“Fare una legge nazionale per le primarie sul modello di quella Toscana”. Dario Parrini oggi su “Repubblica”
11 marzo 2016 – Domenica scorsa decine di candidati sindaco scelti con le primarie e migliaia di cittadini al voto, anche in Toscana.
Eppure tengono banco solo le polemiche su alcuni episodi contestati a Napoli.
Affinché il poco che non funziona non screditi tutto ciò che funziona, serve una legge nazionale sulle primarie una volta per tutte, sul modello di quella Toscana del 2004.
Il segretario del PD della Toscana, Dario Parrini, ne parla oggi su “Repubblica”.


Pistoia capitale cultura 2017. Pd Toscana: “Mettiamo in rete città d’arte con altre realtà territoriali”. Il 12 febbraio convegno a Lucca



2 febbraio 2016 – “Al di là della soddisfazione, più che legittima, di cittadini e amministratori pistoiesi, tutta la Toscana condivide il risultato raggiunto e, soprattutto, le prospettive in termini di attrazione di flussi turistici che si aprono per il territorio. Questo ennesimo riconoscimento deve costituire uno stimolo per sviluppare politiche culturali e turistiche che mettano in rete le nostre città d’arte, sempre più caratterizzate come principale attrattore, con le altre realtà territoriali, dal Tirreno all’Appennino”.
Così il segretario del Pd della Toscana, Dario Parrini, e il responsabile cultura e turismo, Corrado Besozzi, commentano la designazione di Pistoia a capitale italiana della cultura 2017, dopo che nel 2015, sempre in Toscana, era stata Siena ad ottenere il riconoscimento.
“La Toscana compete sui mercati turistici internazionali e può dimostrarsi ancora una volta all’altezza della sfida, facendo leva proprio sull’integrazione dell’offerta. In questo quadro il Partito democratico continuerà ad accompagnare l’amministrazione regionale e quelle comunali nel percorso di valorizzazione della nostra terra fornendo idee e contributi, a cominciare dal convegno ‘Cultura e turismo tra riforme e innovazione’ in programma a Lucca il 12 febbraio” dicono i due dirigenti dem.
Il convegno si terrà a Lucca a Palazzo Ducale il 12 febbraio alle 15 e vedrà ospite la responsabile cultura e turismo del PD nazionale Lorenza Bonaccorsi, oltre agli assessori regionali competenti e ad altri qualificati ospiti.
Pistoia capitale cultura 2017. Pd Toscana: “Mettiamo in rete città d’arte con altre realtà territoriali”. Il 12 febbraio convegno a Lucca



2 febbraio 2016 – “Al di là della soddisfazione, più che legittima, di cittadini e amministratori pistoiesi, tutta la Toscana condivide il risultato raggiunto e, soprattutto, le prospettive in termini di attrazione di flussi turistici che si aprono per il territorio. Questo ennesimo riconoscimento deve costituire uno stimolo per sviluppare politiche culturali e turistiche che mettano in rete le nostre città d’arte, sempre più caratterizzate come principale attrattore, con le altre realtà territoriali, dal Tirreno all’Appennino”.
Così il segretario del Pd della Toscana, Dario Parrini, e il responsabile cultura e turismo, Corrado Besozzi, commentano la designazione di Pistoia a capitale italiana della cultura 2017, dopo che nel 2015, sempre in Toscana, era stata Siena ad ottenere il riconoscimento.
“La Toscana compete sui mercati turistici internazionali e può dimostrarsi ancora una volta all’altezza della sfida, facendo leva proprio sull’integrazione dell’offerta. In questo quadro il Partito democratico continuerà ad accompagnare l’amministrazione regionale e quelle comunali nel percorso di valorizzazione della nostra terra fornendo idee e contributi, a cominciare dal convegno ‘Cultura e turismo tra riforme e innovazione’ in programma a Lucca il 12 febbraio” dicono i due dirigenti dem.
Il convegno si terrà a Lucca a Palazzo Ducale il 12 febbraio alle 15 e vedrà ospite la responsabile cultura e turismo del PD nazionale Lorenza Bonaccorsi, oltre agli assessori regionali competenti e ad altri qualificati ospiti.
“Caro Cuperlo, ecco cosa fa e farà il Pd”. Intervento di Dario Parrini su l’Unità
Su l’Unità del 29 gennaio 2016 un articolo di Dario Parrini, in risposta a Gianni Cuperlo, su cosa fa e cosa farà il PD.
Dario Parrini ospite della casa del popolo di Cascine
L’onorevole Dario Parrini, segretario regionale Pd Toscana, lunedì 1°febbraio alle 21.30 parteciperà all’incontro organizzato alla casa del popolo di Cascine a Empoli per parlare e spiegare nel dettaglio la riforma della pubblica amministrazione.
Il “pacchetto Madia”, dopo essere stato discusso nelle scorse settimane è tornato al centro del dibattito pubblico con l’approvazione, proprio in questi giorni, di alcuni decreti attuativi dei quali vorremmo approfondire il contenuto in questa occasione.
Durante la serata verrà distribuito materiale informativo riguardante la riforma della P.A. e la riforma costituzionale.
Dario Parrini ospite di Tele Iride
18 gennaio 2016 – Intervista a TeleIride per la trasmissione “Telegram” del segretario regionale del Partito Democratico della Toscana, Dario Parrini. 40 minuti sull’attualità politica nazionale e regionale a cura di Alessio Poggioni.
Il video dell’intervista integrale è visibile a questo LINK
Dario Parrini ospite di Tele Iride
18 gennaio 2016 – Intervista a TeleIride per la trasmissione “Telegram” del segretario regionale del Partito Democratico della Toscana, Dario Parrini. 40 minuti sull’attualità politica nazionale e regionale a cura di Alessio Poggioni.
Il video dell’intervista integrale è visibile a questo LINK
Caso Etruria. Parrini: “100 milioni sono il massimo. Ignobile chi specula sulla vicenda”. Intervista La Nazione Empoli, 14/12/2015
di DAVID BRUSCHI
«IL FONDO da 100 milioni è una soluzione seria: ci permetterà, anche con arbitrati caso per caso, di aiutare sostanzialmente i risparmiatori bidonati dalle banche». Dario Parrini promuove l’emendamento salva-risparmiatori approdato ieri sera in Commissione Bilancio alla Camera. Con quei soldi il governo rimborserà, in parte, i 10.500 sottoscrittori delle obbligazioni subordinate di Banca Etruria, Carife, Banca Marche e CariChieti. Nell’Empolese Valdelsa si parla di 14milioni andati in fumo, già 150 i risparmiatori che si sono rivolti allo sportello di Federconsumatori.
Onorevole Parrini, c’è chi dice che quei cento milioni siano pochi, quasi un’elemosina. E che comunque il governo si sia mosso tardi: tre settimane dopo l’esplodere del caso.
«Non sono d’accordo. Abbiamo fatto il massimo possibile. Proprio perché saranno usati in modo non indiscriminato, cento milioni non sono affatto un’elemosina. E sono non soldi pubblici ma del fondo interbancario».
Sarà una corsa ai ‘risarcimenti’ in cui sarà difficile capire cosa e quanto spetti a chi…
«Io credo che il regolamento, che scriverà il Mef, dovrà privilegiare i risparmiatori più deboli e possessori dei titoli a più basso rendimento. E, tra questi, coloro che hanno investito nelle obbligazioni subordinate non una piccola quota del loro patrimonio finanziario ma tutti o gran parte dei loro risparmi».
Intanto i responsabili stanno a guardare. Non sarebbe il caso di chiamarli in causa?
«È bene che, tramite le associazioni dei consumatori o per altra via, sia portato in tribunale chi ha ordito vendite di titoli subdole e improprie. Inoltre, nelle prossime settimane, bisognerà studiare come potranno fare la loro parte le nuove banche e la bad bank, se quest’ultima recuperà dai crediti deteriorati più di quanto deve restituire ai prestatori del fondo di risoluzione. Infine è una menzogna dire che col ‘decreto salva-banche’ si sono salvati i banchieri. Nessuno dei vertici della banca è stato salvato. Tutti hanno perso la poltrona. E chi di loro ha agito male pagherà. Ecco perché è una sciocchezza accusare il ministro Boschi di conflitto di interessi».
Resta il fatto che anche questa volta la politica sembra essersi mossa in ritardo. Si va a chiudere la stalla quando i buoi sono scappati.
«Comprendo il dramma che sta vivendo chi ha perso tutti i suoi risparmi nel fallimento di Banca Etruria. E come me lo comprendono gli altri membri della commissione bilancio che in questi giorni e in queste notti si sono battuti in prima linea per elaborare un rimedio credibile e rispettoso delle norme nazionali ed europee. È invece ignobile, non trovo una parola diversa, lo sciacallaggio dei venditori di bugie e di illusioni che cercano di speculare politicamente sulla disperazione di queste famiglie».
Insomma, lei è fermo su questa posizione: più di così era impossibile fare…
«Sì. Il decreto salva-banche ha salvato un milione di correntisti, 12 miliardi di depositi, 200 mila imprese affidate, oltre 2 miliardi di obbligazioni ordinarie, 6 mila posti di lavoro. Non ha potuto salvare i risparmi di azionisti e obbligazionisti subordinati perché lo impediscono norme definite a livello europeo ben prima che questo governo nascesse. Ora però alle autorità di vigilanza nessuno sconto. Eventuali colpe di Consob e Bankitalia devono venire a galla. Per questo dico sì alla commissione d’inchiesta».
Caso Etruria. Parrini: “100 milioni sono il massimo. Ignobile chi specula sulla vicenda”. Intervista La Nazione Empoli, 14/12/2015
di DAVID BRUSCHI
«IL FONDO da 100 milioni è una soluzione seria: ci permetterà, anche con arbitrati caso per caso, di aiutare sostanzialmente i risparmiatori bidonati dalle banche». Dario Parrini promuove l’emendamento salva-risparmiatori approdato ieri sera in Commissione Bilancio alla Camera. Con quei soldi il governo rimborserà, in parte, i 10.500 sottoscrittori delle obbligazioni subordinate di Banca Etruria, Carife, Banca Marche e CariChieti. Nell’Empolese Valdelsa si parla di 14milioni andati in fumo, già 150 i risparmiatori che si sono rivolti allo sportello di Federconsumatori.
Onorevole Parrini, c’è chi dice che quei cento milioni siano pochi, quasi un’elemosina. E che comunque il governo si sia mosso tardi: tre settimane dopo l’esplodere del caso.
«Non sono d’accordo. Abbiamo fatto il massimo possibile. Proprio perché saranno usati in modo non indiscriminato, cento milioni non sono affatto un’elemosina. E sono non soldi pubblici ma del fondo interbancario».
Sarà una corsa ai ‘risarcimenti’ in cui sarà difficile capire cosa e quanto spetti a chi…
«Io credo che il regolamento, che scriverà il Mef, dovrà privilegiare i risparmiatori più deboli e possessori dei titoli a più basso rendimento. E, tra questi, coloro che hanno investito nelle obbligazioni subordinate non una piccola quota del loro patrimonio finanziario ma tutti o gran parte dei loro risparmi».
Intanto i responsabili stanno a guardare. Non sarebbe il caso di chiamarli in causa?
«È bene che, tramite le associazioni dei consumatori o per altra via, sia portato in tribunale chi ha ordito vendite di titoli subdole e improprie. Inoltre, nelle prossime settimane, bisognerà studiare come potranno fare la loro parte le nuove banche e la bad bank, se quest’ultima recuperà dai crediti deteriorati più di quanto deve restituire ai prestatori del fondo di risoluzione. Infine è una menzogna dire che col ‘decreto salva-banche’ si sono salvati i banchieri. Nessuno dei vertici della banca è stato salvato. Tutti hanno perso la poltrona. E chi di loro ha agito male pagherà. Ecco perché è una sciocchezza accusare il ministro Boschi di conflitto di interessi».
Resta il fatto che anche questa volta la politica sembra essersi mossa in ritardo. Si va a chiudere la stalla quando i buoi sono scappati.
«Comprendo il dramma che sta vivendo chi ha perso tutti i suoi risparmi nel fallimento di Banca Etruria. E come me lo comprendono gli altri membri della commissione bilancio che in questi giorni e in queste notti si sono battuti in prima linea per elaborare un rimedio credibile e rispettoso delle norme nazionali ed europee. È invece ignobile, non trovo una parola diversa, lo sciacallaggio dei venditori di bugie e di illusioni che cercano di speculare politicamente sulla disperazione di queste famiglie».
Insomma, lei è fermo su questa posizione: più di così era impossibile fare…
«Sì. Il decreto salva-banche ha salvato un milione di correntisti, 12 miliardi di depositi, 200 mila imprese affidate, oltre 2 miliardi di obbligazioni ordinarie, 6 mila posti di lavoro. Non ha potuto salvare i risparmi di azionisti e obbligazionisti subordinati perché lo impediscono norme definite a livello europeo ben prima che questo governo nascesse. Ora però alle autorità di vigilanza nessuno sconto. Eventuali colpe di Consob e Bankitalia devono venire a galla. Per questo dico sì alla commissione d’inchiesta».
Salvabanche. Intervento dei segretari Pd di Toscana, Emilia, Marche e Abruzzo
La verità è che il governo ha fatto tutto quello che le norme italiane e europee consentivano di fare, riducendo nella massima misura possibile gli effetti negativi dello stato di insolvenza in cui versavano gli istituti bancari in questione.
Ha adottato un provvedimento per salvaguardare circa 6mila posti di lavoro e i conti correnti (di cui sono titolari oltre un milione di depositanti e circa duecentomila risparmiatori e imprese) e tutti i risparmi investiti in obbligazioni ordinarie.
Comprendiamo perfettamente lo sconcerto delle famiglie che hanno perso risparmi accumulati con anni di lavoro e di sacrifici e che oggi vivono un vero e proprio dramma.
Non possiamo invece né comprendere né accettare il capovolgimento sistematico della realtà portato avanti da più parti a fini di lotta politica o di pura disinformazione da chi ha unicamente interesse ad alzare polveroni per nascondere la verità.
Non è al governo infatti che si può imputare il fatto che tanti risparmiatori hanno acquistato titoli oggettivamente rischiosi, in buona fede, convinti che rischiosi non fossero.
Ciò doverosamente chiarito, crediamo che quella di un’azione giudiziaria, anche tramite le associazioni dei consumatori, sia una strada che deve essere percorsa. I nostri rappresentanti in Parlamento sono già al lavoro allo scopo di verificare se esistano, in sede di conversione parlamentare del decreto, margini giuridicamente sostenibili per fare dei cambiamenti positivi. Il nostro impegno su questo sarà massimo, come sempre, con la serietà e la concretezza che contraddistingue il PD e i suoi amministratori.
Chi urla e inganna le persone per ricavare un lucro politico, speculando sulla loro rabbia compie un atto ignobile e immorale, che con lo stesso impegno combatteremo, come atto di responsabilità verso i cittadini”.
DARIO PARRINI, SEGRETARIO PD TOSCANA
PAOLO CALVANO, SEGRETARIO PD EMILIA-ROMAGNA
FRANCESCO COMI, SEGRETARIO PD MARCHE
MARCO RAPINO, SEGRETARIO PD ABRUZZO


