento. Crede che il successo sia dovuto ad un effettivo ricambio, oppure il carisma di Renzi ha oscurato anche i problemi del partito?

«Io penso che ci sia stato un grandissimo rinnovamento. Bastava guardare la conferenza stampa di domenica sera dalla sede nazionale del Pd, per vedere quasi tutte facce sconosciute fino a poco tempo fa. C’è veramente una nuova classe dirigente che, insieme a Renzi, sta facendo cose difficili con risultati entusiasmanti. E non è una questione anagrafica perché abbiamo saputo coordinare la gioventù con l’esperienza, un obiettivo raggiunto grazie al metodo delle primarie». ©RIPRODUZIONE RISERVATA

Continua a leggere

Amministrative, analisi del voto di Bruzzesi e Ferrucci

28 maggio 2014 – Dei 204 comuni andati al voto per scegliere il sindaco in questa tornata elettorale di domenica scorsa 158 sono stati vinti dal centrosinistra con l’importante riconquista del comune di Prato. In attesa di sapere il risultato degli 8 comuni andati al ballottaggio, se il centrosinistra prevalesse in tutti e questi otto comuni il Pd in Toscana governerebbe in tutti i capoluoghi e in tutti i comuni sopra i 15 mila abitanti. Queste considerazioni sono state fatte oggi nel corso di una conferenza stampa dal responsabile enti locali del Pd toscano Stefano Bruzzesi e dal capogruppo in consiglio regionale Ivan Ferrucci.
Guarda le interviste

 

ferrucci-europee-28maggio

 

bruzzesi-europee-28maggio

 

 

 

 

Continua a leggere